"Questo non è un romanzo, e nemmeno un racconto. Questa è una storia" cosi' descrive lo stesso autore la sua produzione. E non posso che essere daccordo con lui.
E' una storia che parla di un commerciante di bachi da seta francese, che a causa di una malattia terribile del suo prodotto nelle terre d'origine è costretto ad andarli a comprare in Giappone. Stiamo parlando di una terra sconosciuta e misteriosa, chiusa ai piu' da un embargo conservatorista ( ma si dice? ) dall'altra parte del mondo conosciuto, siamo sul finire del 1800.
La storia si sviluppa in microcapitoli il piu' delle volte da una pagina sola. Ci racconta le vicissitudini di questo commerciante, dai modi talmente docili da sfiorare l'apatia, talmente "sottili" ed intagibili di fronte al suo destino da rappresentare in pieno il prodotto che vende: la seta.
Dietro, come sempre, mi viene da dire, c'è una storia d'amore. Amore misterioso e proibito, un amore a "singhozzo" che vive di fantasie e promesse solo accennate... e di lettere geroglifiche inn una lingua sconosciuta al venditore.
Onestamente, per le poche - 100 - pagine del libro, la storia ha saputo intrappolarmi. Ero curioso, preso e interessato a capire dove voleva arrivare Baricco ( di cui leggevo qualcosa per la prima volta ). Il finale invece mi ha turbato! Non trovo un'altra parola. Non l'ho capito appieno, sorprendente senza meno, ma anche un minimo ermetico, in quel classico modo di esprimersi nipponico ( forse ).
Mi piacerebbe molto parlarne con chi come me lo ha letto, soprattutto per avere la sua interpretazione del finale. ( Sono giorni che non ci dormo )
In conclusione, un libro carino, veloce da leggere e altrettanto piacevole.
Sicuro di un genere che non leggo spesso... poetico e al limite del metaforico, ma nonostante cio' un bel 6 1/2 sento di poterglielo appioppare
Alessandro Baricco - Seta
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