Nessun uomo è mio fratello - Clelia Farris

[sava73]

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Nessun Uomo è mio fratello
Clelia Farris





Delos Book, Collana Odissea | titolo originale Nessun uomo è mio fratello 2009 | euro 13.00 pagg 223 | ISBN 978-88-95724-74-4

l protagonista del romanzo, Enki Tath Minh, è un giovane contadino rimasto orfano di madre, che vive assieme al padre coltivando il riso in una piccola fattoria.

Gli amici, la scuola, le ragazze, un'esistenza forse non eccitante ma nemmeno spiacevole, se non fosse per un importante particolare.

Tath Ninh è una Vittima, lo determina implacabilmente la V che compare sul suo corpo, questo significa che da qualche parte una persona, che potrebbe essere chiunque, è il suo Carnefice, qualcuno che porta una C corrispondente a quella, e solo a quella, V.

La legge permette ai Carnefici di assassinare la propria Vittima, logico quindi che queste ultime cerchino di nascondere la propria difficile condizione; tutti hanno, più o meno evidente, una C o una V impressa nelle carni, il segno appare arrivati ai dodici anni di età e tutti accettano il destino assegnato loro dal fato.

Ma Tath Ninh .....

Poteva essere un libro totalmente incentrato sul fatalismo o sull'ineluttabilità del destino e invece è un romanzo in cui l'argomento cardine fa semplicemente il suo gioco: regge la scena ad una società "strana", contorta e controversa di cui purtroppo non sapremo niente di piu' di quanto ci dice la quarta. Ma è pure un romanzo prepotentemente originale che cerca di imporsi per le sue scelte e le sue questioni cosi' lontane dai temi classici ma pure così facilmente accostabile alle problematiche odierne piu' comuni.

Ognuno è artefice del proprio destino.
Oppure cìè scritto in ognuno di noi, nel nostro corredo cromosomico, se saremo destinati ad essere Vittime ( della società? ) o Carnefici dei nostri vicini.
O ancora peggio saremo Aguzzini dei nostri cari piu' prossimi proprio in virtù del segno che ci accomuna a una di queste due classi?

Il romanzo, in effetti è tutto qui.
E ovviamente non sarò certo io a rispondere alla domanda qui sopra.

Sappiate pero' che la Farris lo farà, e pure con un certo stile. Dopo un inizio un po' troppo prosaico ( e alla fine dei conti inutile ) si lancia in una narrazione a tratti quasi supereroistica decisamente piu' divertente e appassionante fino ad un finale coerente che strappa un applauso.

La Delos lo ha premiato col Premio Odissea 2009, a casa mia si dice "Se la suonano e sa la cantano" pero' io unosguardo ce lo darei se vi capita.

Ah, devo fare un appunto, tra gli altri, alla Farris: cara autrice, se in questo momento sta leggendo la mia recensine glielo devo proprio dire del sesso dal punto di vista degli uomini mi pare non abbia capito granchè....


GIUDIZIO FINALE
PRO:
+ buona l'idea di partenza...
+ ...e anche la sua conclusione.
+ molto coerente e ben costruito.



CONTRO:
- un po' troppo lento all'inizio.
- la cultura e la società del romanzo cosi' ben ideata... non trova nel romanzo una sua "specificazione" o "origine" o "approfondimento" che avrei davvero gradito e rimane fine al racconto stesso, che l'autrice se la tenga in servo per qualche sviluppo futuro?



grafica ( edizione/copertina ): **** ( discreta, ma costosetta )
giocabilità ( stile di scrittura ): **** ( buono, ma un po' troppo tendente all' "aulico" quando non serve - imho )
longevità ( storia vera e propria ): **** ( originale e con un buon finale )
globale: ****/5


Configurazione minima ( cosa ci somiglia ): per certi aspetti 1984, ma un po' tirato come accostamento...
Configurazione consigliata ( dello stesso autore ): in quarta si legge che ha scritto e con successo altri romanzi e racconti... vedremo.

[Mus]

Devo ammettere che l'idea mi interessa, mi ricorda un pochino "L'uomo in fuga" di King, o qualcosa di simile, per l'idea della caccia tra uomini... Magari lo metto tra le cose da leggere!