Uccidere il padre
Amèlie Nothomb






Voland, Collana Amazzoni| titolo originale Tuer la perè, 2011| euro 9.00 pagg 91 | ISBN 978-88-6243-108-8


"Un’ambientazione quasi western fa da sfondo allo strano caso di Joe Whip, 15 anni: non sa chi sia suo padre e la sola cosa che gli dà soddisfazione è fare trucchi di magia. Quando sua madre lo mette alla porta, vaga nei bar di Reno intrattenendo i clienti con giochi di prestigio. Norman Terence, il più abile mago della zona, lo accoglie da subito in casa sua e Joe sembra trovare in lui un padre oltre che un mentore. Riuscirà l’allievo a superare il maestro? Un romanzo in forma di partita di poker sentimentale, con suspense garantita fino all’ultima carta.
come piu' o meno tutti saprete quando parlo di Amèlie non sono propriamente ... attendibilissimo. E' un'autrice che mi è entrata nel cuore e al suo 20° libro ancora non da segni di stufarmi.... certo se dopo 20 libri pero' ancora la leggo cosi' tuttodunfiato un motivo dovrà pure esserci?

Insomma che "Uccidere il padre" non fa eccezione.
Inizia in una forma "autobiografica"...ma è solo una scusa per cedere subito il passo alla storia di "fantasia" un po' come in "Una forma di vita" ma meglio. Parla di questo rapporto edipico sui generis in cui oltre al classico figlio ( acquisito ) che cerca di prendere il posto del padre.... c'è pure un Padre, non biologico, che vuol fortemente esserlo, il tutto è molto ben introdotto dalla frase iniziale nella 1a pagina di Aldous Huxley: "L'ostinazione è contraria alla natura, contraria alla vita. Le uniche persone assolutamente ostinate sono i morti."

Aperto il romanzo, al solito, non sono riuscito piu' a chiuderlo! Ogni pagina ne tirava un'altra e piu' leggevo piu' mi avvicinavo a quella particolare sensazione di claustrofobia, di ineluttabilità, di ...noir che ben conosce chi ama calarsi nelle trame dell'autrice nippobelga, anzi aspettavo da un momento all'altro che ci scappasse l'inevitabile morto ( ma non vi dico se ci sarà e nemmeno quando ) senza respirare fino al climax! Da li' in poi è una rincorsa al finale a capire, a vedere cosa succede, a cercare di darsi una spiegazione... che nothombianamente non arriverà ... ma vi lascerà ( o almeno a me lo fa spesso 'sto scherzetto ) davvero interdetti. Assurdo. Assurdo. Che sia la natura umana o che sia opera di Amèlie inutile negare che il suo messaggio a me arriva ed è un piacere, breve vero, brevissimo ( ma in questo caso per celebrare il 20° costa solo 9 euro!!! ) intenso... e infame il giusto che si ricomincia subito a contare i giorni che mancano al suo prossimo libro... Febbraio 2013, uff.

Insomma non il suo migliore ( o almeno non il mio preferito ) ma un bellissimo romanzo di Amèlie dove l'autrice ci da la sua particolare interpretazione del Complesso di Edipo... cedendo solamente un po' alla fine con un mezzo passo falso sul colpo di scena che dovrebbe stare alla base del romanzo ma che, per quello che mi riguarda, è assolutamente marginale agli stati d'animo che riesce a creare nel lettore questo romanzo.




GIUDIZIO FINALE
PRO:

+ Amèlie la si ama proprio per le atmosfere che riesce a creare anche in poche righe, "Uccidere il padre" non eccede.
+ grande spessore dei personaggi.
+ classico anti-eroe protagonista e buonissimi comprimari immersi in una realtà decisamente "originale"

CONTRO:
- alcuni momenti decisamente "telefonati".
- prova il colpo grosso sul finale a sorpresa che pero' pare poco credibile, per quanto coerente.


edizione/copertina: *** ( bah, ebbasta co sto cappello... ormai è un marchio di fabbrica )
stile di scrittura: ***** ( impossibile mollare la lettura )
storia vera e propria: **** ( amarognola, dolciastra, malata... Amèlie Nothomb 100% )
globale: ****/5


cosa ci somiglia: ....
dello stesso autore: "Attentato" ormai lo sanno pure i pixel che è il mio preferito