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Si chiama “PSR J0737-3039” la doppia pulsar scoperta fra la fine del 2003 e l’inizio del 2004 da un gruppo di radioastronomi guidato dai ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e da alcuni esperti dell’Università di Cagliari. Grazie alla scoperta, passata quasi inosservata al grande pubblico ma di enorme importanza scientifica, gli esperti sono riusciti a confermare la Teoria della Relatività di Einstein.
“Grazie all’estrema precisione del periodo di rotazione di una delle due stelle di neutroni che compongono il sistema – hanno spiegato gli astronomi sul sito ufficiale Inaf - si è potuto misurare il ‘restringimento’ della loro orbita, in perfetto accordo con le previsioni della Relatività Generale. Un importante contributo scientifico che cade, incredibile coincidenza, nell’Anno Mondiale della Fisica, istituito a cent’anni dalla prima formulazione della teoria di Albert Einstein”.
Ma quel che rende ancor più straordinaria la scoperta è che questo sistema di pulsar è l’unico, al momento conosciuto, con entrambe le stelle in grado di emettere segnali radio. Inoltre, spiegano ancora dall’Istituto nazionale di astrofisica, una delle due componenti può essere considerata un vero e proprio “orologio cosmico” di eccezionale stabilità.
Le due stelle di neutroni, infatti, ruotano ad altissima velocità, l’una attorno all’altra e, per effetto della Teoria della Relatività, perdono energia e cambiano costantemente la propria orbita. Gli scienziati, che dal giorno della scoperta sorvegliano attentamente le due pulsar servendosi di tre grandi radiotelescopi installati in Australia, Stati Uniti e Inghilterra, hanno stabilito che negli ultimi 18 mesi le due stelle di neutroni si sono avvicinate l’un l’altra: 7 millimetri al giorno. Di questo passo, commentano i ricercatori, le due pulsar si scontreranno tra circa 85 milioni di anni.
Caratteristiche delle due pulsar
PSR J0737-3039 è un sistema di due pulsar, particolari stelle costituite da neutroni, di dimensioni dell’ordine dei 20 chilometri di diametro, dotate di un forte campo magnetico e che ruotano attorno al proprio asse in tempi brevissimi: rispettivamente 23 millisecondi e 2,8 secondi per compiere una rotazione. I due corpi celesti, distanti da noi 2000 anni luce e scoperti nel 2003 da un gruppo internazionale di astronomi, emettono fasci di onde radio a intervalli regolari e molto ravvicinati, che sono singolarmente identificabili dai più grandi radiotelescopi terrestri.