Originariamente Scritto da
Thalon
Provo ad esordire io.
Mainstream: dicesi mainstream un prodotto videoludico sviluppato e pubblicato da una società mainstream; una società mainstream è una società, generalmente grossa e spesso multinazionale (nel senso che più che altro ama delocalizzare in Cina o in est europa lo sviluppo per tagliare i costi) che segue logiche commerciali mainstream; una logica commerciale mainstream è una logica che ha al primo posto la tutela degli utili e l'appagamento degli azionisti (perché spesso le compagnie mainstream sono quotate in borsa) e il placamento degli speculatori (che non mancano nemmeno una presentazione all'E3 per farsi già subito un idea di un gioco anche solo guardando il rolling demo di una pre alpha, in modo da comunicare subito "vendi" o "compra" ai loro contatti a wall street); una logica mainstream si traduce ad esempio nella totale sudditanza degli sviluppatori (i coder e gli artisti) ai voleri del reparto marketing (vedi PR che impediscono ai coder di rispondere a certe domande della stampa specializzata, le uscite dei giochi decise dai PR per usufruire di certe confluenze benefiche tipo il natale o per evitare di sovrapporsi alla concorrenza o anche i press kit "blindati" e le ritorsioni alla stampa che non si allinea ai diktat degli stessi PR, o anche le presentazioni in anteprima mondiale a porte chiuse per poche testate di fiducia, oppure le copie omaggio distribuite ai fansite: un mio amico ad esempio gestiva tempo addietro un fansite dedicato a PES, e ogni volta che usciva un nuovo capitolo della saga il distributore italiano non mancava di inviargli una copia omaggio visto che lui era sempre molto generoso in fatto di elogi al gioco) e al voler trascurare l'aspetto artistico di un gioco in favore di un aspetto più commerciale e pubblicitario.
Al contrario un indie (che non è necessariamente e sempre una piccola compagnia) è uno sviluppatore che può anche arrivare a fregarsene delle logiche commerciali o che non vuole necessariamente diventare schiavo dei propri PR, e che quindi può concentrarsi sull'aspetto artistico/tecnico e sperare che le vendite siano un effetto secondario del buon prodotto e non la raison d'être di ogni cosa da cui tutto deve partire come conseguenza.
Ad esempio Inxile, che non è proprio un micro publisher, quando decide di fare di Wasteland 2 (un gioco "PC only" con vista simil isometrica dall'alto e combattimenti a turni) è decisamente indie, visto che se fossero un big alla EA o Bethesda e avessero una squadra di PR al proprio servizio la stessa squadra di PR sarebbe lì a premere per abbandonare lo sviluppo del gioco in quanto giudicato invendibile e fuori dagli standard commerciali mainstream (visto che se non hai almeno una vista in soggettiva stile FPS, i combattimenti in tempo reale, l'interfaccia e le meccaniche ultrasemplificate e se non sviluppi anche per consolle il tuo non è un vero RPG secondo i loro canoni).
PS: ad occhio ho sforato i 300 caratteri, ma la sintesi non è di certo un mio dono
al limite sintetizza pure con "gli indie non sono dei maledetti schiavi del marketing e piuttosto che puntare sull'apparenza e sull'hype puntano sulla qualità del prodotto finale".