Gregorio Michel - Critica della Ragion Criminale

[david]

A breve lo farò mio!
Panorama lo definisce il libro che rivoluzionerà il giallo!
A parte i toni sensazionalistici, leggendo il commentino di su IBS le premesse sembrano interessanti:

Spoiler:

Prussia, 1804. Perché il grande filosofo Immanuel Kant conserva in un laboratorio segreto le teste spiccate delle vittime dei delitti orrendi che da qualche tempo fanno pensare ai buoni cittadini di Koenigsberg che la città è invasa dalle potenze oscure, forse dal Demonio? Che cosa sta cercando Kant? Chi è il vero autore del manoscritto maledetto "Critica della ragione criminale" che sembra avere a che fare con le uccisioni? E perché a indagare sui crimini viene chiamato il giovane procuratore Hanno Stiffeniis che proprio a Kant ha confessato di essere stato affascinato dalla possibilità del delitto gratuito quando a Parigi ha visto ghigliottinare il re?

[Tony]

Panorama è qualcosa di disgustoso per definizione (o meglio, lo è diventato col tempo ), quindi io non mi fiderei molto del loro giudizio. Di ibs invece già di più. Cerca anche su amazon, magari.

[david]

Panorama è qualcosa di disgustoso per definizione (o meglio, lo è diventato col tempo )

proverò a vedere su amazon

[david]

Ai tempi delle superiori ho sempre apprezzato molto la filosofia nonostante poi abbia intrapreso tutt'altro percorso universitario

Sicuramente Kant, insieme ad Hegel, Kierkegaard e Schopenauer (oltre all'immancabile Freud) sono stati i filosofi che più mi hanno "aperto la mente" e mi hanno sempre di più avvicinato allo studio di questa materia sempre molto ostica (ricordo ancora la fatica per capire Platone ed Aristotele ).

Un'altra mia grande passione sono i romanzi gialli, dai capolavori di Agatha Christie fino ai serial killer a cui il detective paraplegico partorito dal geniale Jeffery Deaver dà la caccia.

Quando ho visto dunque in libreria questo romanzo che abbina i grandi temi filosofici trattati da Kant (parafrasando una delle sue opere più famose che è "Critica della Ragion Pura") con i classici ritmi e situazioni del romanzo giallo, sono rimasto subito attratto.

Ovviamente non mi aspettavo una disertazione giallo-filosofica sull'opera di Kant (anche perchè quest'utlima è veramente molto ma molto complessa) quanto piuttosto un romanzo scorrevole che strizzasse l'occhio ad alcune tematiche trattate appunto dallo stesso filosofo (seppur, lo ripeto, ovviamente nei limiti del possibile).

Sono rimasto piacevolmente e positivamente colpito dal risvolto di copertina in cui ci vengono presentati i personaggi del romanzo con uno stile caro ad Agatha Christie, ma soprattutto grande sorpresa nel vedere il filosofo in persona Immanuel Kant tra i protagonisti.

Si viene dunque subito catapultati nella Prussia di inzio 800 in un 'atmosfera lugubre e tenebrosa e con una situazione politica instabile complice l'ombra lunga di Napoleone che incombe su tutta l'Europa. Gregorio (insegnante di filosofia) è molto bravo a creare l'atmosfera ed a descrivere i luoghi cupi e tenebrosi in cui si svolge il romanzo. Sotto questo aspetto direi nulla da eccepire.

I problemi iniziano a sorgere con il dipanarsi del romanzo; i ritmi sono troppo lenti e dilatati per un giallo ed i colpi di scena sono abbastanza intuibili ed alle volte addirittura scontati.

La figura di Immanuel Kant è ridotta ad una macchietta e troppo spesso il concetto di logica viene abusato per creare contrasto con la vera essenza del delitto che, per natura, spesso risulta irrazionale e fuori dagli schemi (almeno io la vedo così). Infine si intuisce la direzione in cui andrà a finire il racconto già con un centinaio di pagine in anticipo.

Insomma una grossa delusione; pensavo veramente di avere tra le mani un ottimo thriller ed invece sono rimasto abbastanza insoddisfatto. Un libro che non mi sento di consigliare. Magari può piacere, ma non se cercate un romanzo che vi lasci a bocca aperta.

[King Elessar]

Il fatto è che quella dei gialli con protagonisti personaggi storici è diventato un pò una moda, e come sempre, quando ci sono queste mode ci sono sempre dei dilettanti che si accodano, con esiti piuttosto dubbi...

[Jimmy]

I problemi iniziano a sorgere con il dipanarsi del romanzo; i ritmi sono troppo lenti e dilatati per un giallo ed i colpi di scena sono abbastanza intuibili ed alle volte addirittura scontati.

La figura di Immanuel Kant è ridotta ad una macchietta e troppo spesso il concetto di logica viene abusato per creare contrasto con la vera essenza del delitto che, per natura, spesso risulta irrazionale e fuori dagli schemi (almeno io la vedo così). Infine si intuisce la direzione in cui andrà a finire il racconto già con un centinaio di pagine in anticipo.

Insomma una grossa delusione; pensavo veramente di avere tra le mani un ottimo thriller ed invece sono rimasto abbastanza insoddisfatto. Un libro che non mi sento di consigliare. Magari può piacere, ma non se cercate un romanzo che vi lasci a bocca aperta.

A me lo hanno regalato, e il mio giudizio è meno negativo del tuo, decisamente.

Il Kant uomo viene quanto meno "parodicizzato" (si dice così?), tutti i luoghi comuni che di lui sono passati alla storia sono spiattellati fino all'eccesso. E lo stesso dicasi anche per le caratteristiche della sua filosofia, ma quanto a questa, non potevo certo pretendere il rigore filosofico in un romanzo. Complessivamente il libro ci dà un K. quanto meno "rivisitato".

Per quanto riguarda la narrazione invece, non ho critiche da fare.
Sarà che non sono più molto abituato a leggere romanzi, ma non l'ho trovato scontato nello svolgimento né nei colpi di scena (in realtà qualcosa avevo previsto, ma questo dipende dalla mia intelligenza superiore e non da un difetto del romanzo ).
Infine l'ho trovato molto ben scritto, dal ritmo coinvolgente, e cmq ho apprezzato l'originalità della collocazione e della scelta dei personaggi.
Un buon romanzo.

P.S.
Cmq hai un avatar veramente mitico

[david]

Probabilmente il mio giudizio è condizionato dal fatto che sono abituato a leggere un certo tipo di romanzo giallo/thriller (come ho detto nel mio commento) e quindi magari alcune situazioni mi risultano più scontate.

Certo se paragonato ai thriller moderni come quelli di Deaver (anche se forse il paragone è un pò forzato) il ritmo è forse un pò troppo blando.

L'atmosfera è molto buona, però ci sono state alcune scelte che non mi hanno convinto...

[dyvim tvar]

Insomma è una palla?