Nel giorno in cui diventa pubblica la "gaffe" di Atari che ha aggiornato il proprio sito web con svariati nuovi giochi per PC non annunciati ufficialmente (tra i quali spicca anche un certo Civilization IV), mi è capitato sotto gli occhi un divertente articolo pubblicato su Gearlive.com nel quale ci si chiede, tra le altre cose, quanto possa risultare controproducente il troppo hype e se, al contrario (processo meno scontato) una quasi totale assenza di informazioni relativamente ad un gioco possa farlo apprezzare maggiormente a pubblico e critica. Il ragionamento, che una sua logica volendo ce l'ha pure, è che se non so nulla di una cosa, sarò più facilmente colpito dai suoi lati positivi; se invece per mesi mi viene ripetuto che il gioco è "più bello, fico, tosto" di ogni altro, se ogni press release rivela ogni idea che gli sviluppatori hanno avuto nella settimana precedente, allora il rischio è - forse - rovinare al giocatore (e spesso al redattore) il piacere di scoprire da solo quello che lo aspetta. Piccolo esempio che forse non c'entra niente ma forse sì: quando parto per un press tour, non mi "preparo" sui titoli che vado a vedere. Non leggo le cartelle stampa e non spulcio i siti che possono riportare interviste e informazioni aggiuntive, cosa che invece ero uso fare fino ad un paio di anni fa. Così facendo la mia mente è sgombra, non condizionata da giudizi altrui, così che le mie impressioni siano - il più possibile - solo le mie.