La lega cresce e e l'elettore è meno stupido di quanto si pensi??
E' una contraddizione in termini!!
Scherzo naturalmente...
La lega cresce e e l'elettore è meno stupido di quanto si pensi??
E' una contraddizione in termini!!
Scherzo naturalmente...
i dati del censis non sono più online. da qualche parte ci devono essere parecchi miei post con il vecchio link e il testo della ricerca.
La legge implacabile di Sarkozy:
licenziati i giornalisti sgraditi
Via i cronisti «rei» del gossip su Carla: a Berlusconi non riesce dal 2002 con Biagi, Santoro e Luttazzi
Paralleli
La legge implacabile di Sarkozy:
licenziati i giornalisti sgraditi
Via i cronisti «rei» del gossip su Carla: a Berlusconi non riesce dal 2002 con Biagi, Santoro e Luttazzi
E così Sarkozy non ha telefonato all’Agcom, non ha mobilitato i suoi Innocenzi, non si è rivolto ai vertici dei media pubblici o privati, non ha chiamato il comandante della Gendarmerie. Forse non ha neppure avuto bisogno di fare una telefonata al suo amico Arnaud Lagardère, produttore di armi e di giornali. Fatto sta che i due cronisti che avevano messo sul sito del Journal du Dimanche — l’unico quotidiano che in Francia esca la domenica—la notizia del presunto tradimento reciproco tra Nicolas e Carla Bruni sono stati licenziati.
Sarà la diversa efficienza dello Stato francese, saranno i rapporti non meno intrecciati tra politica e informazione, sarà la diversa natura del leader. Resta il dato che, là dove Berlusconi ha fallito dopo giorni di angustianti giri di telefonate, Sarkozy è riuscito con spietata immediatezza. È vero che, nell’aprile 2002, il Cavaliere annunciò e ottenne l’esclusione dalla tv pubblica di Biagi, Santoro e Luttazzi, e quell’errore gli viene ancora oggi giustamente rinfacciato. Ma negli ultimi otto anni Berlusconi non è riuscito a zittire nessuno. Forse perché cacciare la gente non gli riesce bene; nelle sue corde è piuttosto blandire, sedurre, conquistare; e alla lunga preferisce aggiungere che sostituire. Così com’è difficile immaginare il pacioso Bonaiuti esclamare, come il suo collega Charron: «Sono i giornalisti che devono avere paura di noi, non noi di loro».
Invece Sarkozy, soprattutto quando c’è di mezzo la donna del momento, sa essere cattivo sul serio. Nell’agosto 2005 Paris Match ha in copertina Cécilia Sarkozy. Ma al suo fianco non c’è il marito, allora ministro dell’Interno, bensì l’amante, Richard Attias, pubblicitario e miliardario. Anche allora l’editore è Lagardère. Il direttore del Match, Alain Genestar, viene licenziato. Tutto quanto potrebbe frenare l’ascesa di Sarkozy all’Eliseo deve sparire. Anche le copie della biografia di Cécilia: inviate, anziché in libreria, al macero. Quando poi la coppia si ricompone, è proprio Paris Match a pubblicare sempre in copertina le foto della loro bella vacanza a Londra. Lasciato un’altra volta, Sarkozy rimedia con la Bruni. Salvo poi mandare a Cécilia, alla vigilia delle nuove nozze, il celebre sms «se torni annullo tutto»; almeno secondo il Nouvel Observateur, il cui direttore resiste alla furia vendicativa di Sarkozy. È ancora un settimanale di Lagardère, Choc, a fare un altro scoop: una foto del presidente che esce dal Consiglio dei ministri con un fascio di carte sotto il braccio; ingrandite con il teleobiettivo, si vede la lettera di un’ammiratrice che gli manda in franco-spagnolo «millions de besitos». Il settimanale è già in stampa; anche stavolta Sarkozy fa bloccare
Nulla, in confronto alle continue fughe di notizie sulle avventure di Berlusconi, vivisezionate parola per parola. Dopo l’iniziale preoccupazione, più che censurare il premier — «non sono un santo» — è parso quasi rivendicare. Del resto fu lui stesso a mostrare ai fotografi l’elenco degli appuntamenti della giornata, in cui accanto a Previti spiccavano più piacevolmente Evelina Manna e Antonella Troise, già citate nella celebre telefonata di raccomandazioni a Saccà. È probabile che i due leader abbiano un carattere diverso, e quindi un diverso approccio alla vita e ai media. Di sicuro a entrambi la stampa e in particolare la tv piacciono amiche e compiacenti, piuttosto che utilmente libere e critiche. Sarkozy in particolare sa essere spietato, ma deve far fronte a un atteggiamento spesso più severo sulle cose importanti. All’indomani delle Regionali, il tg della prima rete francese — che è in mani private ma non certo ostili all’Eliseo — apriva con il brano del discorso di Capodanno in cui Sarkozy assicurava che mai e poi mai si sarebbe rimangiato la carbon tax, accostato alla decisione appena annunciata dal presidente di ritirare la carbon tax. Il Figaro, da sempre il quotidiano della destra francese, ha attaccato duramente Sarkozy quando tentò di insediare il figlio Jean — 23 anni — alla presidenza della Défense. E un direttore della tv pubblica che si lancia in editoriali a sostegno alle posizioni del governo gli spettatori francesi non l’hanno ancora visto
ma anche no. I paralleli sarebbero tra sarkò e mr.b. nel licenziamento di direttori di giornali (la stampa, ilsole24ore, il corriere, il giornale, libero....).
Cosa c'entra l' agcom che si occupa d'altro?
IL CASO
Ascolti, sprofonda il Tg1 di Minzolini
Alle 20 perso un milione di spettatori
Un documento presentato al cda Rai. Il Tg5 si avvicina sempre di più. Allarma anche la caduta sotto la soglia psicologica del 30% di share di ALBERTO D'ARGENIO e ALDO FONTANAROSA
ROMA - Sono quasi un milione gli spettatori che hanno cambiato canale, giovani o anziani, laureati o diplomati. Con il Tg5 che si avvicina sempre di più. È il risultato del primo anno di Augusto Minzolini alla guida del Tg1. Il "direttorissimo", come lo chiamava il premier Berlusconi nelle intercettazioni di Trani, accusato di produrre un'informazione schiacciata sul governo, di aver sfrattato alcuni volti storici della rete ammiraglia e per la leggerezza del suo notiziario. Ed ora punito dal suo pubblico, come dimostra la rielaborazione dei dati Auditel che il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo presenterà al Cda di lunedì.
I dati mettono a confronto le gestioni del Tg1 degli ultimi 5 anni (concentrandosi su 5 mesi chiave, dal primo ottobre al 31 marzo). Si parte dal 2005-2006 quando il telegiornale era firmato da Mimun passando per il triennio di Riotta. In questo lustro, il dato che più colpisce è il milione circa di ascoltatori persi dall'edizione delle 20 di Minzolini - quella principale - rispetto al primo anno di Riotta (2006-2007). In termini di share è stato polverizzato il 4,67% scendendo sotto i 7 milioni di spettatori. E i dati sono allarmanti per tutte le edizioni. Alle 8 del mattino, rispetto al primo Riotta il tg della rete ammiraglia ha smarrito 220 mila spettatori (con una flessione del 6%). Alle 13.30 ha ceduto 348 mila ascoltatori (meno 2,5%).
A sgretolarsi è anche il vantaggio del Tg1 rispetto al diretto concorrente, il Tg5. Al mattino, Minzolini conserva appena un 3,5% rispetto al 7-9% ereditato dai predecessori. A ora di pranzo è passato da 5-8% al 3%, a cena da punte del 5,8% al 3,8. Un problema da imputare al telegiornale stesso, non alla rete. Insomma, non c'è l'effetto traino a spiegare il crollo degli ascolti. Nella mezz'ora che precede il Tg1 delle 13.30, ad esempio, i programmi di Raiuno perdono meno di quanto poi faccia il tg, mentre prima dell'edizione delle 20 gli ascolti vanno anche meglio di un anno fa. Discorso in parte contrario solo per le 8 del mattino.
Allarma anche la caduta sotto la soglia psicologica del 30% dello share. I dati dal primo al 12 aprile parlano chiaro. Alle 13.30 il Tg1 è al 27,66%. Alle 20 il dato è del 27,05%. Significativo poi che ad abbandonare il Tg1 siano tutte le fasce di età, dai giovanissimi agli anziani. Alle 13.30 si sono volatilizzati il 3% degli spettatori sotto i 44 anni (il 2% per le 20) e il 4% dai 45 anni in su (4,5% la sera). E il Tg1 non piace a prescindere dal titolo di studio che si ha in tasca: cambiano canale i laureati (-6% alle 13) e chi ha un'istruzione elementare (-3% alle 20).
Commenta il consigliere Rai, Rizzo Nervo: "Capisco le conduttrici Tiziana Ferrario e Maria Luisa Busi, e ne apprezzo il coraggio. Quando ricordano che negli anni passati la soglia del 30% di share era vissuta dalla redazione del Tg1 come una sconfitta, dicono una cosa vera. Per le sue parzialità e per i suoi contenuti, il Tg1 non è più il telegiornale di riferimento di tutti gli italiani. Questo ci dice l'Auditel. E l'azienda non può continuare a far finta di niente".
(15 aprile 2010) corriere.it
bel lavoro
E' la punizione più scontata che può ricevere un tg smaccatamente parziale, senza tante balle.
Vedremo se sapranno rimediare.
Vedremo se avranno interesse a rimediare. Tanto alla fine qualsiasi tg guardi è uguale.
Anche ammettendo che sappiano e vogliano rimediare, perdere parte del pubblico "fidelizzato" è qualcosa che ha bisogno di tempi lunghissimi per essere rimessa a posto. Non la vedo benissimo per il tg1
Su repubblica cartacea ci sono i dati di ascolto medi degli ultimi 5 anni, da Mimun a Minzolini.
Il periodo in cui è stato più seguito è stato il biennio di Gianni-tengo-famiglia-Riotta.
Persino Mimun era più seguito di Minzolini.
Ha perso quasi 5 punti assoluti di share, il 15% degli spettatori che gli aveva lasciato in eredità Riotta.
Nella mia azienda un capoarea che in 2 anni perde il 15% della clientela deve andare in giro con delle mutande rinforzate in peltro, dato che il rischio pedata nel fondoschiena è terribilmente elevato.
e secondo voi non si stanno appiccicando anche sui dati, cambiandoli e interpretandoli?
Minzolini è soddisfatto perché "abbiamo invertito la tendenza", visto che hanno perso meno di quanto aveva perso Riotta nell'ultimo anno
Bene quindi quando avranno raggiunto lo 0% di spettatori dovranno tutti congratularsi fra loro: di fatto non potranno che mantenere gli ascolti oppure incrementarli.
Credo che chi lo ha nominato interverrà molto tempestivamente: è palese il calo di ascolti, tutto a vantaggio del TG di Mediase.... OH SHI....
in realtà sembra sia in calo anche il tg5
E grazie al cazz... son diventati tutti cloni di studio aperto...
prevedibile....è diventato proprio un TG di merda....personalmente io a pranzo e cena il tg5-tg1 me li guardavo,adesso preferisco tenere spenta la tv e leggermi il giornale.
«Riotta ha perso tre punti in tre anni, io uno solo. Ho contenuto la perdita e c’è stato lo switch off, il passaggio al digitale, con la differenziazione che conosciamo e che prima non c’era».
vitor, che numeri mi gioco al lotto?
ci sarà il sole il fine settimana del 25/4?
chi vincerà i mondiali?
a proposito di sto genio. praticamente sta affossando il sole24ore.
sono tutti incazzati come vipere, e chi non è incazzato se ne è andato sbattendo la porta e rifiutandosi di firmare il bilancio
ah, dimenticavo i numeri. Rumors interni mi danno da 1 milione a - 11.
Good job, raiotta