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Discussione: Che fine ha fatto Dio?

  1. #151
    the_lamb
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Ph@ntom ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 01:44
    homine homini lupus.
    Avrò mai il piacere di vederlo scritto correttamente?

    (snobismo )

    Quote:
    Tengo a precisare che darmi dell'idealista lo considero un'offesa .
    E come darti torto?

  2. #152
    Emack
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    the_lamb ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 02:01

    Avrò mai il piacere di vederlo scritto correttamente?

    (snobismo )
    homo homini lupus, tié

    e una volta sapevo qualcosa di simile pure in greco

    Quote:
    E come darti torto?
    vedo un antihegelismo latente...

  3. #153
    Emack
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Ph@ntom ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 01:41
    Era per sottolineare che l'utilità collettiva non è un criterio sufficiente.
    Secondo me invece sì.
    In fondo anche questo dibattito è finalizzato a un'utilità collettiva.

  4. #154
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    the_lamb ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 02:01
    [email
    Ph@ntom[/email] ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 01:44]homine homini lupus.
    Avrò mai il piacere di vederlo scritto correttamente?

    (snobismo )
    Sapevo, io...
    (a quanti punti sto, adesso?)

    Quote:

    Quote:
    Tengo a precisare che darmi dell'idealista lo considero un'offesa .
    E come darti torto?
    Infatti non si può.

  5. #155
    the_lamb
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Emack ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 02:03
    vedo un antihegelismo latente...
    Ti sbagli; non è per niente latente.

    (dovrei decidermi a piantarla di spammare e a non scrivere più... uff!)

    P.S.

    Emack ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 02:05
    In fondo anche questo dibattito è finalizzato a un'utilità collettiva.
    Eh! Capzioso!

  6. #156
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?


    Emack ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 02:05
    [email
    Ph@ntom[/email] ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 01:41]Era per sottolineare che l'utilità collettiva non è un criterio sufficiente.
    Secondo me invece sì.
    In fondo anche questo dibattito è finalizzato a un'utilità collettiva.
    Ma se abbiamo concluso che non conciliamo nulla!

    Quote:
    vedo un antihegelismo latente...
    Ma non è colpa nostra. E' colpa di Hegel.

  7. #157
    Lo Zio L'avatar di gangio
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    un idealista è qualcuno che tende, e chi non tende verso qualcosa è un uomo seduto sulle proprie convinzioni.
    è risaputo che il buco del culo non è un buon punto di osservazione.

  8. #158
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    gangio ha scritto sab, 18 dicembre 2004 alle 02:25
    un idealista è qualcuno che tende, e chi non tende verso qualcosa è un uomo seduto sulle proprie convinzioni.
    Non è questo l'idealismo che biasimo.

    Quote:

    è risaputo che il buco del culo non è un buon punto di osservazione.
    Dici?

  9. #159
    Lo Zio L'avatar di gangio
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    allora vedi che c'è idealismo ed idealismo?

  10. #160
    Lo Zio
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    le atrocità del secolo scorso sono state commesse seguendo una logica per cui un fine ideale giustificaza i mezzi più atroci.
    La conseguenza è stata quella dei grandi totalitarismi come stato etico. Da Mussolini a Stalin, non importava quanti italiani o russi fossero morti, l'importante era realizzare l'impero da una parte ed il bolscevismo dall'altra.
    Di utilitarismo ce ne vedo poco. L'utilitarista non manda a fare la guerra coloniale, perchè sa che è costosa in termini di vite e risorse, ma investe nei servizi. Col cavolo che si giustificano certe politiche prive di senno, e non ditemi che mi contraddico, la filosofia può essere un'opinione, il noumeno è relativo, ma l'economia, la struttura, no.

    Per quanto riguarda il buco del culo, sono d'accordo. In genere però l'idealismo applicato presuppone un utopia.
    E da Platone a Bacon, per arrivare a Hegel le utopie sono tutti fottuti stati etici mascherati da villaggio dei puffi.
    L'idealismo ha gia in mente il proprio modello e non lo muta, per quel che ne so io. La ragion critica, è illuminismo, è un'altra cosa, è con la ragion critica che ti rendi conto che i buchi del culo sono ovunque. L'unico pensiero che si evolve è quello che decide di mettersi in discussione e superarsi quando risulta scorretto. Hegel per esempio non è così, la sua fenomenologia dello spirito è un fine, un tramonto. Arrivati allo spirito la tesi, l'antitesi e bla bla bla si fermano e non vanno più avanti.
    Questo idealismo è giocare con le carte truccate per dimostrare che il tutto ha un fine. Il tutto non ha assolutamente un fine.

    L'uomo non è un fine ma una freccia anelante. Un tendere... si, la tensione dell'uomo è la cosa più nobile, però questa tensione non deve essere predisposta a trovare QUEL risultato che noi vorremmo. Deve essere una libera tensione, che scaccia il pregiudizio, che esalta la ragione. Questo "idealismo" mi sembra molto più Kantiano però... cosa mi sono perso Gangio? come al solito devo aver capito poco

  11. #161
    Rambo Bond
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Sul relativismo etico dobbiamo fare un distinguo: relativismo come accorgersi della diversità tra le norme che caratterizzano i diversi gruppi sociali, e relativismo come applicazione di questa consapevolezza alle proprie scelte morali.
    Il relativismo è una consapevolezza, il risultato di un'analisi più antropologica o sociologica che morale: ogni gruppo sociale ha, in ogni epoca, convenzioni o principi peculiari ed in essi si riconosce.
    Gli stessi concetti di morte e dolore sono soggetti a questo fenomeno: la pena di morte, le guerre di conquista, il suicidio ed il sacrificio rituale mostrano come gli unici tratti comuni a gruppi sociali diversi siano quelli che permettono la sopravvivenza del gruppo stesso: la presenza di regole, la repressione degli individui che non si adeguano all'etica vigente (finchè questi comportamenti atipici non diventano una maggioranza), la presenza di un' autorità, eccetera.
    Il problema sta nel tentativo di rendere questa conoscenza fondativo per un'etica. Per prima cosa, il pensiero relativista è antioccidentale ed anche anticattolico, perchè parte dall'accettare la pluralità, a discapito della società e della morale di appartenenza. Il positivismo tecnologico e il cattolicesimo considerano l'Occidente il centro, ai cui margini va collocata una periferia da colonizzare o destinata ad omologarsi. Inoltre se non esiste differenza in maniera assoluta tra diversi comportamenti, possono essere legittimate le peggiori nefandezze.
    Onestamente non ho ancora trovato una soluzione a queste aporie. Sullo storicismo Nietzsche scriveva che essere completamente consci del divenire vorrebbe dire non avere il coraggio di muovere un dito. In questo senso mentre l'etica è calata nel divenire, il relativismo in qualche modo cerca di elevarsi rispetto ad esso.

  12. #162
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Rambo Bond ha scritto lun, 20 dicembre 2004 alle 13:11
    Sul relativismo etico dobbiamo fare un distinguo: relativismo come accorgersi della diversità tra le norme che caratterizzano i diversi gruppi sociali, e relativismo come applicazione di questa consapevolezza alle proprie scelte morali.
    Il relativismo è una consapevolezza, il risultato di un'analisi più antropologica o sociologica che morale: ogni gruppo sociale ha, in ogni epoca, convenzioni o principi peculiari ed in essi si riconosce.
    Gli stessi concetti di morte e dolore sono soggetti a questo fenomeno: la pena di morte, le guerre di conquista, il suicidio ed il sacrificio rituale mostrano come gli unici tratti comuni a gruppi sociali diversi siano quelli che permettono la sopravvivenza del gruppo stesso: la presenza di regole, la repressione degli individui che non si adeguano all'etica vigente (finchè questi comportamenti atipici non diventano una maggioranza), la presenza di un autorità, eccetera.
    Il problema sta nel tentativo di rendere questa conoscenza fondativo per un'etica. Per prima cosa, il pensiero relativista è antioccidentale ed anche anticattolico, perchè parte dall'accettare la pluralità, a discapito della società e della morale di appartenenza. Il positivismo tecnologico e il cattolicesimo considerano l'Occidente il centro, ai cui margini va collocata una periferia da colonizzare o destinata ad omologarsi. Inoltre se non esiste differenza in maniera assoluta tra diversi comportamenti, possono essere legittimate le peggiori nefandezze.
    Non è assolutamente vero che il relativismo è un fenomeno anti-occidentale. Se proprio vogliamo trovargli una base, se proprio vogliamo, questa è l'anti-occidentalismo; ma in realtà è un'ipotesi che mi risulta macchinosa (potrebbe essere un'analisi tuttalpiù a posteriori). Insomma non ci credo.
    Per carità, il relativismo è un parto smaccatamente occidentale. E non può che essere occidentale vista la storia da colonizzatori che abbiamo avuto.

  13. #163
    Il Nonno L'avatar di unkle
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Boh?, e chi l'ha visto e sentito mai...

  14. #164
    the_lamb
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Ph@ntom ha scritto mar, 21 dicembre 2004 alle 00:18
    Per carità, il relativismo è un parto smaccatamente occidentale. E non può che essere occidentale vista la storia da colonizzatori che abbiamo avuto.
    Intendi come reazione alle dottrine del "fardello"? Può essere...
    Diciamo che è precipuamente dell'occidente contro se stesso, ehm.

  15. #165
    Rambo Bond
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Quote:

    Non è assolutamente vero che il relativismo è un fenomeno anti-occidentale. Se proprio vogliamo trovargli una base, se proprio vogliamo, questa è l'anti-occidentalismo; ma in realtà è un'ipotesi che mi risulta macchinosa (potrebbe essere un'analisi tuttalpiù a posteriori). Insomma non ci credo.
    Per carità, il relativismo è un parto smaccatamente occidentale. E non può che essere occidentale vista la storia da colonizzatori che abbiamo avuto.
    E' un pensiero occidentale, e su questo sono d'accordo, ma non possiamo considerarlo, oggi, un tratto pregnante dell'Occidente.
    Anzi, è proprio il contrario. Voglio dire, quanti metterebbero sullo stesso piano la propria civiltà con quella, per esempio, mussulmana?
    Considerarsi caput mundi è una caratteristica fondamentale dell'Occidente odierno: il valore di una società ed il suo grado di progresso sociale vengono misurati in base ad una maggiore o minore omologazione allo standard cattolico-occidentale.
    Mi pare una posizione tutt'altro che relativista.

  16. #166
    La Borga L'avatar di Jimmy
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Rambo Bond ha scritto mer, 22 dicembre 2004 14:03

    Considerarsi caput mundi è una caratteristica fondamentale dell'Occidente odierno: il valore di una società ed il suo grado di progresso sociale vengono misurati in base ad una maggiore o minore omologazione allo standard cattolico-occidentale.
    Meno male che qualcuno l'ha scritto.

  17. #167
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Rambo Bond ha scritto mer, 22 dicembre 2004 14:03
    Quote:

    Non è assolutamente vero che il relativismo è un fenomeno anti-occidentale. Se proprio vogliamo trovargli una base, se proprio vogliamo, questa è l'anti-occidentalismo; ma in realtà è un'ipotesi che mi risulta macchinosa (potrebbe essere un'analisi tuttalpiù a posteriori). Insomma non ci credo.
    Per carità, il relativismo è un parto smaccatamente occidentale. E non può che essere occidentale vista la storia da colonizzatori che abbiamo avuto.
    E' un pensiero occidentale, e su questo sono d'accordo, ma non possiamo considerarlo, oggi, un tratto pregnante dell'Occidente.
    Anzi, è proprio il contrario. Voglio dire, quanti metterebbero sullo stesso piano la propria civiltà con quella, per esempio, mussulmana?
    Considerarsi caput mundi è una caratteristica fondamentale dell'Occidente odierno: il valore di una società ed il suo grado di progresso sociale vengono misurati in base ad una maggiore o minore omologazione allo standard cattolico-occidentale.
    Mi pare una posizione tutt'altro che relativista.
    concordo in toto

  18. #168
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Rambo Bond ha scritto mer, 22 dicembre 2004 alle 14:03
    Quote:

    Non è assolutamente vero che il relativismo è un fenomeno anti-occidentale. Se proprio vogliamo trovargli una base, se proprio vogliamo, questa è l'anti-occidentalismo; ma in realtà è un'ipotesi che mi risulta macchinosa (potrebbe essere un'analisi tuttalpiù a posteriori). Insomma non ci credo.
    Per carità, il relativismo è un parto smaccatamente occidentale. E non può che essere occidentale vista la storia da colonizzatori che abbiamo avuto.
    E' un pensiero occidentale, e su questo sono d'accordo, ma non possiamo considerarlo, oggi, un tratto pregnante dell'Occidente.
    Anzi, è proprio il contrario. Voglio dire, quanti metterebbero sullo stesso piano la propria civiltà con quella, per esempio, mussulmana?
    Considerarsi caput mundi è una caratteristica fondamentale dell'Occidente odierno: il valore di una società ed il suo grado di progresso sociale vengono misurati in base ad una maggiore o minore omologazione allo standard cattolico-occidentale.
    Mi pare una posizione tutt'altro che relativista.
    Non capisco l'abbinamento cattolico/occidentale. L'occidente mica è cattolico.

  19. #169
    La Borga L'avatar di Jimmy
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Diglielo al Papa.

  20. #170
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    JimmyPage ha scritto gio, 23 dicembre 2004 alle 11:15
    Diglielo al Papa.
    Il Papa, se colgo a cosa alludi, si riferisce a radici più generalmente cristiane.

  21. #171
    La Borga L'avatar di Jimmy
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Ph@ntom ha scritto gio, 23 dicembre 2004 14:29
    JimmyPage ha scritto gio, 23 dicembre 2004 alle 11:15
    Diglielo al Papa.
    Il Papa, se colgo a cosa alludi, si riferisce a radici più generalmente cristiane.
    Vero.
    Ma la sostanza non cambia... dato che le radici cristiane vanno pure scritte nella costituzione europea o dove minchia era.

  22. #172
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    JimmyPage ha scritto gio, 23 dicembre 2004 alle 14:30
    [email
    Ph@ntom[/email] ha scritto gio, 23 dicembre 2004 14:29]
    JimmyPage ha scritto gio, 23 dicembre 2004 alle 11:15
    Diglielo al Papa.
    Il Papa, se colgo a cosa alludi, si riferisce a radici più generalmente cristiane.
    Vero.
    Ma la sostanza non cambia... dato che le radici cristiane vanno pure scritte nella costituzione europea o dove minchia era.
    A dir la verità non mi sembrava tutta 'sta pretesa...

  23. #173
    Il Nonno L'avatar di Ph@ntom
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Rambo Bond ha scritto mer, 22 dicembre 2004 alle 14:03
    Quote:

    Non è assolutamente vero che il relativismo è un fenomeno anti-occidentale. Se proprio vogliamo trovargli una base, se proprio vogliamo, questa è l'anti-occidentalismo; ma in realtà è un'ipotesi che mi risulta macchinosa (potrebbe essere un'analisi tuttalpiù a posteriori). Insomma non ci credo.
    Per carità, il relativismo è un parto smaccatamente occidentale. E non può che essere occidentale vista la storia da colonizzatori che abbiamo avuto.
    E' un pensiero occidentale, e su questo sono d'accordo, ma non possiamo considerarlo, oggi, un tratto pregnante dell'Occidente.
    Anzi, è proprio il contrario. Voglio dire, quanti metterebbero sullo stesso piano la propria civiltà con quella, per esempio, mussulmana?
    Considerarsi caput mundi è una caratteristica fondamentale dell'Occidente odierno
    E invece oggi meno che mai. Oggi, quando l'antiamericanismo è un sentimento internazionalizzato (e procede con qualche buco da rattoppare, ma ciò non cambia il discorso); oggi all'indomani di un '900 di decentramento del potere europeo; oggi, quando il problema africano è "blandamente" sentito (cioè, blandamente! Capite?) e l'Asia ci raggiunge in economia.

  24. #174
    the_lamb
    ospite

    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    Ph@ntom ha scritto gio, 23 dicembre 2004 alle 14:39
    A dir la verità non mi sembrava tutta 'sta pretesa...
    Infatti.
    Ci sono quanto meno anche quelle radici. Non è così?

  25. #175
    Lo Zio
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    Predefinito Re: Che fine ha fatto Dio?

    [email
    Ph@ntom[/email] ha scritto gio, 23 dicembre 2004 14:48]

    E invece oggi meno che mai. Oggi, quando l'antiamericanismo è un sentimento internazionalizzato (e procede con qualche buco da rattoppare, ma ciò non cambia il discorso); oggi all'indomani di un '900 di decentramento del potere europeo; oggi, quando il problema africano è "blandamente" sentito (cioè, blandamente! Capite?) e l'Asia ci raggiunge in economia.
    Non sono completamente d'accordo.

    L'Europa è oggi più unita che mai e ha ambizioni altissime, tornare centro dell'occidente dopo 50 anni di pax americana.
    Tutte le teorie imperanti nella classe politica statunitense, dall'attacco preventivo al neoliberismo sono assolutamente occidentalocentriche. La Cina, non l'Asia, sta crescendo esponenzialmente come potenza economica perchè si è fatta occidentale, ha adottato il capitalismo, ed ora, se il modello di Rostow non mente la società che prospetta per il futuro è quella consumistica. E se nemmeno Marx mente l'economia, struttura, andrà condizionando nel tempo tutti gli altri ambiti, culturali, politici e religiosi. Lo sta già facendo (mi è capitato di leggere un servizio su una mostra di artisti della nuova Cina e ci sono rimasto male: hanno adottato quella cacca-arte che da tempo coltivano i nostri "avanguardisti", ma questo è un altro discorso, tutto personale..).
    Tutto quello che ricade al di fuori di questo modello economico\politico è considerato con poco interesse, addirittura con sospetto e paura quando mostra i muscoli. Dal momento che questo modello economico\politico caratterizza gli stati europei e nord americani da almeno un secolo e mezzo, non si può non dire che non "ci" appartenga. E alla fine gira che ti rigira si finisce a considerare solo quello. E' occidentalismo, un egocentrismo culturale. Non mi permetto di dare un giudizio morale, perchè non mi piacciono questi discorsi, ma mi sembra un fatto manifesto, non si tollerano altri paradigmi.la guerra fredda che cos'era? Guerra di mondi, di visioni dell'economia e della politica.
    L'antiamericanismo è la risposta uguale e contraria all'americanismo che è dilagato dalla fine della seconda guerra mondiale, ancora di più dopo il '91.
    Ora che ne è sorto un altro paradigma, questo viene nuovamente combattuto con le unghie e con i denti. E' il modello di coloro che non hanno prospetti di crescita e non hanno altri sogni che quello di agire per il loro dio, e farsi saltare in aria e combattere il demonio: "noi"
    Bella roba, fa riflettere sugli effetti dell'unilateralismo

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