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Discussione: Adventure Magazine

  1. #1

    Predefinito Adventure Magazine

    Adventure Magazine



    Benvenuti in Adventure Magazine il topic delle vostri recensioni dedicato alle avventure grafiche. Chiunque lo desidera può inviare la recensione all'utente Adventure Magazine attraverso un messaggio privato.

    Leggete attentamente queste semplice regole:

    1) Non postate in questo topic mai e in nessun caso.

    2) La recensione va inviata attraverso messaggio privato ad Adventure Magazine.

    3) Ogni recensione DEVE avere questa scheda di valutazione finale:


    Qualità/Prezzo (voto)/5
    Grafica (voto)/5
    Sonoro (voto)/5
    Giocabilità (voto)/5
    Longevità (voto)/5
    Carisma (voto)/5
    Difficoltà (voto)/5
    Pregi: ...
    Diffetti: ...
    Voto (voto)/100


    Le recensioni già inserite in The TGM-Online Adventure Magazine saranno inserite un po' alla volta in questo nuovo topic man mano gli autori aggiungeranno alla loro recensione la scheda valutativa o la completino secondo i nuovi criteri. Invierò la richiesta di modifica ad ognuno. Per ora il topic The TGM-Online Adventure Magazine dovrebbe rimanere toppato fino a quando il passaggio al nuovo topic sarà concluso.
    Anche in questo topic sarà aggiunto un indice per raggiungere la recensione desiserata. Le recensioni qui sotto sono solo in ordine di apparizione.

  2. #2

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Il Mistero della Mummia
    Software House: Frogwares
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    pavel

    Si tratta di un'avventura prodotta dalla Frogwares una software house addirittura dell'Ucraina che ha per protagonista Sherlock Holmes.
    La trama è abbastanza semplice: Holmes, senza il Dr. Watson che è in vacanza, viene chiamato ad indagare sulla scomparsa di un Lord appassionato di archeologia egizia. Tutto si svolge nella villa di quest'ultimo che è letteralmente disseminata di reperti egizi e di enigmi che bloccano l'accesso alle diverse stanze.
    A complicare il tutto la presenza di una fantomatica mummia...
    Con il più classico dei punta e clicca dobbiamo affrontare i diversi enigmi, nella gran parte assolutamente logici, che ci consentono di arrivare alla soluzione del mistero.
    La grafica è in finto 3D con possibilità di girare lo sguardo a 360° (importante guardare sempre in alto e in basso... sono rimasto piantato 1 ora verso l'inizio solo per non averlo fatto )e fondali in due dimensioni.
    Il gioco si risolve in una serie di enigmi che si succcedono stanza per stanza in maniera assolutamente lineare, forse troppo, cui non giova certo l'assoluta mancanza di dialoghi.
    In conclusione è un gioco che può placare la sete di avventure classiche, ma che non vi terrà incollati al monitor per sapere come va a finire.

    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:


  3. #3

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo The Dig
    Software House: LucasArts
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    Luciofox

    Questo autentico gioiello partorito dalla LucasArts ha avuto, invero, una sorte parecchio avversa. All'epoca della sua uscita si levò un coro unanime di critiche contro la casa produttrice, rea di aver sviluppato una nuova avventura utilizzando un sistema grafico ormai obsoleto.
    Beh, una volta messe le mani sulla versione scatolata del gioco ogni dubbio viene fugato e si capisce subito la caratura di quello che ci si trova davanti.
    Nata da un idea di Steven Spielberg ("donata" ai videogiochi in quanto troppo dispendiosa da realizzare su pellicola) l'avventura vi vede impersonare il capitano di Shuttle Boston Law. La situazione non è delle più allegre: un gigantesco meteorite stà per schiantarsi sulla Terra e rischia di sterminare ogni forma di vita. La missione del vostro shuttle è semplice: piazzare delle cariche esplosive sull sassone e far brillare il più grande fuoco d'artificio che si sia mai visto.
    MA l'avventura non parla di questo. In pochi minuti di gioco l'asteroide viene fatto saltare e voi, in compagnia di altri due compagni vi ritroverete sulla superficie del masso, intenti a studiarne la composizione. Giunti al centro della struttura vi rendete conto che questo ammasso di roccia è qualcosa di molto più straordinario e, prima che possiate accorgervene vi ritroverete su un mondo alieno, lontani da casa e senza la minima idea sul da farsi.
    Il vostro compito sarà quello di riportare i tre eroi a casa, svelando nel contempo l'alone di mistero che circonda questo nuovo mondo e i suoi abitanti, scomparsi inspiegabilmente molto tempo prima, MA ancora presenti sotto forma di visioni spettrali.

    Dal punto di vista tecnico The Dig si difende bene. La grafica, sebbene si basi su un motore ormai vecchio, svolge, a mio avviso, il suo lavoro abbastanza bene.
    Discorso diverso per le musiche(assolutamente fuori parametro)
    di Michael Land, nelle quali si riconoscono pesanti toni Wagneriani. Eccellente anche il doppiaggio (mi riferisco alla versione con il parlato in inglese e i sottotitoli in italiano, la prima uscita in Italia).

    Insomma un gioco che ogni videogiocatore dovrebbe avere nella sua ludoteca. Semplicemente imprescindibile per gli avventurieri.

    Qualità/Prezzo 5/5(ormai è un gioco budget)
    Grafica 3/5(datata, ma decisamente ben fatta)
    Sonoro 5/5 (musiche STRAORDINARIE e un ottimo doppiaggio inglese)
    Giocabilità 5/5
    Longevità 4/5
    Carisma 5/5
    Difficoltà 4/5
    Pregi: Grande trama e grandi musiche
    Diffetti: Forse la grafica, decisamente datata per gli standard odierni(ma si tratta veramente del pelo nell'uovo...)
    Voto: 92/100



  4. #4

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Full Throttle
    Software House: LucasArts
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    SuperDado

    Tutto filava liscio. Tu la tua moto e la strada. Spensierato e libero. Poi arriva questo tizio in giacca e cravatta, dice che ha un grosso affare per te e la tua banda. Ma quando riprendi i sensi, ti ritrovi con un bernoccolo in testa, la legge alle calcagna e un brutto presentimento che il peggio deve ancora arrivare.Pestato. Al verde. Incavolato.
    Non è la prima volta che Ben è stato raggirato. Ma questa volta è andata di mezzo la sua banda, la sua moto e sembra che non sia finito qui.
    E' questo lo scenario che si profila per una delle avventure più "cinematografiche" della LucasArts...grafica innovativa(si parla del 1995),musiche mozzafiato e una trama degna di un film sono gli ingredienti esplosivi per questa nuova avventura che,anche se a scapito di una longevità davvero ridotta,catapulterà il giocatore nel mondo della vita "on the road"tra motociclisti puzzolenti e donne mozzafiato,cattivoni sempre più cattivi e uomini duri dal cuore tenero(come il nostro protagonista,Ben).
    Imperdibile per tutti gli estimatori delle avventure Lucas e per quelli di Renegade(!)

    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:



  5. #5

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo The Secret of Monkey Island
    Software House: LucasArts
    Anno: 1990
    Lingua:
    Prezzo:

    Tequila144


    Era il 1990, quando un signore grassottello di nome Ron Gilbert, dopo un giro sulla mitica giostra dei Pirati a Disneyland, decise di sconvolgere il mondo delle avventure grafiche.
    In verità, il progetto chiamato: "The Secret Monkey Island", era in cantiere già da molto tempo, ma rimandato più volte a causa di altri impegni.
    Tutto incomincia su Melee Island, un piccola isola nel profondo dei Caraibi. Un giovane ragazzo, dal nome buffo e impronunciabile: Guybrush Treephwood decide di diventare pirata, ma per farlo dovrà superare tre prove che richiedono "destrezza" e "ingegno". Nel portare al termine queste prove, si incontreranno posti indimenticabili, come lo Scumm Bar (che prende il nome dal motore del gioco), e personaggi che rimarranno nella storia come : Elaine Marley (governatrice dell'isola), Lady voodoo e il mitico venditore Stan.Ma proprio quando sembra fatta, un nave fantasma approda sull'isola, rapisce il governatore e salpa per la leggendaria isola: Monkey Island.
    Così, Guybrush, spinto dall'amore che prova per Elaine, mette su un equipaggio e insegue il malefico pirata fantasma Leckuck. Approdato su Monkey Island, verremo alla conoscenza di malefici segreti, che saranno resi buffi dall'eremita Herman Trhootor.

    Il mitico Ron Gilbert, supera se stesso in questo videogioco, assicurando al videogiocatore un avventura longeva, divertente e non frustante. Lo SCUMM è sicuramente migliorato, ed anche i dialoghi giungono alla perfezione, da notare infatti, è il duello con la spada ad insulti.

    Ma il successo di questo capolavoro non va solo a papà Gilbert, ma molti meriti vanno anche ad Micheal Land, per la colonna sonora inimitabile, e a Steve Purcell, per le animazioni e grafica da urlo; la pixel art in questo gioco sfiora la perfezione.


    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:


  6. #6

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo In Memoriam
    Software House:
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    Aragorn79

    Grafica ---> N.G.
    Non giudicabile la grafica di IM(In Memoriam), tutto il gioco è basato su filmati ed enigmi in flash quindi, neanche si può votare la grafica di un gioco così


    Sonoro ---> 5
    Altro difetto di questo gioco è senza dubbio il sonoro. La voce del doppiatore nei filmati è poco coinvolgente, le musiche a volte sono belle altre volte sono addirittura fastidiose, così come gli effetti sonori.


    Giocabilità ---> 6,5
    Potrebbe meritarsi di più, ma a volte alcuni enigmi sono davvero frustranti. Non tanto perchè ti possono far scervellare a lungo, quanto perchè alcuni sono solo di abilità con il mouse (c'è pure il minigolf ). A volte, capita di trovarsi nella schermata di un enigma senza nemmeno sapere cosa fare, perchè la disdascalia introduttiva del giochino non esce sempre, purtroppo La oscillante difficoltà degli enigmi però gioca a favore di IM, alcuni sono davvero ben fatti e coinvolgenti, specialmente quelli che coinvolgono la ricerca su internet. Altri sono più semplici e solo di abilità manuale ma comunque gradevoli (non tutti però, vedi sopra )


    Longevità ---> 9
    Questo è senza dubbio, uno dei pregi migliori di IM. Il gioco è in partenza molto lungo, sono 6 livelli che contengono al loro interno diversi sotto livelli con vari enigmi. A parte la lunghezza del gioco, però vi accorgerete dalle prime battute che l'atmosfera e la trama è davvero coinvolgente e difficilmente vi farà staccare dal monitor. Oltretutto la combinazione gioco/ricerca su internet, permette di allungare ulteriormente l'esperienza di gioco.


    DIFETTI:
    Come detto sopra i maggiori difetti provengono dal sonoro, davvero insufficiente, e da alcuni enigmi davvero stupidi o poco intuitivi. Poi, se non avete una connessione ad Internet scordatevi di poter giocare a qusto titolo, non solo, a mio parere dovreste possedere un collegamento FLAT (quello 24H su 24H) alla rete. Se avete un 56Kb invece, vi consiglio di scappare in Messico all'arrivo della bolletta telefonica


    PREGI:
    Senza dubbio: originalità, longevità e atmosfera, sono i pregi più grossi di questo gioco. L'abbinamento con la ricerca in rete lo rende davvero unico e realistico. Tutta la struttura di gioco è motlo originale e l'atmosfera macabra ed inquietante vi coinvolgerà da subito...


    VOTO FINALE---> 7.5
    Ha diversi difetti, però i pregi che possiede gli garantiscono un voto più che sufficiente.


    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:



  7. #7

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Broken Sword 3: The Sleeping Dragon
    Software House: Revolution
    Anno: 2003
    Lingua:
    Prezzo:

    Luciofox

    GRAFICA: La nuova avventura di George e Nico mostra una veste grafica completamente tridimensionale. Sicuramente non raggiunge lo splendore dei fondali disegnati, MA fa la sua onesta figura. Se devo essere sincero, le texture ambientali non sono nulla di miracoloso, anzi, alcune sono proprio bruttine. Nel complesso il lavoro risulta comunque decisamente appagante, anche grazie ad un set di animazioni facciali veramente ben fatte(quelle di Nico sono stupende )
    Voto:8

    SONORO: Anche qui siamo di fronte ad una realizzazione decisamente sopra la media. Molto belle le musiche, molto buono il doppiaggio italiano, altalenanti gli effetti sonori.
    Voto:8-

    GIOCABILITA': La terza dimensione ha rivoluzionato anche il sistema di controllo. Ora decisamente "consolaro". Tutto sembra essere stato pensato per un pad della PS2(e infatti io ho usato quello con un adattatore). I tasti da usare sono 7. 4 per compiere le azioni che compariranno in un'apposita interfaccia in basso a destra, uno per aprire l'inventario e due per sfogliarlo.
    Il sistema è decisamente interessante, MA è anche il punto più debole della produzione. Nulla che infici veramente la qualità complessiva, intendiamoci, MA ci sono ancora alcuni problemi di puntamento che fanno perdere più tempo del dovuto.
    Voto:7

    LONGEVITA': BS3 non è un gioco molto lungo. Una decina di ore vi saranno sufficienti per portarlo a termine. La situazione è peggiorata dal fatto che gli enigmi sono terribilmente facili e, le poche volte che rimarrete bloccati(se mai dovesse capitarvi), succederà per colpa del sistema di puntamento che non ha "evidenziato" l'elemento giusto solo perchè non eravate perfettamente posizionati.
    Malgrado questo, la trama è decisamente interessante e ben scritta. George e Nico si fanno da spalla a vicenda passandosi battute come solo le coppie più scafate sanno fare. Ad essere sinceri si avverte una certa pesantezza nella storia verso la metà(tutta la parte al castello, per intenderci), MA state tranquilli; dopo questa parte la trama riprende decisamente quota.
    Voto:6(per la scarsa durata). 9(per la trama e i personaggi)

    IN CONCLUSIONE: Bello, veramente bello. BS3 ha saputo prendermi come non accadeva da molto tempo. Vuoi per la trama che spinge a farsi scoprire, vuoi per il carisma dei due protagonisti. Sicuramente un gioco che non deve mancare nella ludoteca del buon avventuriero.
    Voto:8

    NOTE: Non perdetevi il pezzo in cui George deve tornare alla vecchia cattedrale di Parigi. Qui incontrerete una vecchia conoscenza e assisterete ad un dialogo super-trash fra il protagonista e una signora molto particolare.

    Qualità/Prezzo 3/5
    Grafica 4/5
    Sonoro 3/5
    Giocabilità 3/5
    Longevità 3/5
    Carisma 4/5
    Difficoltà 1/5
    Pregi: Ha una storia interessante, la grafica è ottima e non ci si annoia mai
    Diffetti: Troppo facile
    Voto: 80/100



  8. #8

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Runaway: A Road Adventure
    Software House: Pendulo Studios
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    pavel

    GRAFICA: 8
    E' il classico cartoon in alta risoluzione, sicuramente uno dei pregi di questo gioco a cui si associano dei filmati lunghi (qualcuno ha detto troppo...)sia tra un capitolo e l'altro che in occasione di eventi particolari.
    Una pecca è sicuramente rappresentata dai problemi che i suddetti filmati hanno con alcuni codec video: ad esempio dopo aver installato quick time non sono più riscito a vederli fino al formattone riparatore.
    SONORO: 6
    Non mi è sembrata proprio nulla di eccellente, insomma senza infamia e senza lode.
    GIOCABILITA': 7
    E' una avventura facile, con il più classico dei punta e clicca e un inventario davvero semplice da utilizzare.
    Mi è sembrato che in diversi punti l'interazione richiesta al giocatore sia davvero limitata, basta pensare alla fine con un'unica azione si scatenano più di 5 minuti di eventi ai quali si assiste passivamente. Non so voi, ma a me non andava proprio giù che nello sgabuzzino, nella borsa del medico e in quella di Gina (solo per citare alcuni casi) bisognasse guardare più volte perchè Brian trovava gli oggetti solo quando gli servivano... Che cavolo guarda una volta e prendi tutto o almeno fammi scegliere cosa prendere o no!!!
    LONGEVITA': 7
    Sono riuscito a tirarla in lungo per un po', ma è bastato un week-end di influenza per finirlo.
    PREZZO: 10
    19.90 EURO mi sembra perfetto, un gioco nuovo a meno è difficile da trovare. E' sicuramente la strada giusta da percorrere per combattere la pirateria.

    Risultato finale 7
    Non è un capolavoro, ma regala ugualmente diverse ore di divertimento. Certamente si può fare meglio, magari uscirà un Runaway 2 che riuscirà a dimostrarcelo.


    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:


  9. #9

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo
    Software House: URU: Ages Beyond Myst
    Anno: 2003
    Lingua:
    Prezzo:

    kirk761

    Eccoci arrivati al quarto capitolo della saga di Myst narrante le vicende della civiltà D'ni.Senza però perderci in inutili chiacchiere, iniziamo subito ad analizzare questo interessante prodotto.Scopo del gioco è "riportare in vita" la civiltà in questione scoprendone la storia e portandone alla luce i segreti.Inizieremo il nostro viaggio nella grotta in cui Atrus (personaggio arcinoto ai cultori della serie) è vissuto mentre sua figlia,Jeesha,ci guiderà per tutto il nostro cammino narrandoci,in dati luoghi e momenti,le tappe salienti della storia del suo popolo.Proprio qui,all'inizio del gioco,potremo constatare le novità e alcuni tra i pregi di quest'avventura,che sono senz'altro la splendida grafica in 3d e la creazione del proprio avatar.Potremo infatti,prima di inziare a giocare,creare un nostro "alter ego" digitale,scegliendone il fisico e il modo di vestire,e che potremo modificare per tutto il corso del gioco.Ma ci troveremo di fronte anche a una grafica in vero 3d:dimentichiamoci quindi il classico "punta e clicca" e i suoi percorsi obbligati;inizieremo l'avventura in un'ampia zona desertica in cui potremo camminare o correre in tutte le direzioni,come in uno sparatutto.Questa è senz'altro una piacevole novità (che potrebbe anche essere presa come esempio per le prossime avventure grafiche) ma c'è da dire che,nel corso del gioco, la libertà di movimento sarà abbastanza limitata in quanto ci avventureremo quasi sempre in ambienti dai confini ben definiti e abbastanza "stretti".La grafica è splendida,le textures sono molto dettagliate,anche se a volte si nota qualche bug,come il personaggio (controllabile anche in terza persona) che cammina sospeso nel vuoto o che "penetra" in qualche oggetto.Purtroppo,non essendo la grafica pre-renderizzata,i pregi estetici andranno irrimediabilmente a pesare sui nostri processore e scheda grafica anche se,per fortuna,i settaggi grafici sono diversi e influiscono molto a rendere più leggero il gioco anche su computer di media potenza.Da lodare è senz'altro il sonoro, composto da rumori puliti e realistici e da musiche d'atmofera,che,però,non saranno sempre presenti ma si attiveranno solamente in circostanze prestabilite.Ci troviamo dunque di fronte a un gioco dai numerosi pregi ma anche carico di carisma,tanto che,pur non essendoci obiettivi precisi da raggiungere durante il corso dell'avventura,saremo sempre spinti a proseguire la nostra esplorazione e a risolvere gli enigmi che ci si presenteranno davanti.A proposito di enigmi,la maggior parte di quelli che affronteremo saranno abbastanza logici e intuitivi e la complessità di alcuni di essi contribuirà a rendere la longevità del prodotto su livelli più che accettabili. Un ultima nota di merito và infine alla possibilità di giocare in multyplayer:questa opzione di gioco,se realizzata con cura, renderà l'avventura estremamente longeva e darà la possibilità di condividere le nostre esplorazioni e scoperte con tanti altri "co-avventurieri" virtuali.


    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:


  10. #10

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Indiana Jones and the fate of Atlantis
    Software House: LucasArts
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    Dooms


    Altro gioco, molto conosciuto tra gli amanti delle AG, è proprio il quarto capitolo della saga firmata Lucas dell' intrepido e oramai famoso Indiana Jones.
    Il gioco inizia con una piccola scenetta introduttiva dove tra un enigma e l'altro, riusciremmo a trovare una statuetta che ci è stata ordinata da Kerner
    che scopriremmo subito essere una spia agli ordini del regime nazista in cerca del mondo sommerso dalle aque, ovvero Atlantide.
    Assieme alla nostra amica-dottoressa Sophia Hapgood, ci avventureremo nella vasta Europa in cerca di Atlantide e del mistero che la avvolge, salvandolo dalla pazzia nazista che lo vuole ottenere per usarlo nelle sue folli ideologie di potere("Per essere patroni di monto" direbbe qualcuno ).
    Il gioco in sè è ben strutturato e la sua longevità è molto alta dati i tre livelli che possiamo scegliere nella parte centrale di gioco: infatti potremmo scegliere se finire il gioco malmenando chiunque si reputi nostro nemico, con il solo aiuto del nostro ("oramai defunto") cervellino o in fine, in coppia con la nostra amica Sophia Hapgood.
    Devo ammettere che in questo gioco serve molto colpo d'occhio, che riduce la giocabilità per i meno esperti. Gli oggetti da raccogliere o con cui si deve interagire infatti nn sono resi appariscenti, ma inseriti perfettamente nel gioco e a complicare un pò le cose, nn mancano gli ogetti 'inutili' che possono ingannare un giocatore alle prime armi. Nonostante tutto, con un pò di fortuna e un buon colpo d'occhio, non dovrebbe risultare molto difficile finire questo titolo anche perchè certi enigmi alla fine si ripetono(Capirete se ci giocherete ) e gli altri enigmi sono abbordabili da un qualsiasi giocatore che si vuole avvicinare alle AG.Non voglio dilungarmi molto sulla grafica perchè non è possibile paragonarla a giochi tuttora esistenti e alla gran lunga migliori sotto questo aspetto. Dei punti a suo favore riguardano quegli oggetti con cui interagiremo nello svolgersi del gioco, che sono integrati perfettamente nel paesaggio e nello scenario in cui si trovano. Questo fa alzare sì il suo livello di difficoltà ma esprime la bravura e la cura con cui è stato realizzato.Il sonoro non è per nulla stancante ed anzi, allieta il trascorrere del gioco molto bene cambiando a seconda della piega che il gioco prende, sfornando canzoncine tranquille per i momenti di ragionamento e canzoncine accattivanti nei momenti di pericolo o di azione.
    Concludendo, esprimo il mio parere di gradimento verso questo gioco che farà passare ore di divertimento tra una scazzottata e una caduta in un burrone del nostro beniamino, proprio come il cinema ci ha abituato ad un Indiana pasticcione e sempre pronto all'azione purchè di mezzo nn ci siano dei serpenti... Personalmente questo titolo è stato in grado di rubarmi molte ore libere regalandomi del sano divertimento e una buona autostima nel risolvimento di alcuni enigmi che mi tenevano occupato quel poco di cervello che mi è rimasto.

    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:


  11. #11

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Myst 3: Exile
    Software House: Presto Studios
    Anno: 2001
    Lingua:
    Prezzo:

    pak

    Myst III Exile è il terzo capitolo di una saga ormai giunta al quarto episodio (il controverso URU: Ages beyond Myst, disponibile sugli scaffali da dicembre 2003). Mentre gli sviluppatori del primo episodio e del sequel Riven lavorano al gioco che nel bene e nel male cambierà volto alla serie Myst (URU appunto) i Presto Studios sono chiamati a soddisfare le attese ormai spasmodiche degli avventurieri solitari tanto amanti delle atmosfere rarefatte e incantevoli partorite dalla mente di Miller. Myst III Exile (da adesso in avanti M3E) è meglio dirlo subito, non offre grandi novità rispetto ai precedenti episodi. Tutte le novità si concentrano in pratica al sistema di visuale su cui è doveroso spendere qualche parola.

    Un gioco che ti fa girare la testa.
    Se in Riven vedevamo il mondo in prima persona attraverso schermate statiche simili a diapositive, in M3E ci viene offerta maggiore libertà di movimento della nostra visuale: ogni volta che decideremo di spostarci nello scenario basterà punture in una certa direzione e cliccare, a quel punto vedremo una nuova schermata come se fosse stato fatto un breve balzo in avanti. Ma la novità consiste proprio nella possibilità di ruotare la visuale in tutte le direzioni. Il mondo di M3E non è calcolato in tempo reale, ma certamente è una rappresentazione molto realistica dello stesso in cui viviamo. In pratica non potremo muoverci e allo stesso tempo guardarci attorno. Non potremo scegliere di sostare effettivamente in un punto qualsiasi dello scenario, ma questa mancanza è egregiamente sopperita dall'appagamento che il giocatore ha nell'osservare una vera e proprio cartolina 3D. Questa scelta ha radici profonde e risale al primo Myst, qui ci troviamo davanti solo alla logica evoluzione. Conseguenza immediata a tale impostazione, è che il nostro hardware (soprattutto quello più datato) è sgravato da molto duro lavoro a tutto vantaggio della rappresentazione fotorealistica. Ma perché mi sto soffermando tanto sulla visuale, sulla grafica prerenderizzata e non vi parlo di quello che vi aspetterà durante le vostre sessioni di gioco? Presto detto: giocare a M3E è un'esperienza visiva e uditiva prima di tutto. Sedetevi, rilassatevi, abbassate le luci e alzate il volume, magari chiudete la porta per isolarvi dal resto della casa, solo allora iniziate a giocare.

    “Computer: teletrasporto!”
    Appena cominciata la storia sarete protagonisti del più classico "posto sbagliato, al momento sbagliato", e dovrete cercare di portare a casa la pellaccia, bene o male, con l'uso raffinato della vostra testolina, anche se nella realtà non sarete mai in pericolo di vita, tranne per qualche mazzata che potreste ricevere verso l’epilogo della storia. Sarebbe opportuno prendere confidenza col mondo di Myst e la storia dei D’ni, magari attraverso il manuale. Un po' di spiegazioni a dire tutta la verità dovrebbero essere date in questa sede a chi non ha giocato ai precedenti episodi. I D'ni sono un popolo molto antico, che hanno messo appunto una particolare tecnica di teletrasporto: sì avete capito bene: il modo più economico di viaggiare! I D’ni infatti sono in grado di creare collegamenti ad altri mondi solo descrivendoli in un particolare modo nei loro libri nella lingua D’ni, che noi possiamo concepire come una descrizione dettagliata e minuziosa del mondo che vogliono raggiungere. Ma attenzione non si tratta di creazione di luoghi: i D'ni infatti non fanno altro che immaginare cose già esistenti nelle sconfinate profondità del creato. A quel punto aprendo il libro su cui è descritto quel mondo si apre una specie di Stargate (passatemi la citazione) che ci porterà dritti dritti a destinazione senza pagare neanche il biglietto. Il problema è che questo è un grande potere, e come tutti i poteri per qualche strano motivo vanno sempre a finire nelle mani sbagliate. Per non parlare del fatto che noi non centriamo nulla, stavamo solo passando a fare una visitina ad un amico.


    E io ci clicco sopra.
    A questo punto mi rendo conto che non ho parlato del sistema di controllo, ma non c'è gran che da dire: spostate il cursore sullo schermo e quando sarà possibile allora potrete interagire con l'ambiente circostante, qualche volta potremmo zoommare su qualche elemento ma per il più delle volte ci capiterà di azionare delle leve o agire dai relativi pannelli, o ancora azionare sistemi più o meno grandi e complicati di erogazione energetica. Descritta in questo modo la struttura di gioco sembra banale o comunque ripetitiva, e in fondo lo potrebbe anche essere da un certo punto di vista, ma la varietà di tali meccanismi è ben bilanciata, e offre la giusta complessità, per non parlare di una tipologia tutta particolare, e in senso stretto per niente meccanica: la capacità delle piante di reagire attraverso la sintesi clorofilliana infatti ci offrirà l’occasione di azionare carrucole e pompe idrauliche completamente naturali, ma mi fermo qui. Una parte tutt’altro che secondaria è riservata alla raccolta e lettura di diari e appunti, prestate molta attenzione a questi supporti cartacei che sono la fonte più diretta per risolvere gli enigmi. In ogni caso in M3E non dovrete portarvi in giro oggetti strani il cui uso è sempre diverso da quello per cui sono stati creati, ne tanto meno combinarli tra loro, semplicemente non avrete oggetti da portare con voi, fatta eccezione dei diari e dei libri. Non preoccupatevi comunque, avrete modo di essere impegnati a formulare ipotesi, in una continua sfida alla ragione, quasi mai frustrante, essendo gli enigmi stessi, tranne qualche raro esempio, sostanzialmente logici e quasi mai banali o astrusi, sempre legati in diversi modi ad un disegno generale, che piano piano si farà strada nella nostra mente in un crescendo stranamente incalzante e frenetico per questo tipo di gioco, che ci porterà a muoverci in alcuni momenti con rapidità maggiore verso quella locazione, di fronte ad una macchina di cui crediamo di aver intuito, allo stesso tempo, funzione e funzionamento. E’ proprio la specificità degli enigmi la caratteristica principale di M3E: attraverso cinque locazioni principali molto diverse tra loro (chiamate età, che sono semplicemente dei mondi collegati dai libri suddetti), dovremo di volta in volta capire prima la natura generale del luogo, poi la ragione d’essere delle strutture e in fine la loro funzione nel contesto generale. Personalmente ho trovato questo modo di sviluppare la storia molto ben congegnata, ma con maggiore spirito di obiettività devo dire che alla lunga può risultare un po’ macchinosa, e il fatto che le età siano completamente indipendenti tra loro può risultare limitativo, privando lo sviluppo della storia di quella complessa unità ideale che avrebbe reso M3E un capolavoro assoluto. A dire il vero la prima età è collegata alle altre quattro e su questa possiamo trovare i segni caratteristici di tutte le altre (piante, animale, meccanismi di vario tipo che ricordano in qualche modo quelli dei rispettivi mondi) con un certo gusto per l’auto-citazione che non sfigura, ma non riesce ad essere amalgama effettiva dei luoghi che visiteremo, e forse era pretendere troppo. Quindi prepariamoci ad un gioco molto particolare, potremo sentirci soli e abbandonati come Robinson Crusoe, qualche volta però potremmo dimenticare il fine stesso dell’avventura, non preoccuparci degli enigmi e vagare tra le bellezze dei luoghi come un turista qualunque sempre accompagnati da un sonoro e da una musica evocativa e coinvolgente composta ad hoc dal bravissimo Jack Wall. Da un po’ di tempo ormai M3E è entrato nella fascia budget e lo trovate alla cifra di 13 € circa… cosa devo aggiungere: volete che ve lo compri e che venga a casa a installarvelo?!


    Scheda finale:

    Qualità/Prezzo 4/5 (versione budget 5/5 )
    Grafica 5/5
    Sonoro 5/5
    Giocabilità 4/5
    Longevità 3/5
    Carisma 4/5
    Difficoltà 5/5
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto: 85/100


  12. #12

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Runaway: A Road Adventure
    Software House: Pendulo Studios
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    pak

    Negli ultimi due anni i ragazzi iberici della Pendulo Studios hanno deciso di ritornare a dar battaglia: nel 2002 con la FX Interactive (publisher davvero intelligente e attento ai titoli budget di qualità) rilanciano la bellissima avventura Hollywood Monster (1997) con una nuova edizione patinata e “spettacolosa” con un prezzo che definire budget è poco: 4,95 €, che da solo è uno spot anti-pirateria. A metà del 2003 viene finalmente distribuito in Europa “Runaway: A Road Adventure”. Il messaggio promozionale suggerisce l’idea di azione e frenesia, ma non ingannatevi, Runaway è una delle più classiche avventure “punta e clicca” dove potrete rilassarvi e muovervi in tutta tranquillità attraverso le varie locazioni del gioco (circa 100!). La storia inizia con una giovane prosperosa fanciulla che si fa investire dalla nostra auto. Da bravi cittadini raccogliamo la povera fanciulla e la portiamo all’ospedale più vicino. Un nuovo e importante lavoro di dottorato ci attende dall’altra parte dell’America ma sarà la ragazza, sarà la seratina primaverile, saranno i nostri ormoni, in ogni caso decidiamo di aiutare la ragazza che ci ha confessato di essere in pericolo. Nel gioco impersoniamo il tipico studente modello, assistente del professore nonché boyscout e provetto scalatore duranti i campi estivi, che corrisponde al nome di Brian Basco (rivelando in parte l’origine iberica dei programmatori!). Brian è comunque un “bravo guaglione” durante la storia si lascerà andare un po’ e alla fine sperimenterà su se stesso le proprietà di alcune erbe particolari! (Alla fine della recensione parlo di alcune chicche del genere in un box apposito).

    “Accendi il computer che gioco al mio cartone animato preferito!”
    La prima cosa che noteremo appena iniziata l’avventura è la risoluzione del gioco: 1024x768 che per un’avventura grafica è più di quello che serve! La grafica bidimensionale è un vero spettacolo: i fondali sono dettagliati e coloratissimi mentre i personaggi sono stati prima animati in 3D e poi riportati al 2D nelle varie posture. Questo procedimento conferisce ai movimenti naturalezza e verosimiglianza. Inoltre se il nostro personaggio passerà da una zona ad un’altra con una illuminazione differente sarà visibile una diversa illuminazione del personaggio stesso. Il risultato finale è quello di diventare spettatori di un cartone animato con inquadratura fissa. Tutto questo ben di Dio con dei requisiti di sistema ridicoli anche per computer di 3-4 anni. Non è possibile aumentare ulteriormente la risoluzione, ma dalla schermata delle opzioni possiamo decidere se abilitare o meno: l’effetto antialiasing per i personaggi, la modalità di scorrimento veloce, una maggiore definizione video, e naturalmente i sottotitoli. L’audio se la cava bene, i doppiaggi sono ottimi, la musica è abbastanza varia, non stanca per niente e possiamo sempre disabilitarla (cosa che sconsiglio vivamente). Devo dire però che sul mio computer non sono riuscito a togliere un fastidioso effetto fruscio durante i dialoghi, ma è molto probabile che questo fosse un problema legato all’uso delle cuffie.

    “Mi sono bloccato”
    La situazione più comune in un gioco d’avventura è il “blocco”, in pratica quella situazione di stallo in cui ogni azione che decidiamo di far fare al nostro alter ego viene chiosata con un “Non mi sembra una buona idea” oppure “Non credo che funzionerà” o qualcosa di simile se non peggio! In base al numero e alla frequenza di blocchi si stabilisce il grado di frustrazione. Occorre dire però che indipendentemente dal numero di avventure che abbiamo giocato occorre essere dotati di un minimo di flessibilità. Dobbiamo adattarci al tipo di gioco che stiamo affrontando senza schemi troppo fissi ereditati dalle nostre precedenti sessioni di gioco con altri titoli. In Runaway esiste una particolarità che se non capita subito può portare a parecchi “blocchi” di cui parlavamo sopra. Se Brian vede un oggetto non lo raccoglierà se non capisce il motivo, tuttavia se verrà in possesso di altre informazioni allora prenderà lo stesso oggetto che pensava inutile. Un piccolo esempio non credo guasti e non rovinerà per niente la soluzione dell’enigma relativo: ho tentato di raccogliere decine di volte una confezione di caffè vuota, perché avevo intuito l’uso che ne avrei potuto fare in seguito, ma siccome Brian non aveva parlato ancora con la persona giusta e non aveva avuto il giusto "input" non voleva saperne di portarsi in giro spazzatura nelle sue tasche, e a dire il vero questo è un comportamento più che logico! Quindi siete avvertiti, tornate a verificare se un oggetto è davvero inutile dopo alcuni dialoghi e non “battezzatelo” come fuffa inutile. Prestate molta attenzione allo scenario perché è facile confondere un oggetto col fondale, anzi è praticamente impossibile capire la differenza fino a quando non ci passiamo sopra col cursore che prenderà la forma di una lente o di una mano con ovvio significato simbolico, mentre se selezioniamo un personaggio comparirà il classico disegno dei dialoghi dei fumetti, e premendo il tasto sinistro del mouse inizieremo a parlarci.

    Box in fundo...
    Il nostro caro Brian incontrerà personaggi che definire bizzarri è limitativo, sono proprio fuori come dei gerani! A proposito di piante, ci capiterà di entrare in una serra “particolare” in grado di fare impallidire Grace (mi riferisco al film “L’erba di Grace”). Aiuteremo uno scienziato in uno dei suoi esperimenti, ma se chiediamo a Brian un commento su questo genialoide ci dirà laconico: “Le luci sono accese ma non c’è nessuno in casa!”. Provate nella cella dello sceriffo a fare raccogliere degli oggetti a Brian e ascoltate le risposte! A volte risponde con un secco “no” che è tutto un programma, altre volte però obietterà con educazione e raziocinio. Infine provate dalla schermata dell’inventario a rimanere inattivi per qualche tempo: Brian cercherà di attirare la vostra attenzione! Potrei continuare ancora perché ci sono davvero tante piccole curiosità in questo gioco, e queste cose non s’improvvisano, sono raffinatezze fatte da chi sa il fatto suo, e i ragazzi degli Pendulo Studios sono dei veri maestri in tal senso. Come vi ho già detto all’inizio i Pendulo Studios sono i creatori di “Hollywood Monster” ma anche di “Igor” avventura grafica del 1994, di cui non so molto ma che per i nostalgici e gli appassionati varrebbe la pena di dare un’occhiata.

    Scheda finale :

    Qualità/Prezzo 5/5
    Grafica 5/5
    Sonoro 4/5
    Giocabilità 4/5
    Longevità 3/5
    Carisma 4/5
    Difficoltà 4/5
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto: 86/100


  13. #13

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo Beneath a Steel Sky
    Software House: Revolution Software
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    pak

    Marketing: il cugino di BabboNatale.

    “Beneath a Steel Sky” è una avventura grafica del 1994 targata Revolution (Broken Sword vi suggerisce qualcosa?). Dopo tanti anni questa avventura torna a far parlare di sé per due motivi apparentemente distinti.
    “Beneath a Steel Sky” (BaSS da ora in poi) non è stato creato per funzionare su sistemi operativi recenti. Per fortuna ci viene in aiuto ScummVM , un programma che ci permette di giocare a molte vecchie avventure punta e clicca, tra cui appunto il nostro BaSS. (per maggiori informazioni vi rimando al sito ufficiale http://www.scummvm.org/). Se non bastasse la Revolution sta lavorando al secondo episodio e ha deciso quindi di far decadere i diritti su BaSS che è diventato Freeware a partire dalla fine del 2003. Chiamatelo “regalo” o “marketing intelligente” fatto sta che possiamo far nostro il giocone scaricandolo dal sito dello ScumVM sia nella versione Floppy, senza parlato, sia in quella CD più voluminosa ma coi dialoghi (questa stessa versione la trovate anche su TGM 174 ottobre 2003)



    “Siorri e siorre, scheda VGA 256 collorri!”

    Dopo queste doverose precisazioni iniziamo col dire qualcosa sul gioco vero e proprio in modo che possiate decidere di scaricarlo o meno. Prima di tutto mettiamo l’orologio indietro di 10 anni: i PC erano circa 100 volte meno potenti di quelli che abbiamo a disposizione oggi, detto questo i videogiochi non erano 100 volte più noiosi, e chi vuol capire ha già capito…
    BaSS ha una grafica bidimensionale a 256 colori con una risoluzione 640x480, se però usate lo ScummVM potrete attivare dei filtri che “ammorbidiscono” le figure, il risultato è variabile (io ad esempio ho usato il filtro 2xsai che è un ottimo compromesso tra tutti i filtri presenti). Dalla schermata delle impostazioni e salvataggi (tasto F5 per attivarla durante il gioco) possiamo anche scegliere il volume della musica e la velocità dei movimenti dei personaggi (può essere utile aumentarla per passare più rapidamente da una zona ad un'altra quando veniamo presi dal classico “giro a vuoto, qualcosa mi verrà in mente”) o scegliere se attivare i sottotitoli (se vi basta il parlato il mio consiglio è di non visualizzare i testi perché questi occupano gran parte dello schermo di gioco).


    Siate vigilanti!

    L’avventura inizia con una introduzione a fumetti (purtroppo la troviamo solo nella versione CD) dove apprendiamo alcune interessanti nozioni sul futuro che attende l’umanità: l’uomo ha costruito grandi città metropolitane che si sviluppano su più livelli in altezza. La società si è involuta regredendo ad un rigido sistema di caste in base alla quale è limitata perfino la libertà di movimento. Ogni individuo è classificato in base al suo grado D-LINC, rigorosamente registrato sulla propria scheda personale. Verremmo in possesso di alcune di queste schede durante il gioco e naturalmente ne faremo buon uso per venire in possesso di qualche informazione top secret o per accedere a qualche zona riservata. Fuori dalle città le cose sono diverse, si vive in radure ostiche e desertiche. All’inizio della storia ci troveremo ai piani più alti della città in una zona industriale e dovremo riuscire a trovare una via di fuga verso il basso. Durante la storia scopriremo molte altre cose e giungeremo alla verità sul nostro passato. La trama ha tutti gli elementi del genere horror-fantascientifico con tanto di androidi poco socievoli, ma ci capiteranno anche decine di situazioni esilaranti che ci strapperanno più di un sorriso!



    “Mi dai 1 aiutino?”

    Durante lo svolgimento del gioco avremo bisogno di aiuto e lo potremo chiedere al nostro amico robot: Joey. La personalità di Joey è racchiusa all’interno di una scheda madre. Appena troveremo un “corpo” adatto per Joey non dovremmo fare altro che inserire la scheda all’interno del robot e permettere a Joey di muoversi, interagire con l’ambiente circostante in opportune situazioni, e addirittura analizzare su nostra richiesta gli oggetti che troveremo. Se dovesse accadere qualche incidente al nostro amico potremo sempre recuperare la scheda e portarcela con noi. La nostra missione principale è quella di uscire dalla città e ritornare alla radura, ma non sarà facile, lo sospettavate? Per riuscirci dovremmo superare degli ostacoli rappresentati dall’impossibilità di usare liberamente gli ascensori che portano al piano terra. Come potrete intuire ci saranno molti casi in cui gli enigmi o “puzzle” da risolvere saranno legati alla specifica locazione. Come in tutte le avventure grafiche vi capiterà di non saper cosa fare, il consiglio è quello di completare tutte le conversazioni e ascoltare le osservazioni di Robert Foster, soprattutto quando guarda qualcosa o prova ad interagire con essa in qualche modo (cosa dite? Lo sapete già? Mi era venuto il dubbio…). Se l’azione è completamente inutile Foster si volterà verso di noi e farà “spallucce” senza dire nulla!

    I Midi: cari ricordi ma...

    Si stava peggio quando si stava peggio... la qualità e varietà dei temi musicali e degli effetti sonori che oggi ascoltiamo non possono essere paragonati a quelli di 10 anni fa, ma con un minimo di sforzo possiamo dare un giudizio ragionevole al comparto audio in base all'epoca in cui uscì il gioco Revolution. Le musiche in formato Midi sono di buona qualità ma non sono molte e rischiano di risultare ripetitive specialmente verso la fine (una musichetta stile Sci-fi thriller troppo monotona (in tutti i sensi) ci costringerà ad abbassare il volume prima di impazzire).
    In fine, se non giocate alla versione col parlato vi potreste perdere l’ironia e il sarcasmo di alcuni dialoghi e questo è un peccato. I sottotitoli italiani a volte non rendono giustizia all’originale, se riuscite a seguire i dialoghi in inglese vi divertirete molto di più.

    Mi “Spoiler” o non mi “Spoiler”?

    Questo è il problema! (Ok, fa schifo, ma ho la mania dei titoli inutili che fanno ridere solo me…). In effetti il gioco è datato e io stesso l’ho rigiocato per rinfrescarmi la memoria in attesa del seguito. Alla fine non ho potuto non pormi la domanda:

    Attenzione Spoiler!

    Spoiler:
    Avremo fatto bene a lasciare KEN collegato a LINC?


    Bene, credo che lo sapremo nella prossima puntata!



    Scheda finale :

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro 3/5
    Giocabilità 5/5
    Longevità 3/5
    Carisma 5/5
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto: 89/100

  14. #14

    Predefinito Re: Adventure Magazine


    Titolo: Grim Fandango
    Software House: Lucasarts
    Anno:
    Lingua: Completamente in italiano
    Prezzo:

    Uzi Rider

    Sono Manny e sono morto

    Grim fandango narra le meravigliose vicende di Manny Calavera, un secchetto simpatico e affidabile, peccato che sia MORTO!
    "Ma che bello" penseranno i più "neppure abbiamo iniziato e già il protagonista è morto"?

    Facciamo concorrenza a Pitfall!

    La storia segue i miti messicani secondo cui, le anime dei morti, dovevano seguire un cammino di 4 anni nella Terra dei Morti, prima di trovare la redenzione. Sempre secondo questi miti, durante il Giorno dei Morti (il 2 Novembre), le anime tornano in terra a far visita ai loro cari, incarnandosi in dei simpatici pupazzoni scheletriformi detti Calaveras. L'atmosfera del Messico e dei Maya si repira durante tutto il gioco grazie a fantastiche costruzioni dallo stile Maya-moderno, dal fascino indescrivibile (esclusa la locazione di Rubacava, che sembra uscita dal film Casablanca).

    Il mio lavoro? Preferisco non parlarne!

    Manny non è stato un santarellino quando era in vita. Pare che avesse pestato i piedi a qualcuno più grosso di lui, quindi ora è relegato a lavorare per il Dipartimento Della Morte (DDM) finchè non avrà pagato il suo debito. Solo allora potrà partire per il suo viaggio verso la pace eterna.
    Il DDM assume queste povere anime colpevoli e li impiega come Grim o Mietitori (detti così perchè portano una falce), incaricati di raccogliere le anime dalla Terra dei Vivi e vendergli il miglior pacchetto viaggio cui possano aspirare (dipende da quanto buoni sono stati in vita).

    Amore? L'amore è per i vivi!

    Manny è un uomo, anche se morto, e come tale non potrà resistere al fascino di una sua cliente, Mercedes Colomar (detta Meche). Questa donna gli piomberà davanti all'improvviso e il povero Manny non saprà resistere al suo fascino, nonostante debba essere stata ancora meglio con la pelle addosso. Manny finirà per inseguirla lungo tutta la terra dei morti per un motivo che non voglio spoilerare.

    Glottis... è un nome Tedesco?

    Durante la sua avventura, Manny farà la conoscenza di un grosso personaggio (in tutti i sensi), un demone elementale evocato dalla terra dei morti a cui sono stati dati uno scopo nella vita e un lavoro. Il lavoro di Glottis è... GUIDARE! o riparare le amcchine quando hanno guidato tanto da perdere gli sportelli lungo la strada. Glottis e Manny diventeranno grandi amici e collaboreranno più volte per uscire da situazioni spinose.

    Il 3D, colui che tanto ha dato e tanto ha tolto...

    Ebbene si, Grim Fandango è un avventura 3D, caratterizzata da modelli approssimativi e textures non sempre ad alta risoluzione. Questo è il suo punto debole maggiore, assieme a un sistema di controllo che necessita un po di tempo perc essere addomesticato a dovere. Può però contare su un buon sistema di luci e ombre e dei meravigliosi fondali prerenderizati in 2D (competitivi perfino con Syberia 2). Inoltre c'è un forte umorismo e buffoneria che pervade alcune locazioni e personaggi e il gioco in genere, anche se resta un gioco "noir" con personaggi fortemente caratterizzati, in cui l'umorismo sono solo battute lungo i dialoghi (escluse le fantastiche battute di Manny e alcuni personaggi demenziali di loro).
    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:

  15. #15

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo: Syberia II
    Software House: Microids
    Anno: 2004
    Lingua: Completamente in Italiano
    Prezzo: 39,99€

    Luciofox


    Diciamolo subito: l'ultima avventura di Kate Walker si è rivelata una grossa delusione. Sokal questa volta ha sparato a salve, palesando, tra le altre cose, i motivi prettamente speculativi che stanno dietro la decisione di dividere in due parti la vicenda.

    Il gioco riprende esattamente da dove lo avevamo lasciato: Kate, Hans e l'automa Oscar sono appena partiti dalle terme di Aralbad, verso est, all'inseguimento di un sogno: l'isola di Syberia e i suoi leggendari mammuth.
    Non siamo neanche alla decima riga e già siamo di fronte alla prima magagna dell'opera: la storia.
    L'impressione, che si fa sempre più forte col passare del tempo, è che Sokal si sia giocato tutte le carte che aveva nel primo capitolo, limitandosi a tirar fuori un "secondo tempo" svogliato e stiracchiato che, tra l'altro, lascia ancora aperte diverse questioni .
    In Syberia II mancano tutti quegli elementi "di sceneggiatura" che avevano reso indimenticabile il suo predecessore, a partire dall'approfondmento psicologico dei personaggi.
    Il primo Syberia da questo punto di vista era un gioiellino: un vero e proprio "romanzo di formazione". La storia di Hans Voralberg era solo un pretesto, lo sfondo sul quale si dipanava la vicenda esistenziale della giovane Kate.
    Il suo mutamento, la sua crescita e la conquista, faticosa, della sua indipendenza erano i veri centri vitali di tutta la storia, costruita sapientemente in funzione di questi elementi.
    A posteriori potrei anche dire che, in fondo, di questo seguito non c'era nessun bisogno. La vicenda, quella vera, si era già conclusa con quell'ultimo atto, quella corsa verso il treno che sanciva, in maniera definitiva, la piena e consapevole presa di possesso di sé da parte della protagonista.
    In Syberia II tutto questo manca. I personaggi sono statici, non evolvono e, per giunta, non ci sono neanche particolari colpi di scena che sopperiscano a questa mancanza.
    Siamo di fronte ad un'avventura tristemente lineare.
    Lineare per quanto riguarda la trama, che non lascia spazio alcuno alla libertà del giocatore (i binari imposti alle nostre scelte sono quasi più visibili di quelli sui quali viaggia il treno meccanico dell'anziano inventore). Ma, soprattutto, siamo di fronte ad un'avventura lineare per quanto riguarda le emozioni: zero, nada, elettroenceflogramma piatto.
    E se il quadro non vi sembra già abbastanza idilliaco state tranquilli, dobbiamo ancora parlare degli enigmi.
    I puzzle che dovrete risolvere (e uso un eufemismo sia per "puzzle" che per "risolvere") sono quanto di più facile mi sia mai capitato per le mani. Non vi creeranno MAI una difficoltà e questa sagace scelta dei programmatori non fa altro che portare la longevità verso nuove vette negative. In 5-6 ore avrete visto tutto, con buona pace vostra e dei 40€ che avete sganciato alla Microids per avere in cambio 2, dico 2, CD pieni di nulla. Non solo hanno messo enigmi stupidi, MA si sono anche dimenticati di dare gli indizi per la metà di questi, affidando il tutto alla sola intuizione del giocatore.
    A salvare la barca dal naufragio totale rimangono solo le splendide tavole di Sokal che spesso e volentieri si rivelano veri e propri "colpi" di poesia visiva.

    Insomma, l'avrete capito, Syberia II mi ha proprio deluso. Un gioco che brucia tutto quanto di buono era stato fatto con il primo capitolo. Un novello Icaro che, per la smania di strafare, finisce per uccidersi con le proprie mani.

    Se dovessi giudicare il gioco "preso a sé", non credo che gli darei più di 40/100. Siccome sono buono vedrò di considerare i due giochi come una cosa sola. In questo caso un bel 75/100 mi sembra sufficiente.

    Qualità/Prezzo 2/5(solo perchè costa "poco")
    Grafica 4/5(niente da dire, veramente bella)
    Sonoro 4/5(anche qui niente male, belle voci e bella musica)
    Giocabilità 4/5
    Longevità 2/5
    Carisma 2/5
    Difficoltà 0/5
    Pregi: Audio e grafica
    Diffetti: tutto il resto
    Voto: 40/100


  16. #16

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo: C.S.I. Dark Motives
    Software House: Ubi Soft
    Anno: 2004
    Lingua: Sottotitoli in italiano
    Prezzo:

    Aragorn79




    Grafica---> 6
    La grafica di questo nuovo gioco dedicato agli scienziati forensi di Las Vegas, non mi ha stupito affatto, anzi mi ha deluso perchè non ha fatto nessun passo avanti rispetto al gioco predecessore. Alcuni dettagli sono fatti proprio male e gli sfondi danno troppo un senso di staticità. I (pochi) filmati sono prevalentemente tratti dal Telefilm, e sono quelli di intermezzo nello spostamento da un luogo ad un altro (sia nel TF che nel gioco ). I modelli dei protagonisti del Telefilm, sono riprodotti abbastanza fedelmente. Finalmente, a differenza del primo capitolo, hanno aggiunto qualche locazione in più, ce ne saranno almeno 4 per ogni livello, nelle quali magari ci possono essere delle sotto locazioni (altre stanze in una casa ad esempio)....


    Sonoro---> 6
    Beh, che dire del sonoro? In pratica le musice sono le stesse presenti nel telefilm, i suoni sono ridotti al minimo e le voci sono quelle originali degli attori della serie tv. Nel complesso diciamo che i creatori del gioco hanno ottenuto, con il minimo sforzo, il massimo risultato. Questo non consente però, al sonoro di questo gioco, di superare la sufficienza...


    Giocabilità---> 7
    L'interfaccia di gioco è semplice e intuitiva. Gli strumenti per la raccolta e l'individuazione di indizi sono facili da usare e per ognuno c'è una piccola descrizione per usarli al meglio. La difficoltà di gioco è aumentata rispetto al primo capitolo, infatti in Dark Motives, è stato inserito il livello di difficoltà che consiste nell'avere più o meno aiuti durante il gioco (fino a non averne nessuno). I casi sono più difficili da risolvere e per interrogare i sospetti, non avrete più la bella lista di domande predisposte, ma dovrete fare voi le domande giuste spostando delle prove sul sospetto, queste ultime saranno stipate in una sorta di inventario, grazie al quale potranno essere rispolverate per esaminarle magari in futuro nel caso vi foste dimenticati qualcosa, queste novità rendono più realistico il gioco.


    Longevità---> 6.5
    Ho pensato molto prima di dare un voto alla longevità di questo gioco, perchè si potrebbe discutere a lungo su questa caratteristica di Dark Motives, ma veniamo ai fatti. Il gioco non è lunghissimo, sono 5 casi in totale, però i casi stessi sono più difficili da risolvere. Il gioco è abbastanza ripetitivo e le cose da fare saranno + o - le stesse in tutti i livelli (cerca indizio, raccogli indizio, erca impronta, fai esaminare le prove da Greg, ecc ecc), la mancanza di una trama generale non gioca a favore di Dark Motives, però è giustificabile perchè essendo un gioco diviso in casi separati non si poteva fare di meglio (dopotutto non è nemmeno un'AG vera e propria ). I casi, comunque, sono davvero ben fatti e hanno quasi tutti una bella storia con il colpo di scena. Il carisma, l'atmosfera e queste intriganti storie vi faranno stare volentieri davanti al monitor. Bisogna tener conto del fatto che se si vuole concludere il gioco con la coscienza a posto (), in teoria dovreste sbloccare tutti i bonus concludendo tutti i casi con il livello di "capo" (ciò facendo tutte le azioni possibili in ogni livello), nel caso ci riusciste (io non ce l'ho fatta ) sul manuale dicono che riceverete un fantomatico "super Bonus". Tenete presente che i bonus che ho ricevuto nella mia esperienza di gioco, sono stati bozzetti fatti dai disegnatori del gioco e interviste ai produttori, quindi tutto di interesse Zero Ricordatevi che una vota concluso, difficilmente rigiocerete a Dark Motives, dopo breve tempo... Ma questa è la pecca di tutte le Avventure Grafiche


    Rapporto Qualità/Prezzo--->7
    29,90 euro, non è regalato ma sempre meglio che i soliti 50 euro

    Difetti
    Grafica e sonoro migliorabili.
    Abbastanza Ripetitivo.
    Piacerà soprattutto ai fans della serie TV (io rientro tra questi )

    Pregi
    Migliorata l'interazione con i sospetti e le prove.
    Introdotto il livello di difficoltà.
    Casi, fatti molto bene.
    Prezzo invitante.

    Voto Finale---> 6.5
    Migliorabile, decisamente migliorabile, ma che grossi passi avanti ha fatto rispetto al gioco precedente. Io sono di parte, dato che adoro la serie tv, però a me il gioco è piaciuto. Ovvio, non è un capolavoro ma secondo me si merita una piena sufficienza

  17. #17

    Predefinito Re: Adventure Magazine


    pavel


    Per prima cosa qualcuno potrebbe chiedersi di che diavolo di avventura si tratti, beh è il secondo episodio delle avventure di un investigatore, tale Alan Parker Cameron, che aveva già indagato sul mistero di Loch Ness e che questa volta si trova coinvolto in un mistero nell'Antico Egitto. Proprio l'Egitto è la causa del mio acquisto: tornato da una crociera sul Nilo mi stuzzicava l'idea di giocare un'avventura che mi riportasse laggiù.
    Il gioco è in Inglese con menù e sottotitoli in Italiano, la trama è abbastanza semplice una archeologa si trova in Egitto per degli scavi, scopre con dei colleghi una tomba nela valle dei re ed invita il suo amico Cameron ad investigare su strani fenomeni che hanno accompagnato la scoperta.
    Il sistema di controllo è il classico punta e clicca con visuale in soggettiva e possibilità di ruotare a 360°.
    La grafica dei fondali è veramente scarsa, assolutamente con un livello di dettaglio sotto gli standard accettabili al giorno d'oggi, i filmati poi sono numerosi, ma molto brevi e di qualità scadente. Ma chi meglio di noi avventurieri sa che in fondo è la storia e la qualità degli enigmi a fare la differenza, no?
    ebbene in questo caso la differenza non c'è: anch'essi sono ampiamente sotto la sufficienza.
    A parte la mia nausea per l'enigma della chiave da fare cadere dalla toppa su un giornale infilato sotto la porta che è ormai talmente inflazionato da vergognarsi a proporcelo ancora, gli enigmi, in gran parte molto semplici, devono essere ricercati quasi a caso nelle diverse locazioni, di filo logico neanche a parlarne. Dite che non parlo dei dialoghi, beh semplice perchè non esistono ed in un gioco di investigazione mi sembra gravissimo. In breve l'ho finito solo perchè non mi va di lasciare i giochi a metà. Forse i 19.90 euro peggio spesi della mia vita videoludica.
    Se volete anche un voto finale... diciamo 33 (ma solo per ricordare il mitico Larry Bird, altrimenti starei anche più basso). In breve:NON COMPRATELO.

    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:


  18. #18

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo: The Black Mirror
    Software House:
    Anno: 2004
    Lingua: Completamente in italiano
    Prezzo: 19,99€

    sp36


    The past is a diverted mirror of your soul...

    Non riponevo particolari speranze in questa avventura ceca, ma fin dai primi momenti di gioco si capisce che ci troviamo di fronte ad una realizzazione di tutto rispetto. Il protagonista, Samuel Gordon, è un nobile appartenente ad una casata oramai in decadenza che, a seguito della morte del nonno William, ritorna dopo dodici anni al Black Mirror, il castello dove ha trascorso la sua infanzia. Mentre tutti i suoi parenti pensano che William sia morto suicida Samuel è l’unico a non credere a tale ipotesi: decide quindi di investigare sugli ultimi mesi di vita del nonno. Ovviamente le cose non sono come sembrano e Samuel si troverà al centro di una serie di misteriosi omicidi. The Black Mirror è una classica avventura punta e clicca in due dimensioni con un motore grafico che ricorda per molti versi quello di Syberia. La grafica è di tutto rispetto: i fondali sono disegnati ad una risoluzione di 800x600 a 32-bit e riescono perfettamente a ricreare l’atmosfera cupa che caratterizza tutto il gioco. I personaggi non sono male ma non fanno gridare al miracolo: le animazioni, in particolare, soffrono di una carenza di fotogrammi e risultano un po’ troppo macchinose. Nel complesso comunque il comparto grafico è uno degli aspetti più positivi del gioco. Anche sul fronte sonoro gli sviluppatori cechi hanno fatto un buon lavoro con musiche all’altezza anche se un po’ corte ed effetti sonori strepitosi. Il doppiaggio inglese invece è stato da più parti criticato anche se personalmente non l’ho trovato poi così male. Passiamo ora ad un elemento fondamentale per un’avventura grafica: gli enigmi. In generale anche sotto questo aspetto non ci si può lamentare anche se non ho particolarmente gradito quelli che richiedono semplicemente di trovare una combinazione tentando tutte quelle possibili. Fortunatamente ce ne sono solo un paio di questo tipo e non richiedono molto tempo per essere risolti (sempre che tentiate le varie combinazioni secondo una logica e non semplicemente a caso). Alcuni enigmi richiedono anche una ricerca personale: ne è un esempio quello che vi chiede di disporre i pianeti del sistema solare in base alla distanza dal Sole. In generale gli enigmi sono sempre logici e non vi troverete di fronte a situazioni assurde come raccogliere una scimmia per utilizzarla come chiave inglese (mmhhh... ma esiste davvero un gioco che richiede una cosa del genere? Very Happy). Fin qui ho esaminato gli aspetti positivi del gioco, passiamo ora a quelli negativi. Innanzitutto l’interfaccia: come da tradizione per le avventure punta e clicca tutta l’azione è comandata interamente tramite mouse; il problema è che non è ben chiara la funzione del tasto sinistro e di quello destro. Con il pulsante sinistro potrete raccogliere ed esaminare mentre il pulsante destro andrà usato occasionalmente per interagire o per guardare più da vicino gli oggetti. Spesso però il pulsante sinistro viene utilizzato anch’esso per interagire e non si ha quindi ben chiara la distinzione tra i due tasti. Insomma vi capiterà talvolta di rimanere bloccati semplicemente perché non avete fatto clic con il pulsante destro su un oggetto. Passiamo ora ad un altro aspetto che alcuni potrebbero non considerare propriamente un difetto: a volte Samuel non raccoglierà un oggetto fintanto che non ne avrà bisogno. Non raccoglierà ad esempio un martello se prima non avrà un motivo per utilizzarlo. Ciò vi costringerà frequentemente a rivisitare sezioni già attraversate per prendere qualcosa che precedentemente Samuel ha considerato inutile. Ora, sono d’accordo che non si tratta propriamente di un difetto ma io lo considero comunque scomodo. Infine un ultimo appunto: a volte dovrete chiedere a qualche personaggio delle informazioni o degli oggetti e questi vi diranno di ripassare successivamente. Fatto sta che dovrete tornare ripetutamente da questo personaggio finché non vi darà ciò di cui avete bisogno. Ciò può essere un po’ tedioso ma anche in questo caso non si tratta di niente di terribile. In definitiva consiglio The Black Mirror a tutti gli appassionati di avventure: la trama interessante saprà tenervi incollati allo schermo per le 20-30 ore necessarie a fare luce sull’omicidio di William. Segnalo che il gioco non è attualmente disponibile in Italia ma è stata da poco annunciata l’importazione nel nostro paese da parte del distributore Power Up. Per chi non mastica l’inglese converrà quindi attendere un po’ di tempo visto che il gioco uscirà completamente localizzato nella nostra lingua e per di più venduto ad un prezzo conveniente. Per chi invece è pratico con la lingua d'Albione su play.com il gioco è già disponibile a 25 euro.
    Qualità/Prezzo 5/5
    Grafica 4/5
    Sonoro 4/5
    Giocabilità 4/5
    Longevità 4/5
    Carisma 5/5
    Difficoltà 3.5/5
    Pregi:
    - Fondali stupendi
    - Trama avvincente
    - Ottimo sonoro
    Diffetti:
    - Non difficilissimo
    - Personaggi poco dettagliati
    - Qualche bug
    Voto: 90/100


  19. #19

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo: The Black Mirror
    Software House:
    Anno: 2004
    Lingua: Completamente in italiano
    Prezzo: 19,99€

    Aragorn79




    Grafica---> 7
    Il voto è la media tra l'otto per i fondali, che sono stupendi e creati con cura maniacale e i personaggi che, secondo me, sono troppo statici e macchinosi nei movimenti. In generale comunque, la grafica è realizzata davvero bene, anche se non si potrà andare oltre alla risoluzione 800x600

    Sonoro---> 8,5
    Uno dei punti forti del gioco... Musiche molto belle, adatte all'atmosfera e davvero coinvolgenti, anche inquietanti ma è quello che ci vuole per un titolo così. Il doppiaggio è eccellente, curato da doppiatori ottimi Claudio Moneta su tutti


    Giocabilità---> 8
    Scorre via che è un piacere questa avventura, gli enigmi sono di media difficoltà, mai frustranti. La soluzione agli enigmi è sempre logica, scritta da qualche parte o nascosta in qualche angolo buio. Per i neo-avventurieri è il gioco perfetto, mentre quelli un po' rodati magari la troveranno un po' semplice, ma decisamente gradevole.


    Longevità---> 7.5
    Il gioco si divide in 6 capitoli di durata medio-alta. La durata generale del gioco è quindi buona, penso comunque che lo finirete in fretta. Motivo? Difficilmente vi staccherete dall'avventura di Samuel Gordon, rimarrete appiccicati al monitor per cercare di scoprire i misteri che ricoprono il castello di Black Mirror e della famiglia di Samuel. I colpi di scena aumenteranno l'interesse nella trama e vi inviteranno a continuare nella vostra indagine.


    Rapporto Qualità/Prezzo--->9
    19,90 Euro Un prezzo ottimo per un'avventura ottima

    Difetti
    Disegni e movimenti dei personaggi migliorabili.
    Unica risoluzione grafica: 800x600

    Pregi
    Sonoro Eccellente.
    Bellissima storia, con una trama coinvolgente e un'atmosfera estremamente intrigante.
    Ottimo Prezzo.

    Voto Finale---> 8.5
    Che soddisfazione, è da tempo che non mi divertivo ed appassionavo così ad un'avventura (l'ultimo gioco che mi ha "preso" così è stato Gabriel Knight 3)...
    Mi è piaciuta proprio e consiglio a tutti di procurarsela al più presto


    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto:


  20. #20

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo: The Black Mirror
    Software House:
    Anno: 2004
    Lingua: Completamente in italiano
    Prezzo: 19,99€

    pak


    L'avventura è Ceca!

    Da tempo ormai sappiamo che la Rep. Ceca è terra di successi videoludici (ricordate Mafia?) e quindi mi accosto a questo titolo della Unknown Identity con molta curiosità.

    Una gioia per gli occhi.

    Black Mirror è una avventura grafica che rivela subito i suoi pregi e che non delude le aspettative create dai primi minuti di gioco.. I fondali sono molto curati e mantengono una gradevole tonalità di colori caldi nella maggioranza delle locazioni interne. La cura dei dettagli è davvero notevole, sebbene la risoluzione massima si fermi a 800X600. I fondali sono arricchiti da alcuni effetti grafici, come la luce tremolante di una lampada, o il leggero ondulare delle foglie di un albero. Durante lo svolgimento della storia avremo l'opportunità di visitare alcune locazioni in diversi periodi della giornata, di giorno o di notte, con clima buono o sotto la pioggia battente. Questo oltre a conferire all'intreccio narrativo una certa profondità offre quelle piacevoli sensazioni tipiche delle variazioni sul tema. Da una tranquilla passeggiata pomeridiana in un giardino, ad una camminata forzata durante un temporale con un cielo plumbeo attraversato da lampi e tuoni.
    Gli effetti per la verità non sono numerosi ma perfettamente integrati senza soluzione di continuità con i fondali.
    Cosa che purtroppo non si può dire deille animazioni dei personaggi: unico vero diffetto di Black Mirror. I personaggi si muovono abbastanza lentamente, questo non sarebbe un diffetto per se stesso se non fosse che sembrano molti goffi e impacciati nei movimenti. Le animazioni dei personaggi sono privi di ogni effetto antialiasing e quindi risultano in netto contrasto con i fondali meravigliosamente definiti. Ma i diffetti finiscono qui.

    Il mio nome è Samuel Gordon

    I fatti, le cose e le persone sono raccontate ottimamente dai filmati, dai dialoghi e dalle varie lettere e libri che troviamo nel gioco. Quindi non dirò molto sulla storia del buon Samuel, l'eroe triste della nostra storia. Il racconto pur non essendo un vero giallo ci metterà nelle condizioni di investigare su suicidi sospetti, o evidenze inconfessabili. E' proprio il dubbio mescolato alle evidenze di alcuni indizi a far crescere la curiosità nel giocatore, fino all'epilogo. La storia non è mai banale, non ha cali di tono, si mantiene sempre su ottimi livelli di profondità e complessità. L'intreccio narrativo è organizzato in 6 capitoli piuttosto lunghi e articolati.

    Piccoli archeologi crescono

    Passeremo molta parte del tempo a cercare di accedere alle tombe sottoranee degli antichi avi di Samuel per recuperare preziosi manufatti (chiavi speciali che naturalmente non servono per un uso comune...). Una volta entrati però dovremo stare attenti alle possibili trappole mortali, che metteranno fine alla vita di Samuel e alla nostra avventura. Quindi un bel salvataggio prima di entrare non guasterebbe. Il sistema di enigmi è ben calibrato con alcuni enigmi simili a puzzle in cui dovremo disporre dei simboli in un certo modo dopo averne compreso la logica. Gli enigmi non sono cervellotici o frustranti, e pur non essendo troppo complicati risolverli darà sempre una certa soddisfazione, vuoi perchè sono logici, vuoi perchè la soluzione non è mai banale. La longevità è decisamente sopra la media, sebbene sessioni di gioco intense e prolungate ci porteranno velocemente all'epilogo. Il gioco non annoia quasi mai e finito un capitolo sarete sempre tentati di giocare buona parte del successivo.

    Grafica 8: anche considerando i diffetti nelle animazioni dei personaggi la cura e bellezza dei fondali rappresenta un nuovo punto di riferimento nel genere delle avventure grafiche.

    Longevità 8: lo finirete forse prima di altri titoli solo perchè non vi stancherà, ma le ore di divertimento sono tante.

    Sonoro 8: i dialoghi sono recitati ottimamente, senza sbavature. Bravissimo Claudio Moneta. Le musiche sono ben calibrate non stancano e non distraggono, ci sono e sono piacevoli, cosa volete di più? Gli effetti sonori del vento e della pioggia non sono niente di particolare, però il cupo suono della bufera che riecheggia nelle sale del castello non lascia indifferenti.

    Rapporto qualità/prezzo 9: 19,90€, non aggiungo altro.

    Voto complessivo: 85 il gioco non sfrutta la potenza dei nostri moderni PC, capaci di mettere in scena mondi 3D in tempo reale con grafica vicino al fotorealismo, però lascia senza parole per la cura dei dettagli e la bellezza dei fondali. Il racconto è bello, l'avventura tiene col fiato sospeso fino alla fine, gli enigmi sono ottimi e mai frustranti. Un ottimo lavoro senza dubbio un must per tutti gli amanti del genere e per gli altri un gioco che non dovrebbe deludere. L'appuntamento ora è per l'uscita di Nibiru, il prossimo lavoro degli Unknown Identity!


  21. #21

    Predefinito Re: Adventure Magazine

    Titolo:The Black Mirror
    Software House:Unknown Identity
    Anno:2003
    Lingua:Completamente in Italiano
    Prezzo:19,90 Euro.


    kirk761

    Fino a poco tempo fa si diceva che il genere "adventure" fosse ormai morto,ora si può dire la stessa cosa?Bhè,sembra proprio di no considerando il numero delle avventure sfornate dalle case d'oltreoceano ma anche da quelle del nostro caro vecchio continente,alcune delle quali di recente nascita.Certo,la maggior parte sono di mediocre fattura ma altre sono assolutamente degne di attenzione.Una appartenente a quest'ultima categoria è "The Black Mirror" della ceca "Unknown Identity",il titolo che ora ci accingiamo ad analizzare.Nel suddetto gioco vestiamo i panni di Samuel Gordon,un giovane appartenente ad una antica e aristocratica famiglia inglese che,recatosi dopo anni di assenza nell'antico maniero di famiglia per assistere al funerale del nonno William,si ritrova ad indagare sull'arcana e inquietante storia del proprio casato,nell'intento di scoprire le cause della morte del proprio nonno.Questo è solamente "l'incipit" di una lunga avventura (almeno 25 ore di gioco) dalla trama chiara e intrigante,realizzata con un'ottima grafica e musiche evocative sempre adatte al tipo di luogo che stiamo visitando e alla situazione che stiamo vivendo.In particolare,la realizzazione grafica degli ambienti (sempre molto diversi fra loro e suggestivi) è eccellente e gli effetti visivi,come il fuoco o la pioggia,sono davvero molto curati.Gli unici appunti si possono fare alla realizzazione dei personaggi che appaiono graficamente rozzi e quindi stonano con la cura posta per i fondali apparendo inoltre eccessivamente lenti nei movimenti;per quanto riguarda le musiche,a parte qualche ecezzione,sono troppo brevi oppure si attivano per breve tempo solo in corrispondenza di determinati eventi.Vista però l'attenzione posta nella loro realizzazione è lecito attendersi una cura simile anche per i suoni e i rumori che infatti sono sempre chiari,puliti,realmente e perfettamente abbinabili agli eventi che li porovocano.Un'ultima importante nota di merito va agli enigmi che risultano quasi sempre logici e vari tra loro,comunque mai frustranti.Ma ci sono altri piccoli "difetti" prima di passare alla valutazione complessiva del prodotto.Non è però niente di grave,in effetti più di difetti penso che si dovrebbe parlare di "peculiarità" del gioco.Comunque tra questi sicuramente il più grave è l'assenza di primi piani durante i dialoghi:ci si limita a campi medi o lunghi mentre invece avrebbe fatto molto piacere vedere dettagliatamente i volti e le espressioni dei personaggi mentre parlano con Samuel.Sempre a proposito di dialoghi,quando Samuel ha qualcosa di cui discutere con un personaggio,appare automaticamente l'icona dell'oggetto o dell'argomento di cui Samuel vuole parlare in fondo allo schermo.Questo va bene per gli argomenti "astratti" ma per discutere su uno oggetto sarebbe stato meglio permettere che fosse il giocatore a trascinarlo sul personaggio in questione per poterne poi parlare.Ciò avrebbe permesso anche nei momenti "di stallo" un ragionamento da parte del giocatore su quale oggetto e personaggio "selezionare"(per non cliccare sempre su tutti gli oggetti dell'inventario e trascinarli su ogni personaggio incontrato) mentre invece nel modo impostato dal gioco basta passare in rassegna a tutti i personaggi fino a quando appare l'oggetto che sblocca la situazione.Un discorso simile vale per alcune ambientazioni particolari:Samuel dirà di non poter abbandonare quel luogo fino a quando non avrà completato la sua ricerca.In questo modo il giocatore è eccessivamente indirizzato su quello che deve fare o cercare in quel dato ambiente.Bene,ora possiamo passare alla tabella di valutazione finale.

    Rapporto qualità-prezzo:4/5

    Grafica:4/5

    Sonoro:4/5

    Giocabilità:4/5

    Longevità:4/5

    Carisma:4/5

    Difficoltà:5/5

    Pregi:Storia chiara e intrigante,ottima grafica degli ambienti,musiche e suoni di ottima qualità,enigmi quasi sempre logici e mai frustranti,completamente doppiato in italiano,longevità elevata,prezzo contenuto.

    Difettiersonaggi realizzati in maniera rozza e lenti nei movimenti,musiche troppo brevi,assenza di primi piani nei dialoghi ed eccessiva semplificazione di questi ultimi.

    Voto complessivo:80/100

  22. #22

    Predefinito Re: Adventure Magazine

    Titolo:Myst IV: Revelation
    Software House:Cyan Worlds/UbiSoft
    Anno:2004
    Lingua:Completamente in Italiano
    Prezzo:44,90 Euro.


    wozzek

    Ecco finalmente il nuovo capitolo di una delle saghe videoludiche di maggior successo. Myst IV ci fa ritornare alle atmosfere meravigliose a cui la saga ci ha sempre abituato. E lo fa alla grande... ma andiamo con ordine.
    Partiamo dai due aspetti piu' importanti per una AG : trama e gameplay. Per quanto riguarda la prima questo nuovo capitolo ci permette di pareggiare i conti con i due figli di Atrus, continuando quindi lo sviluppo narrativo iniziato con Myts e proseguito col seguito diretto Riven. Vi e' in questo senso una novita' rispetto i capitoli precedenti, ovvero una presenza piu' massiccia di personaggi con cui possiamo parlare durante il gioco. Per carita' niente dialoghi alla Monkey Island, solo dei filmati integrati nel gioco che ci aiuteranno a comprendere meglio la trama, ma e' comunque uno dei tanti pregevoli tentativi di portare novita' alla serie che troviamo nel gioco. E per chi preferiva le atmosfere solitarie ne avra' comunque visto che le due eta' prigione che ci troveremo ad esplorare saranno saranno tutte e due senza personaggi. Permettetemi di dire poi che la storia si sviluppa in modo pregevole ed e' molto profonda e toccante.
    Per quanto riguarda il gameplay ci troviamo ai classici enigmi alla Myst tutti cervellotici ma mai impossibili, visto che gli indizi su come risolvere ogni enigma sono abbondanti... certo non e' facile capirli, non subito almeno. La difficolta' media e' alta come ci si aspetta dalla serie. Per chi non si trova molto a suo agio con questo apporccio e' stato comunque implementato un sistema di aiuto on-game , molto ben fatto (ma attenti ad abusarne!). Per carita' non siamo ai livelli di difficolta' di Riven, e sono scomparsi enigmi meccanici, ma preparateve ad una degna sfida! Interessante l'implementazione di una specie di macchina fotografica che vi permette di fotografare qualsiasi cosa e rivederla quando volete, ad esempio indizi vari sparsi per il livello. Certo alla fine del gioco ero comunque sommerso da fogli su cui prendevo appunti per risolvere gli enigmi, ma per lo meno non siamo piu' costretti a disegnare a mano simboli strani e scritte utili a risolvere enigmi. Non mi e' invece piaciuta la scelta di non poter consultare quando voglio i vari diari trovati durante il gioco, su cui si trovano, fra le righe, indizi utili a risolvere gli enigmi: fotografare ogni pagina e' noiso e sarebbe stata utilme almeno una funzione che permettesse di farlo automaticamente.
    Passiamo al lato tecnico: la grafica e' veramente meravigliosa e molto varia, in quanto le 4 ere in cui e' diviso il gioco sono completamente diverse. Salta all'occhio immediatamente come le ambientazioni non siano statiche ma trabboccano, letteralmente, di animazioni e di dettagli in movimento. Da dire onestamente che in alcuni di questi dettagli (come le foglie in movimento a Tomahna) si nota abbondantente la compressione video, ma di fronte a tutta questa abbondanza c'e' poco da lamentarsi! Il sonoro e' anch'esso pregevole partendo dagli effetti sonori e finendo alle stupende musiche, culminanti nel bel pezzo scritto da Peter Gabriel e perfettaemnte integrato nel gioco.
    Il gioco risulta sufficientemente lungo, pero' visto che sono stati usati 2 DVD ci si aspettava un po' piu' lungo... addirittura e' probabilmente un po' piu' corto di Myst III, ma comunque vi terra incollati al monitor non meno di 2 settimane (molto di piu' per quegli utenti che hanno poca dimestichezza con Myst e che non vogliono, giustamente, usare il sistema di aiuti). Insomma: un must to have per tutti gli adventure gamers!

    Rapporto qualità-prezzo:5/5

    Grafica:5/5

    Sonoro:5/5

    Giocabilità:5/5

    Longevità:4/5

    Carisma:4,5/5

    Difficoltà:5/5

    Pregi: Ottima storia - Enigmi ben strutturati - Grafica da lasciare senza fiato in piu' punti

    Difetti: Poteva essere piu' lungo e con qualche enigma in piu'

    Voto complessivo:90/100

  23. #23

    Predefinito Re: Adventure Magazine

    Titolo:Myst
    Software House:Cyan Worlds/Broderbund
    Anno:1993
    Lingua:Completamente in Italiano
    Prezzo:ND


    sp36

    Da più parti Myst è stato definito un’esperienza più che un videogioco per le sensazioni che riesce a trasmettere al giocatore, per l’illusione di essere davvero nei mondi affascinanti e visivamente stupendi partoriti dalla mente di Rand Miller, il creatore della serie. All’epoca della sua uscita, nel 1993, Myst riscosse un successo impensabile per i tempi, tanto da rimanere il gioco per PC più venduto di tutti i tempi per quasi dieci anni, venendo scalzato dal proprio trono solo recentemente da The Sims. In un’epoca in cui i videogiochi non avevano certo la diffusione di oggi, esso riuscì a conquistare anche chi fino ad allora non aveva mai avuto contatto con un gioco per computer. Myst finì per essere amato da molti, ma anche odiato da chi era abituato alle classiche avventure Lucasarts e Sierra che proponevano un approccio totalmente differente. La struttura di gioco era infatti rivoluzionaria: visuale in prima persona, nessun inventario, nessuno (o quasi) con cui dialogare; in molti, insomma, lo considerarono un semplice slideshow di immagini ad alta risoluzione con poca interattività, poca sostanza e con enigmi terribilmente frustranti. In realtà giudicare Myst confrontandolo con le avventure punta e clicca classiche è un errore: più che un sottogenere, difatti, esso ha definito un nuovo genere, dando origine ad un’interminabile serie di cloni spesso poco riusciti.
    La storia ci vede nei panni di uno straniero non meglio identificato che, utilizzando un libro di collegamento, si ritrova in un mondo sconosciuto, Myst, per l’appunto. Procedendo nel gioco si viene a sapere che questo ed altri libri sono stati scritti da Atrus, appartenente al popolo dei D’ni, una stirpe in grado di costruire mondi (definiti Ere) e civiltà semplicemente scrivendo libri che li descrivono. Lo stesso Atrus ha compiuto molti viaggi in questi mondi, cercando di aiutare gli abitanti dei luoghi da lui stesso creati. Esplorando l’isola di Myst troveremo due libri, uno rosso e uno blu, tramite i quali faremo la conoscenza di Sirrus e Achenar, i figli di Atrus, imprigionati da quest’ultimo nei due libri per aver distrutto tutte le Ere da lui scritte, tranne quattro. Ciascuno dei due si professerà innocente e dichiarerà colpevole il fratello, chiedendovi di portare le pagine mancanti dal libro in cui sono tenuti prigionieri in modo da liberarli. L’obiettivo del gioco è quindi quello di trovare le pagine rosse e blu che consentiranno di approfondire la storia e di liberare i due fratelli. Nel corso dell’esplorazione non incontrerete nessuno: Sirrus e Achenar sono prigionieri nei due libri mentre di Atrus non si hanno notizie se non nei diari da lui scritti e da quanto viene riferito dai due figli. In totale dovrete raccogliere dodici pagine, sei per libro: quattro le troverete direttamente su Myst, mentre le restanti otto andranno cercate nelle quattro Ere superstiti, accessibili tramite i relativi libri di collegamento. Ogni Era contiene due pagine, una appartenente al libro rosso e una al libro blu: è quindi possibile considerare un’Era conclusa dopo aver raccolto le due pagine ed aver trovato un libro di collegamento per riportarvi sull’isola di Myst. Le quattro Ere che dovrete visitare sono: l’Era della nave di pietra, Channelwood, l’Era Meccanica e l’Era Selenitica. Ciascuna di esse è descritta da un diario che troverete nella libreria di Myst che racconterà i viaggi e le avventure di Atrus in quell’Era e che, soprattutto, vi fornirà indizi per la sua soluzione. Gli enigmi che incontrerete nel corso delle vostre avventure sono molto particolari: non si tratterà dei soliti basati sull’inventario, che come detto in precedenza è assente, ma fondamentalmente di enigmi che è possibile definire “meccanici”: si va dall’attivazione di una rete elettrica ad enigmi relativi alle stelle, passando per altri di tipo sonoro ed idraulico. Tutti sono logici e in generale vengono forniti indizi sufficienti alla loro risoluzione ma, nonostante ciò, in molti li hanno considerati eccessivamente ostici. Personalmente nessuno di essi mi è sembrato insormontabile, con l’eccezione di quello del treno nell’Era Selenitica, logico ma un po’ troppo cervellotico. In linea di massima, comunque, gli enigmi sono molto interessanti e risolverli vi darà una grande soddisfazione. Il comparto grafico è quanto di meglio ci si potesse aspettare nel 1994: Myst offriva una grafica mai vista fino ad allora, grazie anche al fatto che il gioco non consentiva un’esplorazione a 360°, ma proponeva una serie di schermate statiche prerenderizzate. Ciò ha reso possibile la creazione di una grafica impensabile per i tempi, anche se tutto risulta estremamente statico. Anche il sonoro è di buona fattura: gli effetti sonori, pur se non eccezionali, sono comunque adeguati mentre le musiche svolgono egregiamente il loro compito, anche se un maggior numero non avrebbe guastato. Positivo anche il doppiaggio italiano, che per una volta non fa rimpiangere quello inglese. Il sistema di controllo è quanto di più semplice ci si possa immaginare: utilizzando il mouse è possibile muoversi nell’ambiente di gioco girandosi a sinistra, a destra o procedendo nella direzione corrente. Sempre con il mouse si attivano gli oggetti presenti nel gioco: molti di essi si riveleranno inutili per proseguire, ma contribuiranno ad aumentare il livello di realismo e di coinvolgimento. Nulla di particolare da segnalare, invece, sul fronte dei difetti, poiché quelli che spesso vengono considerati tali costituiscono, in realtà, l’essenza stessa del gioco. Il fatto di essere completamente soli nella propria avventura, di non poter parlare con nessuno, di vagare ore e ore senza aver alcun idea sulla soluzione, di dover leggere diari lunghissimi per apprendere la storia e capire come risolvere gli enigmi: tutti questi aspetti non possono essere definiti propriamente difetti e se vengono considerati tali è perché non si è entrati nello spirito del gioco. È proprio per questo che molti ritengono la serie noiosa e poco coinvolgente: per amare Myst bisogna avere il gusto dell’esplorazione, occorre avere spirito di osservazione e non scoraggiarsi anche quando un enigma sembra insormontabile. Se avrete pazienza e saprete immergervi in un’avventura che, citando la copertina del gioco, “diventerà il vostro mondo”, Myst sarà un’esperienza impareggiabile.

    Grafica 4/5
    Sonoro 4/5
    Giocabilità 4/5
    Longevità 3/5
    Carisma 5/5
    Difficoltà 4/5
    Pregi:
    - Grafica stupenda per l'epoca
    - Storia interessante
    - Enigmi logici e mai impossibili
    Diffetti:
    - Un po' corto
    - Fondali completamente statici

    Voto: 94/100

  24. #24

    Predefinito Re: Adventure Magazine

    Quote:

    Titolo:Midnight Nowhere
    Software House:Buka/Microforum
    Anno:2004
    Lingua:Completamente in Italiano
    Prezzo:4.99 Euro


    Obi-Fran Kenobi


    Il problema di giudicare questi giochi è la frase "per quello che costa, cosa ti lamenti", per cui io vi dico come la penso a prescindere da questo, e sottolineando che per 5 euro questo gioco è semplicemente imperdibile.

    Poi.

    Giocabilità: mancano le finezze. 5 euro o 60, le finezze non costano nulla. Un esempio su tutti: il doppio clic per passare velocemente di locazione. In Syberia Kate si mette a correre, in Black Mirror è ancora meglio, transizione in dissolvenza incrociata. Qui in MNNW invece tocca stare a vedere il tizio che si fa tutta la strada, e a volte rompe. Davvero avrebbe condizionato il prezzo programmare il passaggio di scena? suvvia...

    Enigmi: a livello di enigmi, diciamo che non è il tipo di gioco che preferisco. Si riduce quasi sempre tutto a trovare una chiave nascosta in posti impensabili per aprire porte chiuse. La prima parte del carcere è quanto di più noioso riesca a ricordarmi. Che razza di carisma può avere una sezione lunghissima in si devono trovare delle carte da gioco in una stanza 5 metri per 5? Poi ok, si va sul classico, con gli indovinelli, ma davvero si deve essere dei letterati per giocare un'avventura grafica? Dall'alto della mia ignoranza posso dire di aver usato Google per risolvere qualche indovinello. Secondo me questo è un approccio alle avventure grafiche sbagliato, ecco tutto.

    Grafica: sulla grafica ci siamo alla grande. Soprattutto sul 2D e l'ambientazione generale, qui si vedrà chiaramente che il rapporto qualità/prezzo è veramente alle stelle. Il 3D invece fa acqua non tanto per la qualità dei modelli, quanto per le animazioni. Il labiale va e viene, e quando viene non è mai sincronizzato. Eccheccatso.

    Musiche: ambienti lugubri e d'atmosfera per le parte nell'ospedale. Musichetta da incubo che mi sognerò per i prossimi 20 anni nella parte noiosa del carcere

    Storia e Finale: bella l'idea, ma tirata un pò via all'ultimo secondo. Resto dell'idea che un finale ben diretto lascia un ricordo migliore del gioco, una volta finito, a prescindere di quanto ci ha divertito per tutto il resto del tempo, e qui la direzione invece viene a mancare, lasciando un pò l'amaro in bocca.
    Mi pare anche che siano rimasti dei buchi di trama non indifferenti...
    Spoiler:
    Il protagonista è un clone di Bielov, creato per essere dato per morto ed essere sostituito a Bielov nel congelatore. E allora? La trama di contorno? L'assassino a piede libero, l'isolamento di Black Lake? Bielov cosa c'entra? Qual'è la trama del gioco? In realtà sono due trame separate: la prima si scopre solo verso la fine, la seconda si scopre subito all'inizio ma non viene finita forse sarebbe stato meglio il contrario ).


    Globale: Vale la pena giocarci solo per la parte in ospedale, veramente originale e geniale, per quanto fuori di melone. La prima parte nel carcere è da suicidio, imho, la parte finale abbastanza intrigante ma un pò noiosa e ripetitiva (alcuni enigmi con codici e password poi sono veramente logorroici).

    Comparazione con Black Mirror: visto che un altro prodotto con alto rapporto qualità/prezzo è BM, compariamo i giochi...
    Black Mirror 20?, Midnight Nowhere 5?.
    Assolutamente comprare BM.
    Se vi avanzano gli spiccioli comprate MN, ma giocatelo per primo così eventualmente potrete "rifarvi la bocca" con BM.

    Fermo restando l'introduzione di questo lungo commento, e il fatto che iniziative commerciali del genere secondo me vanno sempre incoraggiate con l'acquisto.


    Grafica 4/5
    Sonoro2/5
    Giocabilità3/5
    Longevità3/5
    Carisma4/5
    Difficoltà4/5
    Pregi:atmosfera e situazioni grottesche.
    Difetti:enigmi prolissi, assenza di finezze tecniche.
    Voto: 3/5


  25. #25

    Predefinito Re: Adventure Magazine



    Titolo The Moment of Silence
    Software House: House of Tales
    Anno:
    Lingua:
    Prezzo:

    Commodo

    Eccoci alla nuova fatica della House of Tales. Dopo il contraddittorio Mistery of the druids, la software house tedesca se ne esce con una avventura di notevole spessore che, seppur non esente da qualche imperfezione, costituisce un gran passo avanti rispetto al precedente titolo.
    Chiariamo subito una cosa: The Moment of Silente (TMOS) è un gioco di classe: curato nei particolari, cesellato nei dettagli, rifinito nelle minuzie. Un prodotto professionale, che dimostra ancora una volta che i programmatori tedeschi hanno raggiunto un livello qualitativo davvero alto (Gothic docet).
    La prima cosa che viene in evidenza di TMOS è la trama, davvero splendida, cinematografica oserei dire. Un taglio narrativo di prim’ordine, un plot avvincente e coinvolgente, anche se forse non originalissimo, immergono il giocatore nel racconto e lo spingono a proseguire, facilitando la sua immedesimazione. Contribuiscono al tutto delle musiche davvero eccellenti che danno al titolo notevole profondità. Molti, davvero molti i dialoghi nel gioco, sia quantitativamente che qualitativamente elevati. Ottimo il parlato, almeno per la versione inglese. Discreta la caratterizzazione dei (pochi) personaggi del gioco. Ad esempio il protagonista, classico uomo della strada, mostra poco a poco il suo tormentato passato ed i dolori e le sofferenze psichiche ad esso collegate, e scopre la terribile realtà in cui egli vive, combattendola con i pochi mezzi a sua disposizione.
    Veniamo ai puzzle, vero fulcro del gioco: devo riconoscere di avere trovato non poca difficoltà a darne un giudizio complessivo, ed il motivo è presto detto. Si alternano puzzle logici nella loro creazione come nella loro soluzione ad altri decisamente cervellotici e poco razionali. Talvolta, poi, si incontrano enigmi solo accennati, posti in modo talmente velato da non consentire nemmeno al giocatore una loro chiara individuazione, giocatore che pertanto rimane spiazzato e senza idee su come proseguire.
    Infine, veniamo alla longevità, davvero notevole. Scordatevi i classici titoli da una decina di ore: TMOS vi terrà impegnati almeno, e sottolineo almeno, il doppio del tempo.
    In sintesi un prodotto di classe, pieno di raffinatezze, che non merita l’eccellenza per alcune discutibili scelte a livello di puzzle.

    Scheda finale da aggiornare:

    Qualità/Prezzo
    Grafica
    Sonoro
    Giocabilità
    Longevità
    Carisma
    Difficoltà
    Pregi:
    Diffetti:
    Voto: 7,5


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