keiser ha scritto lun, 26 maggio 2003 09:28
Domenica a pranzo, una bella occasione per fare un giro dai parenti e scroccare un pranzo dalla cugina neosposa: nell'ozioso chiacchiericcio post abbuffata, una frase buttata lì per fare conversazione: «sai, ho visto il telegiornale, ieri, e c'era un servizio dove parlavano dei videogiochi». Con faccia già mesta, consapevole di farmi del male da solo, chiedo «ah sì? Interessante! Cosa diceva?» «Sai, dicono che metteranno al bando i giochi violenti: hanno fatto vedere un gioco dove devi sparare a un cecchino, mi sembra, o una cosa del genere, e un altro dove ci sono due ragazze che si picchiano». «Ma davvero? No, guarda, le cose stanno un po' diversamente...
[omissis]»
Ora, da questa breve chiacchierata emergono spontanee almeno due considerazioni: la prima è che, come sempre, i telegiornali farebbero bene a lasciar perdere i videogiochi, almeno fino a quando non decidono di far scrivere i pezzi a qualcuno che abbia una benchè minima conoscenza dell'argomento di cui si parla. A conferma di ciò, il nostro lettore <b>Luca Astori</b> mi scrive di aver visto un servizio al TG1 di sabato delle 13.30 (forse lo stesso che ha visto mia cugina) dove si miscelavano immagini di Metal Gear Solid 2 e BMX XXX, con un commento del tipo «...addirittura i giovani giocatori che realizzano il miglior punteggio ricevono un premio, che consiste in uno spogliarello virtuale. Violenza e sesso si accomunano nel videogiochi proibiti». No comment...
La seconda considerazione è per chi monta i pezzi da mandare in onda: lo sapete che il telespettatore medio (mia cugina) presta un attenzione davvero minima -se non nulla- a quanto viene detto dal giornalista? Se dovete dire che nello stato di Washington viene emanata una legge restrittiva nei confronti dei videogame che mostrano scene di violenza contro le forze dell'ordine, cercate di sforzarvi maggiormente perchè il messaggio arrivi correttamente! Vabbeh, buon inizio di settimana a tutti!