cavolo 400 post.... non ho tempo/voglia di leggere tutto quindi mi astengo da dare ogni sorta di commento in quanto sicuramente sarebbe fuori luogo
cavolo 400 post.... non ho tempo/voglia di leggere tutto quindi mi astengo da dare ogni sorta di commento in quanto sicuramente sarebbe fuori luogo
Ma sai che anche gli animali di altre speci, diverse dall'uomo, hanno talvota dei comportamenti irrazionali, stupidi, altruistici etc?Io ho solo una domanda:
l'intelligo dell'uomo ce la spieghiamo con le sinapsi che collegano i neuroni e mi sta bene, tutta chimica.
ma l'anima dell'uomo tu come te la spieghi?
cioè il mondo della natura ruota intorno all'egoismo. L'autosussistenza è alla base di qualunque comportamento innato, unica eccezione l'amore dei genitori, ma quello anche tra animali supera l'amor di sè, è necessario per il bene superiore della specie.
ma l'altruismo dell'uomo, quello stupido, irrazionale, autolesionista come lo spieghi?
qualcosa oltre la materia ci deve pur essere se un medico ateo, che quindi non spera manco nel paradiso va a sputare sangue in cambogia a salvare tre bambini e vedersene morire 300 fra le braccia.
Non so se esiste un Cristo Salvatore, ma so che qualcosa oltre la razionalità umana deve pur esistere. se mi sai spiegare che cosa sia sono volentieri disposta a piegarmi al tuo infallibile e ultralogico ragionamento
Io non credo in un'anima, credo che dentro di noi, nella nostra materia grigia, ci sia una specie di oscilloscopio che ci fa pendere verso il bene e verso il male.
Mi chiedo poi, se esiste un anima, la mia dove è andata a finire?
Anche quello ha basi neurologiche La morale, l'etica e il benessere prodotto dall'operare per gli altri ha un fondamento biologico esattamente come quello per la tutela della prole.Io ho solo una domanda:
l'intelligo dell'uomo ce la spieghiamo con le sinapsi che collegano i neuroni e mi sta bene, tutta chimica.
ma l'anima dell'uomo tu come te la spieghi?
cioè il mondo della natura ruota intorno all'egoismo. L'autosussistenza è alla base di qualunque comportamento innato, unica eccezione l'amore dei genitori, ma quello anche tra animali supera l'amor di sè, è necessario per il bene superiore della specie.
ma l'altruismo dell'uomo, quello stupido, irrazionale, autolesionista come lo spieghi?
qualcosa oltre la materia ci deve pur essere se un medico ateo, che quindi non spera manco nel paradiso va a sputare sangue in cambogia a salvare tre bambini e vedersene morire 300 fra le braccia.
Non so se esiste un Cristo Salvatore, ma so che qualcosa oltre la razionalità umana deve pur esistere. se mi sai spiegare che cosa sia sono volentieri disposta a piegarmi al tuo infallibile e ultralogico ragionamento
Una volta lessi una frase in rete: "l'ateismo è come scappar di casa: segna la fine della tua adolescenza, ma fin quando non ti costruisci una casa non arrivi all'età matura.
Sicuramente ci sono molti atei, soprattutto quelli adolescenti, che lo sono più per rifiuto che per discernimento; visto che per essere consapevolmente atei ci vuole un bagaglio culturale sia teologico che scientifico
Anche interreligioso
da buon mezzo ateo e mezzo pagano, vedo che tutta la conversazione si basa su una concezione di Dio abbastanza cristiana.
Se l'ateismo nega quel tipo di Dio, è un ateismo incompleto.
Concordo
sticazzi (scusate il francesismo)
basta avere buon senso e un po' di spirito critico.
cosa che a ben vedere è fuori dalla portata di quasi il 90% della popolazione umana.
è bello che uno che è mezzo e mezzo dica che sono incompleti gli altri, viva la modestia
tra parentesi è sommamente ridicola questa tua concezione della discussione atei-credenti: puro incontro di thai boxing alla fine del quale ne rimane in piedi soltanto uno.
ma anche se fosse, davvero il fatto di non aver preso a pugni nè marciano nè tyson, sminuisce la grandezza di cassius clay? fammi il piacere, dai.
cmq, il problema con la logica è che puoi negare soltanto cose che siano comprensibili (che si possano comunicare agli altri, insomma).
dèi che vengono vissuti a livelli elementari non sono contestabili (es. il bantù che crede che il suo dio stia nel grande albero: non c'è assolutamente nessun metodo con cui tu possa comunicare al suo livello con spirito critico senza pensarla esattamente come lui; nemmeno bruciando il grande albero).
questo tipo di credenze è impermeabile a qualsiasi discorso razionale: solo il benessere portato dal progresso tecnico riesce a mettervi la parola fine (ma anche lì, appunto, è una bonifica per manifesta evidenza, non una discussione logica).
poi ci sono altri dèi che sono alquanto affascinanti in quanto perfettamente compatibili con le conoscenze moderne, ad esempio il dio-universo degli animisti (che è l'energia nelle attuali quantistiche vesti). io posso discutere con un animista, e ammettere che la sua fede antichissima è perfettamente compatibile con la scienza moderna, e che il suo modo di essere è di stimolo, per noi occidentali che normalmente adottiamo comportamenti opposti, a riflessioni profonde (es. il rispetto per l'ambiente, la prima che mi è venuta).
ma il fatto che l'animismo sia compatibile con la razionalità e le conoscenze NON fa dell'animismo il "vincitore" dello scontro: questa mentalità pugilistica è miope, e nasconde un'insicurezza di fondo sul proprio modo di essere e sul modo in cui si concepisce il mondo.
io non credo proprio che l'ateo sia incompleto per il fatto di limitarsi a spazzar via dalla strada coloro che la ingombrano, senza disturbare quelli che si siedono in parte, anzi. incompleti saranno semmai quei credenti che hanno bisogno di imporre agli altri i propri precetti, per non cadere in tentazione nel violarli a loro volta: contro costoro gli atei combattono, ma per ragioni etiche, non filosofiche: per conquistare il diritto di seguire i propri valori, non per imporli agli altri.
essere ateo non può certo essere ridotto all'esser cacciatore di dèi (nel senso di passare le giornate a negare questo e a negare quello): tempo perso e sottratto al vivere la vita reale.
essere ateo, nel mondo moderno, significa non aver bisogno di un'entità esterna all'uomo per giustificare la propria condotta etica (perchè è nell'etica che si misura la vita, ed è dall'etica pratica che nasce la morale teorica, non viceversa).
questo è il senso fondante dell'ateismo: la fiducia nella capacità dell'uomo di camminar da sè, con le sue gambe, e non stupisce affatto che esso si sviluppi solamente nelle società in cui l'incolumità fisica dell'uomo non è più un evento affidato al fortuito corso degli eventi, ma una realtà talmente acquisita da apparire perfino ovvia (quando invece in realtà è il risultato di una secolare lotta per la sopravvivenza, tra l'altro tuttora in corso in molti luoghi del mondo).
l'inesistenza (nel significato ateo del termine: che non lascia traccia nella realtà) di dio non è che una banale conseguenza di questo fondamento, che rimarrebbe perfettamente valido ANCHE se dio esistesse (nel significato credente della parola, ammesso che ne esista uno sostenibile).
d'altro canto dio come tu stesso noti è un termine vuoto, se non lo riempiamo con un significato intellegibile. si discute spesso del dio cristiano per pura statistica: perchè siamo a pochi chilometri dal vaticano; fossimo a pochi chilometri da ranjpur, è probabile che avremmo più occasioni di discutere con credenti in dèi del tutto diversi.
se vuoi spiegarci che cos'è dio per il tuo pensiero (ammesso che ci sia accordo tra le due metà), discuteremo volentieri pure con te.
Ultima modifica di Ronin; 08-09-10 alle 18:41:33
Lo spirito critico non lo puoi applicare a vuoto, devi farlo lavorare su delle informazioni, quindi ci vuole il bagaglio culturale
stai scherzando vero?
le religioni (e relative divinità) sono MIGLIAIA.
secondo te dovrei forse informarmi su ciascuna di esse prima di definirmi ateo?
ma quanto spacca culi ronin
Ma si fondano tutte sugli pochi percorsi mentali comuni (spiegazioni basate su miti ed autorità, tendenza ad attribuire caratteristiche umane a cose inanimate, collegamenti casuali tra eventi e colpa, pensiero magico, ecc.) e per poter dire "non ci credo" rispetto a qualcosa devi aver un'idea di cosa sia. Altrimenti non sei consapevolmente ateo, semplicemente non hai un opinione su una cosa, perché non ne sai nulla e trovi più comodo far finta che non esista.
Si, è fantastico leggerlo
è vero, ma ho un concetto di divinità tutto mio. Paradossalmente (quasi fosse una sorta di bispensiero), tengo l'ateismo quando parli dell'etica dell'essere umano, che giustamente come dici non ha bisogno di dio, dei o religione, e tengo il mio paganesimo nella spiritualità, che vedo personalmente come una scoperta di se stessi.
Per me la religione è essenzialmente qualcosa di ontologico, non sociale e comunitario.
Critico l'incompletezza dell'ateismo perché sembro notare questa mancanza in loro, rendendo questo approccio quasi simile al materialismo.
Questo vale per qualsiasi religione, per l'ateismo, ed anche sul modo di cucinare la carbonara peròtra parentesi è sommamente ridicola questa tua concezione della discussione atei-credenti: puro incontro di thai boxing alla fine del quale ne rimane in piedi soltanto uno.
ma anche se fosse, davvero il fatto di non aver preso a pugni nè marciano nè tyson, sminuisce la grandezza di cassius clay? fammi il piacere, dai.
(....) questa mentalità pugilistica è miope, e nasconde un'insicurezza di fondo sul proprio modo di essere e sul modo in cui si concepisce il mondo.
Leggendo questo forum si trovano accuse a chi crede di esser ridicoli, irrazionali e quant'altro, e non dichiarazioni, come la tua, in cui si sostiene che l'ateismo è essenzialmente un'etica che non ha bisogno del fondamento divino (in cui la sua negazione passa in secondo piano).
Ultima modifica di -Kshatriya-; 09-09-10 alle 08:26:00
pensa che io, che pure vado in giro col dizionario sotto braccio, devo ancora capire esattamente, cosa significhi 'sto termine
infatti non ho capito assolutamente niente di quello che hai detto sulla tua concezione di divinità.
ok, paganesimo, quindi ne deduco che i tuoi dei saranno molti e non solo uno, ma la tua visione mi è comunque del tutto ermetica: se le tue divinità non sono in grado di influire sui tuoi comportamenti, di fatto non esistono, poco importa se magari siano capaci di scatenar tempeste e far eruttar vulcani.
il termine nel suo significato storico mi fa venire grasse risate (ricordo di essermele già fatte, in passato, per cui evitiamo il deja vù), quindi se vuoi farmici capire qualcosa, dovrai aggiungere un (bel) po' di dettagli.
accomodati, che sul mio 23" ce ne è di spazio
Ultima modifica di Ronin; 09-09-10 alle 12:38:11
Se al posto di "ontologico" scrivo "esoterico"?pensa che io, che pure vado in giro col dizionario sotto braccio, devo ancora capire esattamente, cosa significhi 'sto termine
infatti non ho capito assolutamente niente di quello che hai detto sulla tua concezione di divinità.
ok, paganesimo, quindi ne deduco che i tuoi dei saranno molti e non solo uno, ma la tua visione mi è comunque del tutto ermetica: se le tue divinità non sono in grado di influire sui tuoi comportamenti, di fatto non esistono, poco importa se magari siano capaci di scatenar tempeste e far eruttar vulcani.
il termine nel suo significato storico mi fa venire grasse risate (ricordo di essermele già fatte, in passato, per cui evitiamo il deja vù), quindi se vuoi farmici capire qualcosa, dovrai aggiungere un (bel) po' di dettagli.
accomodati, che sul mio 23" ce ne è di spazio
La divinità è essenzialmente un lato della natura (e qui siamo sull'animismo) o un lato di me stesso (e qui parliamo di esoterismo).
Quando inizi un percorso di stampo intimo, ti poni di fronte a più lati del tuo essere (dalla personalità alla coscienza), che devi imparare a conoscere e a capire, percorrendo una strada che porta essenzialmente a trovare ciò che le religioni chiamano in vari modi: Dio, l'angelo custode, il genio, la Volontà, il Sè, lo Spirito e tante altre cose che si scrivono con nomi maiuscoli
Son cose che nel lato "volgare" (detto anche "essoterico") delle religioni sono entità esterne, sono "divinità personali", che spiegano o aiutano.
E dal mio punto di vista sono solo rappresentazioni a cui interfacciarsi. E lo si può fare in tantissimi modi: chi lo fa con la riflessione, chi con la meditazione, chi con droghe, chi con rituali magici, chi semplicemente scrivendo in un diario, ecc.
Io ho scelto il mio metodo, da appassionato di religioni antiche(e un po' animista nell'animo, lo ammetto ) e di esoterismo occidentale.
E' una visione ermetica dove le divinità non influiscono nella vita? Non saprei, visto che il mio sistema presuppone di non essere (ed effettivamente è così) a senso unico: lo spirito di chiunque non è a senso unico.
Tutte robe per cui servono appunto buon senso e spirito criticoMa si fondano tutte sugli pochi percorsi mentali comuni (spiegazioni basate su miti ed autorità, tendenza ad attribuire caratteristiche umane a cose inanimate, collegamenti casuali tra eventi e colpa, pensiero magico, ecc.) e per poter dire "non ci credo" rispetto a qualcosa devi aver un'idea di cosa sia. Altrimenti non sei consapevolmente ateo, semplicemente non hai un opinione su una cosa, perché non ne sai nulla e trovi più comodo far finta che non esista.
ovviamente dal mio limitato e opinabile punto di vista posso applicarli solo alle religioni che conosco (e ci mancherebbe, visto che sono migliaia come scritto prima), ma visto che queste sono quelle più seguite, posso facilmente immaginare su quale guazzabuglio di balordaggini assurde si fondino le altre
comunque se tu vuoi fare l'atea consapevole accomodati pure.
io farò volentieri l'ateo strafottente
medioman, guarda che lux è maschio come te...
Mi ha fregato l'immagine nella firma
Bah io ateo mi ci sono inizialmente ritrovato perchè senza offesa l'idea di un creatore, al di la delle varie religioni, mi suonava proprio infantile.
Cioè intuitivamente mi appariva chiaramente un costrutto umano molto semplice e comodo...
Mio nonno diceva: "io vorrei credere ma proprio non ci riesco".
io non posso credere a qualcosa di non intellegibile solo perchè ne parlano gli altri.
una volta credevan tutti che la terra fosse piatta, o che stesse al centro dell'universo.
l'avrei fatto anch'io, ma per ora la metafisica è rimasta dov'era: incastonata nel linguaggio umano-
io non riesco a credere in dio (o chi per lui), però sono alla ricerca di qualcosa di bello e divertente a cui credere: sono indeciso fra animismo e raelianesimo. consigli?