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Discussione: USA Vs. Europa

  1. #51
    La Borga L'avatar di andrew_killer
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    Predefinito Re: USA Vs. Europa

    jimmi onnipresente

    ma che bello che è leggere le vecchie discussioni

  2. #52
    Banned L'avatar di Jimi
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    Predefinito Re: USA Vs. Europa

    Vitorbaia ha scritto gio, 07 settembre 2006 alle 14:48
    jimi ricordi sta discussione?

  3. #53
    Vitor
    ospite

    Predefinito Re: USA Vs. Europa

    bell'articolo

    Di seguito troverete un interessante articolo scritto dal giornalista americano Dave Feschuk.

    Adesso che il giocatore Europeo rappresenta uno degli ingredienti principali della NBA, quanto tempo manca prima che i capi delle panchine europee utilizzino i loro passaporti esotici e salgano a bordo del carosello dei coach NBA?

    Questo passaggio non avverrà senza sforzi. I coach del continente godono di una reputazione di autoritari – "Dittatori ai limiti" gli aveva chiamati l'altro giorno Darrick Martin, il secondo play dei Raptors. E Martin sicuramente ne sa qualcosa. Infatti ha raccontato anche le settimane passate quest'estate a lavorare col CSKA Mosca, la corazzata della liga Russa, e soprattutto quando ha ad un pasto di squadra ha chiesto un bicchiere di vino.

    "L'altro tipo ha detto, 'Dovresti chiedere al coach prima di ordinare," e Martin: "Mi sono messo a pensare: 'Ho 36 anni. Sono un uomo. Ho un bambino. Se voglio ordinare un bicchiere di vino…' pero poi ho riflettuto:, 'OK. Sono a casa loro, nella loro cultura.' Quindi sono andato e ho detto, 'Coach, posso avere un bicchiere di vino ?'"

    Ettore Messina, il coach italiano venerato del club, ha accettato. Però come ha detto Martin "Queste cose non esisterebbero proprio nella NBA".

    Comunque, pensare che i coach europei non possano integrarsi alle dinamiche NBA sarebbe sottovalutare il loro potenziale. Ed é chiaro che hanno già una grande influenza. Mike D'Antoni, coach dei Phoenix Suns, parla con un accento della Virginia dell'Ovest che ci potrebbe facilmente far dimenticare che ha imparato il gioco, tanto come giocatore quanto come coach, in Italia. E appena una settimana fa, si diceva che Greg Popovich, il coach dei Quattro volte campioni NBA San Antonio Spurs, era tutto entusiasta parlando degli schemi offensivi del Panathinaikos in Grecia, allenato dal Serbo Zelimir Obradovic.

    "Non vedo l'ora di vedere I filmati per vedere le cose che fanno" disse. Idem per Mike Brown, coach degli ultimi finalisti NBA, i Cleveland Cavaliers, che ha recentemente parlato di aver letto dei testi scritti da Messina come se fossero vangeli.

    Nessuno pretende che i concetti Europei – attacco fluido e difese spesso complesse – si possano applicare al gioco NBA, visto che le discrepanze nelle regole sono rilevanti. E nessuno sottovaluta quanto difficile possa essere entrare nella confraternita strettamente protetta dei coach NBA.

    Rimane comunque un ciclo storico interessante, quello dei giocatori inesperti che imparano all'estero per tornare in patria con un valore aggiunto.

    Maurizio Gherardini, l'assistente italiano del General Manager dei Raptors, che un tempo traduceva i testi di tattica Americana in Italiano, ha detto che questi scambi sono "un modo di riconoscere la qualità e il successo del basket internazionale". E ha sostenuto che Popovich e Brown fanno semplicemente il proprio lavoro come dei professionisti in un gioco ormai globale.

    "A volte, per essere aggiornati su cio che accade intorno, bisogna essere umili, essere più aperti per cogliere tutto ciò che per te ha senso" ha detto Gherardini. "Leggere un libro giusto per il piacere di leggerlo é molto semplice. Leggerlo con una mente aperta a volte puo aiutare".

    Quindi sono così i Raptors, con il loro roster dipinto di europeo, cioè capaci di imparare dai cervelli dei maestri europei?

    "No, non proprio. Le cose che stiamo cercando di fare mi vanno bene" ha detto Sam Mitchell, un figlio testardo di Columbus, Georiga, e l'attuale coach NBA del anno.

    E il tipo di commenti che lasciano una parte della popolazione del basket un po perplessa. Mitchell, anche se ha giocato in Francia, appare spesso di un'opinione chiusa verso il gioco europeo (e cita l'abisso stilistico fra la NBA e l'Eurolega come la ragione principale per la quale ignora cosa succede dall'altra parte del Atlantico).

    Il coach ha detto che cercava input altrove– non in Europa, bensì da fonti NBA esperte.

    "Preferisco andare da Red Auerbach (Coach leggendario dei Boston Celtics), che ha vinto 13 campionati. Mi piace ciò che Phil Jackson ha fatto, vincendo nove campionati. E guardo anche cio che Pat Riley ha detto" disse Mitchell. "Non si tratta necessariamente di schemi ma piuttosto della loro psicologia, il loro approccio con i giocatori, come se la sono cavati in certe situazioni, come hanno reagito a sconfitte in serie."

    Tuttavia, la globalizzazione in corso del gioco, senza menzionare la serie di sconfitte umiliante degli USA sulla scena internazionale, ha orientato i riflettori verso le risorse strategiche che si trovano all'estero.


    "There is no doubt there are many coaches over there that could come over here and be successful," said Jeff Van Gundy, the longtime NBA coach who, after being fired by the Houston Rockets at last season's conclusion, begins this year as an ESPN broadcaster. "I'd be interested to see who's going to be the first NBA head coach to hire one of those guys as an assistant, to give them a better opportunity to be a head coach."

    "Non c'é dubbio che ci sianomolti coach là che potrebbero venire qui ed avere successo" disse Jeff Van Gundy. Il coach, un veterano NBA, dopo esser stato licenziato dagli Houston Rockets alla fine della stagione scorsa, da quest'anno lavorerà come commentatore su ESPN. "Sarei molto curioso di vedere chi sarà il primo coach NBA ad assumere uno di questi come assistante, per dargli una migliore opportunità di diventare head coach."

    Potrebbe essere l'ostacolo di questa storia. E poco probabile che i candidati più qualificati d'Europa siano attratti da offerte per guadagnare un salario tipico di qualche centinaia di migliaia di dollari da assistante NBA. Sono generalmente agiati, e al timone di squadre vincenti, con salari a 7 cifre.

    Quindi ci vorrebbe un salto di qualità nella fiducia di un General Manager per chiudere l'affare.

    Chi sarà il primo? David Blatt, istruito a Princeton e israeliano di origine americana, coach dell'Efes Pilsen Istanbul e della nazionale russa che ha portato alla vittoria agli Europei un mese fa, é una possibilità ovvia che ha destato interesse da parte della NBA. Si dice di Obradovic che, anche se é opinabilmente il più vincente di tutti i coach europei, sarebbe meno interessato a conquistare l'América. E poi c'é Messina, che Martin elogia per la sua abilità di inculcare disciplina e precisione al suo gruppo.

    La storia ci dice che Messina – "Un grande cervello" secondo le parole di Gherardini – non parla correntemente solo l'italiano, l'inglese e lo spagnolo ma nel tempo libero ha imparato il russo, che lo aiuta molto durante gli allenamenti.

    Martin ha detto: "Quando mi voleva sgridare, lo faceva in inglese. Quando voleva sgridare gli italiani, lo faceva in italiano. Quando voleva sgridare I russi, lo faceva in russo. Ho detto 'Coach, sa sgridare in ogni lingua.' E lo sapeva fare (con parolacce) in tutte le lingue, …era piuttosto impressionante."

    Ecco I coach europei che potrebbero fare il salto verso la NBA:

    ZELIMIR OBRADOVIC, 47

    Coach serbo del Panathinaikos Atene

    Credenziali: Sei Euroleghe, medaglia d'argento con la Serbia alle Olimpiadi 1996.

    Credenziali NBA: Era un grande play che ha avuto Drazen Petrovic e Vlade Divac come compagni di squadra.

    DAVID BLATT, 48

    Coach Israelo-Americano del Efes Pilsen in Turchia.

    Credenziali: Un'Eurolega. Ha vinto l'Eurobasket con la Russia il mese scorso.

    Credenziali NBA: Non acceterà una posizione inferiore alle sue capacità. "Non ho l'intenzione di venire per…essere il terzo o quarto assistente" ha detto. "Dovrebbe essere una situazione molto speciale, e nessuno mi ha fatto una tale offerta".

    ETTORE MESSINA, 48

    Coach italiano del CSKA Mosca

    Credenziali: Tre Euroleghe vinte.

    Credenziali NBA: Parla quattro lingue: Italiano, Inglese, Spagnolo e Russo. Conosce parolacce in almeno tre di queste lingue.

  4. #54
    Il Nonno L'avatar di TheAgentZero
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    Predefinito Re: USA Vs. Europa

    basket.it mette sempre degli ottimi articoli,bel sito nn cè che dire

  5. #55
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    Predefinito Re: USA Vs. Europa

    bell'articolo

    mi sfuggono però due cose:


    - come fa Mitchell ad andare a parlare con REd Auerbach

    - perchè in mezzo all'articolo c'è una frase in inglese poi tradotta in italico?

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