La guerra non è difficile da spiegare:
Due sono i punti in comune:
Il guadagno finale, e la gente morta sul campo.
Ovviamente se io ho il paese che va in rovina e rischia la crisi economica per inflazione e bancarotta. Una sola è la via d'uscità: la guerra. Mandare più gente possibilmente sul fronte incitati a suon di canzoncine patriotistiche e sperare che non tornino vivi. Per il semplice motivo di fare più posti lavoro e attutire la caduta delle varie borse.
Ovviamente in un regime e nell'era in cui si passa da una guerra all'altra come se fossero le sigarette in un pacchetto, ci sarebbe poco altro da descrivere. Ovviamente se io mando un tot di soldati di partenza, con in testa il traguardo di dover raggiungere un numero di vittime (indiferentemente se del mio o del loro reggimento, il bello della guerra) so come potrebbe pensarla la gente di me se lo venisse a sapere.
Detto ciò la guerra è semplice da spiegare.
C'è sempre una scusa come raggion per farla, e si sà la guerra non a bisogno di un motivo reale per esistere.
Insomma se io ho un problema di aumento demografico l'unica soluzione alla fine dell'equazione giornaliera è comunque la guerra. Detto ciò e partendo dal presuposto dei vari indici variabili di possibili entrate di guadagno: vedi prigionieri di guerra e la loro produttività a un costo praticamente pari quasi al semplic cibo che consumano e basta è un bel boccone per chi non ha voglia di spendere soldi per pagare gente normale per far lo stesso lavoro.
Quindi si va in guerra con due semplici presuposti, equazione: numero di vittime da raggiungere indipendentemente da quale parte del fronte sono, numero di spettacolo e incassi. Quindi addottare a risultato trovato o prodotto calcolato la soluzione finale, per uscire da comunissimi eroi e salva bandiera. Ah gia home base!