Due anni, forse meno. Questo il catastrofico scenario del professor Hannu H. Kari, dell'Helsinki University of Technology. Il luminare prevede che entro il 2006 internet così come la conosciamo arriverà al collasso, e cesserà praticamente di esistere. Ovviamente questa non è l'ipotesi più pessimistica, che prevede un blackout in tempi ancora più brevi. La crescita esponenziale di virus e di spam ha contribuito all'accelerarsi di un fenomeno che Kari considera comunque inevitabile; la prossima fase sarà il deterioramento dell'affidabilità delle reti e un aumento della manipolazione delle informazioni sul web.
Alla fine, l'immondizia digitale sarà talmente tanta da scatenare una sorta di paura collettiva della rete, col risultato che la gente non vorrà più accedervi per ottenere informazioni. E quando internet non potrà più essere utilizzata nemmeno per lavorare, le compagnie dovranno tornare indietro di vent'anni, quando il web non esisteva ancora.
Non mi sento di condividere del tutto le preoccupazioni dello scienziato, che sono forse un po' troppo catastrofiste anche per me; non le ritengo però neppure così infondate. Vero è che in questi anni qualcosa si sta facendo (penso alla lotta allo spam, all'IPv6, alla diffusione più capillare dei firewall...), ma come la mettiamo con la manipolazione delle informazioni?
Pensate solo ai worm che si nascondono dietro indirizzi email a voi conosciuti...