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Risultati da 426 a 450 di 13629
  1. #426
    Il Nonno L'avatar di gmork
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    forse il 2012 inizia ad avere un senso. il mondo come lo conosciamo finira' e si tornera' alla vechia economia del baratto: sono un panettiere e ti do un panino, sono un falegname e ti do una sedia, sono un fisico nucleare e ti do un protosincrotrone

  2. #427
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da gmork Visualizza Messaggio
    si tornera' alla vechia economia del baratto: sono un panettiere e ti do un panino, sono un falegname e ti do una sedia, sono un fisico nucleare e ti do un protosincrotrone
    Scusate l'OT ma

  3. #428
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Marte
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    L'ANALISI
    E ora gli speculatori di Wall Street
    puntano sul fallimento dei "Pigs"
    Le banche d'affari soffiano sul fuoco dell'euro-panico: "Quei paesi sono come la Lehman". Il ministero della Giustizia Usa: gli hedge fund hanno concordato un attacco all'euro. Obama in contatto con i governi europei: "Siamo preoccupati"

    dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI


    NEW YORK - Il contagio della crisi greca all'intera eurozona "preoccupa il presidente Obama". La Casa Bianca "segue gli sviluppi da vicino e si tiene in stretto contatto con i governi europei". Non è solo la frana dell'euro che preoccupa Obama. Washington osserva con nervosismo il ritorno dei "soliti noti", i giganti della speculazione che da Wall Street muovono all'attacco dell'eurozona.

    È un copione sinistro, che alla Casa Bianca ricorda le tappe del collasso finanziario del 2008-2009. Sono cambiati i bersagli, stavolta sono gli Stati sovrani invece delle banche. Ma i metodi, gli strumenti, i registi della grande offensiva anti-euro sono figure fin troppo familiari. Ci sono le stesse agenzie di rating che nell'ultima crisi ebbero un ruolo perverso. Furono Standard & Poor's, Moody's e Fitch ad incollare le etichette prestigiose "Aaa" sui titoli tossici legati ai mutui subprime. Incompetenza, conflitto d'interessi, la loro reputazione ne uscì distrutta. Quegli scandali non hanno impedito che Standard & Poor's sia all'origine dell'ultima crisi di sfiducia, per il declassamento della Spagna (colpa delle regole europee: la Bce può acquistare titoli del debito pubblico solo se raggiungono un rating minimo).

    Soffiano sul fuoco dell'euro-panico le grandi banche di Wall Street, noncuranti delle indagini avviate contro di loro dal Congresso, dalla Sec e dalla Federal Reserve. Gli economisti di Goldman Sachs e JP Morgan Chase ieri hanno lanciato in perfetta concordia un annuncio tremendo: altro che i 45 miliardi di euro inizialmente previsti per il salvataggio della Grecia, "ora gli aiuti necessari per arrestare il contagio in altri paesi mediterranei sono di almeno 600 miliardi di euro". Si tratta, sottolineano i due colossi bancari di Wall Street, di "una cifra superiore al fondo Tarp (700 miliardi di dollari) varato nell'autunno 2008 dall'allora segretario al Tesoro Usa, Hank Paulson, per salvare il sistema finanziario da un collasso mortale". L'economista Philip Lane vede nella Grecia, nel Portogallo e nella Spagna "gli equivalenti odierni di Bear Stearns e Lehman Brothers", le due banche fallite nel 2008. Il paragone fa paura perché i due istituti individualmente avevano dimensioni "gestibili", ma il contagio della paura rischiò di travolgere tutti gli altri. Tornano in primo piano i titoli derivati chiamati "credit default swaps" (Cds). In apparenza sono contratti assicurativi, per proteggersi dal rischio del fallimento di un debitore. In realtà hanno assunto vita propria come formidabili strumenti speculativi, consentono di scommettere sulle bancarotte per guadagnarci. Hanno un effetto moltiplicatore, che si vede all'opera in queste ore. "Occhio alle banche europee - avverte JP Morgan - perché gli istituti tedeschi, francesi, olandesi e belgi più esposti verso l'Europa mediterranea possono a loro volta essere coinvolti nelle perdite, quindi diventare meno solidi".


    Un'inchiesta del Department of Justice accusa i più importanti hedge fund (Soros, Paulson, Grenlight, Sac capital) di aver concordato un attacco simultaneo all'euro, in una cena segreta l'8 febbraio a Wall Street. Il giorno dopo, 9 febbraio, al Chicago Mercantile Exchange i contratti futures che scommettevano su un tracollo dell'euro erano schizzati oltre 54.000, un record storico. Con Goldman Sachs e Barclays in buona vista nelle cronache su quelle grandi manovre. Il club dei grandi banchieri, anche se accusati di frode dalla Sec come il chief executive di Goldman Lloyd Blankfein, continua ad avere un potere d'influenza. Indica la tendenza, si trascina dietro il mercato. Il fondo Pimco, il più grande investitore privato del mondo in titoli di Stato, ha sospeso ogni acquisto di titoli greci e sta considerando "l'abbandono di tutta l'Europa periferica". Colossi industriali tradizionali come la Coca Cola, corrono a proteggersi contro una frana dell'euro, e così facendo usano gli stessi strumenti speculativi con cui gli hedge fund accelerano quella caduta. Payden & Rygel, gestore di 50 miliardi di fondi pensione californiani, ha svenduto titoli di Stato europei e comprato derivati per lucrare sulla svalutazione dell'euro.

    Perfino i piccoli risparmiatori sono trascinati in questo tsunami: è aumentato del 57% il numero di clienti individuali che acquistano "option" valutarie per puntare contro l'euro. Il colpo finale, secondo il Wall Street Journal, "è quello che verrà se le stesse banche centrali cominciano a mollare l'euro per limitare le perdite". Se la Fed, la banca centrale cinese e giapponese dovessero ridurre le loro riserve in euro "il prossimo scivolone sarà a quota 1,20 sul dollaro". E' lo scenario che ha in mente l'Ocse quando avverte: "Siamo ben oltre il pericolo del contagio. Il contagio c'è già stato. Questo è il virus Ebola. Quando ce l'hai non ti resta che amputarti una gamba per sopravvivere". L'amputazione, in questo caso, è l'uscita dall'Eurozona dei paesi più deboli. Uno scenario che a Wall Street ha molti fautori.
    Il casinò continua, fate il vostro gioco signori.

  4. #429

    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    Il casinò continua, fate il vostro gioco signori.
    Io in materia sono molto ignorante, ma non capisco come mai a queste società (banche, speculatori vari...etc.etc) continuino a fargli fare quello che vogliono. Va bene che sono potenti, va bene che hanno risorse enormi... ma se la zona euro fallisce, cadono tutti. Su questo c'è poco da discutere. Gli Inglesi fanno i forti, ma se l'Europa va a fondo, loro sono i primi a crollare. Giappone idem. Che dire poi degli USA e della loro politica estera? In caso di default l'intera mappa politica mondiale verrebbe ridisegnata, con conseguenze non prevedibili. Questo a tutto vantaggio di Cina e Russia.
    Al di là di questi allarmismi catastrofisti, prima che avvenga ciò, qualche servizio segreto ha avrà fatto un bel "repulisti"... Altrimenti preparate gli elmetti, perchè si torna in guerra. Quanti paesi sarebberpo disposti a fare carte false per prendere l'egemonia sul mediterraneo e sulle rotte dei gasdotti/oleodotti? Turchia? Russia? Arabi?
    Ultima modifica di Shalby; 29-04-10 alle 11:19:24

  5. #430
    Qoelet
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    La stessa cosa che mi chiedo anche io: come si faccia a permettere a degli speculatori di trascinare alla rovina paesi interi per ricavarci spiccioli va oltre la mia capacità di comprensione. Se avessero fatto il giochetto ad Israele o alla Russia al posto ceh alla Grecia, credo che Soros e Paulson avrebbero già avuto degli "incidenti".
    Quello che mi fa paura dell'Europa è che ha depotenziato a sovranità degli stati nazionali senza controbilanciarla con nulla, sul piano esecutivo.

  6. #431
    Il Nonno L'avatar di Hatsu
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Ocelot gli speculatori non sono la causa di quello che sta accadendo. Gli speculatori sono un sintomo (ed uno scapegoat molto conveniente). non la causa.

  7. #432
    L'Onesto L'avatar di DBX
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Hatsu Visualizza Messaggio
    Ocelot gli speculatori non sono la causa di quello che sta accadendo. Gli speculatori sono un sintomo (ed uno scapegoat molto conveniente). non la causa.
    Oddio, se tu stai sul bordo della banchina della metro e io ti spingo sotto il treno non è solo colpa tua

  8. #433
    Qoelet
    ospite

    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Sono sempre Qoelet, Hatsu
    Q, se preferisci.
    Non mi è chiaro come si possa definire una causa netta in una situazione così interconnessa, ma penso che se 'sta gente, non in quanto singoli fondi ma in quanto indirizzatori delle tendenze di mercato, smettessero di trovare conveniente scommettere sul fallimento dei paesi deboli dell'Eurozona, la crisi smetterebbe di peggiorare.
    Altrimenti, se questo peggioramento è dovuto soprattutto alle bolle e non alla speculazione n atto in questi giorni, vorrei capire perché non sta andando a gambe all'aria l'economia brutannica e statunitense, ma quella greca e portoghese.

  9. #434

    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Qoelet Visualizza Messaggio
    ...
    Altrimenti, se questo peggioramento è dovuto soprattutto alle bolle e non alla speculazione n atto in questi giorni, vorrei capire perché non sta andando a gambe all'aria l'economia brutannica e statunitense, ma quella greca e portoghese.
    E' una serie di cause e la speculazione dei grandi fondi, banche e società finanziarie sta giocando un ruolo da protagonista, visto le miliardate di eruo/dollari che muovono ogni giorno.
    Per rispondere alla tua domanda: adesso vanno gambe all'aria le economie più deboli, che si sono maggiormente basate negli ultimi anni su beni aleatori (scambi e prodotti finanziari, per intenderci... ); e infatti la Spagna adesso si sta letteralmente cagando addosso ( ). Le altre economie, più forti, hanno un più ampio margine di manovra; ma non ti preoccupare: gli USA sono alla frutta da almeno un anno e l'UK segue a ruota.
    Pur non sapendone un cavolo, qualcosina ho letto quà e là; alcune teorie di analisti economici, dicono che sia più facile che facciano "crac" l'Inghilterra o gli Stati Uniti, piuttosto che l'Italia. Infatti uno degli indicatori dello stato di salute di una nazione è l'indebitamento medio delle famiglie. Gli Italiani (che tutti prendono per il culo) hanno debiti quasi esclusivamente sugli immobili (che si svalutano più lentamente rispetto ad altri beni durante le crisi); mentre la famiglia media inglese o americana contrae debiti praticamente per qualsiasi stronzata il mercato offra.
    Inoltre, quando la crisi economica è grave (o gravissima), ne risentono di più quei paesi dove l'economia è mossa soprattutto dalla finanza e dalle grandi aziende e multinazionali; in Italia invece il modello base è quello della piccola/media impresa, che, se da un lato subiscono prima gli effetti della crisi, dall'altro sono anche quelle che si riprendono più velocemente (ma molto più velocemente). Altra cosa: l'Italia, si dice che abbia un'economia fortemente ballerina, ma è basata soprattutto su beni fisici e tangibili. Esempio? L'agricoltura; in Europa, nessun altro paese ha un comparto agricolo così sviluppato e, se vogliamo, all'avangurdia. Ergo: se la crisi esplode, loro avranno vagonate di carta straccia (i soldi), noi il pane per noi stessi e da rivendere, visto che produciamo abbastanza sia per il fabbisogno interno, che per esportare in tre quarti di mondo. Insomma, la nostra è un economia già più equilibrata, che si basa sia sul fittizio che sul rurale (cosa per cui ci hanno sempre deriso... guarda un pò!).
    Lo dimostra il fatto che l'anno scorso, nonostante i vari problemi nostri (spesso causati da noi stessi, che non sappiamo lavarci i panni in casa e trasformiamo qualsiasi cosa in una tragedia greca... vedi le litigate tra i partiti), l'Italia ha subito molto meno la conseguenze del crac finanziario...

    Da queste considerazioni ne è venuta fuori la mia domanda: mi chiedo come mai i governi americano e inglese, a questi grandi istituti finanziari facciano fare quello che vogliono, quando si stanno praticamente scavando la fossa da soli. Se l'euro zona crolla, qui in Europa ci sarà una crisi notevole, ma in Inghilterra e Stati Uniti scoppia la rivoluzione a suon di bastoni e cucchiai di legno...
    Ultima modifica di Shalby; 29-04-10 alle 13:18:11

  10. #435
    Qoelet
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Condivido le considerazioni: secondo me USA e UK sono messe molto male e mi stupisco che siano a rischio di default nazioni con economie più convenzionali e meno "contaminate" da sottoprodotti finanziari, mentre loro pare reggano ancora; io ho attribuito questo fatto alle speculazioni irresponsabili che colpiscono le nazioni che paiono più deboli e che possono attrarre maggiormente la sfiducia degli investitori. Proprio per quello mi chiedevo perché Hatsu (che ne sa, di economia) mi dicesse che secondo lui il problema non era negli speculatori (quelli che speculano in questo momento, intendo).

    In realtà mi pare che il problema sia molto più nostro che loro: 'sti qui non giocano contro l'economia USA/UK, obiettivament nello sterco, ma contro la nostra, che invece è più sana. Questa è una cosa che non capisco: secondo me è molto più probabile che possa defaultare l'Inghilterra, piuttosto che l'Italia, ma se guardi il mercato pare che invece sia il contrario.
    Ultima modifica di Qoelet; 29-04-10 alle 13:43:38

  11. #436

    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Qoelet Visualizza Messaggio
    ...
    In realtà mi pare che il problema sia molto più nostro che loro: 'sti qui non giocano contro l'economia USA/UK, obiettivament nello sterco, ma contro la nostra, che invece è più sana. Questa è una cosa che non capisco: secondo me è molto più probabile che possa defaultare l'Inghilterra, piuttosto che l'Italia, ma se guardi il mercato pare che invece sia il contrario.
    Beh, ma gli Inglesi non ti verranno mai a dire:"Ehi! Siamo nella merda! La nostra economia sta collassando...". Perchè creerebbero solo panico incontrollato nelle borse, accellerando il disastro. Un modo di correre ai ripari è invece quello di dimostrarsi forti e sicuri di sè. E' un modo per attirare investimenti e spalare via "sotto banco" tutta la cacca che hanno in casa. Anche a costo di indebitarsi ulteriormente: se io, che sono con l'acqua alla gola ma nessuno lo sa, mi indebito per aiutare un altro che sta affogando pubblicamente, avrò un ritorno d'immagine (e quindi economico, quantificato in fiducia dei mercati) più alto.
    Il fatto che puntino il dito contro altri paesi, è la dimostrazione del "Mors tua, vita mea". Tanto sanno anche loro che quei paesi (come la Grecia), verranno salvati.
    Ci provano anche contro l'Italia, sia loro che alcuni analisti americani, ma perchè sanno benissimo che il nostro modello economico è in grado di reggere un certo "grado" di urto.
    Per la serie: per spalare via la mia cacca che non posso gestire, la lancio a te, che invece hai ancora campi da concimare. Se te ne dò un pò, io mi disintossico e tu subirai danni più contenuti.
    E' il sistema del: condividiamo il problema che da soli non possiamo gestire.
    Ci sono tanti modi per farlo, ma visto che si parla di popoli, col proprio orgoglio nazionalistico, c'è anche un'immagine globale da mantenere.
    Il problema di noi Italiani è che vediamo solo il bicchiere mezzo vuoto; subiamo queste critiche da parte degli altri, litighiamo fra noi su di chi sia la colpa, ma non sappiamo (o non abbiamo voglia) di vedere oltre.
    Una possibile chiave di lettura potrebbe essere anche questa, imho...
    Ultima modifica di Shalby; 29-04-10 alle 14:08:28

  12. #437
    Lo Zio L'avatar di stuckmojo
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Questa e' per Hatsu.

    http://www.euronext.com/fic/000/056/535/565357.pdf

    elezioni in UK il 6 Maggio. Il 7 maggio i mercati dei futures sui vari indici Inglesi aprono alla 1AM.

    Staro' con gli occhi aperti per decidere se piazzare lo spread bet del decennio

  13. #438
    La Borga L'avatar di Il Nero
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    Citazione Originariamente Scritto da Qoelet Visualizza Messaggio
    Condivido le considerazioni: secondo me USA e UK sono messe molto male e mi stupisco che siano a rischio di default nazioni con economie più convenzionali e meno "contaminate" da sottoprodotti finanziari, mentre loro pare reggano ancora; io ho attribuito questo fatto alle speculazioni irresponsabili che colpiscono le nazioni che paiono più deboli e che possono attrarre maggiormente la sfiducia degli investitori. Proprio per quello mi chiedevo perché Hatsu (che ne sa, di economia) mi dicesse che secondo lui il problema non era negli speculatori (quelli che speculano in questo momento, intendo).

    In realtà mi pare che il problema sia molto più nostro che loro: 'sti qui non giocano contro l'economia USA/UK, obiettivament nello sterco, ma contro la nostra, che invece è più sana. Questa è una cosa che non capisco: secondo me è molto più probabile che possa defaultare l'Inghilterra, piuttosto che l'Italia, ma se guardi il mercato pare che invece sia il contrario.
    Il problema è duplice:

    1) L'euro si sta dimostrando, almeno con questa crisi greca, un fattore di debolezza nel gestire le crisi di debito, e non di forza, nel senso che la perdita delle leve monetarie non è apparentemente bilanciata da nulla. Paesi come l'UK, il Giappone e gli USA hanno rating migliori perché hanno ancora in mano le leve monetarie e quindi hanno maggior libertà d'azione. Se i tedeschi la finissero di fare i mentecatti probabilmente il rating si alzerebbe simultaneamente per tutta l'eurozona.

    2) USA e UK si sono indebitati in modo devastante per tamponare la crisi e hanno bisogno che qualcuno continui a comprargli il debito: praticamente hanno bisogno di sifonare dagli stati europei il comparto obbligazionario, ed il modo più rapido per farlo è abbassare i rating.

    Ora, sommando queste due cose e ricordando come già è stato orchestrato bene il rally del dollaro sull'euro, a me viene il discreto dubbio che tutta questa sia una scenetta orchestrata dai Governi mondiali tipo poliziotto buono poliziotto cattivo per ottenere il risultato finale di contenere la crisi senza dover arrivare a cose tipo aiuti diretti ad UK e USA.

  14. #439
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    Stranamente questi downgrade continuano a non interessare Uk e soprattutto USA, i Paesi forse messo peggio, visto che hanno sul groppone (non ufficialmente) gli stratosferici debiti dei salvataggi bancari l'una, e i debiti di Fannie Mae/Freddie Mac l'altra.

    Ma secondo voi chi è azionista delle società di rating?

  15. #440
    Lo Zio L'avatar di painofsalvation
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    "Meglio il default subito". Aveva ragione Issing?

    E se alla fine avesse avuto ragione Otmar Issing, ex capo economista della Bundesbank e della Banca centrale europea, quando sul Sole 24 Ore dell’11 febbraio disse: “La verità è che aiutando la Grecia l'Europa entrerebbe in negoziato permanente e difficile con Atene sul futuro della sua politica economica, rendendo l'idea di Europa sempre più impopolare, specie in quegli stati membri che saranno costretti ad aumentare le tasse per pagare gli aiuti”? In sostanza: la Grecia andava fatta andare in default subito. Così la speculazione non avrebbe potuto scommettere sulla debolezza di una politica incapace di imporre riforme a Bruxelles come a Berlino come ad Atene. I mercati avrebbero subito tensioni per meno tempo e avrebbero apprezzato il rapido decisionismo di leadership consapevoli dei propri limiti legati alla ricerca del consenso. La regola dell'azzardo morale sarebbe stata rispettata e i mercati avrebbero recepito quale certa soluzione si profila per chi non rispetta le regole e non tiene in ordine i conti. Ora invece i mercati, di fronte a negoziati permanenti e a vertici o decisioni europee che affidano la loro sorte alla data delle elezioni qui e là nel Vecchio continente, iniziano a fidarsi sempre meno e nei confronti di sempre più paesi, da qui il rialzo dei tassi delle aste dei debiti pubblici e il pessimismo delle Borse. L’indecisione tra salvataggio e default ha già prodotto effetti negativi e rischia di produrne ancora. Con il default e una sorta di amministrazione controllata, i creditori della Grecia, dalle banche agli stati, avrebbero avuto la certezza di rivedere almeno una parte dei loro soldi, sebbene con un debito greco ristrutturato. Atene sarebbe stata costretta ad avviare un processo di riforme utile non solo a ripianare i debiti pregressi ma a non eccedere nei debiti futuri. La leadership greca avrebbe potuto meglio spiegare le riforme ai suoi elettori, dando “la colpa”, che poi è in realtà “un merito”, al Fondo monetario internazionale o all’Unione europea, a seconda di chi si fosse preso in carico il ruolo di giudice fallimentare che controlla il commissario straordinario greco. L'euro avrebbe dimostrato la sua forza rispettando le regole che si è dato finora. E i paesi europei singolarmente o collettivamente avrebbero poi potuto aiutare con accordi bilaterali la Grecia, magari come fosse un’area depressa dell'Europa in cui sono concesse alcune forme di aiuto di stato o di stati. Tutto ciò finora non è stato fatto. Così è facile per noi fare la storia con i se e per David Marsh, chairman di SCCO International e autore di “The Euro – The Politics of the New Global Currency”, criticare sul Financial Times lo stesso Issing riportando due sue frasi. Nel 2006 Issing aveva detto che l’unione monetaria “può funzionare e sopravvivere” anche senza una completa unione politica. Mentre oggi lo stesso Issing dice che “negli anni 90 molti economisti – e io ero tra questi – avevano avvertito che avviare l’unione monetaria senza aver stabilito un’unione politica significava mettere il carro davanti ai buoi”. Forse il problema sta tutto qui. Delle due l’una: o è forte l’unione politica che decide, e allora le ferree regole dell’unione monetaria possono diventare meno ferree senza mettere a rischio l’euro, o meglio preservare la forza dell’unione monetaria sperando che presto si rafforzi anche quella politica.

    http://danielebellasio.blog.ilsole24...ne-issing.html
    da sto punto di vista era da sperare nel default della grecia.

  16. #441
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  17. #442
    Il Nonno L'avatar di Hatsu
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    Citazione Originariamente Scritto da Qoelet Visualizza Messaggio
    Sono sempre Qoelet, Hatsu
    Q, se preferisci.
    Non mi è chiaro come si possa definire una causa netta in una situazione così interconnessa, ma penso che se 'sta gente, non in quanto singoli fondi ma in quanto indirizzatori delle tendenze di mercato, smettessero di trovare conveniente scommettere sul fallimento dei paesi deboli dell'Eurozona, la crisi smetterebbe di peggiorare.
    Altrimenti, se questo peggioramento è dovuto soprattutto alle bolle e non alla speculazione n atto in questi giorni, vorrei capire perché non sta andando a gambe all'aria l'economia brutannica e statunitense, ma quella greca e portoghese.
    Perdona per la gaffe Stavo ninja postando con la donna che mi reclamava.

    Il punto è che qualunque speculazione stia venendo fatta (e c'è gente che specula sempre, e su tutto) è semplicemente il risultato di una situazione che si presta (anzi incoraggia, in un certo modo) a speculazioni.
    In altre parole: alcuni (molti) governi si sono indebitati troppo. E c'è chi sfrutta questa situazione. Se i livelli di debito fossero stati tenuti entro limiti decenti, non ci sarebbe alcuna speculazione. Non è una cosa popolare da dire nè è facile da ammettere, ma è semplice e brutalmente chiara.

    Poi possiamo farci pippe mentali su Soros, Goldman Sachs e Paulson in eterno. Non sono di certo dei santi. Ma non sono la causa delle nostre tribolazioni presenti e future, ma piuttosto il vero volto dei nostri errori e della nostra ingordigia.

    Edit per Stuck: tieni gli occhi aperti (chi non lo farà? ) ma ocio, la cosa sarà complessa. Ci sono tante forze in gioco, è un gran casino. Ed il dibattito di stasera è stato...deprimente.
    Ultima modifica di Hatsu; 29-04-10 alle 22:28:18

  18. #443
    La Borga L'avatar di Il Nero
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Hatsu Visualizza Messaggio
    Poi possiamo farci pippe mentali su Soros, Goldman Sachs e Paulson in eterno. Non sono di certo dei santi. Ma non sono la causa delle nostre tribolazioni presenti e future, ma piuttosto il vero volto dei nostri errori e della nostra ingordigia.
    Però non sottovaluterei l'impatto degli speculatori. Esattamente quale misteriosa forza degli errori e dell'ingordigia ha fatto in modo che qualche anno fa i futures del petrolio schizzassero alle stelle nonostante i dati fondamentali indicassero tutt'altro ?

  19. #444
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Visto che i principali casino' stanno a new york e londra con relative agenzie di rating, credo che difficilmente sputeranno nel porcile dove si ingozzano.

    Per vedere cappottare i due cinghialoni bisognerebbe sperare almeno in una rapida fuga dai titoli di stato di tali paesi tipo come sta facendo ultimamente la cina dopo i contrasi con gli usa.
    Molti paesi, italia compresa ultimamente sta puntando su paesi diversamente democratici, speriamo bene.

  20. #445
    Lo Zio L'avatar di stuckmojo
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    Perdona per la gaffe Stavo ninja postando con la donna che mi reclamava.

    Il punto è che qualunque speculazione stia venendo fatta (e c'è gente che specula sempre, e su tutto) è semplicemente il risultato di una situazione che si presta (anzi incoraggia, in un certo modo) a speculazioni.
    In altre parole: alcuni (molti) governi si sono indebitati troppo. E c'è chi sfrutta questa situazione. Se i livelli di debito fossero stati tenuti entro limiti decenti, non ci sarebbe alcuna speculazione. Non è una cosa popolare da dire nè è facile da ammettere, ma è semplice e brutalmente chiara.

    Poi possiamo farci pippe mentali su Soros, Goldman Sachs e Paulson in eterno. Non sono di certo dei santi. Ma non sono la causa delle nostre tribolazioni presenti e future, ma piuttosto il vero volto dei nostri errori e della nostra ingordigia.

    Edit per Stuck: tieni gli occhi aperti (chi non lo farà? ) ma ocio, la cosa sarà complessa. Ci sono tante forze in gioco, è un gran casino. Ed il dibattito di stasera è stato...deprimente.
    il dibattito mi ha fatto cascare le balle a terra. Sul deficit, aria fritta. Sui prezzi delle case, solo Nick Clegg ma troppo poco, con Gordon e Cameron a dire " non preoccupatevi, se non potete permettervi le case fate meta' affitto e meta' mutuo". E che cazzo.

    Non mi aspettavo altro, hanno tutti troppo paura di spaventare alcuni "core electors". Almeno Cameron ha chiarito che GB confonde l' Economia con lo Stato, e che vuole togliere i privilegi dei disoccupati cronici. Nel mio complesso residenziale, su questo punto, ho sentito vari urletti e applausi

  21. #446
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Crisi: bene asta titoli italiani, calano timori contagi

    Buona domanda per Btp, passato primo test mercati

    (ANSA) - MILANO, 29 APR - Cala la tensione sui mercati di un possibile contagio dalla Grecia agli altri paesi del Sud Europa. L'Italia in particolare registra il successo dell'asta dei Btp e Cct, andati esauriti con un buon flusso di domande. L'emissione di oggi, malgrado l'Italia non sia stata colpita dal taglio del rating come Spagna e Portogallo e non abbia all'orizzonte simili decisioni da parte delle agenzie, rappresentava il primo test per i paesi 'periferici' dell'area euro. Un test superato anche grazie alla capacita' di assorbimento del nostro sistema finanziario. Il prossimo test sara' martedi' prossimo quando la Spagna mettera' in asta circa 3 mld di titoli a 5 anni ma anche in questo caso, secondo gli analisti, il sistema bancario locale sapra' farvi fronte. Sono stati cosi' tutti assegnati i 6,5 mld complessivi di Btp a tre e dieci anni messi in asta oggi dal Tesoro con rendimenti in crescita. Buona la domanda da parte del mercato con richieste superiori ai 10 mld. L'asta Cct ha visto un rendimento in crescita all'1,63%, con richieste superiori ai 2 mld, a fronte degli 1,16 mld offerti. Significativo e' anche il netto calo del differenziale (spread) fra i Btp decennali italiani e il Bund tedesco, ridiscesi sotto la soglia dei 100 punti.

    29 Apr 20:48

  22. #447
    Qoelet
    ospite

    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Hatsu Visualizza Messaggio
    In altre parole: alcuni (molti) governi si sono indebitati troppo. E c'è chi sfrutta questa situazione. Se i livelli di debito fossero stati tenuti entro limiti decenti, non ci sarebbe alcuna speculazione. Non è una cosa popolare da dire nè è facile da ammettere, ma è semplice e brutalmente chiara.

    Poi possiamo farci pippe mentali su Soros, Goldman Sachs e Paulson in eterno. Non sono di certo dei santi. Ma non sono la causa delle nostre tribolazioni presenti e future, ma piuttosto il vero volto dei nostri errori e della nostra ingordigia.
    Risssumo in metafora, dimmi se sbaglio: i governi hanno fatto capanne di paglia, non è colpa di Ezechiele il Lupo che soffia. Ok, siamo d'accordo. Personalmente, però, mi scoccia che il tal lupo soffi SOLO su certe capanne e, soprattutto, miri ad abbatterle per prendersi due pagliuzze. Se non ci fosse Ezechiele, le capanne sarebbero comunque delle ciofeche, ma col tempo si avrebbe modo e tempo di dare almeno un'impeciata al tetto.

    Per meglio chiarire il mio punto di vista, credo potrei essere catalogato come "cassettista esistenziale" o veterocapitalista: se compro azioni, è perché intendo comprare "pezzi" di tale ente, in modo da ricavarne dividendi, oppure perché credo che tale azienda aquisirà valore perché espanderà il suo mercato, oppure perché aprirà nuovi stabilimenti, oppure perché credo che la ristrutturazione in atto gioverà al bilancio, insomma, perché io credo che quest'azienda acquisirà valore. Se volgio rischiare i soldi, gioco al superenalotto o gioco ai cavalli. Per carità, se vuoi scommettere che la Grecia fallisce, prego, accomodati, ma fallo in sala scommesse. Ritengo una perversione del mercato accettare che siano venduti senza controllo oggetti come i CDS o che sia possibile fare acquisti allo scoperto: non è anticapitalismo, è seperare il gioco d'azzardo dal mercato ed impedire che l'economia di un paese possa essere "soffiata via" per scommessa.

  23. #448
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    ne capisco un casso di economia quando si superano i 20.000 euro, peró il ragazzo non ha tutti i torti...

  24. #449

    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Qoelet Visualizza Messaggio
    Risssumo in metafora, dimmi se sbaglio: i governi hanno fatto capanne di paglia, non è colpa di Ezechiele il Lupo che soffia. Ok, siamo d'accordo.
    Siamo d'accordo un paio di palle... Se lo stato fa una legge che legalizza lo stupro, non vuol dire che un uomo qualunque ora puo fare quello che vuole. La legge deve sempre esser subordinata al vivere civile.
    I governi sbagliano, ma approfittarne per i propri interessi, mandando col culo per terra milioni di persone comuni, e giustificarsi, dicendoti che la colpa è di chi ha fatto le leggi, è imbarazzante nella sua cinicità...
    Per meglio chiarire il mio punto di vista, credo potrei essere catalogato come "cassettista esistenziale" o veterocapitalista: se compro azioni, è perché intendo comprare "pezzi" di tale ente, in modo da ricavarne dividendi, oppure perché credo che tale azienda aquisirà valore perché espanderà il suo mercato, oppure perché aprirà nuovi stabilimenti, oppure perché credo che la ristrutturazione in atto gioverà al bilancio, insomma, perché io credo che quest'azienda acquisirà valore. Se volgio rischiare i soldi, gioco al superenalotto o gioco ai cavalli. Per carità, se vuoi scommettere che la Grecia fallisce, prego, accomodati, ma fallo in sala scommesse. Ritengo una perversione del mercato accettare che siano venduti senza controllo oggetti come i CDS o che sia possibile fare acquisti allo scoperto: non è anticapitalismo, è seperare il gioco d'azzardo dal mercato ed impedire che l'economia di un paese possa essere "soffiata via" per scommessa.
    Su questo siamo d'accordo, ma il modello che c'è adesso, purtroppo va benissimo a quasi tutti. E sai perchè? Perchè è un modello economico che si basa sull'indebitamento dell'individuo (visto in senso lato come persona, piuttosto che come entità economica, tipo azienda...). Più si indebita e più qualcun altro ci guadagna; intanto però anche l'individuo in questione è felice.
    E se non fosse così? Beh... una persona comune, con uno stipendio nella media, non potrebbe comprare a rate (leggasi INDEBITARSI) l'iphone da 700 euro, il televisore lcd da 3000 euro, la vacanza alle maldive da 2000 euro, cambiare la macchina ogni 3 anni...

    Alla fine, che se ne dica, tutti vogliamo questo sistema. Siamo drogati di questo modello e ce lo teniamo stretto...
    E quando fa crac, si aspetta che la crisi passi, sperando di non finire nel calderone di quelli "sacrificati".
    Ultima modifica di Shalby; 30-04-10 alle 15:09:25

  25. #450
    Qoelet
    ospite

    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Shalby Visualizza Messaggio
    Siamo d'accordo un paio di palle... Se lo stato fa una legge che legalizza lo stupro, non vuol dire che un uomo qualunque ora puo fare quello che vuole. La legge deve sempre esser subordinata al vivere civile.
    I governi sbagliano, ma approfittarne per i propri interessi, mandando col culo per terra milioni di persone comuni, e giustificarsi, dicendoti che la colpa è di chi ha fatto le leggi, è imbarazzante nella sua cinicità...
    It's the capitalism, baby. Il fatto è che è FOLLE che la credibilità di uno Stato sovrano sia valutata da quattro pirati della finanza e possa essere tirata nella polvere per delle ragioni in buona parte avulse dalla realtà economica di quella nazione: non si può passare a considerare uno stato dell'Eurozona a rischio default da un giorno all'altro: questo è panico indotto. Quel che fa Soros dei suoi soldi sarebbe irrilevante, se non fosse che il mercato lo segue come un guru. E lo segue perché gran parte del flottante è in mano a gente che ci vuol fare su i soldi il più in fretta possibile, ergo estrarre valore dal sistema senza introdurre per MEZZA LIRA di lavoro utile.
    Su questo siamo d'accordo, ma il modello che c'è adesso, purtroppo va benissimo a quasi tutti. E sai perchè? Perchè è un modello economico che si basa sull'indebitamento dell'individuo (visto in senso lato come persona, piuttosto che come entità economica, tipo azienda...). Più si indebita e più qualcun altro ci guadagna; intanto però anche l'individuo in questione è felice.
    E se non fosse così? Beh... una persona comune, con uno stipendio nella media, non potrebbe comprare a rate (leggasi INDEBITARSI) l'iphone da 700 euro, il televisore lcd da 3000 euro, la vacanza alle maldive da 2000 euro, cambiare la macchina ogni 3 anni...

    Alla fine, che se ne dica, tutti vogliamo questo sistema. Siamo drogati di questo modello e ce lo teniamo stretto...
    E quando fa crac, si aspetta che la crisi passi, sperando di non finire nel calderone di quelli "sacrificati".
    Ma anche no. Io non compro nulla a rate per prinicipio. Odio avere debiti. Mi girano invece le palle perché un sacco di persone invece vivono di debiti e poi, quando qualcuno fa crollare la baracca e scappa coi soldi, ci vado di mezzo anche io.

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