La Santacroce è già una pessima scrittrice pulp di suo. V.M. 18 è noioso, prolisso, imitazione patetica di stili settecenteschi, scritto da una persona che più di voler scrivere un libro, preferisce facili provocazioni, senza alcuna originalità, che solo minorenni e/o sedicenti "alternativi" apprezzano, principalmente perchè i cosidetti "altri" trovano in quel insieme di volgarità qualcosa da debellare.
Un libro pensato per stupidi bigotti e stupidi conformi anti-conformisti, dimostrazione di come per vendere basti più la furbizia che la bravura.
Una scrittrice che paragono ad una versione light (e goth) di Corona.
E sono stato buono.
Lascia perdere, che di bravi scrittori ce ne sono in giro.