Il vuoto dovrà pur avere qualche elemento invisibile.
In concetto stesso di vuoto indica il nulla,il concetto stesso di vuoto non significa nulla.
Ma ci sar pure qualcosa da vedere,altrimenti si è pazzi.
Altrimenti quest'uomo è pazzo.
Sono già 4 ore che coperto da sudore e dall'unto della sua maglietta osserva imperterrito il muro giallino posto di fronte alla sua branda, i suoi occhi non si calmano però, vagano senza metà come ebrei erranti dall'angolo fino al centro per passare dalle diagonali dell'ipotetico quadrato da essi tracciato.
L'occhio destro ogni tanto si chiude,ammiccando verso l'intonaco danneggiato.
Si alza di scatto,tenendo fisso lo sguardo sul muro, e prima che lo sgomento possa sostituire la nostra noia si fionda sulla porta, non chiusa. Ci sbatte contro provocando un forte rumore di schianto e la sua fuoriuscita dai cardini,piomba all'indietro e si rialza subito caplestando i vetri in frantumi.
Tornerà tra 5 minuti, nel frattempo gireremo per la casa senza meta, come gli occhi del bizzarro uomo.
E' una casa grande,ariosa,fin troppo. Manca del tutto il mobilio, o meglio, è stato rinchiuso come una furiosa belva dietro 2 rumorose e antiche mandate del ripostiglio, che ora somiglia piuttosto al deposito di uno sciacallo dopo un uragano. Le stanze sono circa 10, una più spoglia dell'altra, ognuna con le serrande chiuse o semiaperte, ognuna caratterizzata da uno spessore dell'aria spaventosamente denso,ti danno l'impressione di necessitare un machete per penetrarne gli angoli più nascosti.
L'unica stanza, oltre alla camera di poco prima, che si può definire arredata è quella che potrebbe sembrare un salotto privato della sua essenza.
Quasi possiamo delineare con l'uso della nostra fantasia il tappetto sul pavimento in legno,la televisione appoggiata sul mobile,la libreria lì nell'angolo.
Niente di tutto ciò è qui. Un giradischi campeggia in una angolo, buttato a terra, e miracolosamente risparmiato dalla polvere e dalle tarme. La presa di corrente è occupata proprio dalla spina del giradischi, che è tutta arrotolata sul pavimento come un serpente nero come la pece. Al momento non c'è nessun disco all'interno, distinguiamo solo il fondo nero, vuoto come la casa.
All'angolo opposto c'è un tavolo.
Privo di lampade, lumini o quant'altro possa servire ad un uomo per farsi luce nelle tenebre della notte, ma riempito di scatoline colorate, alti poco più di un centimetro e ripiene di pastelli e pennarelli. Sono tutti impilati con perfezione geometrica a formare grande cubo, di 3 scatole per lato.
Ed è lì che lui traffica in questo momento.
Afferra la scatola più in alto, la apre e ne riversa il contenuto colorato sul tavolo.
Osserva, anzalizza con cura ogni singolo pennarello rigirandoselo tra le mani grassocce emette grugniti arrabbiati ogni qualvolta la tenera grafite si rompe sotto l'azione rude delle sue dita indagatrici.
Dopo 5 minuti sceglie un pastello, e lo poggia in bilico sul tavolo di legno.
Dopo mezz'ora un altro pastello va a fare compagnia all'altro.
Ogni tanto lo sguardo dell'uomo si perde nuovamente nel muro, e gli occhi continuano a seguire quel buffo e ripetitivo itinerario di ore prima
Su,giù,destra,sinistra,diagonale,diagonale,su giù e destra e sinistra....
Poi scuote la testa,si schiarisce la vista e rabbrividisce.
Dopo 3 ore di dura selezione l'uomo prende 6 pastelli e 1 pennarello e si avvia verso il giradischi.
Prende il pennarello,è arancione, comincia a tracciare linee sul muro con ampi gesti del braccio, totalmente assuefatto dal suo lavoro da dimenticarsi che la spina del giradischi sta a stento sopportando il suo peso visto che la sta calpestando in punta di piedi.
Traccia lunghe linee, con la lingua fuori dai denti, cacciando sudore freddo dalla fronte, gettando ogni tanto un'occhiata ai 6 pastelli dimenticati nella mano sinistra, cercando di capire cosa sta disegnando.
E il tappo del pennarello è ancora attaccato.
Re: La volta buona? ( come evitare l'ennesimo fail )
Originariamente Scritto da Raytheon
Permessi di Scrittura
