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  1. #1
    keiser
    ospite

    Predefinito [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Quando ho visto il titolo dell'articolo la scorsa settimana, la mia prima reazione è stata di stupore: una simile azione, da parte delle forze dell'ordine italiane, non si era mai vista prima. Mi riferisco alla presunta "maxi retata" (http://www.repubblica.it/online/scienza_ e_tecnologia/napster/retata/retata.html) che la Guardia di Finanza italiana sarebbe stata in procinto di compiere, in questi giorni, nei confronti di tremila (non più) anonimi utenti dei servizi peer-to-peer che si scambiano materiale illegale (film, mp3, ecc.). Una mossa decisamente ardita, seguita all'approvazione della legge sulla tutela del copyright, secondo la quale è punibile penalmente anche chi scarica materiale coperto dal diritto d'autore senza fini di lucro.
    Poi, leggendo meglio l'articolo, apparivano alcune macroscopiche inesattezze, come quella sugli «ip dinamici, indirizzi il cui destinatario reale cambia domicilio elettronico ogni cinque minuti» (altro che Mission Impossible!), e «account solo apparentemente italiani, dietro i quali si celano inafferrabili siti moldavi, lituani e di altri paesi dell'Europa orientale» (tanto per usare qualche squallido luogo comune, che non fa mai male), oppure la constatazione che «quasi tutti gli archivi si nutrivano da siti molto diffusi, come Kazaa, Gnutella, Winmx, Morpheus», salvo il fatto che si tratta di programmi e non di siti, e che non esiste alcun "archivio", dato che la de-centralizzazione è il cuore dei sistemi peer-to-peer.
    Insomma, che pensare, di fronte ad un articolo del genere? Notizia vera o notizia falsa? Notizia falsa.
    La GdF rilascerà nei prossimi giorni un comunicato stampa chiarificatore nel quale correggerà l'articolo pubblicato su Repubblica.it e ripreso a tam-tam, manco a dirlo, da quasi tutti gli altri quotidiani e tg nazionali, nel quale spiegherà che l'inchiesta cui si fa riferimento (iniziata tra l'altro quasi un anno fa, altro che nuova legge sul diritto d'autore) riguarda un centinaio di pirati "classici", di quelli che stampano centinaia di CD pieni di giochi e programmi e li vendono per due lire. Cosa c'entra il P2P? Beh, il materiale contenuto in quei CD sarebbe stato in parte raccolto utilizzando KaZaa. Ah, beh, allora...
    Una cantonata storica, insomma, di quelle da manuale, che resterà negli annali del giornalismo pressapochista. Ma in fin dei conti siamo sereni: non è mica la prima, nè sarà l'ultima volta...

  2. #2
    jack1985
    ospite

    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Bah... Il problema è che appena arriva una notizia solitamente viene pubblicata senza sapere neppure di ciò che si tratta.


    Amaro.

  3. #3

    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Ma chi è che ha ancora il coraggio di leggere La Republica???

    Comunque l'articolo è una bufala incredibile seguita da flame e polemiche assurde su delle leggi altrettanto assurde...

  4. #4
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di maxpay
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    mi faccio sempre un sacco di risate quando qualcuno spara castronerie in materia informatica, senza avere la benchè minima conoscenza in materia.
    posso sbagliare un congiuntivo o riempire di vino il bicchiere per l'acqua o che so...ma è una soddisfazione impagabile quella che mi accompagna quando leggo o sento dichiarazioni del genere...

    consentitemi -purtroppo- un sorriso di scherno tipicamente berlusconiano...

  5. #5
    jack1985
    ospite

    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    maxpay ha scritto gio, 05 giugno 2003 11:13
    mi faccio sempre un sacco di risate quando qualcuno spara castronerie in materia informatica, senza avere la benchè minima conoscenza in materia.
    posso sbagliare un congiuntivo o riempire di vino il bicchiere per l'acqua o che so...ma è una soddisfazione impagabile quella che mi accompagna quando leggo o sento dichiarazioni del genere...

    consentitemi -purtroppo- un sorriso di scherno tipicamente berlusconiano...
    Quoto


    La cosa bella è quando usano termini informatici che non c'entrano nulla con l'argomento in questione

  6. #6
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    E il bello è che lo fanno solo per fare bella figura... "e perchè NOI sappiamo tutto e vi diciamo che non dovete usare WinMx e giocare ai giochi first person shooter come street fighter..."
    Se mia nonna sente una cosa del genere al tg mi ammazza...

  7. #7
    Il Puppies L'avatar di †Gunny†
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    sapete com'è, il sensazionalismo e l'allarmismo sui giornali fanno vendere bene....

  8. #8
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Joker
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    beh razzi che dire lasciamoli stare oramai bisogna solo compatirli...


    cmq ecco un altro articolo a riguardo hehehe
    http://www.apogeonline.com/webzine/2003/ 06/04/01/200306040101

  9. #9

    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    sarò pure un cretino, ma dopo aver letto l'articolo, e aver pure riconosciuto gli evidenti errori che menzioni, ho tenuto kazza rigorosamnete chiuso e ho pure cancellato i files in traffic. Porcaccia miseria, mi hanno fatto perdere un filmettino erotico niente male grrrr

  10. #10
    La Nebbia L'avatar di lucapaolo
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    mah, e pensare che repubblica mi era sempre sembrato uno dei giornali più affidabili... questa cosa mi lascia l'amaro in bocca... che bella informazione che fanno! mah

  11. #11
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Kivan
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Sinceramente lo sapevo che era una bufala. Ma ora ovviamente ne ho la certezza.
    Lo sapevo anche perchè quando una notizia è pubblicata su Repubblica.......

  12. #12
    Il Ruvido
    ospite

    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Bah! Io credo che dovremmo cominciare a reagire a questo giornalismo superficiale (almeno quando tratta del nostro argomento preferito). Perchè ogni volta che viene segnalato un articolo di questo genere, oppure un servizio televisivo pressapochista, non cominciamo ad indicare anche la mail della testata, o, magari della persona che ha scritto l'articolo ( ) giusto per mandargli due righe di protesta? Sempre rimanendo nei limiti della civiltà... naturalmente. Quando cominceranno ad essere inondati di E-mail ogni volta che scrivono qualche castroneria... magari, la prossima volta che dovranno scrivere un articolo o fare un servizio televisivo su quell'argomento, faranno il loro lavoro (perchè è semplicemente quello che dovrebbero fare... niente di più) e si informeranno adeguatamente, prima di prendere in mano una penna.
    Massimo rispetto... e statevibbuoni

  13. #13
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Onslaught
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Complimenti per la figura: potete leggere la dichiarazione della GDF qui http://punto-informatico.it/p.asp?i=4432 3 .
    Avevo capito anche io che qualcosa non andava,proprio per gli stessi motivi citati dal keiser(c'erano evidenti contraddizioni); quando poi questa mattina ho letto che volevano punire anche i downloader(che sarebbero quelli che scaricano e basta,senza condividere),mi sono messo a ridere: per punirli devi dimostrare che scaricano cose che NON hanno in casa,il che presuppone una perquisizione di TUTTI i pc......buon lavoro,sono solo qualche milione.
    Oltretutto nell'articolo si faceva intendere che avrebbero applicato la legge alla lettera,vietando noleggio,prestito e quant'altro......insomma,non restava che chiudersi in un bunker per poter usare tranquillamente e a norma di legge i propri cd,programmi e giochi.
    Poteva essere verosimile una certa volontà di ridurre il fenomeno file sharing,ma la questione,messa nei termini scritti su Repubblica,diventava una persecuzione e non un'operazione,tanto che persino alcuni parlamentari avevano esternato il loro disappunto verso una legge che dà tutti i diritti alle major.
    Bè,alla fine sono contento che sia stata tutta una montatura.

  14. #14
    Il Niubbi L'avatar di Lex79
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Vitoiuvara ha scritto gio, 05 giugno 2003 13:44
    sarò pure un cretino, ma dopo aver letto l'articolo, e aver pure riconosciuto gli evidenti errori che menzioni, ho tenuto kazza rigorosamnete chiuso e ho pure cancellato i files in traffic. Porcaccia miseria, mi hanno fatto perdere un filmettino erotico niente male grrrr
    Siamo in due! (Ma cosa avete capito, non ad aver cancellato un filmettino )
    Sia io che alcuni amici, appena letta LA notizia su di un Forum ufficiale abbiamo staccato ogni macchina convinti di non poter mai più scambiare tranquillamente File fra di noi( ).
    Ora respiriamo di nuovo...

    Come si chiamava quella canzo... ehm! ehm!

    Lex79

  15. #15
    Il Fantasma L'avatar di Jarman
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Vitoiuvara ha scritto gio, 05 giugno 2003 13:44
    Porcaccia miseria, mi hanno fatto perdere un filmettino erotico niente male grrrr
    Anche io ci avevo pensato, ma poi mi son detto: "No, non lo posso assolutamente perdere!"

    Riguardo alla superficialità dei giornalisti, a me sembra che in realtà rispecchi semplicemente quella ovunque diffusa. Il punto è che la loro categoria è più esposta perché responsabile dell'informazione, e ogni loro parola tende a essere soppesata in misura molto superiore rispetto a quelle di altre categorie.

    Se - come credo - vi intendete di altri argomenti con un livello di competenza pari o superiore a quello della vostra cultura informatica, vi sarà capitato in ben più di un'occasione di ridere degli strafalcioni che i giornalisti disseminano in maniera uniforme anche con il piglio degli esperti. Ma talvolta provo anche a mettermi nei loro panni...

    Supponiamo che alle 20.45 di sera, a poche ore dalla chiusura del giornale, arrivi in redazione una notizia di quelle su cui non si può glissare e che richiede un elevato livello di competenza per essere commentata. Troppo tardi per telefonare a un esperto per un'intervista... Che si fa?
    La mia ipotesi è che, in qualche modo, si cerchi di limitare i danni... e spesso sono comunque guai: la redazione di un quotidiano, del resto, non ha né i tempi di una rivista mensile come TGM, né vincoli sugli argomenti trattati (TGM parla, nonostante le sue rubriche, sostanzialmente solo di videogiochi).

    Una curiosità: Claudio, potresti raccontarci qualche aneddoto redazionale su prodotti... "difficili da recensire"? Non dirmi che non ne conosci perché conservo ancora gelosamente certe recensioni di programmi di scacchi!

  16. #16

    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Vorrei comunque ricordare a tutti, che scaricare musica (non autorizzata dall'artista) con i vari WinMX o Kazaa è REATO, e non c'è differenza alcuna dalla pirateria nell'ambito dei videogame, che su TGM viene sempre, giustamente, criticata!!! Ben vengano le critiche ad un articolo dai troppi errori grossolani, ma non dimentichiamo che il contenuto poteva essere benissimo plausibile, e che un'iniziativa di questo genere può sempre essere intrapresa dalla Guardia di Finanza o affini. Impossibile risalire a tutti gli scambisti? Cominciamo a beccarne qualche centinaio, e poi vediamo chi ha ancora il coraggio di rubare...perchè di questo si tratta...

  17. #17
    Il Ruvido
    ospite

    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Jarman ha scritto gio, 05 giugno 2003 14:40
    Vitoiuvara ha scritto gio, 05 giugno 2003 13:44
    Porcaccia miseria, mi hanno fatto perdere un filmettino erotico niente male grrrr
    Anche io ci avevo pensato, ma poi mi son detto: "No, non lo posso assolutamente perdere!"

    Riguardo alla superficialità dei giornalisti, a me sembra che in realtà rispecchi semplicemente quella ovunque diffusa. Il punto è che la loro categoria è più esposta perché responsabile dell'informazione, e ogni loro parola tende a essere soppesata in misura molto superiore rispetto a quelle di altre categorie.

    Se - come credo - vi intendete di altri argomenti con un livello di competenza pari o superiore a quello della vostra cultura informatica, vi sarà capitato in ben più di un'occasione di ridere degli strafalcioni che i giornalisti disseminano in maniera uniforme anche con il piglio degli esperti. Ma talvolta provo anche a mettermi nei loro panni...

    Supponiamo che alle 20.45 di sera, a poche ore dalla chiusura del giornale, arrivi in redazione una notizia di quelle su cui non si può glissare e che richiede un elevato livello di competenza per essere commentata. Troppo tardi per telefonare a un esperto per un'intervista... Che si fa?
    La mia ipotesi è che, in qualche modo, si cerchi di limitare i danni... e spesso sono comunque guai: la redazione di un quotidiano, del resto, non ha né i tempi di una rivista mensile come TGM, né vincoli sugli argomenti trattati (TGM parla, nonostante le sue rubriche, sostanzialmente solo di videogiochi).

    Una curiosità: Claudio, potresti raccontarci qualche aneddoto redazionale su prodotti... "difficili da recensire"? Non dirmi che non ne conosci perché conservo ancora gelosamente certe recensioni di programmi di scacchi!
    No... non sono per niente daccordo. La superficialità con cui si tratta di un argomento così importante non è scusabile con la fretta di chiudere un numero. Ricordiamoci che non parliamo di piccole inesattezze o di errori dovuti alla fretta. Spesso i giornalisti gridano allo scandalo di fronte a delle baldraccate. Intraprendono crociate contro dei prodotti che non hanno nemmeno mai visto e fanno apparire noi videogiocatori e frequentatori abituali di internet come degli esseri strani da tenere d'occhio perchè potrebbero avere dei problemi (per non dire di peggio). Oggi l'informatica, internet, i computer in generale sono INDISPENSABILI! E' assurdo che si lascino scrivere degli articoli su questi argomenti a persone che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando, che sparano luoghi comuni e cretinate a raffica. Perchè come esiste la categoria dei giornalisti sportivi, di quelli che si occupano di recensire film, spettacoli teatrali, dischi, etc. non possono affidare la stesura di un articolo o la preparazione di un servizio sul mondo dei computer a giornalisti esperti del settore? Ripeto, vent'anni fa, forse, si poteva passare sopra a certe cose, oggi non c'è una sola categoria di lavoratori che possa fare a meno dell'informatica (vabbè... ce ne sono, ma sono in minoranza). Come si sentirebbero tutti quelli che seguono il calcio se fossero costretti a leggere in continuazione articoli che parlano di questo sport scritti da persone che non sanno nemeno cosa sia uno stadio? E' per questo che, secondo me, dovremmo cominciare a protestare in massa. Una cosa è se un giornale riceve le proteste di un paio di lettori indignati, un'altra cosa è se ci organizziamo e facciamo sentire la nostra voce tutti insieme. Prima o poi si stancheranno e dovranno ascoltarci.
    Massimo rispetto... e statevibbuoni

    P.s. (dopo l'Edit) Magari nel caso specifico della notizia della retata si è trattato... effettivamente di una notizia di agenzia e della necessità di scrivere in fretta l'articolo... io, invece, sto cercando di allargare il discorso.

  18. #18
    Il Fantasma L'avatar di Jarman
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Il Ruvido ha scritto gio, 05 giugno 2003 15:24
    No... non sono per niente daccordo. La superficialità con cui si tratta di un argomento così importante non è scusabile con la fretta di chiudere un numero. Ricordiamoci che non parliamo di piccole inesattezze o di errori dovuti alla fretta.
    Non ho fatto, come te, di ogni erba un fascio: se leggi bene, ho scritto "talvolta".

    Il Ruvido ha scritto gio, 05 giugno 2003 15:24
    Spesso i giornalisti gridano allo scandalo di fronte a delle baldraccate. Intraprendono crociate contro dei prodotti che non hanno nemmeno mai visto e fanno apparire noi videogiocatori e frequentatori abituali di internet come degli esseri strani da tenere d'occhio perchè potrebbero avere dei problemi (per non dire di peggio).
    Lo scandalismo e l'incompetenza vanno spesso di pari passo nel giornalismo, ma io mi sono volutamente limitato ad analizzare almeno l'atteggiamento di coloro che sono in buona fede proprio per evitare l'invettiva che riporto qui di seguito.

    Il Ruvido ha scritto gio, 05 giugno 2003 15:24
    Oggi l'informatica, internet, i computer in generale sono INDISPENSABILI! E' assurdo che si lascino scrivere degli articoli su questi argomenti a persone che non sanno nemmeno di cosa stanno parlando, che sparano luoghi comuni e cretinate a raffica.
    Assurdo, ma serve a qualcosa strillare?

    Il Ruvido ha scritto gio, 05 giugno 2003 15:24
    Perchè come esiste la categoria dei giornalisti sportivi, di quelli che si occupano di recensire film, spettacoli teatrali, dischi, etc. non possono affidare la stesura di un articolo o la preparazione di un servizio sul mondo dei computer a giornalisti esperti del settore? Ripeto, vent'anni fa, forse, si poteva passare sopra a certe cose, oggi non c'è una sola categoria di lavoratori che possa fare a meno dell'informatica (vabbè... ce ne sono, ma sono in minoranza). Come si sentirebbero tutti quelli che seguono il calcio se fossero costretti a leggere in continuazione articoli che parlano di questo sport scritti da persone che non sanno nemeno cosa sia uno stadio?
    L'unica ragione per la quale esistono, all'interno di una redazione, gli esperti che citi è che esiste un vastissimo numero di lettori che acquista il giornale solo per leggere quelle sezioni. Questo approccio marcatamente economico fa sì che certi pezzi siano scritti da persone incompetenti.

    Il Ruvido ha scritto gio, 05 giugno 2003 15:24
    E' per questo che, secondo me, dovremmo cominciare a protestare in massa. Una cosa è se un giornale riceve le proteste di un paio di lettori indignati, un'altra cosa è se ci organizziamo e facciamo sentire la nostra voce tutti insieme. Prima o poi si stancheranno e dovranno ascoltarci.
    Massimo rispetto... e statevibbuoni
    Una protesta di questo genere, in un paese come il nostro dove i quotidiani sono per lo più ignorati dalla popolazione, mi lascerebbe piacevolmente sorpreso...

  19. #19
    Il Puppies
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    ragazzi si sa che i giornalisti di oggi non usano molto il cervello....poco male, tanto andremo avanti così per un bel pezzo....

    Più che altro è inutile scollegarsi quando si legge una cosa simile, primo perchè se veramente fanno controlli a tappeto (e vi assicuro che li fanno) si finisce tutti nel mezzo....

    Secondo, vi devono beccare in flagranza di reato...ma se la notizia è sui giornali vuol dire che vi hanno già beccato (se vi è andata male)

    Terzo, cercano sopratutto pedofili e chi dalla copia di materiale ne ricava guadagno....dopodichè cercano gli utenti da 1 o 2 mp3 al giorno.....

    Resta il fatto che è reato, quindi non esagerate

  20. #20
    Il Fantasma L'avatar di Jarman
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    MasterSH ha scritto gio, 05 giugno 2003 16:28
    se veramente fanno controlli a tappeto (e vi assicuro che li fanno)
    Ora capisco la presenza della vettura dei carabinieri nella tua sign...

  21. #21
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Andare a colpire milioni di persone normali servirebbe solo a fare inviperire,giustamente,la gente e a vedereanche meno di prima.....se vogliono affossare ancora di più il mercato,facciano pure.
    Oltretutto un mercato senza pirateria,quale che sia la forma che assume,non può sopravvivere,soprattutto coi prezzi che abbiamo noi(quasi nessuno masterizza tutto: molti masterizzano una parte e comprano l'altra......se costringi la gente a comprare tutto,mi pare ovvio che si rifletta sull'utilità di spendere un sacco di soldi in lettori mp3 che sarebbero poco utilizzati,in connessioni veloci che non avrebbero nessun senso per il 90% delle persone,in pc da usare con 3 programmi in croce e quindi molto poco utili,in console che dovrebbero far girare solo software originale ecc.).
    Moralmente non sono d'accordo con chi pirata(ma non sono nemmeno d'accordo col controllo totale che vorrebbero imporre i produttori e per ora l'unica cosa che li intralcia è la pirateria,che francamente si meritano in pieno),ma alla fine dei conti se non ci fosse la pirateria si venderebbero molti meno prodotti high tech,è inutile negarlo......è quindi utile andare a perseguire mezza Italia? Non penso(tra l'altro,se facessero così,a chi vorrebbero vendere dopo i masterizzatori e i cd vuoti? Non mi pare che sia un mercato proprio piccolo),come non penso che tutti quelli che scaricano non comprino niente di originale(ci sono ricerche che dimostrano come chi scarica molto sia anche chi compra di più,perchè può provare prima di acquistare e quindi può spendere i propri soldi con maggiore oculatezza.....quello che è certo è che io non comprerei mai un cd a 20€ a scatola chiusa: prima devo essere sicuro che mi piaccia e non che sia come il 90% dei cd in circolazione,ovvero 2 canzoni belle e il resto schifo).

  22. #22
    Andrew B. Spencer
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Repubblica, a quanto pare, insiste.


    "(5 giugno 2003)


    La procura milanese e i "ladri" di musica e dvd
    10 mila nomi nel mirino, 181 persone indagate

    La grande caccia ai pirati della Rete
    Un business da 100 milioni di euro all'anno
    di MARCO MENSURATI



    MILANO - Cento milioni di euro all'anno, 181 indagati, e 10.300 persone in corso di identificazione. E' questo il bilancio complessivo della prima maxi inchiesta sul mondo dei downloader, condotta dalla Compagnia di pronto impiego della Guardia di finanza di Milano.

    "Si tratta di una inchiesta molto delicata - spiega il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Gianluca Braghò - che ha rapidamente assunto grandi proporzioni a causa della larga diffusione del fenomeno. Abbiamo indagato su tre fronti: quello dei pirati della rete che vendevano senza autorizzazioni prodotti tutelati dal diritto d'autore intascando fino a venticinquemila euro al mese; quello degli "scambisti" ovvero di chi i file li scarica nei modi più disparati, anche attraverso il peer to peer, per poi scambiarserli, e infine quello dei downloader semplici, utenti che si limitavano a copiare i file per uso personale".


    Ognuno di questi soggetti, secondo l'impostazione dell'accusa, avrebbe commesso un illecito. Più o meno grave a seconda dei casi. I 181 indagati sono i gestori dei siti da cui è partito tutto. I 10 mila e 300 in corso di identificazione, sono gli utenti ai quali i finanzieri sono arrivati seguendo le tracce trovate nei server di quei siti. Molti di loro almeno cinquecento sono già stati identificati: si tratta di gente comune, professionisti, studenti, impiegati.

    Mano a mano che vengono riconosciuti per nome e cognome, il loro fascicolo viene inviato alla procura di competenza che valuterà, a seconda delle situazioni, il da farsi. I gestori dei siti rischiano un processo per ricettazione e violazione della legge 171. Gli utenti che si scambiavano files, anche senza fini di lucro, potrebbero essere denunciati solo per quest'ultima violazione. Infine, quelli che invece si limitavano a scaricare musica, senza scambiarla, verranno multati, alla stregua di chiunque compri un cd masterizzato.

    La notizia, anticipata da Repubblica pochi giorni fa quando ancora gli indagati erano solamente 75 e le persone da identificare poco più di tremila, aveva sollevato molte polemiche, soprattutto tra gli utenti della rete che, partecipando ad alcuni forum, avevano duramente contestato sia il contenuto della legge sia l'inchiesta stessa della guardia di finanza.

    "La nuova legge che è in vigore da fine aprile - spiega uno degli investigatori commentando le molte critiche ricevute dai siti specializzati - punisce chiunque metta in commercio, venda, noleggi o ceda a qualsiasi titolo materiale coperto da diritto d'autore. E questo è un dato di fatto. Questa legge, su Internet, viene violata ogni secondo: per questo si può affermare che se invece che per soli tre mesi avessimo controllato quei siti per sei mesi il numero finale delle persone da identificare sarebbe stato molto più alto".

    Tra gli altri risultati, l'indagine ha portato al sequestro di due siti Internet, 28 caselle postali email personali, oltre a masterizzatori per cd e dvd, programmatori per smart card satellitare, migliaia di supporti ottici e dvd con i film di prima visione."


  23. #23
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Onslaught
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Andrew B. Spencer ha scritto gio, 05 giugno 2003 17:27
    Repubblica, a quanto pare, insiste.


    "(5 giugno 2003)


    La procura milanese e i "ladri" di musica e dvd
    10 mila nomi nel mirino, 181 persone indagate

    La grande caccia ai pirati della Rete
    Un business da 100 milioni di euro all'anno
    di MARCO MENSURATI



    MILANO - Cento milioni di euro all'anno, 181 indagati, e 10.300 persone in corso di identificazione. E' questo il bilancio complessivo della prima maxi inchiesta sul mondo dei downloader, condotta dalla Compagnia di pronto impiego della Guardia di finanza di Milano.

    "Si tratta di una inchiesta molto delicata - spiega il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Gianluca Braghò - che ha rapidamente assunto grandi proporzioni a causa della larga diffusione del fenomeno. Abbiamo indagato su tre fronti: quello dei pirati della rete che vendevano senza autorizzazioni prodotti tutelati dal diritto d'autore intascando fino a venticinquemila euro al mese; quello degli "scambisti" ovvero di chi i file li scarica nei modi più disparati, anche attraverso il peer to peer, per poi scambiarserli, e infine quello dei downloader semplici, utenti che si limitavano a copiare i file per uso personale".


    Ognuno di questi soggetti, secondo l'impostazione dell'accusa, avrebbe commesso un illecito. Più o meno grave a seconda dei casi. I 181 indagati sono i gestori dei siti da cui è partito tutto. I 10 mila e 300 in corso di identificazione, sono gli utenti ai quali i finanzieri sono arrivati seguendo le tracce trovate nei server di quei siti. Molti di loro almeno cinquecento sono già stati identificati: si tratta di gente comune, professionisti, studenti, impiegati.

    Mano a mano che vengono riconosciuti per nome e cognome, il loro fascicolo viene inviato alla procura di competenza che valuterà, a seconda delle situazioni, il da farsi. I gestori dei siti rischiano un processo per ricettazione e violazione della legge 171. Gli utenti che si scambiavano files, anche senza fini di lucro, potrebbero essere denunciati solo per quest'ultima violazione. Infine, quelli che invece si limitavano a scaricare musica, senza scambiarla, verranno multati, alla stregua di chiunque compri un cd masterizzato.

    La notizia, anticipata da Repubblica pochi giorni fa quando ancora gli indagati erano solamente 75 e le persone da identificare poco più di tremila, aveva sollevato molte polemiche, soprattutto tra gli utenti della rete che, partecipando ad alcuni forum, avevano duramente contestato sia il contenuto della legge sia l'inchiesta stessa della guardia di finanza.

    "La nuova legge che è in vigore da fine aprile - spiega uno degli investigatori commentando le molte critiche ricevute dai siti specializzati - punisce chiunque metta in commercio, venda, noleggi o ceda a qualsiasi titolo materiale coperto da diritto d'autore. E questo è un dato di fatto. Questa legge, su Internet, viene violata ogni secondo: per questo si può affermare che se invece che per soli tre mesi avessimo controllato quei siti per sei mesi il numero finale delle persone da identificare sarebbe stato molto più alto".

    Tra gli altri risultati, l'indagine ha portato al sequestro di due siti Internet, 28 caselle postali email personali, oltre a masterizzatori per cd e dvd, programmatori per smart card satellitare, migliaia di supporti ottici e dvd con i film di prima visione."

    L'ho letto questa mattina l'articolo e ne ho citato anche alcuni brani.....che insistano pure,la figura del cavolo la fanno loro: se date un'occhiata al link che ho postato,leggete che le persone coinvolte sono accusate di vendita e di ricettazione di materiale protetto da copyright tramite siti internet......che c'azzecca(come direbbe Di Pietro)con il peer to peer?
    E sopratutto: ma davvero vogliono applicare alla lettera quella legge assurda? Sarebbe la prima volta nella storia dell'umanità per una delle questioni meno importanti di sempre(ritengo che sarebbe ben più importante far applicare il codice della strada,che nessuno rispetta: si salverebbero ogni anno migliaia di persone).
    Vi rendete conto che questo "La nuova legge che è in vigore da fine aprile - spiega uno degli investigatori commentando le molte critiche ricevute dai siti specializzati - punisce chiunque metta in commercio, venda, noleggi o ceda a qualsiasi titolo materiale coperto da diritto d'autore" significa non potere nemmeno prestare un cd,scaricarsi film o giochi che da noi non sono in commercio(tipo alcuni film che esistono su dvd solo americani......se anche li compro come li guardo su un normale lettore dvd? La geniale politica dei blocchi territoriali,altra pratica molto poco legale su cui si chiude un occhio),farsi prestare un gioco per provarlo(e io come li testo i giochi,dai demo? Per favore.....).
    Qui siamo alla follia: se intendono seguire questa via(unita al fatto che paghiamo già una tassa sulla pirateria.....che bello,e io che non pirato a che titolo la pago? Non si sa.....)sono fortemente tentano di non comprare più nulla.

  24. #24
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    stavo pensando che, anche volendo applicare alla lettera la nuova normativa, ci sono sistemi p2p nei quali l'utente molto raramente invia, ad esempio, una canzone in maniera completa.
    Mi riferisco a quelli che usano i "chunk" (mulo e asino in primis).
    In quel caso la trasmissione in sè non sarebbe perseguibile, ma solo il possesso sul disco, da dimostrare "in loco".
    Boh...

  25. #25
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    Predefinito Re: [05/06/2003] La grande gaffe sulla retata del Peer-to-Peer

    Andrew B. Spencer ha scritto gio, 05 giugno 2003 17:27
    Repubblica, a quanto pare, insiste.


    "(5 giugno 2003)


    La procura milanese e i "ladri" di musica e dvd
    10 mila nomi nel mirino, 181 persone indagate

    La grande caccia ai pirati della Rete
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    di MARCO MENSURATI



    MILANO - Cento milioni di euro all'anno, 181 indagati, e 10.300 persone in corso di identificazione. E' questo il bilancio complessivo della prima maxi inchiesta sul mondo dei downloader, condotta dalla Compagnia di pronto impiego della Guardia di finanza di Milano.

    "Si tratta di una inchiesta molto delicata - spiega il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Gianluca Braghò - che ha rapidamente assunto grandi proporzioni a causa della larga diffusione del fenomeno. Abbiamo indagato su tre fronti: quello dei pirati della rete che vendevano senza autorizzazioni prodotti tutelati dal diritto d'autore intascando fino a venticinquemila euro al mese; quello degli "scambisti" ovvero di chi i file li scarica nei modi più disparati, anche attraverso il peer to peer, per poi scambiarserli, e infine quello dei downloader semplici, utenti che si limitavano a copiare i file per uso personale".

    E già qui non ci siamo: il peer to peer non è scaricare per poi scambiare,è scaricare i file da altri utenti,non è che prima ci si scarichino i file e poi li si scambi(ma questa può essere solo disinformazione,anche se si capisce in più di un passaggio,dal caos che si fa nel citare il peer to peer,che chi ha scritto l'articolo ha un'idea molto vaga di cosa sia il peer to peer).
    Altra cosa: cosa c'è da indagare sul peer to peer? Ti colleghi e cerchi di risalire agli utenti.....se vuoi li becchi tutti,non credo sia nulla di troppo complicato e da richiedere addirittura indagini(capisco identificazioni,ma indagini? E-mail? Basta risalire all'ip e da lì all'utente....ripeto,cosa devi indagare?).
    Quella dei downloader è splendida: intanto non esistono i downloader,seconda cosa non puoi avere le prove per inchiodare nessuno se non dimostri che chi scarica non possiede l'originale e la vedo piuttosto dura......e anche qui mi chiedo cosa debbano indagare,non esiste un'organizzazione o un capo,è tutto piuttosto chiaro.
    Andrew B. Spencer ha scritto gio, 05 giugno 2003 17:27



    Ognuno di questi soggetti, secondo l'impostazione dell'accusa, avrebbe commesso un illecito. Più o meno grave a seconda dei casi. I 181 indagati sono i gestori dei siti da cui è partito tutto. I 10 mila e 300 in corso di identificazione, sono gli utenti ai quali i finanzieri sono arrivati seguendo le tracce trovate nei server di quei siti. Molti di loro almeno cinquecento sono già stati identificati: si tratta di gente comune, professionisti, studenti, impiegati.

    Anche qui non ci siamo: i siti internet non c'entrano col peer to peer,qui è evidente che non si sappia di cosa si stia parlando.
    Qui si parla di gente che vende cd tramite siti internet e che avrà cercato di fare la cosa nel maggiore riserbo possibile(e quindi qui sì che servono indagini: non avranno di certo scritto "Vendesi cd pirata" a caratteri cubitali sul sito,e avranno avuto e-mail e contatti criptati)e di gente che li compra,quindi se li hanno beccati è ovvio che chi vende abbia commesso un grave reato(direi che guadagnavano più che bene)e che abbiano anche beccato chi comprava,che si beccherà una multa(comprare roba pirata è ben diverso dallo scaricare).
    Non vedo scritto che ci siano persone indagate per aver scaricato alcunchè.
    Andrew B. Spencer ha scritto gio, 05 giugno 2003 17:27

    "La nuova legge che è in vigore da fine aprile - spiega uno degli investigatori commentando le molte critiche ricevute dai siti specializzati - punisce chiunque metta in commercio, venda, noleggi o ceda a qualsiasi titolo materiale coperto da diritto d'autore. E questo è un dato di fatto. Questa legge, su Internet, viene violata ogni secondo: per questo si può affermare che se invece che per soli tre mesi avessimo controllato quei siti per sei mesi il numero finale delle persone da identificare sarebbe stato molto più alto".

    E qui confermano la tesi: hanno controllato dei siti per tre mesi(ergo l'indagine è finita e quel che è fatto è fatto),siti e non programmi di file sharing(anche perchè beccare 10.000 persone in 6 mesi controllando programmi di file sharing mi pare un pò poco).
    Oltretutto mi viene anche da dire che 3 mesi fa la nuova legge non era ancora in vigore e quindi non ci poteva accusare nessuno per avere scaricato qualcosa: non era reato.

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