bassa vita

[Mithrandir]

the_lamb ha scritto lun, 22 novembre 2004 alle 01:27

Non so, considero la morale come finalizzata alla felicità (anzi alla Beatitudine, vedi sotto ), e quindi parto un po' da un'altra ottica... sì, virtualmente può "servire" anche se autodistruttiva...

A questo punto credo che il limite sia tutto mio.

[the_lamb]

Mithrandir81 ha scritto lun, 22 novembre 2004 alle 01:34
A questo punto credo che il limite sia tutto mio.

Vabbe', ma non mi dire così!

Poi uno si pente!

[Mithrandir]

the_lamb ha scritto lun, 22 novembre 2004 alle 01:37

Mithrandir81 ha scritto lun, 22 novembre 2004 alle 01:34
A questo punto credo che il limite sia tutto mio.

Vabbe', ma non mi dire così!

Poi uno si pente!

[Ph@ntom]

the_lamb ha scritto lun, 22 novembre 2004 alle 01:27

Non so, considero la morale come finalizzata alla felicità (anzi alla Beatitudine, vedi sotto ), e quindi parto un po' da un'altra ottica... sì, virtualmente può "servire" anche se autodistruttiva...

Alla felicità di chi?

[Ph@ntom]

Mithrandir81 ha scritto dom, 21 novembre 2004 alle 01:12

Comunque il punto (il dubbio che mi pongo) è...a che servirebbe una morale se questa fosse autodistruttiva per l'intero universo (l'umanità tutta) che abbraccia?

In che modo una morale potrebbe distruggere l'umanità? Per capirsi.

Quote:
Eppure potresti rispondermi, anche in situazioni estreme, quel tipo di presa di coscienza, quel comprendere la sofferenza, è stato possibile e sarà possibile.
Si, ma, fino a che punto? E' solo una questione di limiti personali secondo me. Alcuni sono disposti a morire per La Morale, altri sono disposti a sopravvivere.

lunga parentesi: ('spe. E' un concetto che ho introdotto io ma non mi piace lo stesso quel "Morale" . Se devo usare le maiuscole preferisco metterle al "prossimo" o ad "altro". Questo perchè Morale sa di coacervo ideologico belletterista (precostruito, per riassumere), invece io la considero più o meno innata e semplice. Poi in fin dei conti non si muore, se si deve morire, per la Morale, ma per...esatto, bravo.)
Chiusa la parentesi; il problema sta sempre lì. La sofferenza altrui è comprensibile anche all'egoista estremo. Ed è questo, semplicemente, il motivo per cui posso accusare, giudicare tale persona.
Forse mi sono ripetuto.

[Mithrandir]

[email
Ph@ntom[/email] ha scritto sab, 27 novembre 2004 alle 01:44]

Mithrandir81 ha scritto dom, 21 novembre 2004 alle 01:12

Comunque il punto (il dubbio che mi pongo) è...a che servirebbe una morale se questa fosse autodistruttiva per l'intero universo (l'umanità tutta) che abbraccia?

In che modo una morale potrebbe distruggere l'umanità? Per capirsi.

estremizzavo, il fatto è che la morale generalizzata, è un'ottima idea(le), peccato che si scontri con la realtà.
Per me la morale ha un fine, la morale comune che una comunità (piccola o estesa al mondo intero che sia) è e sarà quella più conveniente, quella che "mette tutti più o meno d'accordo" e nemmeno il raggiungimento di questa è garantita.
Quell'altro tipo di morale è raggiungibile a livello individuale.
Può distruggere l'umanità nel momento in cui si scontra, appunto, con la realtà dei fatti, cioè che ognuno ha la sua propria morale e inevitabilmente si va verso il conflitto...

[Ph@ntom]

Mithrandir81 ha scritto sab, 27 novembre 2004 alle 12:33

[email
Ph@ntom[/email] ha scritto sab, 27 novembre 2004 alle 01:44]

Mithrandir81 ha scritto dom, 21 novembre 2004 alle 01:12

Comunque il punto (il dubbio che mi pongo) è...a che servirebbe una morale se questa fosse autodistruttiva per l'intero universo (l'umanità tutta) che abbraccia?

In che modo una morale potrebbe distruggere l'umanità? Per capirsi.

estremizzavo, il fatto è che la morale generalizzata, è un'ottima idea(le), peccato che si scontri con la realtà.
Per me la morale ha un fine, la morale comune che una comunità (piccola o estesa al mondo intero che sia) è e sarà quella più conveniente, quella che "mette tutti più o meno d'accordo" e nemmeno il raggiungimento di questa è garantita.
Quell'altro tipo di morale è raggiungibile a livello individuale.
Può distruggere l'umanità nel momento in cui si scontra, appunto, con la realtà dei fatti, cioè che ognuno ha la sua propria morale e inevitabilmente si va verso il conflitto...

C'è moraletta e moraletta. Io non lo nego.
Chiariamoci: il non attuarsi di una retta legge morale, dovuto ai più disparati dissidi, beh questo non elide la giustezza di tale morale, e nemmeno la sua universalità. Universalità, io la intendo più che altro come il rivolgersi, potenzialmente con successo, all'intera umanità; e non che questa sia effettivamente seguita. Rappresenta, insomma, qualcosa a cui bisogna avvicinarsi, da ogni direzione e popolo. E possiede una base oggettiva che ho spiegato, mi pare.

Io da parte mia (che ho una certa morale) non ci vedo alcuno scontro. Il conflitto non fa parte della mia etica, ad esempio. Al massimo sarete voi a picchiarmi .

[Mithrandir]

E come può essere una morale che si rivolge con successo all'intera umanità?
O anche, cosa intendi per successo?

[Ph@ntom]

Come 'successo' intendo l'accettazione dell'umanità intera di tale morale.

[Mithrandir]

Ph@ntom ha scritto sab, 27 novembre 2004 alle 17:13
Come 'successo' intendo l'accettazione dell'umanità intera di tale morale.

Ok, ma come sarebbe questa morale, le basi oggettive che ne permetterebbero il successo, quali sarebbero?

[Ph@ntom]

Mithrandir81 ha scritto sab, 27 novembre 2004 alle 17:24

[email
Ph@ntom[/email] ha scritto sab, 27 novembre 2004 alle 17:13]Come 'successo' intendo l'accettazione dell'umanità intera di tale morale.

Ok, ma come sarebbe questa morale, le basi oggettive che ne permetterebbero il successo, quali sarebbero?

E' il discorso sulla sofferenza che già feci.

[Emack]

the_lamb ha scritto lun, 22 novembre 2004 alle 01:12

Emack ha scritto lun, 22 novembre 2004 alle 00:12
Arriverà un tempo in cui ciò sarà relativa al singolo individuo, e tutti quanti ci scanneremo in nome delle nostre deviazioni mentali.

In garn parte è così da un pezzo.

Certe volte penso che abbiamo le manie di grandezza... La nostra etica da Occidentali... quante vite contempla? Gli europei sono un mezzo miliardo scarsi, a cui vanno ad aggiungersi i 400 milioni di nordamericani... E degli altri 5 miliardi e passa di umani che ce ne facciamo?