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Discussione: And now... school!

  1. #26
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: And now... school!

    Ho trovato questo pezzo interessante in rete riguardo al sistema scolastico in cui si trovò Dino Buzzati.
    Confesso che mi fa sinceramente orrore.


    reperibile integralmente qui
    IL SECONDO DELLA CLASSE

    Il professor Balzari ha tutto un suo sistema per stimolare gli allievi a studiare di più. Sulla base dei risultati del primo trimestre, crea subito una gerarchia della bravura. E questa diventa tangibile nella geografia dell'aula. Infatti l'allievo che si dimostra il migliore viene nominato capoclasse e ha il diritto di sedere in un banco alla destra della cattedra. Accanto a lui sta il secondo della classe. Quindi, gli altri studenti che seguono immediatamente nella graduatoria del merito sono nominati capobanco ovvero hanno una certa autorità sui compagni che stanno loro accanto.
    Fin dal primo trimestre della prima ginnasio, il migliore nella classe di Buzzati è Antonio Mira mentre il secondo posto assoluto spetta ad Arturo Brambilla. Due posizioni di merito infatti che conserveranno ambedue, immutate, fino alla maturità .
    Non si sa se Dino Buzzati sia stato almeno qualche volta capobanco. E' comunque certo che, dopo appena pochi mesi di lezione, Arturo Brambilla non può più sederglisi accanto. Ma questo non influisce sulla simpatia che Buzzati nutre per il compagno. Tutt'altro. Sì, perché se Antonio Mira sembra essere l'autentico primo della classe, un ragazzo simpatico ma che dimostra di possedere capacità superiori alla media, Arturo Brambilla è invece un bravo molto normale, niente affatto un enfant prodige ?
    «Era davvero uno di noi» ricordava Buzzati molti anni dopo, «più intelligente di noi, più pronto di noi, più volenteroso forse di noi, ma non in misura mortificante. Il suo garbo, la sua dolcezza, la sua timidezza rendevano assurdo, da parte nostra, qualsiasi sentimento dispettoso o malevolo. E nessuno gli contestò mai il fatto di sedere al banco numero due».
    Anche Dino Buzzati, però, è piuttosto bravo a scuola. Potrebbe aspirare a qualche titolo di merito da parte del professor Balzari se non fosse un po' discontinuo. Qualche volta "scanchigna", per usare una sua espressione, ovvero il rendimento e l'applicazione del futuro scrittore battono il passo. Ma è comunque uno di quegli studenti che alla fine dell'anno riescono sempre a cavarsela. E anche con ottimi voti. Sempre, tranne una volta, alla terza ginnasio viene rimandato a ottobre in francese.
    Questa prima (e anche ultima) bocciatura della sua vita Dino Buzzati la prende proprio male. Non ci vuole quasi credere. Piange, si dispera, soffre molto. E' così amareggiato da far nascere un senso di colpa al professor Gualdi, l'insegnante "colpevole" di quel dramma scolastico. Preoccupato dalle reazioni dell'allievo, sente il bisogno di andare a consolarlo. Buzzati si calma e a ottobre fa un ottimo esame di francese.
    Cronache scolastiche, non diverse da quelle di tanti altri ragazzi. Ma intanto, fra una lezione e l'altra, Dino Buzzati e Arturo Brambilla diventano sempre più amici. Ed è in terza ginnasio, nel 1919, che tra loro cominciano a non esserci più segreti, che l'uno comincia a vivere nell'orbita dell'altro.

  2. #27
    Emack
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    Predefinito Re: And now... school!

    1919... Eoni fa. Fortunatamente.

  3. #28
    L'Onesto L'avatar di il figone
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    Predefinito Re: And now... school!

    A leggere questo spaccato sinceramente non capisco il motivo di tanto orrore. A parte che la meritocrazia è la tiritera del 2000 (e in modo deviante, secondo me) ma in aggiunta credo che questo comportamento del professore fosse più formale che sostanziale.


  4. #29
    L'Onesto L'avatar di il figone
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    Predefinito Re: And now... school!

    the_lamb ha scritto mar, 19 ottobre 2004 alle 14:00


    Non parliamo del successo dei certamina, competizioni di vario tipo (scrittura, saggi su determinati argomenti, fotografia, ecc.) alle premiazioni delle quali è dedicata una buona metà dell'ultimo giorno. Una catena allucinante di faide che conobbi poco soltanto perché non partecipai mai a nulla del genere (con stupore di alcuni, "iiiih, ma ragazzi, ma non siete competitiviiii!").

    Questa è l'utenza del liceo classico, ed è così per più che buona parte. O ti adegui, o lotti a colpi di indifferenza.
    poi c'è anche la terza via, da molti adottata: starci da cani.
    Mia sorella ci partecipava sempre ai certamina di latino e greco.
    Però non è particolarmente competitiva (meno di me, diciamo).
    Credo lo facesse per divertimento (tu dirai: sono una competizione, ti diverti a farla, ergo sei competitivo; in realtà penso lo facesse anche perchè poi te ne andavi a fare le finali in giro per l'Italia, ad es Capua)


  5. #30
    Shogun Assoluto L'avatar di Mithrandir
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    Predefinito Re: And now... school!

    Emack ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 18:20
    1919... Eoni fa. Fortunatamente.
    A leggerlo non l'avrei collocato così addietro però.

  6. #31
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di StM
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    Predefinito Re: And now... school!

    il figone ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 20:05
    the_lamb ha scritto mar, 19 ottobre 2004 alle 14:00


    Non parliamo del successo dei certamina, competizioni di vario tipo (scrittura, saggi su determinati argomenti, fotografia, ecc.) alle premiazioni delle quali è dedicata una buona metà dell'ultimo giorno. Una catena allucinante di faide che conobbi poco soltanto perché non partecipai mai a nulla del genere (con stupore di alcuni, "iiiih, ma ragazzi, ma non siete competitiviiii!").

    Questa è l'utenza del liceo classico, ed è così per più che buona parte. O ti adegui, o lotti a colpi di indifferenza.
    poi c'è anche la terza via, da molti adottata: starci da cani.
    Mia sorella ci partecipava sempre ai certamina di latino e greco.
    Però non è particolarmente competitiva (meno di me, diciamo).
    Credo lo facesse per divertimento (tu dirai: sono una competizione, ti diverti a farla, ergo sei competitivo; in realtà penso lo facesse anche perchè poi te ne andavi a fare le finali in giro per l'Italia, ad es Capua)

    Sembra che i certamina siano divertenti, sì. E poi a volte sono più i professori a spingere che gli studenti a tirare.

  7. #32
    Emack
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    Predefinito Re: And now... school!

    Mithrandir81 ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 20:28
    Emack ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 18:20
    1919... Eoni fa. Fortunatamente.
    A leggerlo non l'avrei collocato così addietro però.
    Io sì: lo spirito razionalista di quel tempo lo reputo un marker inconfondibile

    (ok, io l'avevo collocato negli anni '50, ma fa lo stesso )

  8. #33
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    Predefinito Re: And now... school!

    Emack ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 20:30
    Mithrandir81 ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 20:28
    Emack ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 18:20
    1919... Eoni fa. Fortunatamente.
    A leggerlo non l'avrei collocato così addietro però.
    Io sì: lo spirito razionalista di quel tempo lo reputo un marker inconfondibile

    (ok, io l'avevo collocato negli anni '50, ma fa lo stesso )
    In effetti mi riferivo a situazioni episodiche che, ancora oggi, si presentano.
    Una volta si poteva descrivere il corpo studentesco per stereotipi, in ogni classe c'era "quello che..." e "quell'altro che...".
    Oggi (almeno in parte) non è più così, l'individualità (non la logica del primo della classe, quella delle capacità personali) è più evidente, e non posso che considerarlo un bene.
    Epperò, si salta a piè pari da un estremo all'altro, a furia di sondare l'individuo e le sue capacità specifiche, si perde una visione generale.
    Ci si dimentica che la crescita (personale e culturale) avviene anche con l'interscambio. Ci pensi ad un futuro di tecnici che sanno solo parlare per integrali (nemmeno tanto lontano devo dire) da un lato e tanti umanisti che devono rispondere dall'altro? L'incomunicabilità totale.
    E già oggi alcuni sintomi si presentano.
    Non dico torniamo indietro, ma nemmeno corriamo troppo avanti.



  9. #34
    the_lamb
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    Predefinito Re: And now... school!

    il figone ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 20:05
    (tu dirai: sono una competizione, ti diverti a farla, ergo sei competitivo; in realtà penso lo facesse anche perchè poi te ne andavi a fare le finali in giro per l'Italia, ad es Capua)
    E invece no, non lo dirò.

    Anzi, ammiro che la prendesse con questo spirito, e mi chiedo inq uanti lo facessero. A scuola mia poi, altro che Capua...

  10. #35
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    Predefinito Re: And now... school!

    il figone ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 19:47
    A leggere questo spaccato sinceramente non capisco il motivo di tanto orrore. A parte che la meritocrazia è la tiritera del 2000 (e in modo deviante, secondo me) ma in aggiunta credo che questo comportamento del professore fosse più formale che sostanziale.
    La meritocrazia può benissimo essere la tiritera del 2000, ciò la rende accettabile? Non ai miei occhi. Non, perlomeno, a questo livello.
    E poi un tale comportamento crea divisioni tra i rapporti personali degli allievi (divisioni effettuali, non meramente formali). Converrai spero.

  11. #36
    L'Onesto L'avatar di il figone
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    Predefinito Re: And now... school!

    Ph@ntom ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 21:30
    il figone ha scritto dom, 07 novembre 2004 alle 19:47
    A leggere questo spaccato sinceramente non capisco il motivo di tanto orrore. A parte che la meritocrazia è la tiritera del 2000 (e in modo deviante, secondo me) ma in aggiunta credo che questo comportamento del professore fosse più formale che sostanziale.
    La meritocrazia può benissimo essere la tiritera del 2000, ciò la rende accettabile? Non ai miei occhi. Non, perlomeno, a questo livello.
    E poi un tale comportamento crea divisioni tra i rapporti personali degli allievi (divisioni effettuali, non meramente formali). Converrai spero.
    Assolutamente no.

    Non convengo perchè la competizione c'è anche se elimini questi fronzoli estetici. In realtà le classi sono più divise che mai, socialmente in primis. E questo OGGI.
    La meritocrazia è giusta quando è ancora "forma" ma già nel suo sostanziarsi diventa sbagliata (basti l'oscido nome); in ogni caso è una questione molto moderna, altro che 1919!

  12. #37
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: And now... school!

    il figone ha scritto lun, 08 novembre 2004 alle 22:27

    Assolutamente no.

    Non convengo perchè la competizione c'è anche se elimini questi fronzoli estetici. In realtà le classi sono più divise che mai, socialmente in primis. E questo OGGI.
    "Legalizzare", istituzionalizzare la competizione radicalizza le divisioni, non limita a prendersene atto. Io, semplicemente, ribadivo questo. La competizione rimane, in questo hai sicuramente ragione, ma è dovuta ad altro: alla scuola proprio per sua struttura. In realtà abolirei la numerino-sulla-pagellacrazia. (troppo impegnativa una riforma del genere in un sistema che tuttosommato funziona...).

    Quote:

    La meritocrazia è giusta quando è ancora "forma" ma già nel suo sostanziarsi diventa sbagliata (basti l'oscido nome); in ogni caso è una questione molto moderna, altro che 1919!
    Non ho capito.

  13. #38
    L'Onesto L'avatar di il figone
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    Predefinito Re: And now... school!

    Intendevo dire che un sistema basato sui meriti degli individui è idealmente giusto, ma che nella sostanza non funziona.
    Soprattutto perchè qualcuno deve stabilire questi meriti e 9 casi su 10 non c'è un criterio oggettivo per farlo.
    Inoltre meritocrazia è una parola che fa vomitare.


    Sul fatto che la competitività in ambito scolastico andrebbe decisamente stemperato sono d'accordo con te. Divergevo d'opinione sul fatto che la situazione fosse cambiata a tal punto da "aver orrore" del 1919 confrontato con l'oggi. Tu ti riferisci all'impalcatura, io più alla sostanza. Se poi vogliamo riferirci a quanto c'è nel passo riportato: è una cosa vuota, che andrebbe focalizzata caso per caso. Io, ad esempio, finissi in quei famigerati due banchi, ne avrei vergogna. Al liceo mi tenevo il mio voto più o meno segreto, e a mia madre a tutt'oggi dico che un esame è andato "bene", senza specificare il voto. Eppure sono molto competitivo in concreto. Solo che i voti sono elementi soggettivi, io chiedo molto a me stesso e quasi sempre ragiono sul fatto che "è stato facile", oppure "è immeritato". Non voglio tediarti con discorsi che s'allontanano dal merito delle questione, ma io odio parimenti la cosiddetta "privacy" che vieta di mettere i voti dei bocciati sui tabelloni di fine anno e quei prof che ridistribuiscono i compiti in classe in base al voto (dal basso in alto). Sono gli estremi di una pagliacciata che si compie da 100 anni: in questo nulla è cambiato, nel fatto che conta solo il voto, e per nulla la sostanza, ossia la conoscenza e la logica strettamente interconnessi.
    Il messaggio di oggi, della classe politica di destra ma in parte anche di sinistra, è di mettere in primo piano il rendimento, il merito. Ma i parametri chi li decide? E inoltre, applicato al contesto scolastico, questo cosa significa se non far rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta? Ossia, se non saranno i banchi e il nastro al braccio, cosa sarà? Il concetto temo sia lo stesso.

    Spunto conclusivo. Io ritengo le famiglie le colpevoli prime del fallimento del progetto educativo delle nuove generazione.



  14. #39
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: And now... school!

    il figone ha scritto mar, 09 novembre 2004 alle 00:59
    Intendevo dire che un sistema basato sui meriti degli individui è idealmente giusto, ma che nella sostanza non funziona.
    Soprattutto perchè qualcuno deve stabilire questi meriti e 9 casi su 10 non c'è un criterio oggettivo per farlo.
    Inoltre meritocrazia è una parola che fa vomitare.
    No, guarda, per me è idealmente scorretto tout court (concordo sulla cacofonia di certe parole).

    Quote:

    Sul fatto che la competitività in ambito scolastico andrebbe decisamente stemperato sono d'accordo con te. Divergevo d'opinione sul fatto che la situazione fosse cambiata a tal punto da "aver orrore" del 1919 confrontato con l'oggi. Tu ti riferisci all'impalcatura, io più alla sostanza.
    Allora mi hai frainteso. Io ho "orrore" di ieri e intessevo *implicitamente* un paragone con oggi, chè in fondo non è cambiato molto. Quindi siamo d'accordo.

    Quote:

    Il messaggio di oggi, della classe politica di destra ma in parte anche di sinistra, è di mettere in primo piano il rendimento, il merito.
    Ma se uno non riesce che fa? Si deprime. In questa situazione vanno formandosi i cosiddetti fallitacci, facendoglielo ricordare sin da piccoli, insomma. Ai falliti vanno contrapposti i brillanti, i rampanti.
    Non è sano, non è sano.

    Quote:

    Spunto conclusivo. Io ritengo le famiglie le colpevoli prime del fallimento del progetto educativo delle nuove generazione.
    Io credo che questa generazione non sia nè più nè meno delle precedenti. Perchè deve aver già "fallito"? Fallito in cosa, poi?

  15. #40
    L'Onesto L'avatar di il figone
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    Predefinito Re: And now... school!

    Beh a me il fallimento sembra decisamente evidente.
    Sul resto alla fine siamo d'accordo.


  16. #41
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: And now... school!

    Ma non ho capito in che cosa !

  17. #42
    the_lamb
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    Predefinito Re: And now... school!

    il figone ha scritto mar, 09 novembre 2004 alle 20:52
    Beh a me il fallimento sembra decisamente evidente.
    Dipende. Su quali direttrici vedi particolarmente forte il fallimento?

  18. #43
    L'Onesto L'avatar di il figone
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    Predefinito Re: And now... school!

    Vediamo di razionalizzare.

    Innanzitutto due puntualizzazioni.

    Non ritengo particolarmente brillanti le generazioni precedenti.

    Il progetto sociale di formare individui complessivamente adatti a inserirsi nel substrato della società stessa è in realtà una perfetta rappresentazione del gatto che si morde la coda, perchè la società è non solo imperfetta ma anche degenerante, quindi l'individuo ha il compito di modificarla e non di adattarvisi. Lo scopo educativo deve quindi prescindere dalla "visione comune" dello stare al mondo?

    A parte ciò i mali più metastasizzati causati dai trend sociali attuali mi sembrano:
    1) l'esasperante individualismo
    2) il disinteresse verso la res publica
    3) il consumismo spinto a estremi drammatici
    4) il vivere la linea del tempo dall'ora al futuro, annichilendo attimo dopo attimo tutto il passato; la mancanza di memoria storica, di capacità d'analisi argomentativa
    5) l'assoggettamento completo al messaggio mediatico
    6) la violenza, esistente anche nelle altre generazioni, ma ormai diretta al crudo, nudo e inutile atto violento fine a se stesso, persa anche ogni velleità d'usarla come mezzo estremo ma per qualcosa d'altro

    Voi mi direte che sono mali anche degli adulti, e infatti credo che il degenero (concedetemi l'uso gergale) abbia interessato anche la generazione precedente in itinere, anche perchè spiazzata da un accelerazione di certi processi che l'ha investita in pieno. Credo che presto, o già oggi, non avrà più senso discutere di generazioni.

  19. #44
    Emack
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    Predefinito Re: And now... school!

    22 professori del liceo Parini di Milano hanno chiesto a gran voce l'espulsione dei cinque responsabili dell'allagamento dell'istituto.
    Io credo che si siano semplicemente bevuti il cervello.

    Fortunatamente la punizione è stata di quindici giorni di sospensione.

  20. #45
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: And now... school!

    il figone ha scritto mar, 09 novembre 2004 alle 21:18

    Il progetto sociale di formare individui complessivamente adatti a inserirsi nel substrato della società stessa è in realtà una perfetta rappresentazione del gatto che si morde la coda, perchè la società è non solo imperfetta ma anche degenerante, quindi l'individuo ha il compito di modificarla e non di adattarvisi. Lo scopo educativo deve quindi prescindere dalla "visione comune" dello stare al mondo?
    Eppur mi pare il contrario, che l'educazione sia in realtà conservazione di una condizione acquisita. L'educazione in generale, non solo quella scolastica.

  21. #46
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: And now... school!

    Emack ha scritto mer, 10 novembre 2004 alle 16:12
    22 professori del liceo Parini di Milano hanno chiesto a gran voce l'espulsione dei cinque responsabili dell'allagamento dell'istituto.
    Io credo che si siano semplicemente bevuti il cervello.

    Fortunatamente la punizione è stata di quindici giorni di sospensione.
    Ho sentito di espulsione elargite per molto meno. Comunque 'sti professori sarebbero da denunciare.


  22. #47
    L'Onesto L'avatar di il figone
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    Predefinito Re: And now... school!

    Ph@ntom ha scritto mer, 10 novembre 2004 alle 16:29
    Emack ha scritto mer, 10 novembre 2004 alle 16:12
    22 professori del liceo Parini di Milano hanno chiesto a gran voce l'espulsione dei cinque responsabili dell'allagamento dell'istituto.
    Io credo che si siano semplicemente bevuti il cervello.

    Fortunatamente la punizione è stata di quindici giorni di sospensione.
    Ho sentito di espulsione elargite per molto meno. Comunque 'sti professori sarebbero da denunciare.


    Ora che non sono stati espulsi se ne possono andare spontaneamente.
    E fossi in loro io lo farei alla svelta.

  23. #48
    Shogun Assoluto L'avatar di Mithrandir
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    Predefinito Re: And now... school!

    Emack ha scritto mer, 10 novembre 2004 alle 16:12
    22 professori del liceo Parini di Milano hanno chiesto a gran voce l'espulsione dei cinque responsabili dell'allagamento dell'istituto.
    Io credo che si siano semplicemente bevuti il cervello.
    mah, sinceramente io invece arrivo a condividere...

  24. #49
    Emack
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    Predefinito Re: And now... school!

    Temo di non aver spiegato bene la situazione: espulsione dal parini e divieto di frequentare qualsiasi scuola della repubblica italiana per un anno.

  25. #50
    Shogun Assoluto L'avatar di Mithrandir
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    Predefinito Re: And now... school!

    Emack ha scritto mer, 10 novembre 2004 alle 18:28
    Temo di non aver spiegato bene la situazione: espulsione dal parini e divieto di frequentare qualsiasi scuola della repubblica italiana per un anno.
    Eh, a costo di sconvolgerti, continuo a capirli.
    'Azzi loro.
    Non hanno fatto una semplice bravata, hanno provocato un danno assurdo, per un motivo che francamente...non ammetto. Va bene tutto, ma ad un certo punto giran le balle...tenuto conto di quell'ambiente, la bella botta se la meritano direttamente loro (e uno), i genitori (e due) e indirettamente l'intero corpo studentesco. (e tre, brang!)

    Quando ero impreparato nel peggiore dei casi, chiedevo a mia madre di non chiamarmi alle 6 di mattina del giorno successivo...e mi sentivo in colpa, senza aver mai ricevuto alcuna pressione grave di alcun tipo e dal sistema scolastico, e dai miei genitori...

    Un comportamento del genere non evidenzia le colpe di UNO SOLO dei componenti il tripode: famiglia, studente, scuola. Sarebbe scaricar barile indegno (secondo me), quindi se è vero che qualcosa non va nel metodo didattico nella scuola e questo andrebbe riveduto, qualcosa non va anche sugli altri fronti...in realtà quello che, ed è grave, manca, è una bella botta anche ai docenti di tali alunni...allora si che avremmo fatto cappotto.

    "Quando ci vuole ci vuole" per me è sacrosanto.

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