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  1. #1
    Il Nonno L'avatar di Gendo Ikari
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    Predefinito Katawa Shoujo - versione completa

    [N.B.: prima di iniziare, sia chiaro che attualmente il gioco è disponibile solo in inglese. Vista la quantità di testo, una traduzione in italiano è decisamente di là a venire.]

    Lo scorso 4 gennaio, dopo uno sviluppo a fasi alterne durato circa 5 anni, è stata resa disponibile la versione finale di Katawa Shoujo, una produzione degna di una classifica dei videogiochi dalle origini più strane. Il punto di partenza fu una singola pagina extra alla fine di una douijinshi pubblicata in Giappone nel tardo 2000. In essa l'autore mostrava il suo personale concept per una Visual Novel - ironia della sorte, nel mondo dei videogiochi ci è entrato davvero anni dopo, visto che si tratta del character designer di Valkyria Chronicles. Scansionata e tradotta 6 anni più tardi, quella pagina fu anche colorata digitalmente da qualcuno e postata su 4Chan, dove generò un interesse tale che alcuni utenti decisero di trasformare quel concept in realtà.
    I legami diretti con 4Chan terminano qui, al contrario di quanto vorrebbero far credere alcuni siti per fare sensazionalismo e generare visite; lo sviluppo fu coordinato in altre sedi, e solo tre membri del team iniziale sono rimasti fino alla fine. Giusto il nome del team, 4 Leaf Studios, è un omaggio al luogo dove tutto ebbe inizio.
    Dopo un primo reset quasi totale del progetto, nel 2009 fu rilasciato l'Atto 1, diventato poi la base per la prosecuzione e il completamento del progetto. Dopo un periodo di semi-silenzio, il 2011 è stato costellato da continui aggiornamenti, fino all'annuncio della release definitiva.

    Di base abbiamo il classico trittico scuola / protagonista maschile / una manciata di ragazze tipico di molte produzioni del genere; le varie scelte condotte nel corso della storia porteranno a intrecciare una relazione con una di loro. Quel che rende unico Katawa Shoujo è che si tratta di una scuola speciale per ragazzi disabili, le cui condizioni sono congenite o causate da incidenti e malattie.


    (lo schizzo originale)



    Anche senza tenere in conto il luogo d'origine, la perplessità iniziale per il concept è comprensibile. Troppo facile il rischio di scadere nel cattivo gusto, facendo leva su feticismi vari; va notato che il titolo, pur ripreso direttamente dallo schizzo, usa una parola dalla traduzione abbastanza innocua in occidente ma che in Giappone ha una connotazione molto negativa, ma del resto il disegnatore non si aspettava che avrebbero preso l'idea sul serio... C'era anche la possibilità di sfociare, dal lato opposto, nel drammone.
    Tutto ciò non succede, ed è l'aspetto più sorprendente: l'argomento è trattato con gusto e tatto, senza rinunciare ad una atmosfera fondamentalmente leggera e a parecchi momenti di humour. Non mancano momenti di dramma, ma esso è generato dai problemi personali dei personaggi e non dalle loro disabilità; di sicuro esse hanno un peso nelle loro vite (nel caso di due delle ragazze, più che le disabilità stesse, gli eventi che le hanno causate) ma mai tale da definirle completamente, tanto che a volte ci si dimentica che le abbiano. Sono diversamente abili, ma prima di tutto persone.
    Questa delicatezza si estende anche alle scene Hentai presenti: poche, mai eccessive (solo in una ci sono genitali visibili, e anche lì niente di che) e ben inserite nel fluire delle storie, tanto che sconsiglio di usare l'opzione per disattivarle visto che, senza scherzi, si rischia di perdere per strada pezzetti di caratterizzazione. È anzi divertente leggere che qualcuno si sarebbe lamentato perché c'è poco di che spipacchiarsi su di esse

    Il gameplay è quel che è: si tratta di cliccare attraverso lunghe sequenze di testi e immagini, con delle scelte da fare ogni tanto – consiglio di salvare ad ognuna di esse, per poterle poi percorrere a ritroso. Come dice lo stesso nome del genere, si tratta più di storie interattive che di veri giochi. L'Atto 1 è quello con più ramificazioni: positivo come alcune delle prime scelte nel corso di esso abbiano conseguenze anche a lungo termine. A meno di non toppare al punto di beccare un finale negativo, le scelte intraprese porteranno a uno dei cinque "percorsi", uno per ogni ragazza, composti di altri tre atti. La quantità di scelte nel corso di essi è molto più ridotta, e hanno due o tre finali possibili. Le cinque storie prendono parecchie ore ciascuna per essere seguite fino in fondo.
    Non dimenticate che, tenendo premuto CTRL o attivando la "Skip Mode" dal menu, qualunque testo già visto in precedenza scorrerà velocemente, fermandosi quando ne trova di nuovo, indispensabile per ripetere certe sezioni (a volte le scelte cambiano solo alcuni dialoghi e le conseguenze si mostrano più tardi).

    Vista l'origine amatoriale, la qualità della scrittura è altalenante ma non scende mai sotto un certo livello, pur risultando variabile fra i vari percorsi narrativi, visto che di ogni storia specifica si è occupato un diverso sceneggiatore. Purtroppo, visto che si parla di quello che è forse il mio personaggio preferito, devo segnalare che il percorso di Shizune (la sordomuta) ha una sola scelta lungo tutta la sua durata. È stato l'ultimo a venire completato; difficile scrollarsi di dosso l'impressione che il risultato finale sia stato danneggiato dalla fretta, per volontà di chiudere finalmente i lavori entro il 2011. Questo senza ridurre i meriti suoi o degli altri sceneggiatori: ogni storyline presenta molti momenti capaci di coinvolgere emotivamente il lettore (c'è il tema più ampio del tornare ad apprezzare la vita), e il gradimento per ognuna dipende dai gusti personali. Potrei dire, per esempio, che la storia di Rin (l'artista nata senza braccia) non mi è proprio piaciuta, incentrata come è su un personaggio che ho trovato confuso e troppo difficile da capire, ma altri la adorano. Lilly ha forse la storia meglio scritta e strutturata, ma anche quella che sembra più creata cercando una "media ponderata" per farsi piacere - solo le capacità dello sceneggiatore evitano che la ragazza in questione diventi una Mary Sue cieca. Ognuna, però, merita di essere vissuta, apprezzando anche il buon cast di contorno.

    La qualità narrativa di Katawa Shoujo è affiancata da una realizzazione tecnica alla pari. Il motore usato è Ren'Py, un tool creato appositamente per realizzare Visual Novel; peccato che sulle versioni più recenti di Mac OS giri solo in finestra, inolte per ovvi motivi di comodità di sviluppo la versione del gioco non è quella più recente, cosa che impedisce quindi di portarlo anche su Android. I fondali sono fotografie ritoccate, ma il punto forte sono gli sprite dei personaggi e le varie illustrazioni che di tanto in tanto punteggiano la storia: anche qui la qualità è variabile, visti i diversi disegnatori impiegati, ma la media è piuttosto alta e lo stile ottimo, ben lontano dal mediocre pseudo-anime di molte produzioni Ren'Py. Non per niente molti, a prima vista, hanno pensato si trattasse di una produzione giapponese tradotta. Ottima la colonna sonora, che dovrebbe essere tutta o in grande parte composta appositamente, anche se priva di particolari guizzi di originalità. Unica delusione: il vecchio Act 1, quando completato al 100%, sbloccava una illustrazione molto carina. Succede lo stesso anche qui ma stavolta si tratta di un disegno francamente bruttino, che sembra fatto di fretta giusto prima di piazzare tutto nell'installer.
    Fino all'ultimo è stata tenuta segreta dagli sviluppatori la presenza di filmati che introducono il percorso di ogni ragazza, al termine dell'Atto 1. Si tratta di vere e proprie sequenze in stile anime, della durata di circa un minuto ciascuna; la loro qualità stupisce ancora di più se si considera che, musica a parte, sono opera di una singola persona. Un ulteriore segno della passione infusa in questo progetto.



    Dal momento della pubblicazione, il successo di Katawa Shoujo è stato superiore alle aspettative. La sua parte la ha fatta Gamefaqs, dove pur non avendone grosso bisogno, è stato oggetto di richieste di FAQ tale da schizzare in cima alla "Top 10 Wanted Faqs" nella homepage, dove è rimasto diversi giorni attirando la curiosità di parecchi utenti; si trova inoltre poco sotto la Top 10 assoluta nella stessa home. Pochi invece i grossi siti (Kotaku e The Escapist fra le eccezioni) che hanno voluto toccarlo; alcuni potrebbero avere avuto i contenuti adulti come impedimento per farlo ma la sensazione è che la tematica di Katawa Shoujo sia qualcosa che il videogaming "mainstream" ancora non sa e non vuole toccare. Al di là di questo "quarto d'ora" di fama, comunque, vedere tanti videogiocatori attirati prima da curiosità "malsana" e poi colpiti al cuore, lanciarsi in lodi sperticate sulla sceneggiatura, fa porre qualche dubbio sulla qualità media delle storie nei videogiochi in generale...

    Pur lontano dalla perfezione, Katawa Shoujo resta un piccolo "miracolo": coraggioso, coinvolgente, spesso commovente, assolutamente da provare, senza farsi spaventare dalla premessa o dall'idea di "limitarsi" semplicemente a leggere. Necessita quindi della giusta predisposizione, apertura e pazienza per essere apprezzato appieno. Per chi non fosse del tutto convinto, è sempre disponibile il download dell'Act 1, tradotto in diverse lingue fra cui l'italiano.

    http://www.katawa-shoujo.com/






    (immagine dal vecchio Act 1; nella versione finale Lelouch è stato sostituito da un tipo più anonimo)



  2. #2
    La Borga
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    Predefinito Re: Katawa Shoujo - versione completa

    eh?

  3. #3
    Lo Zio L'avatar di Strider
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    Predefinito Re: Katawa Shoujo - versione completa

    Grazie Gendo, mi hai fatto scoprire un gran bel gioco. Il plot narrativo è davvero stimolante, non sono un patito di questo genere di titoli, ma devo dire che la storia di questo tende ad accalappiarti e difficilmente ti lascia.
    I temi trattati sono delicati ma affrontati in modo da non essere offensivi o di cattivo gusto.
    Davvero complimenti ai creativi (cit.), un gioco indie gratuito che vale davvero la pena provare.

  4. #4
    Lo Zio L'avatar di Strider
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    Predefinito Re: Katawa Shoujo - versione completa

    Ops... Doppio post...

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