L'entrata di Cristio a Bruxelles
Amèlie Nothomb
Voland | euro 12.00 pagg 103 | ISBN 978-88-6243-018-0
Amèlie sarà a Roma domani per presentare i suoi ultimi 2 libri, e sarà la 2a volta che potrò incontrarla, aggiungendo che uno dei 2 libri è una raccolta di 2 racconti, bhè il n° 2 la fa padrone, cosa vorrà dire non lo sò... ma sono sicuro che Ragnar ci tirerà fuori qualcosa di vagamente denigrante
Come di sicuro ricorderanno i MIEI lettori, parlando del primo incontro con l'autrice avevo accennato allo sguardo brillante regalatomi in occasione della ns presentazione "Come ti chiami?" "Salvatore" ... al fatto che mi ha un po' "canzonato"...e al fatto che il mio perdono era vincolato ad uno strano presentimento di protagonismo futuro: bhè, c'ho azzeccato! Sta storia parla di me
Vabbè, mi sa che ho un po' esagerato
Il protagonista del primo racconto: "L'entrata di Cristo a Bruxelles" si chiama Salvator.
Salvator è antipatico fino al midollo. A 20 anni vuole il successo facile, la compiacenza di chi ha accanto e crede che per farlo potrebbe bastare diventare ricchi ( due goccie d'acqua ) Vede in uno zio ricco e senza figli l'occasione per fare il colpaccio e...
( davvero se vi racconto cosa succede, tre parole ed il racconto è tutto qui )
Segue un racconto breve ( appena 43 pagine ) scritto magistralmente e che parla di redenzione e crescita spirituale, raccontato come un favola che si perde pero' un pochino nel finale: dov'è finita la cinica Nothomb che tanto amo?
Amèlie probabilmente non si trova a suo agio nel racconto breve.. in realtà la sua apoteosi è il racconto lungo che spaccia per romanzo
La solita logorrea di dialoghi qui non c'è, e devo ammettere un minimo ne ho sentito la mancanza, la storia non è "malvagia" come al solito e pur mostrandoci chiaramente tutte le incongruenze ( tipiche di chi "vive" ) non riesce a soddisfare pienamente ( me, figuriamoci Olengard )... insomma da Lei mi aspetto ben altro.
Ve lo consiglio? No.
O meglio, vorrei farlo.. ma tanto non poi la leggereste
Diciamo che questo non è il suo meglio. Diciamo che 12 euro per 103 pagine bhè sono onestamente troppi e che pure io ci avevo pensato prima di prenderlo ( con lo sconto, tra l'altro ho pure cazziato Voland su aNobii ), che il 2° racconto ancora non l'ho letto ( ma che presto saprete ) ma non mi aspetto molto di piu' dato che è il primo a dare il titolo all'opera ( titolo di un quadro di James Ensor - dallo stile decisamente particolare - che i protagonisti desiderano visitare e che non c'entra niente con la storia vera e propria ). Insomma qualcuno ha voglia di capire davvero perchè mi piace cosi' tanto la Nothomb? Prenda Attentato, o Igene dell'assassino, o Mercurio, o Diario di Rondine... e poi ne riparliamo....
GIUDIZIO FINALE
PRO:
+ mi piace molto lo stile della Nothomb tra la favola e l'horror.
+ il protagonista si chiama come me ( ammazza che lato positivo )
CONTRO:
- scontato.
- un po' distante dall' Amèlie cinica e crudelissima che amo.
- breve, troppo breve.
grafica ( copertina ): **** ( viene riportato il quadro del titolo )
giocabilità ( stile di scrittura ): ***** ( amo Amèlie, sono di parte, quindi siete avvisati )
longevità ( storia vera e propria ): ** ( bella solo all'inizio, poi banale e un po' scontata )
globale: **/5
Configurazione minima ( cosa ci somiglia ): bha cosi' al volo direi "Gli incubi di Hazel" appena letto.
Configurazione consigliata ( dello stesso autore ): aaah ma allora sete de coccio! A-T-T-E-N-T-A-T-O ... ahahah mi sembro Braida