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  1. #1
    Rogozin
    ospite

    Predefinito [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Insomma, da qualche parte dentro di noi, alcuni addirittura nel DNA, e il punto è proprio questo, è questa la riflessione che volevo fare (come provai a fare tempo fa, senza riuscire a spiegarmi).

    Sostanzialmente la domanda è: in che rapporto siete col videogioco? Su, nessuna timidezza, timore o vergogna.

    Lo chiedo perchè recentemente stavo parlando di VG con un amico il quale mi chiedeva come mai non avevo ancora provato questa o quella novità. Beh ovviamente c'è il fattore tempo (che a sua volta è determinato dal fattore priorità), ma spesso mi trovavo a rispondergli "perchè devo ancora finire xxx" (dove xxx non è un gioco porno - magari - ma un qualsiasi titolo installato e mai giocato/finito). E sempre lo stesso amico continua a farmi notare quanto peculiare sia questa mia abitudine di prendermi le collector quando uno può avere il digital delivery senza l'ingombro della scatola (va beh lui ha parlato di piratare ma il punto è un altro).

    Insomma un giorno sbotta e mi fa "Tratti i VG con più rispetto e devozione che con le donne!". A parte la risata che mi son fatto, non posso che constatare che dietro quella folle esagerazione c'è un'intuizione giusta (anche se quel "PIU' rispetto e PIU' devozione" lo trasformerei in "con lo STESSO rispetto...").

    Perchè alla fine è vero: fintantochè sto giocando con qualcosa, sono fedele, non lo tradisco, e prima di iniziarne un altro aspetto sempre che la storia sia chiusa e quando succede, rimaniamo comunque in ottimi rapporti (beh quest'ultima cosa vale solo per i VG nella mia esperienza).

    Insomma il punto è questo: da quando le mie ditina sono state in grado di impugnare uno spartano joystick negli anni 80, bene o male il rapporto col videoludo è stato, con le dovute pause di riflessione, continuo e fedele, un'amata che mi ha sempre aspettato anche quando la trattavo male perchè sapeva che prima o poi sarei ritornato da lei.
    E così infatti è sempre stato. Ed è tuttora, sostanzialmente.

    Per quanto mi riguarda il videogioco fa parte di quelle sfaccettature più intime della propria individualità, e infatti per me è prezioso ritagliarmi anche piccoli spazi, ma con continuità, dedicati soltanto all'impersonare questo o quell'altro avatar in mondi fittizi, che siano RPG, FPS o quant'altro. In psicologia spicciola si direbbe che sono momenti in cui uno "fugge" da una realtà dura, difficile, che ti spintona, ti butta per terra ti passa sopra e non ti chiede scusa, e te non puoi nemmeno rincorrerla e spaccarle la faccia, perchè comunque lei sarebbe più veloce e te la spaccherebbe prima, quindi meglio venirci a patti.

    O meglio, forse uno psicologo non la metterebbe proprio in questi termini, ma la cosa sarebbe di una banalità talmente imbarazzante da essere vera.
    Questo non significa che le vite dei videogiocatori facciano schifo al punto da far loro trovare mondi alternativi, ma sicuramente, chi più chi meno, secondo me per stare bene ancorati alla realtà abbiamo tutti bisogno di una fervida immaginazione, che va nutria.

    Ovviamente, come un bravo alcolista anonimo o tossico o quant'altro, non è una cosa di cui parlo. Non perchè me ne vergogni, anche se di certo diciamo che fra avvocati non me ne uscirei mai dicendo "oh in lost planet c'è dei mostroni che la metà basta, boia!", ma più per motivi di contesto che di imbarazzo nel usufruire di un medium così bistrattato e genericamente mal visto dagli altri media (che invece ogni giorno ci dimostrano di essere abbondantemente superiori, vero? TG1, Studio Aperto, Grande Fratello...).

    E' però anche vero che, permettetemi il francesismo, i vg sono un po' come la manustuprazione: lo fai, non concepisci non farlo, ma di certo non è che ne parli in giro E' questo il mio rapporto coi VG: sono momenti di intimità nei quali non entra nessuno. Ma nessuno nessuno eh.
    Nemmeno la dolce (dolce? Ma dove?) metà. Cioè, dipende... mi dicono che tendo a influenzare(non usano proprio questo termine) chi ho (intimamente) accanto e alla fine le compagne che ho avuto, tutte abbastanza videoludicamente troglodite, qualche fermata nel mio mondo ce l'hanno pure fatta. Alcune ci son rimaste, e sono tuttora (o "tuttallora", chissà adesso ) videogiocatrici.
    Altre, come l'ultilma, pragmatiche e con l'idea che a 30 anni si debba solo lavorare per pensare alla costruzione di un futuro insieme, hanno presto palesato un appunto malcelato disprezzo verso quest'attività ritenuta infantile e nel migliore dei casi una perdita di tempo.
    Al punto che, pur essendo (anzi, forse proprio "in quanto") parte della mia intimità più profonda, ho smesso di parlarne (come se invece ammuffire di fronte a questo o quel serial o X-factor fosse invece culturalmente stimolante).

    Oppure vedo mio fratello, ex giocatore. Ex perchè convive ormai da un po', ma non si gode nulla a casa sua in quanto ho come l'impressione che ogni istante che passa a giocare gli sia fatto pesare come un macigno e scontare a posteriori. E me ne accorgo perchè quando è in libera uscita e mi viene a trovare si divora avidamente i giochi della xbox e ps3 che ha lasciato da me e che io non ho mai usato.

    Insomma io credo che l'individuo sia fatto di tante cose, e non voglio pensare che si limiti tutto alla professione ed al prestigio sociale ancor prima che economico che essa porta.
    Siamo fatti di tantissime cose, alcune delle quali sono irrinunciabili come il sushi dell'esselunga il sabato sera, la cipolla con i fagioli e l'aceto balsamico o il mio cane che mi prende a testate (giuro) la mattina.
    O, appunto, come i VG.

    Che poi se ci penso il mio rapporto con la mia controparte digitale se vogliamo è anche controverso e spesso influenzato dalle emozioni e dagli avvenimenti esterni.
    Alcuni "traumi" mi hanno visto smettere completamente di giocare per lunghi periodi, e mi ricordo lo sguardo sorpreso col quale a volte mi trovavo a guardare il monitor spento da giorni.
    Non credo che esistano regole, del tipo che se giochi vuol dire che sei comunque sereno e non stai avendo problemi, casini, complicazioni. Ovvio che la levità d'animo aiuta, ma non è quello: semplicemente, fa o non fa parte di te. Come la capacità di muovere le orecchie o di alzare un solo sopracciglio alla volta.
    Quello a cui volevo arrivare è che a volte penso, che so, ad un gioco, vecchio o nuovo che sia e vi ricollego quello che stavo vivendo in quel periodo.
    Ad esempio, ricordo "Little Big Adventure" come una delle più belle esperienze videoludiche, perchè lo giocai durante una bellissima e soleggiata estate senza pensieri. O meglio, i pensieri c'erano, ma al massimo riguardavano i compiti da fare per settembre (mi pare andassi al ginnasio a quel tempo). Ricordo con tenerezza invece il decisamente più recente Dead Space, la cui atmosfera (bellissima peraltro) era puntualmente spezzata dai messaggi della ragazza che amavo e che, lo dico con tenerezza, manifestava apertamente la sua necessità di attenzioni con messaggi piuttosto frequenti, per usare un eufemismo. E giù, ogni volta a mettere in pausa e rispondere.
    Così come ricordo l'ancora più recente, recentissima direi amarezza e squallore che provavo giocando a AC (l'uno) e Far Cry 2. Entrambi giochi estremamente ripetitivi ma al tempo per me avevano un pregio enorme: mi portavano in delle realtà suggestive ai massimi livelli, complice una resa grafica eccellente per quanto riguarda entrambi i titoli. E io di quello, in quel momento, avevo bisogno: lunghi, lunghissimi fine settimana di vita in Anti Aliasing e HDR, una vita fatta di quicksave e quickload - che bello - proprio per staccarmi per quanto possibile dallo squallore della fine del rapporto che stavo vivendo (sempre con quella di cui sopra), tutto per impedirmi di raggiungere il telefono o qualsiasi altro mezzo di comunicazione/locomozione e correre da lei.

    O ancora ricordo il periodo in cui giocavo a San Andreas, col folle obiettivo (poi raggiunto) di completarlo al 100%. Lo cito perchè a distanza di qualche anno trovo ancora estremamente buffo un pensiero che feci: una notte feci qualcosa tipo le quattro per finire tutte le "missioni infermiere", che erano un casino, e la mattina dopo partivo per Hong Kong dove sarei rimasto per un po'.
    Mi ricordo che a chi lo raccontai sembrai sicuramente pazzo, ma il pensiero che feci fu questo: domani prendo due aerei e volerò qualcosa come quindici ore. Non voglio morire senza aver finito le "missioni infermiere" Temo che il mio contorto subconscio, fosse caduto l'aereo, mi avrebbe fatto formulare quello come ultime pensiero/rimpianto, e... insomma, meglio tenersi qualcosa di più nobile per l'occasione no?

    Insomma, la vita è fatta di millemila sfaccettature, abbiamo bisogno dei nostri spazi interiori, e per me il VG è uno di quei momenti. Ed è per quello che lo vivo da "edonista": tazzone di the verde (quando faccio il bravo e non lo sostituisco con bicchiere di brunello di montalcino), luci soffuse, telefono a portata di mano (non lo posso spegnere, ma almeno non mi devo alzare se squilla), porta socchiusa così il cane se vuole può entrare senza dover bussare (e farmi - appunto - alzare), postura eretta (non per virtù, ma perchè se cominciano a prendermi i dolorini poi non mi godo tutto appieno) e, a seconda del gioco, televisorone 40" lcd+controller oppure il caro vecchio mouse+tastiera + solito monitor 24.

    E adesso che succede? Adesso questo rapporto, quest'intima complicità sta scemando. Sono i 30 anni? No, dai non credo sia una questione d'età. O meglio, non solo: tutte le cose che porta l'età, ovvero il dover indossare maschere sempre più complicate e particolareggiate, il dover sostenere un ruole più o meno (teoricamente) importante nella società, il doversi concretamente adoperare per costruirsi il futuro... insomma, lo smettere di cazzeggiare (mentalmente dico, fisicamente "purtroppo" quello è avvenuto anni fa), ecco tutto questo mi sta portando ad una lenta e graduale disaffezione verso l'intrattenimento videoludico. Disaffezione contro la quale lotto e forse faccio peggio (ripeto: vedo mio fratello che gioca con la stessa avidità che avrebbe un disperso nel deserto con una bottiglia d'acqua, aggrappandosi a quel MINIMO di spensieratezza che gli resta, tra lavoro, fidanzata, spese, casa e figlio).

    E' giunto il mio tempo?
    Così presto?
    E' anche vero, a onor di cronaca, che sto anche vivendo i postumi di un pessimo break up, di quelli che ti lasciano abbastanza KO e che puntualmente ti fanno riflettere, citando Douglas Adams, su "La vita, l'universo e tutto quanto" e magari, trovata un po' di stabilità e serenità emotive ritornerà anche il caro vecchio videoludo.
    Perchè per ora siamo come due sposati da tanti anni: a volte facciamo l'amore, c'è un tenue interesse, ma la notte dormiamo in letti separati.

    Insomma, tanti spunti, tante riflessioni, tanto onanismo cerebrale (e fortunatamente infecondo).

    Se volete dire la vostra...

    ps: non mi metto neppure a rileggere e correggere eventuali errori, abbiate pietà

  2. #2
    Shogun Assoluto L'avatar di manuè
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    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    ommadò ... riassunto

  3. #3

    Cool Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    il mio rapporto con i VG? la droga...

    io convivo da anni e da anni ciclicamente intavoliamo discussioni su quanto tempo sia lecito giocare, puntualmente dopo un perdiodo dove si rispettano i "limiti" ritorno a giocare le mie 2 orette al giorno, per fortuna con l'avvento di facebook anche la mia ragazza ora si droga...

    quando parlo con i profani non me ne vergongo, solo a volte mi dispiace perché oggettivamente impiego molto del tempo libero giocando...

  4. #4
    Rogozin
    ospite

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Citazione Originariamente Scritto da manuè Visualizza Messaggio
    ommadò ... riassunto
    E' una petizione contro la caccia alle balene
    Su su che da te e dalle tue primavere più che da altri mi aspetto empatia!

    io convivo da anni e da anni ciclicamente intavoliamo discussioni su quanto tempo sia lecito giocare, puntualmente dopo un perdiodo dove si rispettano i "limiti" ritorno a giocare le mie 2 orette al giorno, per fortuna con l'avvento di facebook anche la mia ragazza ora si droga...
    Insomma c'è un certo equilibrio, sta tutto lì credo.

  5. #5
    Frinn
    ospite

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Citazione Originariamente Scritto da Rogozin Visualizza Messaggio

    E adesso che succede? Adesso questo rapporto, quest'intima complicità sta scemando. Sono i 30 anni? No, dai non credo sia una questione d'età. O meglio, non solo: tutte le cose che porta l'età, ovvero il dover indossare maschere sempre più complicate e particolareggiate, il dover sostenere un ruole più o meno (teoricamente) importante nella società, il doversi concretamente adoperare per costruirsi il futuro... insomma, lo smettere di cazzeggiare (mentalmente dico, fisicamente "purtroppo" quello è avvenuto anni fa), ecco tutto questo mi sta portando ad una lenta e graduale disaffezione verso l'intrattenimento videoludico.
    Questa parte e' certamente quelle che piu' mi ha colpito in quanto mi ci ritrovo anche io ora (pure io, 30 anni compiuti da pochissimo).
    All'inizio credevo fosse l'avere poco tempo a disposizione: tornare a casa dal lavoro mi faceva sentire "stanco" e di avere a che fare con una nuova sfida proprio non se ne parlava. Ora che ho piu' tempo a disposizione a causa del cambiamento di sede (alla fine alle 17:30 sono gia' a casa, non e' che rientro alle 8...), e che quindi potrei in teoria spararmi i peggio giochi, mi rendo conto che nel mio caso la disaffezione e' semplicemente una conseguenza del cambiamento dei miei obiettivi di vita. Insomma sono troppo impegnato dal raggiungimento di traguardi personali per pensare con eccitazione al momento in cui tornero' a casa e giochero' al gioco X. Ma non e' che sento che sia un'imposizione della societa': non e' che sto smettendo giocare perche' DEVO. Sto smettendo perche' mi fa sempre meno voglia. Puo' darsi sia semplicemente un periodo, ma sempre piu' spesso penso che sono io che sto cambiando.

  6. #6
    Azatoth
    ospite

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Il mio rapporto con i videogiochi è simile a quello che hanno i fumatori con le sigarette, li uso per staccare dalla realtà.
    Prima stavo nella fase in cui giocavo come un assatanato, oggi gioco un pò di meno perchè ho altri interessi.
    Facendo un paragone, è come se dopo aver fumato 4 pacchetti al giorno fossi sceso a 2 soli.

    Inoltre parlandone con persone diverse dagli appassionati, mi sento il classico nerd sfigato:mi sembra che pensino "Peccato, è così simpatico, ma a 33 anni gioca ancora con sta roba".

  7. #7
    La Rikkomba Vivente
    ospite

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    no, no, per l'amor del porco, inizia a togliere gli articoli e le preposizioni e magari leggo.

  8. #8
    DJ Schwarz
    ospite

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    Io a 31 anni suonati gioco perchè il videogioco è per me sepre stato (parte del)la ricerca della bellezza. Non in senso stretto: ancora ricordo il tempo passato a guardare il panorama fuori dall'astronave del primo Unreal, ma altrettanto forte è stata la tensione e il senso di solitudine/pericolo all'apertura di ogni porta in System Shock 2.
    Per me il videogioco è come un viaggio: prendere e andare a scoprire cose mai viste, grandi panorami, brutture urbane, strani esseri...ricerco in esso un'esperienza diversa. E siccome viaggiare davvero è ben più costoso, difficile e a volte pericoloso (al massimo si fa una volta all'anno con qualche amico)...beh, ovviamente non è la stessa cosa (di solito ad esempio non mi sparano addosso), ma dopo un giorno di lavoro, di star piedi in treno e metropolitana, arrivando a casa e doversi ancora rifare il letto, da mangiare, stirare, magari pulire, prendersi quell'oretta o due per andare altrove è a dir poco terapeutico, ci vuole un'esperienza diversa. Proprio in questi giorni sto rigiocando il vecchio Throne of Darkness che TGM aveva allegato anni fa, solo perchè avevo voglia di un buon hack'n'slash e soprattutto di atmosfera giapponese, e quel gioco trasuda giapponeseria da ogni dove (infatti non giocherò ad altro finchè non lo finisco). Il tempo è poco e i giochi in attesa si accumulano, ma resisto stoicamente.

  9. #9
    Lo Zio L'avatar di bio
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    Se diversi anni fa' ero ancora un hardcore gamer che esplorava ogni angolo di un videogioco (cercando bug, glitch et altre chicche), vuoi per mancanza di tempo o perché non ho più la pazienza, sono rientrato nella fascia "casual". Non riesco più a trovare la passione per mettermi dietro diverse ore allo stesso videogioco. Mi annoio molto velocemente.
    Per esempio in Borderlands: quando mi becco la stessa "WOW-missione" dove si deve uccidere N Mob-x per trovare N Item-Y, devo dire che per la testa mi gira un bel "ancora la stessa missione??? che rottura di c0gl10n1...ma in 20 anni di videogiochi siamo ancora a sto punto?!"

    Già...in 25 dei miei 32 anni di vita ho visto e giocato un sacco di videogiochi...e francamente sto' arrivando a un punto dove mi sembra di vedere sempre la stessa minestra riscaldata...le chicche diventano molto rare, a tal punto che bisogna avere n-sistemi di gioco per potersele gustare (Little Big Planet, Limbo, ecc.).

    Il punto è che apprezzo sempre i videogiochi, ma ho anche scoperto che mi annoiano molto velocemente...

    Sarà la vecchiaia?



    Spero che ora, con mio figlio, possa riscoprire il tutto...sto' già scimmiando sui LEGO non gli avevo più toccati da secoli! ah, e devo ringraziare mia moglie, che non sapendo cosa regalarmi, mi ha rifilato il Millennium Falcon collector's

  10. #10
    La Borga L'avatar di Blade Runner
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    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Bella discussione rogozion,dove ognuno può postare le proprie impressioni e le proprie esperienze. io che videogioco sarà da quando avevo 12 anni,ho iniziato cosi per caso quando andavo a casa di qualche amico che mi faceva vedere il gioco appena uscito(indipendentemente che fosse sulla vecchia ps1 o su pc). Tutt'ora riesco a giocare con una certa regolarità fortunatamente,quando torno a casa da lavoro mi ci vuole sempre la mia sessione di gioco.non riesco a non videogiocare è più forte di me.lo trovo un ottimo passatempo ed un modo alternativo di immergersi in mondi diversi(anche se virtuali).posso vivere avventure e vedere mondi che in realtà non potrò mai vedere(certe volte fortunatamente). da ragazzetto giocavo con lo stesso impegno di adesso anche se ero più immaturo,ma adesso raggiunta una certa maturità(non solo videoludica) quando gioco ci metto sempre lo stesso impegno e determinazione come se fossi a lavoro per dire.se sono troppo stanco preferisco non giocare,ma quando gioco voglio essere concentrato e godermi al massimo il personaggio e il mondo in cui stò entrando.per questo che preferisco non iniziare più di un titolo per volta,altrimenti rischio di perdere il filo conduttore. ricordo vecchi titoli che solo ha ripensarci mi fanno emozionare,perchè sono stracontento di aver vissuto quelle realtà videoludiche. il mondo di half life, i panorami dei vari tomb raider,il mondo di bioshock,il ritorno nel passato con ac2(e tanti tanti altri) sono cose che lasceranno sicuramente un ricordo indelebile in me.
    il rapporto vg con il mondo esterno non è problematico per me.lo dico chiaramente ed apertamente poi ognuno può farsi l'idea che vuole.ho amici che vg anche loro, magari per quello sono un pò più facilitato. la mia lei non mi fà problemi se gioco,e quando ci sentiamo glielo dico chiaramente senza problemi. infatti quando avremo una casa tutta nostra gli ho già detto che una stanza dovrà essere adibita solo per il mio "magico" mondo.
    Ho videogiocato da quando ero ragazzetto,lo stò facendo adesso e lo farò anche a cinquant'anni nè sono convinto.lo farò con lo stesso spirito? credo e penso di si o almeno me lo auguro.ma comunque vada giocherò sempre e continuerò a coltivare questo grande,bella ed affascinante passione.lo giuro.

  11. #11
    Rogozin
    ospite

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Citazione Originariamente Scritto da DJ Schwarz Visualizza Messaggio
    Io a 31 anni suonati gioco perchè il videogioco è per me sepre stato (parte del)la ricerca della bellezza. Non in senso stretto: ancora ricordo il tempo passato a guardare il panorama fuori dall'astronave del primo Unreal, ma altrettanto forte è stata la tensione e il senso di solitudine/pericolo all'apertura di ogni porta in System Shock 2.
    Per me il videogioco è come un viaggio: prendere e andare a scoprire cose mai viste, grandi panorami, brutture urbane, strani esseri...ricerco in esso un'esperienza diversa. E siccome viaggiare davvero è ben più costoso, difficile e a volte pericoloso (al massimo si fa una volta all'anno con qualche amico)...beh, ovviamente non è la stessa cosa (di solito ad esempio non mi sparano addosso), ma dopo un giorno di lavoro, di star piedi in treno e metropolitana, arrivando a casa e doversi ancora rifare il letto, da mangiare, stirare, magari pulire, prendersi quell'oretta o due per andare altrove è a dir poco terapeutico, ci vuole un'esperienza diversa. Proprio in questi giorni sto rigiocando il vecchio Throne of Darkness che TGM aveva allegato anni fa, solo perchè avevo voglia di un buon hack'n'slash e soprattutto di atmosfera giapponese, e quel gioco trasuda giapponeseria da ogni dove (infatti non giocherò ad altro finchè non lo finisco). Il tempo è poco e i giochi in attesa si accumulano, ma resisto stoicamente.
    Bello, mi piace... la ricerca del bello, il viaggio. Devo dire che mi sento (sentivo?) affine anche a quest'ottica. Effettivamente si può fare un bellissimo turismo "interiore" intergalattico addirittura. E infatti secondo me i programmatori hanno proprio la responsabilità più grande, al di là del gameplay e delle cose varie, di ricreare un'atmosfera che, non necessariamente credibile o plausibile, sia "immersiva". Non so perchè, queste sensazioni me le ha date, mi viene in mente adesso non solo a titolo esemplificativo, Jade Empire, di Bioware, buon action RPG senza grandissime pretese ma che nel mio caso mi ha reso un sacco: atmosfera a palate, immersione, sogno (un po' come, se ho capito bene, l'impostazione di azatoth)
    Un po' come guardare un film di Myiazaki (e infatti l'esperienza dell'intrattenimento videoludico, ecco che lancio la bomba, per me non è ontologicamente così diversa dal leggere un buon libro o vedersi un film in santa pace).

    @Frinn:

    Questa parte e' certamente quelle che piu' mi ha colpito in quanto mi ci ritrovo anche io ora (pure io, 30 anni compiuti da pochissimo).
    All'inizio credevo fosse l'avere poco tempo a disposizione: tornare a casa dal lavoro mi faceva sentire "stanco" e di avere a che fare con una nuova sfida proprio non se ne parlava. Ora che ho piu' tempo a disposizione a causa del cambiamento di sede (alla fine alle 17:30 sono gia' a casa, non e' che rientro alle 8...), e che quindi potrei in teoria spararmi i peggio giochi, mi rendo conto che nel mio caso la disaffezione e' semplicemente una conseguenza del cambiamento dei miei obiettivi di vita. Insomma sono troppo impegnato dal raggiungimento di traguardi personali per pensare con eccitazione al momento in cui tornero' a casa e giochero' al gioco X. Ma non e' che sento che sia un'imposizione della societa': non e' che sto smettendo giocare perche' DEVO. Sto smettendo perche' mi fa sempre meno voglia. Puo' darsi sia semplicemente un periodo, ma sempre piu' spesso penso che sono io che sto cambiando.
    Esatto. Non è il tempo, il tempo lo abbiamo tutti. Perchè se contiamo i secondi, i minuti, le ore che usiamo in cose assolutamente non indispensabili, voluttuarie se non addirittura dannose si riesce dalla giornata sicuramente a strizzare un paio d'ore se non di più. Come quelli che dicono "non leggo perchè non ho tempo". Mi verrebbe da rispondere loro "io non caco perchè non ho tempo".
    E' appunto il cambio degli stili di vita, delle responsabilità e di conseguenza dellle priorità. Se fino a poco tempo fa (i 30 anni tondi sembrano messi lì apposta, come un confine marcatissimo) tenevo sempre da parte un determinato budget per le collector o quant'altro, ora come ora, peste mi colga, quando vedo , che so , un Fallout New vegas che mi fa gola o .. boh, adesso non mi viene in mente altro... penso : si va beh col cavolo, ci aggiungo qualcosa e mi ci compro un paio di pantaloni o una camicia. Questo cambiamento delle priorità c'è stato, è evidentissimo e spaventa "il fanciullino" dentro di me Ci sta che come dici te stiamo semplicemente cambiando, d'altra parte, fisiologicamente, lo facciamo finchè poi non siamo morti e anche durante la decomposizione "cambiamo" La cosa però non è indolore: non è una fidanzata conosciuta sei mesi prima, ma una mamma, anzi una nonna che ho sempre dato per scontato.

    @ bio: pensa, io invidio i miei nipoti e le loro espressioni attonite e allo stesso tempo avide di quando provano un nuovo gioco... E sulla ripetitività c'hai ragione, anche se io veramente devo capire se sono i giochi che per ovvi motivi di marketing ,senza voler scendere nel luogo comune, diventano sempre più "stampino-made" o sono io che bene o male mi aspetto ogni singolo frame di quello che sto visualizzando a schermo.

    @la Rikkomba Vivente: come spiegavo sopra, è solo una petizione per far arrivare i matsugoro nelle nostre paludi, basta che scrivi "La Rikkomba Vivente" e significa che non hai aderito.

  12. #12
    Rogozin
    ospite

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Citazione Originariamente Scritto da Ezio Auditore Visualizza Messaggio
    Bella discussione rogozion,dove ognuno può postare le proprie impressioni e le proprie esperienze. io che videogioco sarà da quando avevo 12 anni,ho iniziato cosi per caso quando andavo a casa di qualche amico che mi faceva vedere il gioco appena uscito(indipendentemente che fosse sulla vecchia ps1 o su pc). Tutt'ora riesco a giocare con una certa regolarità fortunatamente,quando torno a casa da lavoro mi ci vuole sempre la mia sessione di gioco.non riesco a non videogiocare è più forte di me.lo trovo un ottimo passatempo ed un modo alternativo di immergersi in mondi diversi(anche se virtuali).posso vivere avventure e vedere mondi che in realtà non potrò mai vedere(certe volte fortunatamente). da ragazzetto giocavo con lo stesso impegno di adesso anche se ero più immaturo,ma adesso raggiunta una certa maturità(non solo videoludica) quando gioco ci metto sempre lo stesso impegno e determinazione come se fossi a lavoro per dire.se sono troppo stanco preferisco non giocare,ma quando gioco voglio essere concentrato e godermi al massimo il personaggio e il mondo in cui stò entrando.per questo che preferisco non iniziare più di un titolo per volta,altrimenti rischio di perdere il filo conduttore. ricordo vecchi titoli che solo ha ripensarci mi fanno emozionare,perchè sono stracontento di aver vissuto quelle realtà videoludiche. il mondo di half life, i panorami dei vari tomb raider,il mondo di bioshock,il ritorno nel passato con ac2(e tanti tanti altri) sono cose che lasceranno sicuramente un ricordo indelebile in me.
    il rapporto vg con il mondo esterno non è problematico per me.lo dico chiaramente ed apertamente poi ognuno può farsi l'idea che vuole.ho amici che vg anche loro, magari per quello sono un pò più facilitato. la mia lei non mi fà problemi se gioco,e quando ci sentiamo glielo dico chiaramente senza problemi. infatti quando avremo una casa tutta nostra gli ho già detto che una stanza dovrà essere adibita solo per il mio "magico" mondo.
    Ho videogiocato da quando ero ragazzetto,lo stò facendo adesso e lo farò anche a cinquant'anni nè sono convinto.lo farò con lo stesso spirito? credo e penso di si o almeno me lo auguro.ma comunque vada giocherò sempre e continuerò a coltivare questo grande,bella ed affascinante passione.lo giuro.
    Grazie

    Ma è proprio quello il punto, fino a pochissimo tempo fa io avrei potuto scrivere esattamente quello che hai riportato te, soprattutto con la chiosa finale. Eppure sono qua che vacillo già, ed ai 50 non sono nemmeno vicino.
    Poi ripeto può darsi, come dicevo nel thread iniziale, che sia un "periodo" che come scrivevo è sicuramente influenzato da fattori esterni, e lì salta tutto.

    Tra l'altro uno degli ultimi giochi prima di questa parte discendente della "parabola" è stato proprio AC2, in ordine di tempo l'ultimo gioco che ho comprato. Il resto (che sto faticosamente smaltendo) era stato precedentemente accumulato. E sarà anche il prossimo, dato che l'ho già ordinato/pagato. Se noti insomma, per un videogiocatore, un lasso non indifferente di "tempo videoludico".

  13. #13
    La Borga L'avatar di Blade Runner
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    Concordo rogozin,videogiocare per me è un esperienza come può esserlo vedere un buon film(certe volte anche migliore). ma poi con tutto quello che la tv spazzatura ci propina(reality,gf,x-factor,amici ecc.ecc.), credo che vg sia una buona alternativa che non ti annoia mai.Anche se per qualcuno il videogiocatore è solo un pappone,fesso e/o semplicemente il male assoluto, per me fottesega sono solo parole al vento.ognuno che si coltivi le sue di passione senza però sentenziare su quelle degli altri.

  14. #14
    La Borga L'avatar di Blade Runner
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    Citazione Originariamente Scritto da Rogozin Visualizza Messaggio
    Grazie

    Ma è proprio quello il punto, fino a pochissimo tempo fa io avrei potuto scrivere esattamente quello che hai riportato te, soprattutto con la chiosa finale. Eppure sono qua che vacillo già, ed ai 50 non sono nemmeno vicino.
    Poi ripeto può darsi, come dicevo nel thread iniziale, che sia un "periodo" che come scrivevo è sicuramente influenzato da fattori esterni, e lì salta tutto.

    Tra l'altro uno degli ultimi giochi prima di questa parte discendente della "parabola" è stato proprio AC2, in ordine di tempo l'ultimo gioco che ho comprato. Il resto (che sto faticosamente smaltendo) era stato precedentemente accumulato. E sarà anche il prossimo, dato che l'ho già ordinato/pagato. Se noti insomma, per un videogiocatore, un lasso non indifferente di "tempo videoludico".
    Il perchè della parabola discendente secondo me stà nel fatto che magari semplicemente in questo periodo(o mesi) hai altro di più importante a cui pensare, e quindi quando giochi non riesci a concentrarti a dovere.quindi di conseguenza il tutto ti annoia. inoltre quello che può influire è anche la qualità di alcune produzione che lasciano un pò a desiderare. dici bene un anno per un giocatore sono moltissime ed il rischio di accumulo sale alle stelle. beh magari chi lo sà che non possa proprio essere brotherhood a farti "risalire" la voglia.

  15. #15
    La Borga L'avatar di defmaka
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    quasi 31 anni, gioco da quando ne avevo 4 col mitico vic20 di mio padre. Ho avuto pressoché tutti i sistemi e domani completo questa generazione con la ps3.
    Convivo, e mediamente passo un'oretta ogni sera dalle 9 alle 10 a giocare, grazie alla mia donna che rispetta tranquillamente il mio hobby.

    Nella vita ho avuto fasi alterne, alcune di ultradroga ( ultima online su tutte, meno con wow ) altre di gioco distaccato.

    Ora sono in fase di compra gioca finisci compra gioca finisci. Quest'anno avrò giocato ad una 40ina di titoli ed espansioni varie, finiti tutti o quasi metodologicamente. Comprandoli , rispetto a quando ero un giovane piratone, sono anche più invogliato a giocarli e finirli, mi sembra di godermeli di più.

    Sicuramente mi stanco in fretta, ma ormai ho sufficiente buongusto per individuare i giochi che mi tengono incollato almeno fino alla fine. Quest'anno ne ho lasciati lì giusto 2 o 3. Smetterò in futuro? Non so, rispetto a tante altre cose ho sempre più o meno continuato, non credo che smetterò mai.

  16. #16
    La Borga L'avatar di Blade Runner
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    rogozin se mi permetti infesto il topic con qualche video
    io per emozioni forti vissute in un videogame intendo queste(sono solo alcuni parti ce nè sarebbero tante altre).

    Blade Runner 1997

    http://www.youtube.com/watch?v=T3vboyAMWlI

    Tomb raider 2 1998

    http://www.youtube.com/watch?v=8r8RXQ3ZDME


    http://www.youtube.com/watch?v=wpwxzdaerJA

    Tomb raider 3 1999
    http://www.youtube.com/watch?v=HmA2It1TajM

    Uncharted 2006
    http://www.youtube.com/watch?v=gsvqQCfAbHw&feature

    Red dead redemption 2010
    http://www.youtube.com/watch?v=qGuYQ-VtfFY

    Assasin's creed 2 2010
    http://www.youtube.com/watch?v=MAZ2HRCikzs&feature
    Ultima modifica di Blade Runner; 06-11-10 alle 09:43:45

  17. #17
    Shogun Assoluto L'avatar di manuè
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    io di anni ne ho 40 gioco almeno da quando ne avevo meno di 15, prima sale giochi e poi commodore Vic20 e dopo una pausa di qualche anno, non dipesa dalla mia volontà, ho ripreso ha giocare con i pc.

    partiamo dalla base: mi piace giocare ai videogiochi e questo è un fatto che non ho intenzione di cambiare per nessuna ragione al mondo, almeno finchè faranno giochi che mi piaceranno, dopo rigiocherò comunque a quelli vecchi (solo come grafica).

    a quelli che mi chiedono come mai gioco rispondo perchè i videogiochi mi divertono, mi entusiasmano, mi distraggono, ecc., mentre a quelli che dicono (spesso con aria di sufficienza) che non ci trovano nulla rispondo "allora non giocare che non fa per te".

    poi viene la psicologia spicciola: videgioco come evasione dalla realtà?
    certamente anche questo, ma per quanto mi riguarda è una caratteristica del tutto positiva, a parte le ovvie esagerazioni e del resto basta guardare anche mezza volta un qualsiasi telegiornale per vedere che la vera pazzia non sta nei videogiochi ma nel mondo reale, con le sue continue violenze, drammi e cattiverie in generale spesso del tutto gratuite.
    certe volte mi ritrovo a pensare che forse sarebbe meglio non uscire più di casa.

    ma con cosa altro ci si può immergere in una storia, identificandosi con un personaggio e vivere (termine esatto) delle fantastiche avventure, comandare eserciti, aministrare città ed intere nazioni, ecc. se non nei videogiochi?
    libri e film qualche volta danno sensazioni simili (i primi più dei secondi), ma la cosa è più distaccata perchè li si assiste solamente all'azione, mentre nei videogiochi siamo noi a decidere cosa fare e quando farla.

    non sono mai stato un hard core gamer, non me ne è mai importato nulla dell'impegno e/o della sfida, mi è sempre piaciuto vivere e seguire le avventure narrate nei videogiochi, mi interessava e mi interessa andare avanti con la storia, di sconfiggere il boss di turno non solo non mi frega nulla ma mi annoia alquanto.

    per quanto riguarda la mia "dolce" metà, sono stato fortunato nel trovare in lei una "latente" videogiocatrice (le piace anche la fantascienza, il fantasy, i film d'azione, i cartoni animati, ecc., da questo punto di vista ho fatto tombola!) che io stesso ho provveduto a spingere nel "tunnel" più di 10 anni fa con tomb raider e le avventure grafiche... poi sono arrivati i sims e la sua discesa verso il lato oscuro del videoludo è stata completa
    il più delle volte che litighiamo sul tema dei videogiochi è per decidere chi può giocare in quel momento e ha detto di non voler giocare agli fps perchè sa che non riuscirebbe più a staccarsene, una volta ha provato per 5 minuti un pezzettino di stalker e già aveva gli occhi iniettati di sangue e la bava alla bocca
    Ultima modifica di manuè; 06-11-10 alle 10:41:58

  18. #18
    Il Fantasma
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    Ammetto che ultimamente il mio ultra-venticinquennale rapporto con i videogiochi (ho 32 anni e gioco da quando ne avevo sei) si è trasformato in qualcosa che non riesco a spiegarmi. Da piccolo era passione dura e pura. Ero considerato universalmente "bravo", finivo giochi del Sega Master System che costavano uno sproposito in due giorni eppure questo non ha mai interferito con altre attività "sociali". Adesso è come se fosse diventato una sorta di "lavoro" che svolgo male... Mi spiego.

    Giocare mi diverte, come sempre. Però ho come la sensazione di correre dietro a un treno che non raggiungerò mai perchè vorrei giocare tutto ma su ogni titolo tendo a soffermarmi il più possibile per sviscerarlo in ogni sfumatura. Ne consegue che faccio le cose in maniera disordinata, inizio tanti titoli alla volta e ne finisco sempre meno e sono piuttosto scontento. Se a questo si aggiunge che, per una questione di ordine e metodicità non inizio MAI un gioco se prima non ho giocato tutto quello che viene prima (spesso partendo da radici molto lontane) ne consegue una pila di arretrati alta quanto il soffitto della mia camera.

    Anche adesso che sono senza un lavoro (e trovarselo non sembra facile come dicono in giro, malgrado laurea con lode e tutto) e quindi avrei tempo per mettermici, il mio approccio al videogioco è una cosa frenetica e disordinata, nella quale dovrei mettere un po' di criterio. Adesso sto provando ad affrontare un titolo alla volta, senza pensare a quello che NON sto facendo. Per fortuna la mia metà è appassionata anche lei di VG (anche se abbiamo gusti relativamente diversi, lei per esempio non guarda un FPS manco di striscio ma le piacciono i MMORPG in stile manga, che io detesto), quindi questa mia passione non crea conflitti. Smettere non credo che smetterò mai perchè se mai c'è stato un periodo in cui ho pensato che "esiste un'età alla quale si è troppo grandi per videogiocare" direi che è passato da un pezzo: dopotutto arriva forse un'età in cui smettiamo di leggere o di guardare la TV? Il recente allargamento (specie da parte di Nintendo ma non solo) del mondo dei videogiochi a fasce di utenza sempre più avanzate in età dimostra che sono in tanti a pensarla così.

    Al momento tutto quello che sento di dover fare è scegliere, facendo in modo che videogiocare torni ad essere una cosa serena, invece che vissuta come un impegno o un'ossessione.

  19. #19
    Azatoth
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    La cosa bella dei videogiochi è che aprono la mente a delle nuove prospettive.

    Dato che lavoro in una clinica, spesso parliamo delle politiche sanitarie del governo.
    Proprio per questo motivo giocando a Tropico 3 ho pensato."Sicuramente farò di meglio".

    Ebbene ieri a un certo punto, mi sono trovato con una crisi economica che mi ha messo a terra, con i cittadini incazzati perchè li facevo vivere in delle topaie, senza assistenza sanitaria e con la chiesa,gli ambientalisti e i comunisti che mi odiavano a morte.
    Alla fine non ho più indetto le elezioni, e ho dovuto affrontare due rivolte sanguinose.
    Ho vinto, ma il paese era allo stremo.

    Non voglio rivalutare i nostri politici, però è stata un'esperienza che mi ha fatto riflettere parecchio (e ha minato la mia autostima ).

  20. #20
    Shogun Assoluto L'avatar di manuè
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    OT semipolitico
    la differenza è che tu volevi far superare la crisi al paese per il bene dei suoi cittadini, anche se questi non capivano il perchè delle tue scelte, mentre nella realtà a chi comanda dei cittadini non frega niente, l'importante è continuare a riempirsi le tasche.
    fine OT

  21. #21
    Azatoth
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    Diciamo che la cosa bella di molti videogiochi è che ti lasciano sperimentare soluzioni alternative, il che per me favorisce la creatività.

    E poi se fatti bene ti spingono ad analizzare i tuoi errori e a superarli per migliorare:capita così nella realtà, però nell'ambito virtuale puoi confrontarti con nemici aggressivi senza danni.

    Io non amo i giochi di carte perchè mi mancano gli avversari bastardi di Disciples 2 o di un HMMV;per batterli ho dovuto usare le tattiche peggiori (e questo al livello facile), ma alla fine sono rimasto soddisfatto perchè a differenza di un Free cell ho dovuto usare ogni risorsa mentale, dato che mi sono confrontato con nemici che mi hanno sempre tenuto sotto pressione.
    Naturalmente molti giocano per rilassarsi ed è giusto così, io invece se non ho qualcosa d'affrontare non mi diverto.

  22. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da Azatoth Visualizza Messaggio
    La cosa bella dei videogiochi è che aprono la mente a delle nuove prospettive.

    Dato che lavoro in una clinica, spesso parliamo delle politiche sanitarie del governo.
    Proprio per questo motivo giocando a Tropico 3 ho pensato."Sicuramente farò di meglio".

    Ebbene ieri a un certo punto, mi sono trovato con una crisi economica che mi ha messo a terra, con i cittadini incazzati perchè li facevo vivere in delle topaie, senza assistenza sanitaria e con la chiesa,gli ambientalisti e i comunisti che mi odiavano a morte.
    Alla fine non ho più indetto le elezioni, e ho dovuto affrontare due rivolte sanguinose.
    Ho vinto, ma il paese era allo stremo.

    Non voglio rivalutare i nostri politici, però è stata un'esperienza che mi ha fatto riflettere parecchio (e ha minato la mia autostima ).

    Piccolo ot: non sono mai riuscito ad avere una singola rivolta, solo attacchi di ribelli ogni tanto. Io uso il sistema politico moderno, tanti bar, divertimento, case ed una parvenza di sanità. Il resto è superfluo


    Comunque, ho "solo" 22 anni ed anche io, pur passando ancora abbastanza tempo davanti al pc videogiocando (i titoli di cui sono appassionato richiedono di solito un bel po' di tempo libero per poter essere sviscerati decentemente), raramente riesco a bissare le nottate, parlo di iniziare alle 9 ed andare a dormire il mattino dopo, passate con gli amici in lan su Starcraft, Warcraft 3, Age of Empires, con la prima Playstation e tanti altri titoli che solo a pensarci mi scende una lacrima di nostalgia; seriamente, se li scrivo tutti, non finisco più

    Vedo oggi mio fratello più piccolo divertirsi allo stesso modo con i suoi amici su Xbox Live, questo mi fa pensare che alla fine i tempi cambiano per tutti noi, che lo si voglia o meno: alla fine mi va bene così, anche se il solo pensare a dieci anni fa mi fa sentire vecchio.

  23. #23
    Back to the origin
    ospite

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    Rogozin,

    cominciamo col dire che non giocare a new vegas è una cosa di cui ti pentirai amaramente in futuro.

    Cioè, esce il VERO terzo capitolo di fallout e tu (perchè da quel poco che ti leggo sul forum ho la presunzione di conoscerti abbastanza, almeno videoludicamente parlando) te lo perdi?

    No no, te ne pentirai.

    Sul resto, che poi è l'oggetto principale del 3D, potrei dire un'infinità di cose, ma la reltà è banale: come tu stesso sospetti è solo un periodo.

    Chi, come molti qui, videogiocano da 30 e più anni, hanno un legame indissolubile con questo hobby. E' una passione maturata negli anni dalla quale non ci si può separare così, perchè non ci va più.

    Potrai stare anche un paio d'anni senza giocare, ma tornerai, su questo non ho dubbi come sul fatto che con pepe e amauri la mia juve non vincerà mai la CL.

    Sono convinto che sia un periodo perchè nel videogiocare conta moltissimo lo stato d'animo. E tu, evidentemente, non sei nello stato d'animo giusto.

    Per me, ad esempio, il VG non è un'evasione dalla realtà, non lo vivo così, e per potermici dedicare devo avere una serenità assoluta.

    Ricordo i primi sei mesi dopo la nascita del mio primo figlio, non ho praticamente toccato il mouse, ma non ho mai avuto il dubbio che sarei tornato a giocare, e così è stato.

    Con il secondo sto avendo meno difficoltà, ma il tempo che gli dedico è meno di quanto non fosse prima del suo arrivo, e non solo per l'impegno fisico, ma sopratutto per quello mentale.

    Non devi sentire il giocare come una costrizione. La voglia tornerà, da sola, senza avvisarti. Non sarà folgorante, all'inizio sarà solo una curiosità, poi ti travolgerà, di nuovo.

    Il tuo destino è ineluttabile.

    Sei e sarai un videogiocatore in cerca di belle storie.

    E tu non puoi farci niente bellezza, proprio niente.

  24. #24
    adrixillo
    ospite

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    Insomma, da qualche parte dentro di noi, alcuni addirittura nel DNA, e il punto è proprio questo, è questa la riflessione che volevo fare (come provai a fare tempo fa, senza riuscire a spiegarmi).

    Sostanzialmente la domanda è: in che rapporto siete col videogioco? Su, nessuna timidezza, timore o vergogna.
    Un rapporto completo, una delle mie passioni a cui dedico tempo e denaro, che difficilmente tramonterà (almeno spero)

    Lo chiedo perchè recentemente stavo parlando di VG con un amico il quale mi chiedeva come mai non avevo ancora provato questa o quella novità. Beh ovviamente c'è il fattore tempo (che a sua volta è determinato dal fattore priorità), ma spesso mi trovavo a rispondergli "perchè devo ancora finire xxx" (dove xxx non è un gioco porno - magari - ma un qualsiasi titolo installato e mai giocato/finito). E sempre lo stesso amico continua a farmi notare quanto peculiare sia questa mia abitudine di prendermi le collector quando uno può avere il digital delivery senza l'ingombro della scatola (va beh lui ha parlato di piratare ma il punto è un altro).
    Il fattore tempo è uno di quelli. Crescendo, ti rendi conto che le scorribande fatte in gioventù a botte da 16 ore al dì non puoi farle (io le faccio ogni tanto in memoria dei vecchi tempi, in occasione di giornate poco brillanti o noiose), subentrano altri interessi, il tuo corpo chiede di sperimentare altro...insomma è fisiologica la cosa. Fai spazio ad altro ma l'angolino per la tua passione c'è, esiste ed è inviolabile.

    Le collector's per me sono come il valore aggiunto che dai al vg, come dire "Grazie di cuore" per quella magnifica avventura che hai passato davanti al monitor. Difficilmente uno può capire, se non ci stai DENTRO.

    Insomma un giorno sbotta e mi fa "Tratti i VG con più rispetto e devozione che con le donne!". A parte la risata che mi son fatto, non posso che constatare che dietro quella folle esagerazione c'è un'intuizione giusta (anche se quel "PIU' rispetto e PIU' devozione" lo trasformerei in "con lo STESSO rispetto...").

    Perchè alla fine è vero: fintantochè sto giocando con qualcosa, sono fedele, non lo tradisco, e prima di iniziarne un altro aspetto sempre che la storia sia chiusa e quando succede, rimaniamo comunque in ottimi rapporti (beh quest'ultima cosa vale solo per i VG nella mia esperienza)
    .

    Sono incapace di iniziare 800 giochi alla volta, faccio all'aMMore con uno alla volta. Eh si, faccio anche regolari scorribande nelle vie traviate del multiplayer. Sono proprio un player di facili costumi

    Insomma il punto è questo: da quando le mie ditina sono state in grado di impugnare uno spartano joystick negli anni 80, bene o male il rapporto col videoludo è stato, con le dovute pause di riflessione, continuo e fedele, un'amata che mi ha sempre aspettato anche quando la trattavo male perchè sapeva che prima o poi sarei ritornato da lei.
    E così infatti è sempre stato. Ed è tuttora, sostanzialmente.

    Per quanto mi riguarda il videogioco fa parte di quelle sfaccettature più intime della propria individualità, e infatti per me è prezioso ritagliarmi anche piccoli spazi, ma con continuità, dedicati soltanto all'impersonare questo o quell'altro avatar in mondi fittizi, che siano RPG, FPS o quant'altro. In psicologia spicciola si direbbe che sono momenti in cui uno "fugge" da una realtà dura, difficile, che ti spintona, ti butta per terra ti passa sopra e non ti chiede scusa, e te non puoi nemmeno rincorrerla e spaccarle la faccia, perchè comunque lei sarebbe più veloce e te la spaccherebbe prima, quindi meglio venirci a patti.

    O meglio, forse uno psicologo non la metterebbe proprio in questi termini, ma la cosa sarebbe di una banalità talmente imbarazzante da essere vera.
    Questo non significa che le vite dei videogiocatori facciano schifo al punto da far loro trovare mondi alternativi, ma sicuramente, chi più chi meno, secondo me per stare bene ancorati alla realtà abbiamo tutti bisogno di una fervida immaginazione, che va nutria.
    Al pari di un buon film, libro, album, il media "VG" riesce ad alimentare tutti i nostri sensi, ed è questo il bello. Personalmente, non riesco a fare il "passivo", ad ingurgitare tutto quello che mi si para davanti (ergo, tutto quello che va di moda). Deve essere stimolante, perchè son sempre alla ricerca di stimoli, di alimentazione neurale.

    Ovviamente, come un bravo alcolista anonimo o tossico o quant'altro, non è una cosa di cui parlo. Non perchè me ne vergogni, anche se di certo diciamo che fra avvocati non me ne uscirei mai dicendo "oh in lost planet c'è dei mostroni che la metà basta, boia!", ma più per motivi di contesto che di imbarazzo nel usufruire di un medium così bistrattato e genericamente mal visto dagli altri media (che invece ogni giorno ci dimostrano di essere abbondantemente superiori, vero? TG1, Studio Aperto, Grande Fratello...).

    E' però anche vero che, permettetemi il francesismo, i vg sono un po' come la manustuprazione: lo fai, non concepisci non farlo, ma di certo non è che ne parli in giro E' questo il mio rapporto coi VG: sono momenti di intimità nei quali non entra nessuno. Ma nessuno nessuno eh.
    Nemmeno la dolce (dolce? Ma dove?) metà. Cioè, dipende... mi dicono che tendo a influenzare(non usano proprio questo termine) chi ho (intimamente) accanto e alla fine le compagne che ho avuto, tutte abbastanza videoludicamente troglodite, qualche fermata nel mio mondo ce l'hanno pure fatta. Alcune ci son rimaste, e sono tuttora (o "tuttallora", chissà adesso ) videogiocatrici.
    Della mia passione ne parlo, anzi a furia di essere "dannatamente e dolcemente" insistente, ho fare aprire qualche account steam a parenti e amici (eh si, ho quasi convertito una pirata )

    Altre, come l'ultilma, pragmatiche e con l'idea che a 30 anni si debba solo lavorare per pensare alla costruzione di un futuro insieme, hanno presto palesato un appunto malcelato disprezzo verso quest'attività ritenuta infantile e nel migliore dei casi una perdita di tempo.
    Al punto che, pur essendo (anzi, forse proprio "in quanto") parte della mia intimità più profonda, ho smesso di parlarne (come se invece ammuffire di fronte a questo o quel serial o X-factor fosse invece culturalmente stimolante).

    Oppure vedo mio fratello, ex giocatore. Ex perchè convive ormai da un po', ma non si gode nulla a casa sua in quanto ho come l'impressione che ogni istante che passa a giocare gli sia fatto pesare come un macigno e scontare a posteriori. E me ne accorgo perchè quando è in libera uscita e mi viene a trovare si divora avidamente i giochi della xbox e ps3 che ha lasciato da me e che io non ho mai usato.
    Ne ho 28, sono andato a vivere da solo 21 anni, lavoro, ho una casa e coltivo in maniera serena e senza rendere conto a nessuno i miei hobby. Il discorso compagne è molto complesso, chi riesce ad essere tua complice in quello che fai, chi ha la smania di plasmarti ed essere estremamente possessiva. Bisogna avere chiulo

    Insomma io credo che l'individuo sia fatto di tante cose, e non voglio pensare che si limiti tutto alla professione ed al prestigio sociale ancor prima che economico che essa porta.
    Siamo fatti di tantissime cose, alcune delle quali sono irrinunciabili come il sushi dell'esselunga il sabato sera, la cipolla con i fagioli e l'aceto balsamico o il mio cane che mi prende a testate (giuro) la mattina.
    O, appunto, come i VG.
    L'uomo fortunatamente ha dei sentimenti e voglia di conoscenza, che il lavoro e il denaro non potranno mai dare.

    Che poi se ci penso il mio rapporto con la mia controparte digitale se vogliamo è anche controverso e spesso influenzato dalle emozioni e dagli avvenimenti esterni.
    Alcuni "traumi" mi hanno visto smettere completamente di giocare per lunghi periodi, e mi ricordo lo sguardo sorpreso col quale a volte mi trovavo a guardare il monitor spento da giorni.
    Non credo che esistano regole, del tipo che se giochi vuol dire che sei comunque sereno e non stai avendo problemi, casini, complicazioni. Ovvio che la levità d'animo aiuta, ma non è quello: semplicemente, fa o non fa parte di te. Come la capacità di muovere le orecchie o di alzare un solo sopracciglio alla volta.
    Quello a cui volevo arrivare è che a volte penso, che so, ad un gioco, vecchio o nuovo che sia e vi ricollego quello che stavo vivendo in quel periodo.
    Ad esempio, ricordo "Little Big Adventure" come una delle più belle esperienze videoludiche, perchè lo giocai durante una bellissima e soleggiata estate senza pensieri. O meglio, i pensieri c'erano, ma al massimo riguardavano i compiti da fare per settembre (mi pare andassi al ginnasio a quel tempo). Ricordo con tenerezza invece il decisamente più recente Dead Space, la cui atmosfera (bellissima peraltro) era puntualmente spezzata dai messaggi della ragazza che amavo e che, lo dico con tenerezza, manifestava apertamente la sua necessità di attenzioni con messaggi piuttosto frequenti, per usare un eufemismo. E giù, ogni volta a mettere in pausa e rispondere.
    Così come ricordo l'ancora più recente, recentissima direi amarezza e squallore che provavo giocando a AC (l'uno) e Far Cry 2. Entrambi giochi estremamente ripetitivi ma al tempo per me avevano un pregio enorme: mi portavano in delle realtà suggestive ai massimi livelli, complice una resa grafica eccellente per quanto riguarda entrambi i titoli. E io di quello, in quel momento, avevo bisogno: lunghi, lunghissimi fine settimana di vita in Anti Aliasing e HDR, una vita fatta di quicksave e quickload - che bello - proprio per staccarmi per quanto possibile dallo squallore della fine del rapporto che stavo vivendo (sempre con quella di cui sopra), tutto per impedirmi di raggiungere il telefono o qualsiasi altro mezzo di comunicazione/locomozione e correre da lei.

    O ancora ricordo il periodo in cui giocavo a San Andreas, col folle obiettivo (poi raggiunto) di completarlo al 100%. Lo cito perchè a distanza di qualche anno trovo ancora estremamente buffo un pensiero che feci: una notte feci qualcosa tipo le quattro per finire tutte le "missioni infermiere", che erano un casino, e la mattina dopo partivo per Hong Kong dove sarei rimasto per un po'.
    Mi ricordo che a chi lo raccontai sembrai sicuramente pazzo, ma il pensiero che feci fu questo: domani prendo due aerei e volerò qualcosa come quindici ore. Non voglio morire senza aver finito le "missioni infermiere" Temo che il mio contorto subconscio, fosse caduto l'aereo, mi avrebbe fatto formulare quello come ultime pensiero/rimpianto, e... insomma, meglio tenersi qualcosa di più nobile per l'occasione no?
    La tranquillità d'animo fa tanto per potere assaporare al meglio qualsiasi cosa stuzzichi il nostro intelletto. Da un paio di mesi sto affrontando un problema di convivenza, e capita che mentre gioco online casco in episodi di whining e rosik con bestemmie ed urla carpiate

    Insomma, la vita è fatta di millemila sfaccettature, abbiamo bisogno dei nostri spazi interiori, e per me il VG è uno di quei momenti. Ed è per quello che lo vivo da "edonista": tazzone di the verde (quando faccio il bravo e non lo sostituisco con bicchiere di brunello di montalcino), luci soffuse, telefono a portata di mano (non lo posso spegnere, ma almeno non mi devo alzare se squilla), porta socchiusa così il cane se vuole può entrare senza dover bussare (e farmi - appunto - alzare), postura eretta (non per virtù, ma perchè se cominciano a prendermi i dolorini poi non mi godo tutto appieno) e, a seconda del gioco, televisorone 40" lcd+controller oppure il caro vecchio mouse+tastiera + solito monitor 24.

    E adesso che succede? Adesso questo rapporto, quest'intima complicità sta scemando. Sono i 30 anni? No, dai non credo sia una questione d'età. O meglio, non solo: tutte le cose che porta l'età, ovvero il dover indossare maschere sempre più complicate e particolareggiate, il dover sostenere un ruole più o meno (teoricamente) importante nella società, il doversi concretamente adoperare per costruirsi il futuro... insomma, lo smettere di cazzeggiare (mentalmente dico, fisicamente "purtroppo" quello è avvenuto anni fa), ecco tutto questo mi sta portando ad una lenta e graduale disaffezione verso l'intrattenimento videoludico. Disaffezione contro la quale lotto e forse faccio peggio (ripeto: vedo mio fratello che gioca con la stessa avidità che avrebbe un disperso nel deserto con una bottiglia d'acqua, aggrappandosi a quel MINIMO di spensieratezza che gli resta, tra lavoro, fidanzata, spese, casa e figlio).

    E' giunto il mio tempo?
    Così presto?
    E' anche vero, a onor di cronaca, che sto anche vivendo i postumi di un pessimo break up, di quelli che ti lasciano abbastanza KO e che puntualmente ti fanno riflettere, citando Douglas Adams, su "La vita, l'universo e tutto quanto" e magari, trovata un po' di stabilità e serenità emotive ritornerà anche il caro vecchio videoludo.
    Perchè per ora siamo come due sposati da tanti anni: a volte facciamo l'amore, c'è un tenue interesse, ma la notte dormiamo in letti separati.

    Insomma, tanti spunti, tante riflessioni, tanto onanismo cerebrale (e fortunatamente infecondo).

    Se volete dire la vostra...

    ps: non mi metto neppure a rileggere e correggere eventuali errori, abbiate pietà
    Sicuramente sarà il periodo. Magari hai voglia di mettere in pausa la tua passione per provare altro, lo sai solo te. A chiunque sarà capitato di andare in stand-by per un periodo e poi riprendere con più energia di prima. Ciò che si ha radicato nel cuore e nella mente, e quasi impossibile sradicarlo perchè il gioco è fatto per darti emozioni, non per crearti dispiaceri, per quelli c'è la RL

    Complimenti per il post, mi ha fatto ricordare tante situazioni passate, tra altri e (tanti) bassi.

  25. #25

    Predefinito Riferimento: [Very long] Il Videoludo nel cuore, nel fegato, nel pancreas.

    mamma che spettacolo quel video di red dead redemption!
    ma uscirà mai per pc?

    comunque io ho 37 anni, non ho molto tempo per giocare (gioco d'estate e feste, in genere), ma continuerei a farlo molto più volentieri se i videogiochi "crescessero" con me, e non manifestassero addirittura una involuzione. trovo che i giochi "maturi", dove la maturità non va intesa come maturità nelle tematiche o nella grafica, ma "maturità" come serietà (direi onestà), spessore, dietro l'epidermide sbrilluccicante (o meno), siano pochi, pochissimi.
    io sto ancora aspettando il videogioco che abbia il coraggio di prendersi davvero e difinitivamente "sul serio", senza compromessi con vetuste convenzioni videoludiche, senza sacrificare la sostanza all'apparenza e alla facile fruibilità acefala, basato su un'idea buona o ottima e capace di sviscerarla coerentemente in tutte le sue conseguenze; un gioco che dall'inizio alla fine mi faccia dire: gli sviluppatori hanno preso sul serio se stessi e soprattutto me, senza trattarmi come un disattento consumatore compulsivo.
    aspetto

    nel frattempo quest'anno ho giocato e finito solo quattro giochi: metroid prime su wii (voto personale 8 ); mass effect 2 su pc (voto 7); fear 2 su pc (voto 5); assassin's creed 2 su pc (voto 6,5)

    devo dire, che quanto a "spessore" del prodotto medio, televisione, cinema e letteratura, ultimamente, se la passano anche peggio dei vg.

    ciao Feodor
    Ultima modifica di Nicolaj Rostov 1869; 08-11-10 alle 15:34:53

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