Credo che Stregato86 abbia comunque le sue ragioni per protestare. Poi ovviamente e' una questione di "etica" e non di truffa.
Quando ho una trattativa il prezzo per la spedizione di un oggetto lo stimo in base al suo peso (imballato) e alle dimensioni. Visto che non ho una bilancia postale a casa (quelle da cucina e quelle pesapersone sono inutili) devo farlo ad occhio e questo comporta la possibilita' di sbagliare la valutazione. Ora, Schumy ha tutto il diritto di sbagliare (e ci mancherebbe!) ma per "correttezza" o "etica" (chiamala come vuoi) avrebbe dovuto avvertire Stregato della differenza di prezzo. Se avesse fatto questo la loro transazione si sarebbe chiusa amichevolmente con o semza rimborso. Invece, tacendo la cosa ha compiuto un gesto scorretto e contro l'etica del "buon venditore". Ora, fossero stati 50 centesimi di differenza vabbe', c'e' anche il costo dell'imballo da tenere presente del resto. Ma 3 euro e' un po' diverso. Io non li avrei chiesti indietro, ma avrei gradito essere per lo meno avvertito.
Saranno anche una cifra irrisoria al giorno d'oggi, ma fino al 2001 erano quasi 6000 lire: Ci si compravano 2 quarti di pizza al taglio e una coca-cola (e questo sarebbe meglio di ricordarcelo tutti).
Non sono vietate le scritte sulle scatole ma devi assicurarti di coprire tutto cio' che puo' sembrare un indirizzo/codice a barre/codice di spedizione.
Altrimenti gli zombie lobotomizzati che lavorano negli Hub delle poste si sbagliano e spediscono il pacco a Ulan Bathor in Mongolia.
Per il resto il tuo scatolo puo' essere colorato come vuoi o per lo meno in 6 anni che spedisco nessuno si e' mai lamentato.
Beh certo, un paio di starti di millebolle sono una protezione migliore che il singolo strato della busta imbottita. In genere pero' avere un rotolo di millebolle in casa e' molto meno comodo che avere 3 o 4 pacchi di buste.
Per quanto riguarda lo sballottamento basta pero' prendere una busta della dimensione giusta e il problema si risolve