su una nave il comanda il comandate cazzo!
su una nave il comanda il comandate cazzo!
Grazie per aver riportato, il papiro, molto interessante soprattutto perchè traspare il...nulla...
Abbiamo fatto, abbiamo detto...e loro? Risultati?
Sembra stiano facendo tutto secondo le regole...ma scherziamo?
Con gli indiani che se le fanno in base al tempo?
Si dovrebbe fare un casino immenso e metterli in imbarazzo, non seguire le regole e fare il loro gioco!
Marò la polizia conferma:
«Sono stati loro a sparare»»
«Individuati i fucili Beretta utilizzati da Latorre e Girone».
La posizione dei due militari si fa ancor più complicata
Dal nostro inviato Giuseppe Sarcina
Da sin. Salvatore Girone e Massimiliano Latorre
BHUBANESWAR (India) - «Posso confermare che abbiamo individuato i due fucili Beretta che hanno ucciso i pescatori indiani il 15 febbraio scorso. La prova balistica e le nostre indagini portano alla conclusione che a sparare siano stati i due marines che sono in custodia nel carcere di Trivandrum (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone n.d.r.)». Così M.R. Ajith Kumar, commissario di polizia di Kochi e capo del Sit (Special investigation team), interpellato telefonicamente dal Corriere della Sera, commenta, confermandola, la notizia riportata stamattina da due quotidiani indiani, The Hindu e The Times of India.
POSIZIONE PIU' COMPLICATA - Il laboratorio della polizia scientifica di Trivandrum (State Forensic Science Laboratory) ha concluso la perizia sugli otto fucili (sei mitragliatori Beretta Ax 160s e due mitragliatrici Minimi), sequestrati a bordo della petroliera Enrica Lexie, riscontrando che le «rigature» individuate sui proiettili recuperati nei corpi dei pescatori uccisi coincidono con quelle di due armi in dotazione ai marò del Reggimento San Marco. La notizia era nell'aria da diversi giorni (un'indiscrezione era stata riportata dal Gr1, in un servizio firmato dal corrispondente dall'India). Ora la posizione dei militari italiani, inevitabilmente, diventerà molto più complicata. Forse già lunedì prossimo il tribunale di Kollam, già in possesso del rapporto della scientifica, potrebbe rinviare formalmente a giudizio Latorre e Girone.
http://www.corriere.it/esteri/12_apr...3c628107.shtml
bel casino e adesso come se ne esce?
gli mandiamo AJ e Caesarx?
Sì vabbè, una perizia che ci mette 50 giorni per ottenere un risultato che normalmente si sarebbe potuto ottenere in 5 esagerando. A cui non ha potuto assistere nessun osservatore di terze parti. Affidabilissssssssssssima .
Farnesina
infatti, e già si sapeva che sarebbe finita così perchè è evidente che i due Marò sono un capro espiatorio.
E' che non ho idea di come ne usciremo.
Potremmo dargli Sant'Agata e De Mistura ?
Onestamente, non lo so nemmeno io, il casino l'hanno fatto nei primi giorni di gestione della crisi, ora immagino che dovranno cercare di agire un po' sottobanco se vogliono evitare tensioni. Altrimenti, provino a passare da qualche risoluzione Onu, ma AUGURONI a trovare dei voti anche se hanno ragione
Potremmo dichiarare guerra all'India
per poi chiedere aiuto al fiero alleato tedesco.
ma che interessi ha l'india in questo processo? Oltre a voler umiliare un'ex "potenza" occidentale tanto per far capire chi comanda nel mondo...
Ultima modifica di nofaxe2; 11-04-12 alle 17:05:57
sempre più evidente che è tutta una messinscena
pure le spie adesso...
L'India manda spie a Roma Vogliono incastrare i Marò
Gli 007 asiatici stanno cercando sul nostro territorio una serie di prove contro i due militari. Giallo sulle armi periziate a Trivandrum
Ritardi, perizie che non arrivano mai, vacanze giudiziarie di un mese, e ora perfino le spie. Le autorità indiane stanno facendo di tutto per incastrare i due marò italiani detenuti a Trivandrum, nello Stato del Kerala, con l’accusa di omicidio. Dalle pagine del Foglio è arrivata un’accusa molto forte, che getta altra cattiva luce sull’operato poco chiaro di un Paese che, in teoria, dovrebbe avere buoni rapporti con l’Italia.
Gli agenti dell’ambasciata indiana a Roma, scrive Daniele Raineri, sono in subbuglio da qualche tempo e stanno cercando sul nostro territorio una serie di prove contro i due militari e anche informazioni sul fucile d’assalto Beretta ARX-160. Attorno a quest’arma c’è ormai un vero e proprio giallo, creato proprio dalla poca chiarezza degli inquirenti indiani sulla perizia balistica. Nei giorni scorsi la polizia scientifica di Trivandrum aveva sostenuto che ad uccidere i due pescatori sono stati proiettili esplosi da due fucili Beretta ARX 160. Peccato per loro però, che, come afferma la Marina militare, nessuna delle armi sequestrate a bordo della nave Enrica Lexie fosse un fucile di quel modello.
Si tratta, invece, di sei Beretta AR 70/90 e due mitragliatrici Minimi. Gli ARX 160 sono, infatti, di nuova fabbricazione ed attualmente in sperimentazione presso il reggimento San Marco, ma ancora non impiegati in servizio e nelle operazioni fuori area.
Quindi non si capisce proprio da dove sia emersa questa ipotesi. Forse gli indiani, per incolpare gli italiani a priori, hanno preso, casomai da internet, il nome di quei fucili non ancora in dotazione. Fatto sta che servirà ancora tempo per conoscere la verità.
L’udienza davanti all’Alta Corte del Kerala, che dovrà decidere proprio sulla giurisdizione del caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, è intanto slittata a dopo il 20 maggio, a causa delle ferie giudiziarie di un mese. I giudici hanno così prolungato l’arresto di altri 14 giorni. Il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, cerca di mantenere un profilo basso per evitare ogni conflitto. Ma rischia di fare il gioco degli indiani.
Preoccupano soprattutto gli esiti ufficiali della perizia balistica, che non sono ancora stati pubblicati. La stampa ha già anticipato le conclusioni: a uccidere i pescatori sarebbero stati gli italiani. Un tecnico di lungo corso, Luigi Di Stefano, ha parlato di «incredibile faciloneria» nelle analisi condotte in laboratorio.
C’è anche il sospetto che i proiettili incriminati non fossero italiani: secondo gli esiti dell’autopsia, infatti, si tratterebbe di un calibro 7,62x54R, sparato da un’arma di fabbricazione sovietica, e non di proiettili calibro 5,56x45, in dotazione alle nostre forze armate. Insomma, all’ingenuo fair play del governo Monti, Nuova Delhi risponde con il gioco sporco.
di Alessandro Carlini
Ultima modifica di Muccolo; 18-04-12 alle 18:34:42
Nel caso fosse vero ci sarebbero volontari per andare tutti insieme a dare fuoco al ministero degli esteri ed alla sede dell'armatore della Enrica Lexie?Marò: stampa India, ok a indennizzo
Accordo fra Difesa italiana e familiari pescatori 12-13 aprile
20 aprile, 09:12
(ANSA) - NEW DELHI, 20 APR - Le famiglie dei due pescatori morti nell'incidente al largo delle coste del Kerala in cui sono implicati i maro' italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone riceveranno ognuna 10 milioni di rupie (145.000 euro) dal governo italiano, scrivono i giornali indiani. L'accordo è stato raggiunto il 12 e 13 aprile. Il capo di gabinetto della Difesa, Pasquale Preziosa, ha negoziato l'accordo coi legali della moglie del pescatore Jelastine Valentine e delle sorelle dell' altro, Ajesh Binki.
cioè sembra non siano colpevoli e li diamo pure dei soldi? beh furbizia non c'è che dire.
Un altro importante successo di questo governo, far rimpiangere Frattini.
Va beh, questo mi sembra il male minore. Dopo i milioni di euro pagati per Sgrena & co., trecentomila euro per riportare a casa due militari che sono stati mandati in bocca a forze ostili per imperizia estrema si possono anche spendere.
La cappella enorme è stata fatta quando li hanno lasciati catturare, ora è un po' tardi per fare i duri, non si potevano lasciare in India tutta la vita.
Si, ma fai almeno un cazzo di accordo di non divulgazione.
Mica chissachè.
Temo che l'abbiano fatto, magari invece di 145.000 gli hanno mollato una milionata a famiglia
Dire zero invece avrebbe implicato che sono riusciti a riportarli a casa per loro capacità diplomatica, quindi non ci avrebbe creduto nessuno
Vedi, il problema è che le cose avrebbero dovuto funzionare così.
Io mi metto daccordo con l'India che pago un tot ai parenti delle vittime, per la libertà dei miei Marò, con clausola di silenzio sull'accordo.
L'India libera i Marò, e si becca i soldi, che poi gira alle vittime.
Viene fuori la voce dei soldi (anche perchè il giorno dopo, tipicamente, le famiglie compreranno la mercedes sl200 che andranno a schiantare sul primo albero di banane per poi tornare povere in canna), che l'Italia smentisce e l'India non conferma.
Tutti contenti e nessuno fa figurelle.
Ma questo in un mondo ideale.