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  1. #226
    La Borga L'avatar di Il Nero
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Citazione Originariamente Scritto da Capitan Harlock Visualizza Messaggio
    Gli Arabi ce l'hanno con gli Israeliani... Oooops che novità. Cioè NESSUNO nei Paesi Arabi non è mai stato contro Israele, perfino i c.d. "amici" dell'occidente (tipo i Sauditi) sono tutto fuorchè filo-israleiani, li "tollerano" e basta. Se si vuole lavorare sulla stabilità nel medioriente escludendo a priori chiunque ce l'abbia con Israele, beh si può trattare forse con un paio di cammelli e due o tre sassi.
    Guarda che c'è una certa differenza tra Stati che possono essere più o meno ostili ed un'organizzazione che nasce con il dichiarato proposito di prendere a sassate a faccia gli ebrei mentre prendono per il culo i radical-chic nostrani (perchè poi di questo si tratta, i fessi che cascano per questa roba dell'Islam "buono" sono gli stessi fessi che sono cascati in tutte le vaccate del XX secolo).
    Sull'analisi "delirante" della Turchia forse sei te che non riesci a vedere il fatto che i fondamentalisti con una Giunta Militare Laica si creerebbero comunque e anche di più. Senza contare che regioni come il Kurdistan sono sempre state ad alto rischio.

    La Turchia è un paese in cui gli islamisti moderati sono al governo. E' diventata una dittatura? No. Questo è un fatto. Anche io preferirei un governo dei Kemalisti ma la democrazia è appunto che il popolo è sovrano. E il partito di Erdogan non è certo Hetzbollah o Hamas.
    Ad Erdogan dai semplicemente un pò di tempo per trasformare le leggi del suo Paese in una simil-Shar'ia di merda, cosa che sta cercando gradualmente di fare da tempo (con il plauso della UE, ovviamente).

    Ho forse scritto che quei paesi sono delle Svizzere tropicali? Non mi pare.

    Si parlava dell'equazione "Democrazia in paese Islamico -> Islamisti al potere-> Dittatura Islamica stile Komeheni". In questi Paesi si è instaurato un regime? No. Hanno altri problemi tipo intolleranza / guerre etniche / etc? Certo.

    Non ho mica scritto che avere delle istituzioni democratiche funzionati risolva i problemi di questi paesi. Risolve il fatto che ad una dittatura io preferisco sempre la democrazia, e spero che i vari dittatori rimasti (dal Re Saudita al Presidente del Sudan) seguano presto la sorte di Mubarak e Ben Alì.

    Anche perchè sostenere i Sauditi cosa ha portato all'occidente? 14 terroristi dell'11 Settembre su 15?
    Guarda che pure in Iran votano, se è per questo.
    Il punto è che in Egitto/Tunisia/Turchia si sono beccati varie gradazioni dello stato di polizia travestito da democrazia, finchè l'esercito ha mantenuto il controllo. Ora rischiano di trasformarsi semplicemente in teocrazia travestita da democrazia. Che figata.

  2. #227
    Shogun Assoluto L'avatar di NoNickName
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    adesso che ho letto che alle origini i frateli musulmani erano un po' come ghandi i posso anche andare a letto felice

  3. #228

    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Aridaje, si stava parlando dei Fratelli Mussulmani, ho postato delle informazioni (che in parte confermano quelle postate da Teon) ma i superesperti di Egitto dicono che non è vero che i Fratelli valgono circa il 20% e non è vero che sono divisi in più orientamenti. (Ma d'altronde qua si vede che fioriscono i giornalisti di fama mondiale con fonti di prima mano).

    http://www.guardian.co.uk/world/2011...hood-uncovered

    Ma siamo già arrivati a "L'atteggiamento verso l'Islam gne gne gne pio pio come Chamberlain a Monaco?"

    Non riesco proprio a capire che soluzione proponiate... Continuare ad imporre a mezzo miliardo di persone delle dittature (spesso sanguinarie) in nome della sicurezza dell'Occidente? A me pare che seguendo questa strada si ottenga tutto fuorchè la sicurezza dell'Occidente, anzi... Si fomenta ancora di più il fondamentalismo e l'odio anti-Occidentale.

    L'unico modo per pacificare e stabilizzare l'area è sperare in una maggiore diffusione della democrazia, correndo il rischio che vincano gli Hamas e gli Hetzbollah di turno. Non mi pare che il Libano abbia deciso di invadere Israele da quando gli Hetzbollah sono al governo o sbaglio? La Turchia ha assunto un ruolo più duro verso Israele, ma perdiana la vicenda della Freedom Flottilla non mi pare un incidente diplomatico da nulla.

    Se le istituzioni si rinforzano i moderati emergeranno. Sta succedendo in Iraq, dove alle ultime elezioni il parlamento uscito dai seggi è molto meno estremista e polarizzato del precedente.

  4. #229
    Lo Zio L'avatar di royp
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    ma scusami eh, proprio l'articolo che linki dice:
    Banna argued that Islam provided a complete solution, with divine guidance on everything from worship and spiritual matters to the law, politics and social organisation. He established an evening school for the working classes which impressed the general inspector of education and by 1931 the brotherhood had constructed its first mosque – for which the Suez Canal Company is said to have provided some of the funds.
    Banna was offering a religious alternative to the more secular and western-inspired nationalist ideas that had so far failed to liberate Egypt from the clutches of foreign powers, and the popular appeal of his message was undeniable: by 1938, the movement had 300 branches across the country, as well as others in Lebanon and Syria.
    During the second world war, British attitudes towards the brotherhood – and those of the British-backed Egyptian monarchy – ranged from suppression to covert support, since it was viewed as a possible counterweight against the secular nationalist party, the Wafd, and the communists. In 1948, the movement sent volunteers to fight in Palestine against the establishment of Israel and there were numerous bomb attacks on Jews in Cairo – at least some of which are attributed to the brotherhood.

    cioe' quello che ti ho scritto io: sin dall'inizio hanno proposto l'islam come guida della nazione, prendendone i dettami sulla vita civile e legale, fanno attacchi agli ebrei al Cairo (ebrei eh!! no israeliani), si oppongono all'occidentalizzazione dell'egitto. Quindi di che stiamo a parla'?


    ah, e come ho detto sempre precedentemente, e ripetuto nell'articolo, nel 2005 ottengono il 20% dei voti (tramite liste amiche, anche se qui non e' specificato). Nel 2010 non si sono presentati per protesta al governo.
    In Iraq il governo e' supportato dagli americani, e nonostante cio' ha parecchie difficolta'. In Egitto si sta lasciando che il popolo si guidi "da solo", e a Gaza abbiamo visto chi ha portato al potere, cosi' come lo stiamo vedendo in Libano.


    Comunque sto quasi pensando che sia meglio una deriva fondamentalista o radicale dell'egitto, per pure questioni economiche: oggi gran parte dell'economia e' basata sul turismo, il resto finanziamenti degli americani. In caso venissero a mancare entrambi, il popolo si creperebbe di fame sul serio... magari a quel punto potrebbe scattare una rivoluzione veramente democratica e propositiva.

  5. #230
    TeoN
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Il problema di fondo e' che se vuoi lasciargli la democrazia non puoi impedire loro di eleggere chi vogliono.

    Se invece fai le elezioni finte allora tanto vale che supporti Mubarak che almeno e' gia' tuo alleato, rimpiazzare uno con un altro uguale non risolve la cosa ma fara' gonfiare la protesta nel giro di pochi anni, mi pare che sia sempre finita cosi nei casi dove si e' applicata questa equazione.

    qualcuno mi fa' un riassuntone sulle sommosse ero rimasto a :

    Siria
    Tunisia
    Egitto
    Albania

    dato che l'Egitto ha monopolizzato l'attenzione che succede dagli altri ?

  6. #231
    Lo Zio
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Certamente non è una prospettiva piacevole che Egitto e Tunisia diventino una teocrazia....il fatto è che la soluzione alternativa quale sarebbe stata? Sostenere a oltranza Mubarak e Ben Ali? Mandare i marines a presidiare gli Stati? Spero che il fatto che si tratti di Paesi affacciati al Mediterraneo porti un minimo di buon senso da ambo le parti. Chissà, magari anche l'UE potrebbe tirar fuori qualcosa che impedisca l'immigrazione a oltranza in Europa, dopotutto si ha che fare con Stati che diventeranno fondamentalisti islamici.

  7. #232
    Lo Zio L'avatar di royp
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    In Siria alla protesta organizzata per il 5 febbraio non si e' presentato nessuno

    intanto in Libia Gheddafi e' preoccupato
    http://www.corriere.it/esteri/11_feb...4f486ba6.shtml
    Libia: Gheddafi preoccupato per la giornata di protesta del 17 febbraio

    Riunioni con giornalisti e capi locali per depotenziare la «Giornata della collera»

    MILANO - Il vento rivoluzionario nordafricano sta per interessare anche la Libia, Paese che finora era rimasto immune dell'ondata di proteste che ha travolto la Tunisia e sta seriamente minacciando il regime di Mubarak in Egitto. Secondo il quotidiano , il principale quotidiano arabo internazionale con sede a Londra, gruppi libici di opposizione hanno proclamato tramite internet il 17 febbraio «Giornata della collera», destando forti preoccupazioni nel colonnello Muhammar Gheddafi.
    SCOMPIGLIO - Secondo quanto riferisce il giornale, l'appello lanciato in rete per una protesta popolare ha creato scompiglio nel governo di Tripoli. Per correre ai ripari, da tre giorni Gheddafi convocherebbe giornalisti e attivisti politici per fare il punto della situazione. In particolare, nel corso di un incontro con alcuni giornalisti locali, secondo quanto riferisce il sito del giornale , Gheddafi «ha espresso preoccupazioni per la protesta, paventando i rischi connessi a una situazione di caos che potrebbe scatenarsi nel Paese».
    STUDENTI - È la prima volte che le autorità libiche mostrano segni di preoccupazione per una possibile rivolta. A scendere in piazza il 17 febbraio saranno in modo particolare gli studenti. È a loro infatti che si è rivolto Gheddafi nelle sue riunioni, criticando con forza anche Al-Jazeera per aver incitato, a suo giudizio, alla ribellione in Egitto. Commentando quanto accaduto di recente al Cairo, il colonnello avrebbe affermato: «È sbagliato prendersela con Mubarak, che è un uomo povero, non ha neanche i soldi per i suoi vestiti e più volte lo abbiamo aiutato. Quanto sta accadendo in Egitto è tutta opera dei servizi segreti israeliani».
    l'ultima parte e' da

    sugli altri non ho notizie

  8. #233

    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Mi stavo appunto chiedendo come mai in Libia non fosse scoppiato ancora nessun casino.

  9. #234
    Chiwaz
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    @ Gheddafi

  10. #235
    Lo Zio L'avatar di royp
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    un altro luogo di proteste e' stato lo yemen, lo scorso weekend.
    Il presidente Saleh si e' affrettato comunque a dare notizia di riforme in atto, e che non si ricandidera' alle prossime elezioni
    http://www.jpost.com/MiddleEast/Arti...ID=206571&R=R1

  11. #236
    ale#12
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Ripresi gli sbarchi a Lampedusa, nel frattempo...

  12. #237
    Il Nonno L'avatar di balmung
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    The Supreme Council of Egyptian Armed Forces has met to discuss the ongoing protests against the government of Hosni Mubarak, the president.
    In a statement televised on state television, the army said it had convened the meeting response to the current political turmoil, and that it would continue to convene such meetings.
    "Based on the responsibility of the armed forces and its commitment to protect the people and its keenness to protect the nation... and in support of the legitimate demands of the people [the army] will continue meeting on a continuous basis to examine measures to be taken to protect the nation and its gains and the ambitions of the great Egyptian people," the statement, titled "Communique No. 1" said.
    Thurday's meeting was chaired by Mohamed Tantawi, the defence minister, rather than Mubarak, who, as president, would normally have headed the meeting.
    The army's statement was met with a roar of approval from protesters in Tahrir Square, our correspondent reported.
    Earlier, Hassan al-Roweni, an Egyptian army commander, told protesters in the square on Thursday that "everything you want will be realised".
    Protesters have demanded that Mubarak stand down as president.
    L'Arabia saudita avrà un nuovo cittadino

  13. #238
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Su rainews erano in diretta quando la folla ha esultato per l'annuncio della destituzione di Mubarak...

  14. #239
    Lo Zio L'avatar di Demien80
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Altra faccia della crisi????L'instabilità politica dilagante.. In questi paesi gia non se la passavano bene prima figuriamoci adesso

  15. #240
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    In attesa del discorso LIVE di Mubarak: http://www.youtube.com/aljazeeraenglish


  16. #241
    Lo Zio
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    ok, prima mentre mangiavo a rainews avevano capito male ...


    comunque la prima rivolta di un paese arabo in diretta streaming su una tv araba....


    Spero che in Iran si facciano forza i giovani di qualche anno fa

  17. #242
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Il Cairo, 10 feb. (Adnkronos/Aki) - ''Resterò al potere fino alle prossime elezioni''. E' quanto annunciato dal presidente egiziano Hosni Mubarak nel suo discorso televisivo. A proposito delle vittime degli scontri tra manifestanti e polizia delle scorse settimane in Egitto, ha assicurato che "il loro sangue non è stato versato invano".
    Nel corso del video messaggio, il capo dello Stato ha parlato di ''fine dello stato d'emergenza" introdotto nel 1981, aggiungendo che ha l'intenzione di non ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali: "Esaudirò le richieste avanzate dai giovani". Inoltre, ''Farò in modo che ci siano tutte le condizioni per tenere elezioni libere e trasparenti in Egitto".
    Subito dopo la messa in onda del messaggio al popolo da parte della tv di Stato egiziana, il presidente Mubarak si recherà a Sharm el-Sheikh. L'emittente 'al-Arabiya' riferisce inoltre che il capo di Stato egiziano si recherà nei prossimi giorni in Germania, dove si sottoporr ad alcuni esami medici.
    Nle pomeriggio, il sito dei Fratelli Musulmani, principale forza di opposizione in Egitto, comunicava che "il presidente Hosni Mubarak ha lasciato il Cairo'' per andare a Shrm el-Sheikh, sul Mar Rosso, accompagnato al capo di Stato maggiore dell'esercito, Sami Annan, che ai manifestanti ha detto: "Tutte le vostre richieste verranno soddisfatte". La rete americana 'Abc News' gli ha chiesto se ciò significa che Mubarak lascerà l'incarico. "Finirà stanotte", ha risposto Sami Annan.
    Sempre il sito dei Fratelli Musulmani ha annunciato che, nel messaggio tv, il presidente ''annuncerà il passaggio dei poteri militari ai vertici dell'esercito'' ma ''il resto delle deleghe costiuzionali'' andranno ''al suo vice". Secondo il movimento islamico, "Suleiman sarà il capo delle forze armate in una fase di transizione durante la quale si faranno le riforme costituzionali per poi giungere alle elezioni".
    Da parte sua, il premier Ahmed Shafiq, citato dalla tv satellitare 'al-Arabiya', ha fatto sapere che "la situazione potrebbe risolversi presto". Del resto, ''il potere in Egitto è passato nelle mani dell'esercito" ha annunciato il sito del partito di opposizione egiziana 'al-Wafd'.
    Ore di attesa, quindi, per i dimostranti che sono in piazza al Cairo per il 17esimo giorno consecutivo. In centinaia hanno strascorso la notte accampati in strada, vicino alle sedi parlamentari. Le autorità egiziane hanno comunque deciso di schierare di nuovo l'esercito a difesa di alcuni obiettivi sensibili al Cairo.
    Per quanto riguarda le altre città, a Port Said un gruppo di manifestanti ha preso d'assalto la sede della polizia. Secondo quanto riferisce 'al-Jazeera', i manifestanti - circa 3.000 persone - hanno dato fuoco a 15 auto della polizia. Il sito dell'emittente, inoltre, fa sapere che è stato licenziato il responsabile della sicurezza della città di Wadi al-Jadid, teatro da giorni di gravi scontri tra manifestanti e forze di sicurezza che hanno provocato la morte di 5 persone e decine di feriti. Il capitano di polizia che ha autorizzato gli agenti a sparare sulla folla è stato arrestato e sarà processato.
    Intanto la procura del Cairo ha accusato formalmente l'ex segretario del Partito nazionale democratico al governo, Mohammed Ezz, e tre ex ministri del passato governo di corruzione. Lo ha reso noto la tv di Stato egiziana. La procura ha confermato anche il congelamento dei conti correnti di Ezz, dell'ex ministro del Turismo Zuheir Jarana, dell'ex ministro per l'Edilizia pubblica Ahmed Moghrebi e dell'ex ministro del Commercio Mohammed Rashid. La procura li accusa anche di peculato e di altri reati commessi durante l'esercizio delle loro funzioni pubbliche.
    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Es...662990588.html

  18. #243
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    Predefinito Riferimento: Tunisia: destituito il governo.

    Citazione Originariamente Scritto da royp Visualizza Messaggio
    certo hanno tutto il diritto di volere la distruzione di Israele e l'uccisione di tutto il popolo ebraico. Ovviamente non sono opinioni nuove visto che ci han sempre provato in passato, e prendono lezioni proprio dagli europei sulle migliori tecniche di genocidio utilizzate in passato. Inoltre e' risaputo che gli ebrei sono la causa principale di tutto il male del mondo, e soprattutto della condizione attuale degli egiziani. Che male c'e' a sbarazzarsene?
    spespespse... lo STATO DI ISRAELE eh. Non gli ebrei in generale, cioè lo stato di israele ha fatto abbastanza per dare casus belli a mezzo mondo.

  19. #244
    TeoN
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    Rinominato il topic usatelo per tutte le nazioni coinvolte dalla crisi cosi' non ne apriamo mille

  20. #245
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    Citazione Originariamente Scritto da TeoN Visualizza Messaggio
    Rinominato il topic usatelo per tutte le nazioni coinvolte dalla crisi cosi' non ne apriamo mille
    Unisci a questo anche l'altro topic, per favore, che ci sono alcuni interessanti insight.

  21. #246
    TeoN
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    Quello chiuso ? dopo lo guardo perche' e' da ripulire prima

  22. #247
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    Citazione Originariamente Scritto da TeoN Visualizza Messaggio
    Quello chiuso ? dopo lo guardo perche' e' da ripulire prima


    Si, effettivamente c'è un po di spazzatura.
    A parte gli insight, ci ha postato un po di gente che normalmente non posta su Backstage, ma ha fatto commenti interessanti, quindi sarebbe bello se mantenessero la sottoscrizione e postassero qui (quando si uniscono due topic la sottoscrizione al nuovo topic viene mantenuta per chi l'aveva per il primo e per chi l'aveva per il secondo).

  23. #248
    Il Nonno L'avatar di Muccolo
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    Predefinito Riferimento: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    molto probabilmente, dietro le rivolte in Egitto e in Tunisia c'e' la regia di Obama. Un segreto naturalmente inconfessabile; ma gli indizi sono molto chiari. Il ruolo chiave è dell’esercito, dunque dei generali che sono legati a filo doppio con Washington. Se l’esercito fosse fedele a Mubarak la rivolta sarebbe già finita e invece, come successo a Tunisi, la piazza vince perché i generali si schiarano con i manifestanti.

    Quando poi si scopre che già nell’autunno del 2008 il Dipartimento di Stato convocava a Washington gli oppositori di Mubarak per preparare una rivolta democratica tutto torna.
    come spiegato nell’articolo, emerge una continuità tra Bush e Obama sia sugli obiettivi strategici che su quelli operativi. Non fidatevi delle apparenze e delle dichiarazioni ufficiali, la regia americana c’è. Se sia davvero saggia e vincente è tutto da vedere, non tanto per le resistenze di Mubarak, quanto per l’influenza dei Fratelli Musulmani.

    Il segreto inconfessabile: la regia di Barack Obama dietro la rivolta in Egitto
    di Marcello Foa
    Obama sta combattendo la stessa guerra di Bush. Stessa battaglia con altri metodi: l'obiettivo è sempre l'esportazione della democrazia

    Come si vincono le guerre nell'era della globalizzazione? Muovendo gli eserciti? Talvolta sì, ma il risultato non è sempre soddisfacente e i costi spesso risultano superiori ai benefici. Ne sa qualcosa George Bush che nel 2001 si scagliò contro i talebani in Afghanistan e nel 2003 contro Saddam in Irak. Siamo nel 2011, quei conflitti durano ancora e la vittoria finale non è assicurata. Se l’America avesse usato altri metodi, probabilmente avrebbe risparmiato migliaia di vite, molti miliardi di dollari e ottenuto risultati più concreti e duraturi.

    È la lezione che ha appreso Barack Obama, il quale in realtà sta combattendo la stessa guerra di Bush, nel senso che ne condivide le finalità strategiche. Che cosa voleva George W? Esportare la democrazia e, soprattutto, sostituire in Medio Oriente regimi decadenti, retti da leader impopolari, con regimi più rispettabili e leader più affidabili. Pensateci bene: è esattamente quel che si propone Barack Obama in Egitto e Tunisia. A cambiare è il metodo.

    L'attuale inquilino della Casa Bianca opta per il soft power e per il proseguimento delle tecniche usate in Ucraina, Georgia e Serbia nella prima metà degli anni Duemila. Ricordate la protesta degli studenti di Belgrado che costrinse Milosevic alla fuga? E l'emozionante Rivoluzione arancione di Kiev? E quella Rosa contro Shevardnadze? Allora i media si emozionarono, esaltando la rivincita del popolo; oggi, però, sappiamo - documenti alla mano - che quelle rivolte non furono affatto spontanee, ma preparate con cura e sapientemente attizzate da società private di Pubbliche relazioni, che agivano per conto del Dipartimento di Stato. Washington aveva capito che, agendo con la dovuta cautela, la piazza poteva essere usata a proprio vantaggio.

    Lo stesso sta avvenendo in queste settimane in Tunisia e in Egitto. Non limitatevi alle dichiarazioni ufficiali, alcune sono obbligate e rientrano in un gioco delle parti. Chiedetevi, piuttosto... Chi ha deciso la rivolta prima a Tunisi e ora al Cairo? L'esercito, che si è rifiutato di sparare sulla folla, legittimando le richieste dei manifestanti. E a chi sono legati i vertici militari egiziani e tunisini? Saldamente agli Stati Uniti. Chi comanda ora al posto di Ben Ali? I generali, democratici, nelle intenzioni, ma pur sempre generali.
    La Tunisia, Paese piccolo, moderato e privo di risorse naturali strategiche, rappresentava il banco di prova. Il test è andato benissimo e allora Washington ha deciso di tentare con il più grande, ma più rischioso, Egitto. La nostra non è un'insinuazione, ma una deduzione. Fondata. Nei giorni giorni scorsi il Daily Telegraph ha scoperto, sepolto nel sito di Wikileaks, uno dei pochi documenti interessanti finiti nelle mani dell’ambiguo Assange. Documenti che rivelavano come nell'autunno del 2008 il Dipartimento di Stato avesse invitato a Washington diversi blogger e oppositori di Mubarak, intenzionati creare un'Alleanza democratica, che aveva come obiettivo finale quello di provocare un cambiamento di regime. Quando? Nel 2011, prima delle elezioni presidenziali. Scoop che che il governo Usa ha minimizzato e contestualizzato.

    Però chiedetevi: chi ha dato, politicamente, il colpo di grazia a Ben Ali? E chi ha messo alle corde Mubarak? Sempre Barack Obama, il quale oggi al Cairo può contare sull'esercito e sul vice presidente, un altro generale, Suleiman; il vero uomo forte. L’analogia con Tunisi è eclatante.
    Tutto quadra. Oggi. Domani, chissà; perché in Tunisia l’influenza dei fondamentalisti islamici è impalpabile, mentre in Egitto i Fratelli Musulmani sono molto popolari e in passato hanno dimostrato di saper muovere le piazze, all’occorrenza usando le armi. Questo rende il finale più incerto, ma non cambia l’analisi complessiva.

    Esiste un’evidente continuità strategica tra Bush e Obama. E anche operativa. Gli incontri al Dipartimento di Stato si svolsero nell’autunno del 2008, quando Obama era ancora in campagna elettorale. Dunque in queste ore il democratico Barack ha esercitato un’opzione elaborata dal suo predecessore, il falco George. Ma non ricordateglielo. Si arrabbierebbe.

    VEDERE ANCHE:
    http://www.telegraph.co.uk/news/worl...s-to-Gaza.html

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Es...652949190.html
    Ultima modifica di Muccolo; 11-02-11 alle 11:27:04

  24. #249

    Predefinito Riferimento: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    Che gli Stati Uniti perseguano la diffusione della Democrazia nel Mondo a me fa sempre piacere, fin da quando sbarcarono in Europa per liberarci del sosia di Chaplin e del pelatone mascellone.

    La questione diversa è il metodo: un conto è invadere l'Iraq, un altro è fomentare le rivolte di piazza.

    Non vedere questa - sottile - differenza è ingenuo.

    Infatti la mia critica principale ad Obama è non aver sostenuto per nulla le proteste in Iran quando poteva.

  25. #250
    Lo Zio L'avatar di royp
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    Predefinito Riferimento: Crisi Nord Africana e sommosse popolari : Topic globale

    la sottile differenza è che l'obiettivo di bush era sconfiggere il terrorismo, tramite l'esportazione della democrazia; quello di obama pare dare il potere ai fondamentalisti, tramite elezioni democratiche (altrimenti perchè, come sottolineato da Cap Harlock, non ha fatto nulla ai tempi della rivolta in Iran?)

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