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  1. #26
    PinHead81
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    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Se ci pensi bene una cosa implica l'altra anche se indirettamente il fatto che ci siano mutazioni casuali, e che sopravvivano quelli con mutazioni e caratteri più idonei all'ambiente, in un certo senso porta a dire che ci si adatta all'ambiente (anche se non c'è causa-effetto come diceva Lamarck).

  2. #27
    Il Nonno L'avatar di Lord_Barba
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    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Bè, oddio, un conto è dire che un essere muta e si adatta all'ambiente, un altro è dire che l'essere inadatto muore e sopravvivono solo gli esseri adatti all'ambiente già dalla nascita.

  3. #28
    Il Nonno L'avatar di Dinofly
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    E quando la specie comincia ad adattare l'ambiente alle proprie esigenze in che fase evolutiva ci troviamo?

  4. #29
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    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Mmm.
    Allora avrei dovuto studiare biologia e riformulare la teoria dell'evoluzione.
    Quello che credo io è il seguente, perdonate da principio l'approssimazione perché mica sono uno scienziato:
    Noi e gli animali in genere, abbiamo occhi e orecchie perché ci sono fotoni e onde sonore. Se non ci fossero stati i fotoni a noi non sarebbe servito sviluppare un organo in grado di intercettarli e una capacità data dal nostro cervello di elaborare in immagini i fotoni intercettati.
    Se dovessero essere che noi non ci adattiamo all'ambiente evolvendoci in base ad esso, ma che sopravvivano gli esseri con le caratteristiche più adatte ad esso, non si spiegherebbe come tali caratteristiche si sono venute a creare. Per puro caso?
    Immagino un universo primordiale dove la prima specie A, priva di occhi, abbia iniziato ad avere elementi della stessa specie dotati di occhi. Così, dal nulla?
    Mi pare improbabile.

    edit:Quello che dico, è che le mutazioni non possono essere casuali. Se noi siamo mutati per avere gli occhi per intercettare i fotoni, ciò non è casuale ma è conseguenza della presenza dei fotoni. Dire che gli occhi e le orecchie si sono formate casualmente e che i soggetti dotati di queste ultime sono sopravvissuti perché avvantaggiati non ha senso. E' come dire che oltre a tali soggetti ce n'erano altri con organi il cui scopo era nullo, ad esempio intercettare gli xiloni, che non esistono. Ecco.
    Ultima modifica di MrChuck; 31-03-11 alle 11:04:22

  5. #30
    PinHead81
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    Citazione Originariamente Scritto da MrChuck Visualizza Messaggio
    Mmm.
    Allora avrei dovuto studiare biologia e riformulare la teoria dell'evoluzione.
    Quello che credo io è il seguente, perdonate da principio l'approssimazione perché mica sono uno scienziato:
    Noi e gli animali in genere, abbiamo occhi e orecchie perché ci sono fotoni e onde sonore. Se non ci fossero stati i fotoni a noi non sarebbe servito sviluppare un organo in grado di intercettarli e una capacità data dal nostro cervello di elaborare in immagini i fotoni intercettati.
    Se dovessero essere che noi non ci adattiamo all'ambiente evolvendoci in base ad esso, ma che sopravvivano gli esseri con le caratteristiche più adatte ad esso, non si spiegherebbe come tali caratteristiche si sono venute a creare. Per puro caso?
    Immagino un universo primordiale dove la prima specie A, priva di occhi, abbia iniziato ad avere elementi della stessa specie dotati di occhi. Così, dal nulla?
    Mi pare improbabile.

    edit:Quello che dico, è che le mutazioni non possono essere casuali. Se noi siamo mutati per avere gli occhi per intercettare i fotoni, ciò non è casuale ma è conseguenza della presenza dei fotoni. Dire che gli occhi e le orecchie si sono formate casualmente e che i soggetti dotati di queste ultime sono sopravvissuti perché avvantaggiati non ha senso. E' come dire che oltre a tali soggetti ce n'erano altri con organi il cui scopo era nullo, ad esempio intercettare gli xiloni, che non esistono. Ecco.
    Beh, hai centrato l'aspetto più peculiare e intrigante della teoria dell'evoluzione e delle prove biofisiche e molecolare a suo supporto...ti suona improbabile ma è così (o perlomeno questo è quello al quale oggi la comunità scientifica è arrivata e ritiene più attendibile); le mutazioni sono casuali, e anche l'esempio dell'occhio (uno dei più tirati in ballo da creazionisti et similia) ricade nello schema. Ovvero, l'attuale biologia ritiene (e ha parzialmente dimostrato) che anche ogni più complessa struttura oggi esistente sia stata frutto in origine di casualità e non causalità, venendo positivamente selezionata e tramandata in virtù della maggior fitness riproduttiva; il che, sebbene possa sembrare impossibile, a fronte della mostruosa variabilità genetica che si è avuta in tutte le migliaia di anni dell'evoluzione va a essere possibile anche se poco comprensibile, da un punto di vista logico, ai non addetti ai lavori.
    L'esempio che fai degli organi nulli è verissimo, o meglio: ci sono e sempre ci saranno mutazioni casuali e, nella stragrande maggioranza dei casi, queste sono e saranno sempre svantaggiose; il collo di bottiglia della selezione naturale è quello che, molto spesso, ci preclude anche la visione dell'immane numero di mutazioni negative che hanno avuto luogo.

  6. #31
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    Citazione Originariamente Scritto da Dinofly Visualizza Messaggio
    E quando la specie comincia ad adattare l'ambiente alle proprie esigenze in che fase evolutiva ci troviamo?
    Nell'era industriale difatti, ormai, almeno per la nostra specie ci troviamo di fronte a una pressione selettiva pressochè nulla: non abbiamo, o meglio facciamo in modo di non avere, necessità di adattamento alcuno all'ambiente. Comunque un minimo di selezione naturale è sempre in corso, anche con esempio un pò banali; tanto per dirne una l'altezza media e il suo costante aumento che, anche se è principalmente legato a miglioramenti dal punto di vista alimentare, dipende anche in minor parte dal fatto che, tendenzialmente, la fitness riproduttiva di persone di alta statura è più elevata (altezza mezza bellezza ).

  7. #32
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    Citazione Originariamente Scritto da PinHead81 Visualizza Messaggio
    Beh, hai centrato l'aspetto più peculiare e intrigante della teoria dell'evoluzione e delle prove biofisiche e molecolare a suo supporto...ti suona improbabile ma è così (o perlomeno questo è quello al quale oggi la comunità scientifica è arrivata e ritiene più attendibile); le mutazioni sono casuali, e anche l'esempio dell'occhio (uno dei più tirati in ballo da creazionisti et similia) ricade nello schema. Ovvero, l'attuale biologia ritiene (e ha parzialmente dimostrato) che anche ogni più complessa struttura oggi esistente sia stata frutto in origine di casualità e non causalità, venendo positivamente selezionata e tramandata in virtù della maggior fitness riproduttiva; il che, sebbene possa sembrare impossibile, a fronte della mostruosa variabilità genetica che si è avuta in tutte le migliaia di anni dell'evoluzione va a essere possibile anche se poco comprensibile, da un punto di vista logico, ai non addetti ai lavori.
    L'esempio che fai degli organi nulli è verissimo, o meglio: ci sono e sempre ci saranno mutazioni casuali e, nella stragrande maggioranza dei casi, queste sono e saranno sempre svantaggiose; il collo di bottiglia della selezione naturale è quello che, molto spesso, ci preclude anche la visione dell'immane numero di mutazioni negative che hanno avuto luogo.

    Mi sembra davvero strana questa conclusione da parte della comunità scientifica.
    Leggevo(perdonatemi se non posto il link ma chi lo trova piu) di un esperimento fatto sulle volpi per vedere dopo quante generazioni si addomesticavano(come i lupi con i cani).
    Passate tot generazioni le volpi avevano iniziato a avere denti meno appuntiti, orecchie meno lunghe e altre loro caratteristiche erano mutate. Se la teoria di darwin dice davvero quello che mi dici te, mi viene da chiederti: E perché allora queste volpi sono mutate? Se l'ambiente non influisce sulle modifiche che le volpi hanno subito, esteticamente sarebbero dovute rimanere come delle normalissime volpi allo stato brado.

  8. #33
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    Ti sembra strano, ma così è; non ho mai sentito parlare delle suddette volpi ma, in tot generazioni (se si parla di un esperimento immagino non più di una ventina?) di mutazioni adattative ne vedi un numero, tranne botte di culo, compreso tra zero e zero l'evoluzione non ragiona certo in decine o centinaia di anni. Questo è anche il motivo per cui è complesso fare esperimenti diretti sull'evoluzione, e o ci si affida ai batteri (generazioni rapidissime, frequenza di mutazione altissima, ecc) oppure ci si affida a studi biomolecolari/strutturali sulla function prediction delle proteine.
    Se vuoi leggerti un pò di cose interessanti al riguardo, che anche se non direttamente rimandano a tutto questo discorso, leggi un pò in giro sulle never born proteins, il problema del prebiotic, le analisi strutturali col software Rosetta ecc è roba fighissima (almeno per me ), soprattutto l'intuizione che ebbe, e che tuttora porta avanti sperimentalmente, un mio ex professore sulle never born proteins.
    Volendo si può approfondire qui ma la cosa diventa pallosa credo

  9. #34
    PinHead81
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    L'esperimento che intendevi è questo credo
    https://johnwade.ca/attachments/arti...xfarmstudy.pdf

  10. #35
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    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Per me la teoria di darwin è sbagliata.
    Sono piu daccordo con la teoria di lamark, che mi pare di capire è simile a quello che penso io.
    La critica posta a questa teoria è che i tratti mutati dei genitori non si trasmettono ai figli(es papa muscolosi non è detto che avranno figli muscolosi).
    Però penso che la critica posta a questa teoria sia in un certo senso sbagliata, poiché come appunto sostiene anche darwin, le evoluzioni vanno avanti in un tempo prolungato. A tal fine farò un esempio semplificato:
    Prendiamo ad esempio la perdita della pelliccia per i nostri antenati a causa del fatto che iniziarono a coprirsi dal freddo e dalle intemperie con dei vestiti. Numererò le varie fasi:
    1.Inizialmente questo nuovo stile di vita verrà adottato dai soggetti del nostro esperimento verso tarda età, mettiamo che a 50 anni inizino a scoprire che coprendosi con della lana provino meno freddo. Ecco che dai 40 anni in poi si copriranno regolarmente, iniziando così a perdere il pelo con il passare degli anni.
    2. Questo nuovo stile di vita inizia a diffondersi, se prima su 10 persone solo 3 si coprivano, adesso 8 di loro si coprono, iniziando a far coprire anche i loro figli fin da tenera età.
    3.Se prima la caduta del pelo iniziava tardi(ad esempio a 50 anni perché i vestiti li iniziavano a mettere a 40), adesso inizierà prima, ad esempio a 10 anni di età inizieranno gia a perdere il pelo, poiché fin da piccoli indosseranno i vestiti.
    4.Il processo si protrae per generazioni e generazioni, rendendo la caduta del pelo sempre più prossima alla nascita, fino a giungere al punto in cui nasceranno direttamente senza pelo.

    Il mio punto di vista è che noi e tutti gli esseri viventi e non, siamo delle macchine con un'enorme capacità di adattamento e che quindi subiamo l'influenza dell'ambiente circostante.
    Quello che credo è che le abitudini dei padri causa delle mutazioni non si tramandino direttamente ai figli, ma con lo scorrere del tempo e delle generazioni certo il fisico dei figli diventerà più propenso a subire tali adattamenti. La prova del mio ragionamento è che il nostro stomaco non è più abituato a mangiar la carne cruda, a differenza dello stomaco degli animali carnivori. Questa mutazione è dovuta al caso? Non credo proprio, perché è avvenuta successivamente a quando abbiamo iniziato a mangiar la carne cotta.*
    Un'altro esempio è che per il nostro corpo l'arsenico è dannoso. Però, con questo e con altri veleni, iniziare a assorbire quantità piccolissime di arsenico per via via aumentarle, ci rende in un certo senso immuni a dosi sempre più elevate. Come si può chiamare questo fenomeno se non come la capacità del nostro corpo di adattarsi?


    *L'alternativa è che dopo che si è iniziata a cuocere la carne i soggetti che subivano una casuale mutazione che rendeva il loro corpo piu adatto alla carne cruda abbiano fatto piu figli di quelli che non erano abituati a mangiarla. Ma i figli si fanno in giovane età no? Per rendere possibile questo sarebbe dovuto accadere che chi non era abituato a mangiar la carne cotta, perseverasse nel mangiarla(cosa un pò stupida quando ti accorgi che continui a vomitarla e che per procurartela è pure piu complicato) e sopratutto, morisse cosi giovane da non potere avere figli.
    Ultima modifica di MrChuck; 01-04-11 alle 16:28:10

  11. #36
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    Citazione Originariamente Scritto da MrChuck Visualizza Messaggio
    Un'altro esempio è che per il nostro corpo l'arsenico è dannoso. Però, con questo e con altri veleni, iniziare a assorbire quantità piccolissime di arsenico per via via aumentarle, ci rende in un certo senso immuni a dosi sempre più elevate. Come si può chiamare questo fenomeno se non come la capacità del nostro corpo di adattarsi?
    Questo fenomeno si chiama mitridatizzazione e non c'entra niente con l'evoluzione, dato che non è una cosa che viene ereditata geneticamente e ha delle basi molecolare completamente differenti

    Per quanto detto sopra, se non mi spieghi PERCHE' e COME il fatto che mi copro mi faccia perdere i peli allora il tutto cade (o come le giraffe, dato che citi lamarck, allunghino i propri colli); io, viceversa, sono in grado di spiegarti e motivarti PERCHE' e COME a seguito di generazioni e generazioni che si coprono, il carattere dei peli su tutto il corpo non va più incontro a pressione selettiva e man mano scema, così come il fatto che il carattere collo lungo, emerso casualmente, venga positivamente selezionato.

  12. #37
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    Il corpo reagisce agli stimoli.
    Le giraffe, mangiando le foglie in basso e dovendo arrivare sempre piu in alto per mangiare le foglie rimanenti, allungano sempre di più il collo spingendolo verso l'alto, un pò come i tizi africani che a forza di mettere anelli lungo il collo se lo allungano.

  13. #38
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    Quello che mi chiedo è: Se le mutazioni casuali si tramandano ai figli, come mai quelle indotte no?

  14. #39
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    Citazione Originariamente Scritto da MrChuck Visualizza Messaggio
    Il corpo reagisce agli stimoli.
    Le giraffe, mangiando le foglie in basso e dovendo arrivare sempre piu in alto per mangiare le foglie rimanenti, allungano sempre di più il collo spingendolo verso l'alto, un pò come i tizi africani che a forza di mettere anelli lungo il collo se lo allungano.
    Citazione Originariamente Scritto da MrChuck Visualizza Messaggio
    Quello che mi chiedo è: Se le mutazioni casuali si tramandano ai figli, come mai quelle indotte no?
    Hai detto due cose parzialmente collegate...un conto è modificare il proprio corpo fenotipicamente, ad esempio col discorso degli anelli; meccanicamente, si deforma il proprio corpo...così come, forse, una giraffa sforzandosi potrebbe guadagnare qualche cm in tutta la sua vita.
    Questi sono però adattamenti parziali, un pò come se io vado in palestra e divento grosso e muscoloso; trasformo il mio corpo, ok, ma questo non assume certo connotati evolutivi...i miei figli non prenderanno nulla di ciò.
    Questo perchè:
    1-questo tipo di alterazioni sono meccaniche/fenotipiche e non certo genetiche..i miei muscoli diventano grossi, il mio collo lungo, ecc ma i miei geni non vengono modificati (la biologia NON permette questo tipo di modifiche dirette sul proprio dna tranne casi particolarssimi che non mi pare il caso di andare a analizzare, che riguardano comunque eucarioti inferiori e procarioti);
    2-similmente a quanto sopra, le mutazioni indotte quasi mai vanno a essere tramandate per un semplice motivo; avvengono nei geni delle cellule del nostro corpo, e non (salvo farlo "appositamente" e senza controllo sulle mutazioni che si stanno andando a indurre) sulle cellule della linea germinale, ergo gli spermatozoi e gli oociti.

  15. #40
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    Citazione Originariamente Scritto da PinHead81 Visualizza Messaggio
    Hai detto due cose parzialmente collegate...un conto è modificare il proprio corpo fenotipicamente, ad esempio col discorso degli anelli; meccanicamente, si deforma il proprio corpo...così come, forse, una giraffa sforzandosi potrebbe guadagnare qualche cm in tutta la sua vita.
    Questi sono però adattamenti parziali, un pò come se io vado in palestra e divento grosso e muscoloso; trasformo il mio corpo, ok, ma questo non assume certo connotati evolutivi...i miei figli non prenderanno nulla di ciò.
    Quel che credo, è che i figli non prendono queste caratteristiche, ma possono prendere dal padre una predisposizione ad assumerne le caratteristiche.
    Magari il figlio di un atleta di salto in lungo non avrà i muscoli elastici come il padre, però sarà più predisposto rispetto al figlio di un body builder.
    Questo perchè:
    1-questo tipo di alterazioni sono meccaniche/fenotipiche e non certo genetiche..i miei muscoli diventano grossi, il mio collo lungo, ecc ma i miei geni non vengono modificati (la biologia NON permette questo tipo di modifiche dirette sul proprio dna tranne casi particolarssimi che non mi pare il caso di andare a analizzare, che riguardano comunque eucarioti inferiori e procarioti);

    2-similmente a quanto sopra, le mutazioni indotte quasi mai vanno a essere tramandate per un semplice motivo; avvengono nei geni delle cellule del nostro corpo, e non (salvo farlo "appositamente" e senza controllo sulle mutazioni che si stanno andando a indurre) sulle cellule della linea germinale, ergo gli spermatozoi e gli oociti.
    Quali sarebbero questi casi?
    Lo chiedo perché a mio parere, è proprio negli organismi più semplici che si dovrebbe andare a guardare,poiché essendo meno complicati si può notare più facilmente un cambiamento e i processi che lo provocano.


    Ps:Un'altro esempio su come il nostro corpo si modifica in base all'ambiente- Se vai in montagna il sangue contiene piu(o meno?) ossigeno. Le persone che vivono in montagna hanno delle caratteristiche leggermente diverse dell'apparato respiratorio rispetto a quelle di coloro che vivono in pianura. Questo a cosa è dovuto? al caso? mah.

  16. #41
    PinHead81
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    No aspè tu stai confondendo adattamenti fisiologici più o meno transitori con quelli ereditabili e evolutivi, come ti ho detto prima; che l'uomo sia una specie che si adatta, e che in generale tutte lo facciano, è VERO. Discorso diverso è sostenere che questo adattamento sia poi trasmesso geneticamente con un nesso di causalità...se io sto tre anni in montagna quasi sicuramente avrò il sangue iper ossigenato quando scendo a valle, ciò non toglie che tale livello a) tornerà a quello fisiologico dopo tot tempo b) non verrà certo trasmesso ai miei figli.
    Insomma, parliamo di due cose differenti, adattamento e evoluzione quello che dici è comunque tutto giusto e anche, a mio stesso parere, più "logico" dell'attuale situazione evolutiva come interpretata dalla scienza.

    Se ti interessa qualche esempio di modifica genetica pseudodiretta causale, ne trovi a bizzeffe nei batteri (dove, a differenza della regolazione genica, ci sono casi di vera e propria inclusione e escissione di dna "a necessità")e, ancor più carino, quello di alcuni lieviti che possono cambiare il loro sesso all'evenienza, modificando delle cassette geniche specifiche. Anche qui però si tratta comunque di modifiche dell'assetto genetico regolatorie/volontarie e, anche se adattative, non dovute a cambiamenti del tipo pressione ambientale ---> nascita di nuovi geni.

    Va che noia scrivere oh, a parole ci chiariremmo in 3 secondi

  17. #42
    Moderatore nel silenzio L'avatar di Mikk
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    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    MrChuck, secondo me il tuo scetticismo sul meccanismo casuale + selezione deriva solo dal fatto che non metti a fuoco quanto lungo sia un miliardo di anni e quante mutazioni e selezioni possono avvenire durante questo periodo.
    Lamarck è confutabile dal fatto che, come dice Pin, le mutazioni fenotipiche non modificano i tuoi geni e tutto quello che puoi trasmettere alla prole sono i tuoi geni, e questo è incontrovertibilmente assodato. Questo di per sé non dimostra Darwin ma è più che sufficiente a confutare Lamarck.

  18. #43
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Che poi oh, la non dimostrabilità di Darwin è assodata anch'essa (e cavallo di battaglia di creazionisti e antievoluzionisit vari)...rimane il fatto che è l'unica teoria rimasta intatta/plausibile, e supportata, se non da una dimostrazione vera e propria, da miliardi di dati e prove.

  19. #44
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    Citazione Originariamente Scritto da Mikk Visualizza Messaggio
    MrChuck, secondo me il tuo scetticismo sul meccanismo casuale + selezione deriva solo dal fatto che non metti a fuoco quanto lungo sia un miliardo di anni e quante mutazioni e selezioni possono avvenire durante questo periodo.
    Lamarck è confutabile dal fatto che, come dice Pin, le mutazioni fenotipiche non modificano i tuoi geni e tutto quello che puoi trasmettere alla prole sono i tuoi geni, e questo è incontrovertibilmente assodato. Questo di per sé non dimostra Darwin ma è più che sufficiente a confutare Lamarck.
    Vedi è proprio questo che provoca il mio scetticismo sulla confutazione della teoria di lamark. Perché per quella di darwin si sostiene che tale selezione e trasmissione è possibile perché si svolge in migliaia di anni mentre per quella di lamark si sostiene che i genitori non trasmettono ai figli i loro caratteri prendendo per appunto ad esempio solo 2 generazioni?
    Per quel che ne sappiamo, in migliaia di anni potrebbero trasmettersi anche i caratteri dovuti ad adattamenti indotti. E' questo che dico....
    La differenza sostanziale è che in darwin ci sono modifiche genetiche casuali che in migliaia di anni portano alla creazione di nuove specie, mentre in quella di lamark ci sono modifiche fenotipiche che in migliaia di anni portano alla creazione di nuove specie. In questi migliaia di anni tali modifiche fenotipiche potrebbero diventare modifiche genetiche.
    Tral'altro vedo appunto che in alcuni casi dicono che le teorie di lamark hanno assunto una nuova attenzione dalla comunita scientifica e che riguardo la teoria di darwin si discute ora su come avvengano queste trasmissioni casuali. Le due faccie della stessa medaglia, in entrambe le teorie è oscuro che avvenga la trasmissione, almeno ciò mi è parso di capire...

  20. #45
    Shogun Assoluto L'avatar di Numero_6
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    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Citazione Originariamente Scritto da MrChuck Visualizza Messaggio
    Il corpo reagisce agli stimoli.
    Le giraffe, mangiando le foglie in basso e dovendo arrivare sempre piu in alto per mangiare le foglie rimanenti, allungano sempre di più il collo spingendolo verso l'alto, un pò come i tizi africani che a forza di mettere anelli lungo il collo se lo allungano.
    Gli anelli non allungano il collo "verso l'alto", ma "verso il basso", il pratica il collo diventa più lungo perché gli anelli schiacchiano muscoli ed ossa di spalle e torace.

  21. #46
    Lo Zio
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    Predefinito Riferimento: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    wow, un intervento da canaro nell'angolo scientifico, occasione ghiotta!!
    L'esperimento di Belyaev con le volpi argentate ha gettato le basi per la teoria della neotenia
    Ultima modifica di pixxo; 02-04-11 alle 20:41:38

  22. #47
    Zero/1
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    Predefinito Re: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Era tutta fuffa
    La smentita arriva veementemente dallo stesso Science:


    GFAJ-1 Is an Arsenate-Resistant, Phosphate-Dependent Organism
    ABSTRACT
    The bacterial isolate GFAJ-1 has recently been proposed to substitute arsenic for phosphorus to sustain growth. We have shown that GFAJ-1 is able to grow at low phosphate concentrations (1.7 #956;M), even in the presence of high concentrations of arsenate (40 mM), but lacked the ability to grow in phosphorus-depleted (<0.3 #956;M), arsenate-containing medium. High-resolution mass spectrometry analyses revealed that phosphorylated central metabolites and phosphorylated nucleic acids predominated. A few arsenylated compounds, including C6 sugar arsenates, were detected in extracts of GFAJ-1, when GFAJ-1 was incubated with AsO43-, but further experiments showed that they formed abiotically. Inductively coupled plasma mass spectrometry confirmed the presence of phosphorus and the absence of arsenic in nucleic acid extracts. Taken together, we conclude that GFAJ-1 is an arsenate-resistant, but still a phosphate-dependent bacterium.

    e

    Absence of Detectable Arsenate in DNA from Arsenate-Grown GFAJ-1 Cells
    ABSTRACT
    A strain of Halomonas bacteria, GFAJ-1, has been claimed to be able to use arsenate as a nutrient when phosphate is limiting, and to specifically incorporate arsenic into its DNA in place of phosphorus. However, we have found that arsenate does not contribute to growth of GFAJ-1 when phosphate is limiting and that DNA purified from cells grown with limiting phosphate and abundant arsenate does not exhibit the spontaneous hydrolysis expected of arsenate ester bonds. Furthermore, mass spectrometry showed that this DNA contains only trace amounts of free arsenate and no detectable covalently bound arsenate.

  23. #48
    Lux !
    ospite

    Predefinito Re: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    The building blocks of life could have their beginnings in the tiny icy grains that make up the gas and dust found between the stars, and those icy grains could be the key to understanding how life can arise on planets. With help from students, researchers have discovered an important pair of prebiotic molecules in the icy particles in interstellar space. The chemicals, found in a giant cloud of gas about 25,000 light-years from Earth may be a precursor to a key component of DNA and another may have a role in the formation of an important amino acid.
    “We found the ultimate prebiotic of prebiotic molecules,” said Anthony Remijan, of the National Radio Astronomy Observatory (NRAO).

    Using the Green Bank Telescope (GBT) in West Virginia, researchers found a molecule called cyanomethanimine, which produces adenine, one of the four nucleobases that form the “rungs” in the ladder-like structure of DNA. The other molecule, called ethanamine, is thought to play a role in forming alanine, one of the twenty amino acids in the genetic code.

    Previously, scientists thought such processes took place in the very tenuous gas between the stars. The new discoveries, however, suggest that the chemical formation sequences for these molecules occurred not in gas, but on the surfaces of ice grains in interstellar space.
    “Finding these molecules in an interstellar gas cloud means that important building blocks for DNA and amino acids can ‘seed’ newly-formed planets with the chemical precursors for life,” said Remijan.
    In each case, the newly-discovered interstellar molecules are intermediate stages in multi-step chemical processes leading to the final biological molecule. Details of the processes remain unclear, but the discoveries give new insight on where these processes occur.
    “We need to do further experiments to better understand how these reactions work, but it could be that some of the first key steps toward biological chemicals occurred on tiny ice grains,” Remijan said.

    http://www.universetoday.com/100369/...stellar-space/

  24. #49

    Predefinito Re: NASA, batteri e la vita nel cosmo

    Scusate l'anno scorso l'FBI ha ammesso l'esistenza di vite aliene:



    ... sarebbe ora di darsi una svegliata come disse l'ex ministro della difesa canadese:



    non perdiamo tempo con questo thread, guardiamo avanti please, che l'Italia dorme già abbastanza...

  25. #50
    Shogun Assoluto L'avatar di Numero_6
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    Predefinito Re: NASA, batteri e la vita nel cosmo


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