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Risultati da 1 a 25 di 25
  1. #1
    Banned L'avatar di Caesar86
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    Marte
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    Predefinito Parliamo delle vostre librerie

    Leggevo oggi nell'inserto cultura del Messaggero (solo i veri snob leggono l'inserto cultura del Messaggero )

    di LUCA RICCI
    COSÌ come non ci sono più i pizzicagnoli di una volta, travolti dal dilagare dei centri commerciali (un luogo che non serve solo a comprare prosciutti, olive o formaggi, ma a villeggiare), esattamente allo stesso modo la piccola libreria è stata travolta dalle grandi catene - su tutte Feltrinelli, Mondadori, Melbookstore, Librerie.Coop, Messaggerie, Arion. I numeri parlano chiaro: su 2000 librerie 609 sono a catena (fonte AIE, associazione italiana editori), e quest’ultime sono sempre più appetibili proprio perché offrono alla clientela la possibilità di una vera e propria gita nel rutilante mondo dei consumi, e non soltanto il mero acquisto di un libro.
    L’organizzazione interna è determinata da regole ferree quanto impalpabili (almeno all’occhio del cliente, che deve avere la sensazione che tutto accada naturalmente). Non è un mistero che la pianificazione cominci dalle vetrine, spesso e volentieri posizionate nel cuore dei centri storici (si pensi alla Feltrinelli milanese di Piazza Duomo, le cui vetrine occhieggiano dalla galleria Vittorio Emanuele II, oppure alla Mondadori romana ubicata nella centralissima via del Corso), che vengono gestite alla stregua di spazi pubblicitari e vendute al miglior offerente. La prima cosa che salta all’occhio, varcando la soglia di queste cattedrali del consumo, è l’equiparazione volontaria tra libri e cd, libri e dvd, libri e videogame. Tutte le merci appaiono interscambiabili e poste sullo stesso piano orizzontale dell’intrattenimento. Entro per comprare un libro e magari esco con tutt’altro (e visto che i libri tirano meno di cd, dvd e videogame, i gestori sperano soprattutto nella procedura opposta).
    Il comparto librario è organizzato tenendo ben presente che le vendite maggiori passano attraverso le novità, sfornate a getto continuo, ben oltre le possibilità produttive dei singoli autori (da qui l’importazione forsennata di titoli stranieri, a cui quasi mai corrisponde un’esportazione dei nostri talenti). Tutto si dispone attorno ai banconi delle nuove uscite, mentre il cosiddetto catalogo è relegato sullo sfondo, in scaffalature che ricordano un supermarket. Ma ormai neanche i best seller bastano più. Meglio azzeccare un megaseller che entrare in classifica con tanti titoli. E’ la tendenza delle ultime stagioni. Paolo Giordano per Mondadori, Giorgio Faletti per Baldini e Castoldi, Melissa P. e in seguito Stephanie Meyer per Fazi, J.K Rowling per Salani, Stieg Larsonn per Marsilio. Un unico autore (magari con una saga) può sorreggere l’economia di un marchio. Gli italiani non solo leggono un libro l’anno, leggono tutti lo stesso libro. Ecco allora che lo spazio nella catena viene asservito alle pile di libri di un ristrettissimo ventaglio di titoli. Trecento pezzi dello stesso libro incolonnati quasi sempre all’ingresso e poi mucchietti del medesimo disposti strategicamente nei punti in cui è più probabile che lo sguardo (atterrito più che incuriosito) dell’acquirente si poserà. Condizionare lo sguardo dell’acquirente è il sogno proibito degli organizzatori spaziali delle catene. Illuderlo di farlo entrare in un luogo in cui sarà libero di scegliere, e poi condurlo fino al titolo che la filiera editoriale quell’anno ha selezionato per lui. I libri impilati in maestose colonne doriche danno proprio l’impressione di essere lì per sbaglio. Come se un commesso sbadato si fosse dimenticato di metterli a posto. La tecnica dell’inciampo ha un suo fascino perverso. Le pile sono imponenti ma basta un niente per tirarle giù. E raccattare un volume significa anche offrirgli un minimo d’attenzione, un singulto d’interesse, una chance d’acquisto. Come a dire: non posso non comprare un libro in cui fatalmente mi sono imbattuto.
    Niente di male, si dirà. Strategie di mercato in tempi di vacche magre (ma per chi?). L’importante è che l’acquirente (appena l’altro ieri chiamato lettore) sappia in anticipo che la libreria ha smesso da tempo i panni del rifugio culturale. Romano Montroni, il guru dei librai italiani, per spiegare il mestiere ai neofiti del settore ha intitolato la sua ultima fatica Vendere l’anima (Laterza, 2006). Non c’è dubbio che in molti ci siano riusciti.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    La mia biblioteca di fiducia è esattamente così, montagnole di libri e cataste di DVD inclusi. Ma mica da oggi. Da minimo 20 anni a questa parte. Tocca adattarsi all'ambiente ed imparare a sopravvivere.
    Le vostre?

  2. #2
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    mah che dirti Cesari'... io compro solo dalle suddette catene.
    Il discorso che hai postato ci sta... ma alla fine è l' "acquirente" che fa la differenza.

    Se decidi di leggerti un libro perchè ne hai letto qui la recensione cosa c'è di male a prenderlo alla feltrinelli dato che è impilato all'entrata a forma di torre ..ma lo paghi il 15% in meno?

    Tra l'altro ti prendi lo sconto sulla tessera punti e spesso trovi pure delle mini-recensioni ( scritte a mano ) sugli scaffali dei libri consigliati da loro.

    Io tutto sto male non lo vedo.
    I tricchetraccheballacche sono destinati ai consumatori occasionali appunto da un libro all'anno

  3. #3
    Olengard
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    Beh, no. Cioè, sinceramente tra comprare alla Feltrinelli di piazza Duomo o alla Hoepli (per parlare di pesi massimi), alla Utopia o al Mondo offeso (per parlare di pesi minimi) ci passa il suo cazzo di differenza.
    Ovvio che da Feltrinelli ci trovi non tutto ma tanto (anche se l'assortimento è peggiorato in questi anni, a causa anche di una gestione terribile degli ordini) e ci trovi gli sconti. Però in una libreria non di catena molto spesso puoi discutere con il libraio, farti consigliare, o semplicemente farti due chiacchiere. Il libraio del Mondo Offeso mi ha fatto scoprire un paio di autori italiani che non conoscevo, per dire. E poi nei piccoli trovi spesso libri di piccoli editori che da Feltrinelli non ci sono se non su ordinazione.
    E questo senza mettersi a fare discorsi sulla varietà, i posti di lavoro e stigrancazzi.

    Poi pure io i tre quarti degli acquisti li faccio da Feltrinelli e vivo felice, eh, sia chiaro.
    Ultima modifica di Olengard; 30-06-10 alle 14:06:03

  4. #4
    Banned L'avatar di Caesar86
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    no, vabbè, che l'articolo sia alquanto senzazionalista sono d'accordo pure io. però qualcosa di giusto lo dice. ad esempio, vi pare normale che nella libreria più grande di lecce siano disponibili cataste di libri della mayers o della rowling e neanche un maledetto tomo di Ernest junger? e che cazzo...

  5. #5
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    ma guarda Olengatto che pure alla Feltrinelli ci sono persone disponibili con le quali chiacchierare

    ..mentre per le richieste di cose "particolari" bho.. oggi con internet c'hai tutto è pure giusto che "la piccola bottega del segnalibro" locale non abbia un tomo che non venderebbe mai fermo li' a fare polvere no?

  6. #6
    Banned L'avatar di Caesar86
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    Cazzo sava, stiamo parlando di Junger, uno dei più grandi scrittori del secolo

  7. #7
    TGM Sparring SPIETATO L'avatar di sava73
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    ...puoi dire pure Dostoevskij ma se non vende "localmente" la polvere la prende uguale

  8. #8
    Mus
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    Anche io mi rifornisco da Feltrinelli, solo occasionalmente dalla Fnac e mai da Mondadori (non per ragioni pseudopolitiche, ma perché lo trovo organizzato malerrimo...)

    Ma più che altro perché non saprei neanche DOVE trovare una bella libreria old style, perché sennò stai sicuro che un giretto ce lo farei sempre. Qui a Genova, così a naso, me ne ricordo solo una che non venda libri scolastici/universitari...

  9. #9
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    io sono molto soddisfatto della mia libreria sotto lo studio.

    15 euro di sconto ogni 100 di spesa e commessa carina

    Però c'è poco da fare, i libri non vendono, non ci si può lamentare contro questa incontrovertibile verità, gli unici libri che vendono bene sono quelli comprati dal mass market ed è giusto che le librerie puntino a loro.

    Come è giusto che diversifichino l'offerta vendendo film, musica e videogiochi.

    Generi che comunque nell'acquirente medio sono affini ai libri.
    Citazione Originariamente Scritto da Mus Visualizza Messaggio
    Anche io mi rifornisco da Feltrinelli, solo occasionalmente dalla Fnac e mai da Mondadori (non per ragioni pseudopolitiche, ma perché lo trovo organizzato malerrimo...)

    Ma più che altro perché non saprei neanche DOVE trovare una bella libreria old style, perché sennò stai sicuro che un giretto ce lo farei sempre. Qui a Genova, così a naso, me ne ricordo solo una che non venda libri scolastici/universitari...
    quella all'inizo di via venti potrebbe essere una libreria old style.
    Citazione Originariamente Scritto da Caesar86 Visualizza Messaggio
    no, vabbè, che l'articolo sia alquanto senzazionalista sono d'accordo pure io. però qualcosa di giusto lo dice. ad esempio, vi pare normale che nella libreria più grande di lecce siano disponibili cataste di libri della mayers o della rowling e neanche un maledetto tomo di Ernest junger? e che cazzo...
    sì, vedi sopra.

  10. #10
    Mus
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    Citazione Originariamente Scritto da Camus Visualizza Messaggio

    quella all'inizo di via venti potrebbe essere una libreria old style.
    Inizio di via venti dall'alto?

    Se si è quel'unica di cui parlavo io!

  11. #11
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Citazione Originariamente Scritto da Mus Visualizza Messaggio
    Inizio di via venti dall'alto?

    Se si è quel'unica di cui parlavo io!
    sì dall'alto.

  12. #12
    Moderatore BI BI DA L'avatar di Jaqen
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    Le mie librerie sono al 90% dei casi http://amazon.co.uk e http://www.play.com e sono fiero che siano quelle, dato che così spendo meno E mando al diavolo l'editoria italiana

    C'è l'occasionale mel bookstore/feltrinelli in centro, ma principalmente ci compro regali lì.

    L'unica libreria italiana che frequento assiduamente è la Mondadori centrale di Cervia (dove vado in vacanza), che per smentire tutte le tesi finora esposte, è fornitissima, piena di buoni libri di nicchia (fantasy e saggi storici/politici) ed ha pure un libraio simpatico, nonostante sia di una "grande catena".

  13. #13
    Olengard
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    E smentisce pure ogni teoria sulle librerie Mondadori che, per citare il sommo Duccio Patanè, di solito "sono una mèrda"

  14. #14
    /tano
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    la mia libreria di fiducia è la Ubik di via Benedetto Croce

    organizza anche eventi interessanti di quando in quando

    se devo comprare dei classici però, vado a ravanare fra le bancarelle di libri usati a port'alba
    Ultima modifica di /tano; 30-06-10 alle 16:13:58

  15. #15
    Shogun Assoluto L'avatar di Camus
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    Citazione Originariamente Scritto da /tano Visualizza Messaggio
    la mia libreria di fiducia è la Ubik di via Benedetto Croce

    organizza anche eventi interessanti di quando in quando
    Quoto ubik anche se è una catena ha una qualità molto alta e fanno degli eventi molto interessanti

  16. #16
    Mus
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    Citazione Originariamente Scritto da /tano Visualizza Messaggio
    la mia libreria di fiducia è la Ubik di via Benedetto Croce

    organizza anche eventi interessanti di quando in quando

    se devo comprare dei classici però, vado a ravanare fra le bancarelle di libri usati a port'alba
    Entrambe le cose le vorrei a genova

  17. #17
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    In pratica sono cliente fisso della feltrinelli di parma da 15 e passa anni, libreria tranquilla,commessi a posto che mi hanno sopportato in parecchie occasioni , aria condizionata a palla in estate.

    Comunque nella mia città rimangono un paio di libreria generaliste e altrettate dedicate a libri più ricercati

  18. #18
    Ken Shabby
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    Predefinito Riferimento: Parliamo delle vostre librerie

    Non so, un buon 80% dei titoli li prendo alla feltrinelli di Pavia.
    Non parlo con la gente che ci lavora dentro, perché sono tutti ragazzi presi per qualche mese o comunque troppo indaffarati per poterti cagare, le uniche cose che gli chiedo sono sempre precisazioni sull'estensione degli sconti, tipo "ma è su tutti gli Einaudi non cartonati o solo gli ET?" e via dicendo.
    Lo faccio per gli sconti.
    L'ampiezza di catalogo è una cagata, perché sebbene sia un posto davvero grande (e architettonicamente è una favola, ma questo non è merito loro perché era già così quando si chiamava "libreria La Civetta"), devono avere una scimmietta combinaguai che fa le scelte d'acquisto: hanno gli scaffali pieni di stupidate, e la roba che interessa a me...beh quella la devi cercare sotto i tavoli.

    Il restante 20% in una "piccola" libreria sempre di Pavia, gestori simpatici e competenti e, a dispetto di una dimensione molto ridotta, una sapienza di catalogo assoluta.
    Però non hanno Lansdale
    E gli sconti che fanno sono meno frequenti di quelli della Feltri.
    Ultima modifica di Ken Shabby; 03-07-10 alle 08:24:54

  19. #19
    alberace
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    bancarelle romane d'estate, play.com.
    mondadori fa schifo, feltrinelli quasi, ormai.

    e questi
    http://www.pocket2000.com/
    c'hanno di tutto.
    c'ho trovato hitler di genna a 10€ in edizione dura.
    Ultima modifica di alberace; 05-07-10 alle 00:31:17

  20. #20
    GoDsMaCk
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    sinceramente non mi sono mai affezionato ad una libreria o ad un posto in particolare....forse perchè sono un cliente un pò anomalo e anche perchè qui a roma è difficile trovare il posto a misura d'uomo a cui affezzionarsi.

    come con gli altri tipi di "shopping" so il 98% delle volte già quello che voglio,quindi entro,cerco e se trovo compro subito. poi si magari in libreria resto per girovagare un pò senza meta spulciando qua e la.

    ma per il resto entro in quella che mi fa più comodo puntando subito a quel che cerco mi da pure noia se qualcuno attacca discorso

  21. #21
    Moderatore pentaxiano L'avatar di Enriko!!
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    Predefinito Riferimento: Parliamo delle vostre librerie

    Io compro quasi tutto alla feltrinelli (qui a padova ne hanno piazzate praticamente ovunque) ho la tessera ecc, e in genere ci trovo quello che mi serve al primo colpo...(ok che io raramente ricerco libri "particolari")...poi se devo ordinare qualche libro in più vado di IBS...

    Alla fine per discutere dei libri ecc ci sono i forum di cui spesso mi fido di più dei pareri dei commercianti (ma questo è un discorso che va oltre ai libri più che altro)...

    Personalmente non capisco neppure il tono dell'articolo quasi a volersi scandalizzare che i libri vengano equiparati e venduti insieme a DVD CD ecc...
    Insomma che in una libreria ci si trovino anche altro non lo trovo così assurdo, l'importante è che non sia a discapito di altro...ma a me sembra che bene o male nelle grandi catene c'è una scelta piuttosto ampia che va ben oltre i comuni bestseller e libri da spiaggia e comunque in genere procurano quasi tutto in tempi brevi (e spesso non mi pare che nelle piccole librerie si trovi tanta più roba di "nicchia" )

    Anche il discorso offerte pile di libri ecc...boh ovvio che vengono pubblicizzate le offerte le novità e quant'altro...la differenza è che nelle piccole librerie spesso la pubblicità è pressoché zero, insomma il problema qual'è? che le catene spingono e propongono di più i libri che vendono di più? mi sembra del tutto logico e normale, anche perchè generalmente il cliente che si deve attrarre maggiormente con pubblicità ecc è quello poco informato e "casuale", quelli esperti con gusti più particolari sono meno influenzabili e in quanto esperti in genere sanno già cosa cercare...

    Poi pubblicità a parte tutto è organizzato per generi e settori e trovare quello che si cerca non mi pare difficile (non è che trovi i bestseller e il resto lo tengono nascosto), e almeno da quelle che ho visto io spesso le piccole librerie sono anche più caotiche come organizzazione (ma tanto io ovunque vado entro e chiedo al primo commesso ho sempre poca voglia di cercare )
    Ultima modifica di Enriko!!; 06-07-10 alle 11:53:58

  22. #22
    L'Onesto L'avatar di gmatta
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    Feltrinelli / Fnac forever.
    Stando a Torino sono grandi, quindi ci trovo di tutto; dai libri per le masse ai libri per gli intellettuali snob. Chiaro, con dei limiti.
    Comunque se un libro in particolare manca si può ordinare online o in loco.
    Non condivido la smania degli intellettuali di qualsiasi genere per i posti piccoli e polverosi, per prima cosa guardo la praticità e la comodità.
    Se voglio chiacchierare di libri, ho i miei amici con cui vado al pub il venerdì e il sabato e li ci scambiamo pareri e consigli tra una birra e sana musica rock.

  23. #23
    Banned L'avatar di Hellvis 2006
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    Io adoravo la Mondadori in corso vittorio emanuele, era la libreria in cui mio padre mi portava dopo il cinema trasmettendomi la passione per i libri.
    Ora è stata chiusa, al suo posto c'è una specie di stand del PDL.

  24. #24
    alberace
    ospite

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    bello scambio.

  25. #25
    Ken Shabby
    ospite

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    Naturale evoluzione

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