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  1. #4026
    La Borga L'avatar di Firestorm
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    perchè il gas che esce dall'etna non è gas combustibile ma un misto anidride solforosa anidride carbonica vapor d'acqua e altre porcherie se riesci ad accenderlo prendi il nobel...
    spero tu stia scherzando...

  2. #4027
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Ecco, "leggere" i post di Satan mette tutto quello che ho detto pochi post fa sotto tutt'altra luce

  3. #4028
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Firestorm Visualizza Messaggio
    perchè il gas che esce dall'etna non è gas combustibile ma un misto anidride solforosa anidride carbonica vapor d'acqua e altre porcherie se riesci ad accenderlo prendi il nobel...
    spero tu stia scherzando...
    Ma mica voglio usare i gas?? Ma il calore!


    Citazione Originariamente Scritto da Jaqen Visualizza Messaggio
    Ecco, "leggere" i post di Satan mette tutto quello che ho detto pochi post fa sotto tutt'altra luce
    Vai via!

  4. #4029
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di caesarx
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da SaTaN SHaRK Visualizza Messaggio
    Ma mica voglio usare i gas?? Ma il calore!
    Metti una faccina...


    ...dì che stai scherzando...

  5. #4030
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Che sarà mai un bagnetto nella lava!

  6. #4031
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    ma

  7. #4032
    Lo Zio L'avatar di D@net
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Satan ha ragione ma si è espresso male: durante le settimane della neve, con la scusa di Gazprom e dell'emergenza gas, il governo ha permesso di riaccendere le centrali ad olio combustibile (normalmente spente perchè antieconomiche) in maniera da diminuire i consumi di gas. Un doppio regalo ai produttori

  8. #4033
    Chiwaz
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da D@net Visualizza Messaggio
    Satan ha ragione ma si è espresso male: durante le settimane della neve, con la scusa di Gazprom e dell'emergenza gas, il governo ha permesso di riaccendere le centrali ad olio combustibile (normalmente spente perchè antieconomiche) in maniera da diminuire i consumi di gas. Un doppio regalo ai produttori
    Risultato della bocciatura del nucleare nel 1986

    Comunque che vuol dire doppio regalo? Preferivi stare senza corrente?

  9. #4034
    La Borga L'avatar di Firestorm
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da D@net Visualizza Messaggio
    Satan ha ragione ma si è espresso male: durante le settimane della neve, con la scusa di Gazprom e dell'emergenza gas, il governo ha permesso di riaccendere le centrali ad olio combustibile (normalmente spente perchè antieconomiche) in maniera da diminuire i consumi di gas. Un doppio regalo ai produttori
    perchè sarebbe un doppio regalo?

    sai che l'olio combustibile non è gasolio vero?

    è una schifezza che per esseere liquida la devi scaldare a circa 150 gradi che a freddo puoi spostare con un badile...

  10. #4035
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    L'olio combustibile è quello che alimenta pure i motori delle navi. E' una sorta di benzina superconcentrata che deve essere diluita e sciolta. Resta comunque sempre un prodotto derivato dal petrolio...

  11. #4036
    La Borga L'avatar di Firestorm
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Olio combustibile





    Tanto per capirsi l'olio combustibile ha la stessa densità dell'acqua (1000 kg al mc) la benzina sta intorno a 700 kg al mc

    tra i tanti lavori di merda che ho fatto ho pure pulito una centrale termica di un condominio che si era riempita e la svuotavamo con il badile...

    tanto per chiarire era usato dalle centrali termiche dei grossi condomini perché costava 0,39 euro al kg e lo vendevano al kg e non al litro come il gasolio (adesso è vietato l'uso)







  12. #4037
    Lo Zio L'avatar di D@net
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Chiwaz Visualizza Messaggio
    Risultato della bocciatura del nucleare nel 1986

    Comunque che vuol dire doppio regalo? Preferivi stare senza corrente?
    senza corrente non restavi, le riserve non sono state nemmeno scalfite,i produttori hanno avuto l'assicurazione che la produzione da olio sarebbe stata remunerata, ci hanno speculato ed hanno mantenuto in stock il gas

  13. #4038
    Il Nonno L'avatar di Muccolo
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    «Ci aspettiamo che il provvedimento sulle commissioni cambi.»
    «Non siamo un servizio pubblico
    Le banche devono guadagnare»
    Mussari: ma adesso va ricucito il rapporto con il Paese reale




    Spoiler:
    «Ci aspettiamo che il provvedimento sulle commissioni cambi.»
    «Non siamo un servizio pubblico
    Le banche devono guadagnare»
    Mussari: ma adesso va ricucito il rapporto con il Paese reale

    «Va ricostruito un rapporto di fiducia tra le banche e il Paese reale». Per farlo bisogna essere più bravi nel selezionare il credito, fornire maggiore trasparenza ai clienti, calmierare le retribuzioni dei top banker. Siamo a 48 ore dal clamoroso strappo che ha visto il comitato di presidenza dell'Abi dimettersi in polemica con l'approvazione dell'azzeramento delle commissioni su affidamenti e sconfinamenti e il presidente Giuseppe Mussari si è munito di ago e di abbondante scorta di filo. Non vuole guerre, pensa a ricucire ed è preoccupato dell'ostilità della società civile. «Ho letto su Corriere.it i commenti dei lettori agli avvenimenti di questi giorni. Ne ho trovati di positivi e di molto negativi, in qualche caso a ragione ma sovente a prescindere dal merito dei problemi. Per questo è necessario che con il principio dei nostri padri, ex malo bonum, da questo conflitto se ne esca con un dibattito pubblico che chiarisca cosa sono e cosa debbono fare le banche. Non voglio che restino ambiguità e veleni. Viviamo di economia reale e di fiducia, non possiamo passare come il capro espiatorio della crisi».

    Però la senatrice Fioroni che ha proposto l'emendamento da voi contestato in Parlamento è considerata un'eroina. È possibile che tutti i senatori siano diventati populisti?
    «È chiaro che se c'è ostilità nella società civile ce ne sarà anche nel mondo politico. Ma non le dirò nemmeno una parola contro questo Parlamento. In una situazione politica inedita le Camere stanno facendo un grande lavoro. Valutano i provvedimenti del governo, li cambiano e poi li votano. Se Monti ha il successo che merita è anche perché ha una maggioranza che tiene. Poi si possono prendere delle decisioni sbagliate, come nel nostro caso, ma in democrazia ci sta. Ciò detto è bene che il provvedimento venga rivisto e torni alla formulazione originaria. E sarebbe comunque utile che i parlamentari nel ragionare di banche rinunciassero a un'ostilità preconcetta».

    Il Parlamento non vi ama ma il governo avrebbe dovuto difendervi. Non è l'esecutivo dei banchieri?
    «Solo un matto poteva pensare che in una situazione di emergenza del Paese Monti potesse dar vita a un governo attento agli interessi di una sola categoria di imprese».

    Ma una protesta così radicale come le dimissioni non l'avevate messa in atto nemmeno contro Tremonti, eppure un giorno sì e uno no vi criticava e vi aveva messo i prefetti alle calcagna. Vi sentite orfani del governo Berlusconi?
    «Guardi i miei genitori sono in salute e quindi non rientro nella categoria. E le dico di più: diamo un giudizio positivo dell'azione complessiva del governo che sta interpretando la voglia di riscatto degli italiani».

    Nel governo Monti c'è un ex banchiere Corrado Passera. Non avrebbe dovuto rappresentare o almeno interpretare il turbamento del vostro mondo?
    «Le premetto che Corrado è un amico. Mi sembra però che la sua scelta di lasciare il precedente mestiere sia avvenuta all'insegna dell'interesse generale e basta vedere, con il criterio che oggi va di moda, la differenza tra quanto guadagnava prima e quanto guadagna ora per averne la riprova. Ha scelto di fare il ministro, non il sindacalista dell'Abi».

    Se tutti, Parlamento/Monti/Passera stanno operando con onestà intellettuale, dove risiede la causa di un conflitto così lacerante?
    «Non è chiaro che le banche sono imprese e hanno il diritto/dovere di fare profitti. Non possiamo essere servizio pubblico perché è in contrasto con la nostra natura giuridica e i milioni di azionisti che abbiamo, perché cozza con le scelte privatistiche che il Paese ha fatto per tempo e il modello adottato in tutto il mondo. In più le ricordo che mentre nel resto d'Europa gli Stati hanno usato i pacchetti anticrisi per salvare le banche, spendendo duemila-miliardi-di-euro, da noi i soldi sono stati impegnati per tamponare gli effetti sociali della crisi. Le pare un merito da poco?»

    Ma è proprio un sindacalista, Raffaele Bonanni, a invocare una legge che fissi la funzione sociale delle banche.
    «Bonanni non dice mai cose banali ma una legge no. Le banche sono imprese private capaci di far propri obiettivi di responsabilità sociale. La nostra rotta guarda all'economia reale ma se non siamo capaci di remunerare il capitale dove prendiamo le munizioni da dare alle imprese?»

    Siete tutte, dunque, banche di sistema?
    «Non nell'accezione che sistemiamo o aggiustiamo le cose. Non dimentichi che agiamo in regime di concorrenza e dobbiamo essere più profittevoli del concorrente. Anche per questo motivo un regime di prezzi amministrati non ha senso».

    Ma il vostro rapporto con il regolatore, la Banca d'Italia, appare sofferto. E non da qualche mese.
    «È un rapporto corretto e leale. E sottoscrivo tutte, dico tutte, le cose che il governatore Visco ha detto al Forex di Parma. A cominciare dalla richiesta che ci ha fatto di migliorare ulteriormente la nostra capacità di selezionare il credito».

    Gli imprenditori sostengono che lo selezionate così tanto che non lo date a nessuno. Così i Piccoli inneggiano a Draghi e alla Bce che ha allargato i cordoni della borsa e ce l'hanno con voi che quei soldi ve li siete tenuti.
    «Non l'annoio con ragionamenti tecnici ma le assicuro che ci sono tempi di implementazione delle decisioni della Bce che non possono essere saltati. Ho invitato le banche a dimostrare come sin dai dati di marzo si possa registrare un'inversione di tendenza. Il credito sta ritornando ad affluire alle imprese. Sappia però che le richieste per nuovi investimenti sono largamente minoritarie, ci chiedono fidi per l'attività corrente. E poi in queste settimane non siamo stati con le mani in mano: abbiamo firmato l'avviso comune per la seconda sospensione dei mutui, la cosiddetta moratoria. Le assicuro che anche quella costa».

    Nel rapporto con l'opinione pubblica pesa come un macigno la scarsa trasparenza degli estratti conto e la numerosità dei balzelli e delle commissioni. Da quanto tempo promettete novità senza produrne?
    «Stiamo lavorando da due anni con le associazioni dei consumatori per ridisegnare le nostre comunicazioni con la clientela retail con lo slogan della trasparenza semplice. Mi impegno ad accelerare non perché mi illuda che le banche diventino simpatiche. Vorrei però perlomeno evitare il contrario».

    Non si tratta solo di trasparenza. Lei sa meglio di me che la clientela guarda il tasso di remunerazione dei depositi lo confronta con quello dei prestiti e vede uno spread ingiustificato.
    «Le rispondo senza infingimenti: per i costi della struttura, la necessità di remunerare il capitale e per il rischio che ci assumiamo non si può evitare una proporzione di uno a tre tra tasso dei depositi e tasso degli impieghi».

    Ancora ieri il governatore Visco ha richiamato il tema delle alte retribuzioni dei vostri manager. Nell'immaginario collettivo i banchieri sono visti come dei gatti che sono ingrassati anche in tempo di crisi.
    «Da tempo sostengo che vada fissato un parametro tra retribuzioni dei top manager e paghe medie in azienda. Come presidente dell'Abi ho scritto una lettera alle banche proponendo che per i prossimi tre anni gli stipendi non salgano e il 4% della retribuzione dell'alta dirigenza vada ad alimentare un fondo per l'occupazione giovanile. Siccome la misura è stata approvata penso proprio che quel fondo nascerà».

    Lei finora ha esposto i suoi intendimenti di medio periodo ma sul breve che farete? Se non sarà cambiato il provvedimento dello «scandalo» ricorrerete alla Consulta, ritirerete dai negozi i punti Pos?
    «Le dimissioni segnano una discontinuità profonda, un prima e un dopo, non sono legate al cambiamento della norma che pure chiediamo. È stato convocato consiglio e comitato esecutivo Abi e collegialmente valuteremo il da farsi. Il mio auspicio è che si apra un dibattito sulla natura delle banche italiane, che venga fuori chiaramente quale è la nostra natura e quale deve essere il nostro ruolo. Vorremo essere trattati come tutte le altre imprese da cui si esige concorrenza e trasparenza ma alle quali non vengono imposti prezzi amministrati o servizi gratuiti. Le pare che stia chiedendo la luna?»
    Dario Di Vico




    eh, quanto è umano lei, ci crediamo di sicuro al:«Va ricostruito un rapporto di fiducia tra le banche e il Paese reale»


  14. #4039
    La Borga L'avatar di Il Nero
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Il problema e' che la crisi ha non dico sputtanato ma quantomeno incrinato il pilastro fondamentale che sta alla base dell'impostazione privatistica del sistema bancario, ovvero la teoria che l'orientamento al profitto delle banche garantisca un'allocazione delle risorse piu' efficiente di quella possibile con un meccanismo centralizzato o semi centralizzato.

    Difatti si e' visto, per 20 anni in USA le GSE hanno emesso sub-prime e non e' successo nulla, sono entrate le banche private e tempo 4 anni e' andato tutto in merda.

  15. #4040
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di MrVermont
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Le banche devono guadagnare? Giusto.
    Però che vengano fatte fallire e che non osino più chiedere un soldo agli stati quando scoppiano le porcate che fanno (stile 200.

  16. #4041
    La Borga
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da D@net Visualizza Messaggio
    Satan ha ragione ma si è espresso male: durante le settimane della neve, con la scusa di Gazprom e dell'emergenza gas, il governo ha permesso di riaccendere le centrali ad olio combustibile (normalmente spente perchè antieconomiche) in maniera da diminuire i consumi di gas. Un doppio regalo ai produttori
    non sono le centrali, sono le caldaie delle industrie che hanno i contratti interrompibili: se ad un industria interrompi il gas per non intaccare le riserve, cosa fanno, chiudono? no, hanno i bruciatori bifuel e passano ad olio combustibile.

    PS: in islanda l'università di rejkiavik sta facendo studi proprio con l'idea di imbrigliare il calore degli infiniti vulcani di cui gli islandesi dispongono (con cicli ORC si può cavare elettricità in quantità significative già da 150°C, quindi non serve la lava, basterebbero dei soffioni boraciferi o roba simile, decisamente più tranquilla).

    Citazione Originariamente Scritto da Manu Visualizza Messaggio
    lasciamo lavorare Monti ancora...
    dov'è che l'ho già sentita?
    Ultima modifica di Ronin; 04-03-12 alle 18:57:15

  17. #4042
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Siete OT.

  18. #4043
    Frappo
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Già mi immagino il movimento dei NoVulcan in difesa del paesaggio perché poi meglio l'eolico ed é più urgente altro ecc ecc

    Tornando IT che se no poi JaqUen mi mena, non ha tutti i torti il signor Vermont

  19. #4044
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Jaquen Energia ed Economia vanno a braccetto. La super inflazione di questo periodo oltre il 3% in un periodo di recessione, dove normalmente l'inflazione è a 0 o si genera deflazione, è dovuta proprio allo smodato aumento dei carburanti che ormai raggiungono aumenti del 25% annui.

    Di questo passo la guerra in Iran partirà presto allo scopo di accaparrarsi altri pozzi petroliferi.
    Alla fine viviamo in una Tenaglia dove le due leve sono Petrolieri e Banchieri. Sono loro che decidono l'andamento del mercato, che plasmano l'economia, che delineano la linea di demarcazione tra ricchi e poveri.
    Se il valore del petrolio aumenta, e di conseguenza anche il costo delle materie prime, tutti i liberi professionisti possono alzare di una tacca il loro compenso ed essendo un aumento che arriva direttamente dall'Ordine è valido per tutti e non c'è il problema di perdita di clienti.
    Chi è che resta fregato da questi aumenti sono i dipendenti statali, i quali non ricevono un aumento di stipendio da 3-4 anni ed avranno lo stipendio bloccato ancora per 2-3 anni. Così come tutti i dipendenti sottopagati delle varie aziende. E tutto questo poi va a ricadere sui commercianti, perchè se aumentano le tasse, aumentano i costi dei servizi necessari (trasporti, medicina ecc) non ci sono soldi da spendere nei negozi.

  20. #4045
    La Borga
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    satan come fa l'aumento delle tariffe dei liberi professionisti ad arrivare dall'ordine, visto che le tariffe sono state abolite nel 2006?

  21. #4046
    Shogun Assoluto L'avatar di SaTaN SHaRK
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Ronin Visualizza Messaggio
    satan come fa l'aumento delle tariffe dei liberi professionisti ad arrivare dall'ordine, visto che le tariffe sono state abolite nel 2006?
    Ne sei davvero sicuro? Ne hanno parlato per un mese...
    Detto questo possono pure non essere ufficiali e pubblicate, ma è come per il "Prezzo Consigliato" sui prodotti al supermercato.

  22. #4047
    La Borga
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    satan, le abolì già bersani nel 2006, ma anche prima le rispettavano solo nei lavori pubblici.
    fidati, che sono iscritto all'albo professionale dal 2004: l'idea che ci si riunisca in logge massoniche tra noi ingegneri (e architetti, e geometri, e periti, tutti insieme nonostante gli odii reciproci?) per stabilire il prezzo dei progetti con cui taglieggiare i poveri clienti scatena l'ilarità in chiunque operi realmente nel mercato. dubito tu abbia mai assistito ad una gara tra professionisti, con ribassi sulle tariffe che in alcuni casi hanno raggiunto anche l'80%... (a cui va aggiunta la differenza che passa tra l'emissione di una fattura e l'incasso della cifra, eh, con tempi che dai 90 giorni possono diventare anche 900 oppure andare persi del tutto, e percentuali dal 60% in giù che il resto tra iva e tasse se lo prende lo stato, cose che persone abituate alla busta paga netta il 27 del mese nemmeno concepiscono)

    ai governi piace annunciare la cancellazione delle tariffe, perchè le hanno appunto abolite già da anni: non costa niente, non da fastidio a nessuno (soprattutto a quelle categorie di professionisti che operano in mercati chiusi come notai e farmacisti), fa fare bella figura da liberisti in europa (dopo l'abolizione di bersani, le hanno abolite di nuovo sia berlusconi che monti: per la cronaca le uniche tariffe che bersani aveva lasciato in piedi erano le massime per i notai, l'abolizione totale porterà grandi benefici...) e genera consenso tra la gente comune, che si sente taglieggiata dal professionista che chiede un onorario dignitoso (generalmente il 5-8% del valore delle opere) considerandolo tangente da versare alla corporazione dei timbratori (senza rendersi conto che un professionista pagato dignitosamente è la sua UNICA DIFESA nei confronti delle imprese): così risparmia la metà del 5%, senza rendersi conto di rimetterci magari il 10% sul 100%, un affare, non c'è che dire.
    la stessa gente poi la sera si piazza davanti al tiggì ed annuisce gravemente davanti alla giornalista scollatissima che si lamenta che in italia il lavoro intellettuale non è adeguatamente considerato e retribuito
    Ultima modifica di Ronin; 05-03-12 alle 07:31:33

  23. #4048
    Frappo
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Ronin Visualizza Messaggio
    satan, le abolì già bersani nel 2006, ma anche prima le rispettavano solo nei lavori pubblici.
    fidati, che sono iscritto all'albo professionale dal 2004: l'idea che ci si riunisca in logge massoniche tra noi ingegneri (e architetti, e geometri, e periti, tutti insieme nonostante gli odii reciproci?) per stabilire il prezzo dei progetti con cui taglieggiare i poveri clienti scatena l'ilarità in chiunque operi realmente nel mercato.
    mi è venuta in mente la loggia dei tagliapietre dei simpson

  24. #4049
    Chiwaz
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Ronin Visualizza Messaggio
    satan, le abolì già bersani nel 2006, ma anche prima le rispettavano solo nei lavori pubblici.
    fidati, che sono iscritto all'albo professionale dal 2004: l'idea che ci si riunisca in logge massoniche tra noi ingegneri (e architetti, e geometri, e periti, tutti insieme nonostante gli odii reciproci?) per stabilire il prezzo dei progetti con cui taglieggiare i poveri clienti scatena l'ilarità in chiunque operi realmente nel mercato. dubito tu abbia mai assistito ad una gara tra professionisti, con ribassi sulle tariffe che in alcuni casi hanno raggiunto anche l'80%... (a cui va aggiunta la differenza che passa tra l'emissione di una fattura e l'incasso della cifra, eh, con tempi che dai 90 giorni possono diventare anche 900 oppure andare persi del tutto, e percentuali dal 60% in giù che il resto tra iva e tasse se lo prende lo stato, cose che persone abituate alla busta paga netta il 27 del mese nemmeno concepiscono)
    Confermo.
    Abbiamo partecipate a gare con offerte che ci consentivano al massimo di non perderci, perché era conveniente "entrare nel giro", per poi trovare gente che vinceva con ribassi doppi dei nostri. Roba che potresti fare solo se hai una serie di schiavi in catene

    ai governi piace annunciare la cancellazione delle tariffe, perchè le hanno appunto abolite già da anni: non costa niente, non da fastidio a nessuno (soprattutto a quelle categorie di professionisti che operano in mercati chiusi come notai e farmacisti), fa fare bella figura da liberisti in europa (dopo l'abolizione di bersani, le hanno abolite di nuovo sia berlusconi che monti: per la cronaca le uniche tariffe che bersani aveva lasciato in piedi erano le massime per i notai, l'abolizione totale porterà grandi benefici...) e genera consenso tra la gente comune, che si sente taglieggiata dal professionista che chiede un onorario dignitoso (generalmente il 5-8% del valore delle opere) considerandolo tangente da versare alla corporazione dei timbratori (senza rendersi conto che un professionista pagato dignitosamente è la sua UNICA DIFESA nei confronti delle imprese): così risparmia la metà del 5%, senza rendersi conto di rimetterci magari il 10% sul 100%, un affare, non c'è che dire.
    la stessa gente poi la sera si piazza davanti al tiggì ed annuisce gravemente davanti alla giornalista scollatissima che si lamenta che in italia il lavoro intellettuale non è adeguatamente considerato e retribuito
    Quando mai m'è venuto in mente di passare a partita IVA...

  25. #4050
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    Predefinito Re: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi? [Crisi Economica]

    Citazione Originariamente Scritto da Ronin Visualizza Messaggio
    satan, le abolì già bersani nel 2006, ma anche prima le rispettavano solo nei lavori pubblici.
    fidati, che sono iscritto all'albo professionale dal 2004: l'idea che ci si riunisca in logge massoniche tra noi ingegneri (e architetti, e geometri, e periti, tutti insieme nonostante gli odii reciproci?) per stabilire il prezzo dei progetti con cui taglieggiare i poveri clienti scatena l'ilarità in chiunque operi realmente nel mercato. dubito tu abbia mai assistito ad una gara tra professionisti, con ribassi sulle tariffe che in alcuni casi hanno raggiunto anche l'80%... (a cui va aggiunta la differenza che passa tra l'emissione di una fattura e l'incasso della cifra, eh, con tempi che dai 90 giorni possono diventare anche 900 oppure andare persi del tutto, e percentuali dal 60% in giù che il resto tra iva e tasse se lo prende lo stato, cose che persone abituate alla busta paga netta il 27 del mese nemmeno concepiscono)
    In effetti...
    Ultima modifica di Coma White; 05-03-12 alle 15:23:18

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