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  1. #1
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito I racconti dei nonni (& affini...)

    Comincio con il raccontare questa storia, di cui so poco se non i fatti generali atteso che le notizie le ho ricevute da mia madre a cui furono raccontate da un suo zio (morto da tempo).
    Nellestate del '42 (non so circostanziare meglio il periodo), da qualche parte nel mediterraneo (non molto al largo della Sicilia), lo zio di mia madre, sommergibilista, fu affondato da una unità inglese. Il sommergibile colpito piuttosto gravemente colò a picco (ma non so se adagiandosi sul fondo o meno, forse non toccò il fondo) in pochi minuti ma al suo interno vi erano ancora molti marinai italiani vivi, tra cui lo zio in questione.
    Adagiato sul fondo si prospettava, ormai, la sorte di moti sommergibilisti poichè speranze di riemergere non ve ne erano e le speranze di ricevere soccorso erano decisamente remote...
    Peraltro l'unità inglese, non sicura dell'affondamento, continuava a sganciare bombe di profondita nei paraggi.
    Trascorse le prime ore, iniziando a rendersi conto che l'aria cominciava a scarseggiare (al buio e con l'acqua gelida alla vita) inizò un terribile rituale che, probabilmente, deve essersi ripetuto su molti sommergibili che hanno avuto la stessa sorte (a prescindere dalla nazionalità ovviamente)... Il suicidio dei sopravvissuti... I colpi di pistola che risuonavano furono numerosi tra la ventina, circa, di nostri marinai sopravvissuti... Lo zio in questione, però, assime ad altri 4 o 5 suoi commilitoni, non ebbe il coraggio di farlo...
    Nel frattempo pivevano bombe di profondità...
    Proprio una di queste, ironia della sorte, esplose puttosto vicino al sommergibile creanbdo, evidentemente, una grossa bolla d'aria che dovè inserirsi in qualche squarcio dello scafo del sommergibile!
    Tanto bastò per far muovere lo stesso verso la superficie. Pur non riemerso del tutto (sembra) i sopravvissuti uscirono dallo scafo nella speranza di essere tratti in salvo ma... Cominciarono a piovere proiettili dall'unità inglese (...).
    Dei tre o quattro commilitoni che erano riemersi con il protagonista del racconto se ne salvò uno solo (ma lo zio di mia madre non ha mai saputo se furono attinti dai priettili inglesi o morirono in seguito annegati) che risuci, assieme allo zio, a nascondersi, mentre gli inglesi sparavano, dietro un fusto di gasolio che galleggiava tra i rimasugli dell'attacco e dell'affondamento.
    Furono salvati da una unità di soccorso italiana 3 giorni dopo.
    La persona in questione non ha mai più fatto un bagno, nè a mare (ovviamente) nè nella vasca da bagno (!)...
    Aspetto vostri racconti...
    Diego.

  2. #2
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Dimenticavo: mi sono ripromesso, prima o poi, di fare una seia ricerca (semmai contattando anche gli uffici dello stato mag. della marina). Vi terrò informati, abbiate pazienza!

  3. #3
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di Orologio
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Dai forza...non ci credo che nessuno non ha un "racconto" da scrivere...

    Il nonno della mia ragazza si e' fatto la campagna di russia...praticamente e' ritornato a piedi in italia...appena posso mi faro' raccontare qualche cosa di piu' dettagliato...

    Mentre l'altro suo nonno e' purtroppo morto, affondato dai tedeschi quando c'e' stato l'armistizio...

    Mio nonno paterno invece ha fatto la campagna d'africa...e' stato anche prigioniero degli inglesi...

    Quando avro' informazioni maggiori...scrivero' certamente di piu'...


  4. #4
    L'Onesto L'avatar di Scipione
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Il mio nonno paterno è stato chiamato alle armi all'inizio del '43 ed è stato messo di guarnigione a fiume. l'8 settembre l'ufficiale ha congedato i soldati e lui credeva che la guerra fosse finita ma, ad un certo punto, i tedeschi catturarono tutti. a questo punto i tedeschi volevano caricare la guarnigione su un treno per mandarla in qualche campo di prigionia. Mio nonno, insieme a pochi altri fortunati, è stato salvato da delle suore che gli avevano dato degli abiti da tedesco e così lui è fuggito.
    E' ritornato a casa a piedi facendo centinaia di kilometri ricercato dai tedeschi. Quando è tornato a casa (in carnia) però nessuno gli ha dato noie (forse per il fatto che in carnia c'erano più cosacchi che tedeschi).
    Il mio nonno materno invece era in sardegna (se no ricordo male almeno mi pare): è stato catturato dai tedeschi e poi successivamente liberato dagli americani. Durante la prigionia è stato si è preso la malaria e, appean liberato, gli americani lo hanno trasferito a Napoli dove è stato curato!
    Scusate l'imprecisione ma sono racconti che ho sentito dire dai miei e non li so con grandissima precisione!

  5. #5

    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Io so solo che il mio bisnonno paterno ha partecipato alla 2°GM con la divisione folgore,per fortuna e' stato ferito nei primi giorni della battaglia di El Alamein,e cosi' e' stato trasportato nelle retrovie...Che fortuna!
    Lui conserva ancora delle vecchie mappe e i suoi occhiali per il deserto!

  6. #6
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    WOW! Interessantissimo…
    Ma il tuo nonno è ancora vivo (spero! Anche perché ne parli al presente)?
    Perché non ti fai raccontare tutto, prendi appunti, e ci posti un bel racconto di un testimone oculare e protagonista di questo fondamentale episodio storico? Facci sapere anche dell’arruolamento, dell’addestramento, del clima politico e sociale in Italia all’epoca, di cosa pensavano lui e i suoi coetanei alle armi, delle condizioni all’arrivo alla depressione di Qattara… Insomma passa una giornata con il nonno (la “passera” può attendere una giorno…)! Lo farai sicuramente ancora più contento se, inoltre, gli dirai che racconterai la vicenda a degli amici virtuali!
    Digli anche che, in quanto ex paracadutista della Brigata Folgore (lontano ’91…), italiano e appassionato di storia, lo ammiro tantissimo pur senza conoscerlo!
    Saluti!

  7. #7
    Il Puppies L'avatar di Wolfen_84
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Vi racconterò un grave fatto accaduto a mio nonno materno durante la seconda guerra mondiale...
    Fu fatto prigioniero ad el Alamein durante l'offensiva anglo-americana e sucessivamente scontò la prigionia in America per il resto della guerra...ebbene mi raccontava alcuni episodi di pesanti umiliazioni subite dai soldati americani nei confronti dei prigionieri Italiani...ve ne cito unA sbalorditiva: i soldati americani costringevano spesso i prigionieri a sfilare per le strade della città(non ricordo quale) vestiti con le loro uniformi ormai ridotte a stracci, e mentre questi sfilavano, dagli angoli delle strade sbucavano individui armati di sassi, uova marce, bastoni e verdura che subito iniziavano a tormentare i poveri soldati italiani già umiliati dalla sconfitta; la cosa più grave è che per la maggior parte queste persone che lanciavano oggetti erano italiani emigrati in america prima della guerra, e che trattavano i loro "compatrioti" come animali, come se loro appartenessero ad un'altra nazione, infischiandonese che magari tra quei soldati potesse esserci un loro parente.Questi fatti, mi diceva mio nonno, accadevano spessissimo durante il corso della guerra, e cessarono solo dopo qualche settimana dall'armistizio. Da notare che di questi episodi non se ne sente quasi mai parlare nei documentari.

  8. #8
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Gli yankee non furono certo degli angioletti… Oltre all’episodio evidenziato nel topic relativo al massacro di Biscari ve ne furono altri, senza contare quelli di cui nulla si sa (verosimilmente la maggior parte)… Note sono, infatti, le efferatezze compiute durante la campagna nel pacifico (in verità senz’altro “ispirate” dalle “propedeutiche” giapponesi…) così come l’episodio, oggetto di recenti studi e furenti polemiche in USA, del campo di concentramento alla periferia di Berlino (non ricordo nome e ubicazione precisa) dove, finita la guerra, furono lasciati morire, di stenti, centinaia di prigionieri tedeschi (in particolare tra le SS).
    Tuttavia, onestamente, si deve pur dire che non furono al “top” in materia… Di gran lunga peggio fecero gli stessi tedeschi, i russi e i giapponesi (a voler fare una impossibile classifica tra "buoni e cattivi")… Forse i più “puliti”, tra gli alleati, nel complesso, furono gli inglesi anche se con noi non furono certo sempre “signorili” (nota la deliberata consegna di prigionieri italiani, in nord Africa, alle autorità francesi che poi mettevano, intenzionalmente, gli stessi sotto il “controllo” di truppe coloniali affatto rispettose della convenzione di Ginevra e piuttosto inclini alla sodomia violenta…).
    In ogni caso si deve sempre distinguere l’operato dei singoli con le “direttive generali”…
    Saluti!

  9. #9

    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Il mio bisnonno mi parlava sempre bene degli americani che lo avevano catturato in tunisia'specialmente di quelli emigrati in america durante il ventennio o dei soldati di colore(e ha potuto constatare che questi "Neri inferiori"erano addirittura + umani dei tanto rinomati tedeschi)
    Mi ha detto che per la prima volta in tanto tempo ha potuto parlare liberamente del fascismo(cosa stra-vietata in prima linea,con quegli infami degli ufficiali con occhi e orecchie ovunque)a i suoi compatrioti in america,raccontandogli cio' che succedeva in Italia...la cosa che + lo colpi'fu la quantita' di sigarette(Chesterfield,o giu' di li',che ancora oggi aquista molto volentieri dal suo tabbaccaio di fiducia)e cioccolato che gli "Yankee cattivi e alcolizzati"avevano con loro...Vi rendete conto che per la prima volta ha potuto bere alcolici,nn lo faceva dall'anno del suo arruolamento!

  10. #10
    La Borga L'avatar di Von Right
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Spero che il buono degli americani non si riducesse ad alcool e sigarette
    Altrimenti meglio il duce

  11. #11

    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    No,erano anche molto cordiali,scambiava delle parole con loro in francese scolastico e in italiano agli emigrati,si divertivano e giocavano a carte insieme.I + freddi erano gli inglesi,+ sulle loro
    e meno inclini a fraternizzare con i "fascisti".Molti inglesi rispettavano i pochi superstiti della folgore per la loro strenua resistenza,ma aluni del settore sud li odiavano perche' gli avevano inflitto perdite pesantissime.

  12. #12
    L'Onesto L'avatar di blackwolf45
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Eh le cose cambiano da settore a settore, direi quasi da nonno a nonno, non si può generalizzare.Il fratello di mia nonna era nella divisione Ariete e fu catturato a El Alamein dagli inglesi.Ha raccontato a mia nonna che gli alimenti nell'esercito italiano arrivavano di rado e facevano schifo,così molto spesso i camerati tedeschi dividevano la pagnotta con gli italiani.Ci sono due aneddoti curiosi:al mio prozio non andava tanto la prima linea, così ogni tanto si distendeva con le gambe fuori dalla trincea, per farsi colpire e venire spedito nella retorguardia.Non prese una pallottola in tutta la guerra!
    Un giorno poi lui e un altro vennero mandati ad infiltrarsi nelle linee inglesi di notte.Hanno strisciato sotto dei costoni su cui potevano vedere le vedette, e lui credeva che sarebbe morto quella sera perchè era pieno di inglesi.Invece riuscirono a tornare indietro sani e salvi.Dopo la cattura, venne mandato in un lager inglese in India.Vi lascio immaginare:per bere c'era la pioggia, ma gli inglesi non davano loro quasi niente da mangiare.Per mangiare mio prozio fabbricò una fionda con l'albero della gomma, ci prendeva gli uccelli e li mangiava crudi.Quando tornò a casa (nel 55 mi sembra) la portò con sè:fin quando non è morto nel 97 o 98 nessuno toccò mai quella fionda, neanche sua moglie o i suoi figli.Con quell'arnese si era salvato la vita e lo teneva appeso sopra il letto a mò di reliquia...

  13. #13

    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Gambe all'aria e fionde...Altro che sven assel!Cmq mio bisnonno fu' fortunatissimo,ando' in un bellissimo campo di prigionia in Canada,cibo a volonta' e molti Francofoni con cui parlare!

  14. #14
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Che storia quella della fionda!
    Davvero bellissima... Non tanto l'utilizzo, ma il fatto di tenerla successivamente (pazzesco che sia tornato il '55!) sul letto come reliquia... Mi ricorda quelle stanze da letto con l'effige sacra ma, nel caso, di sacro (e a ragione!) c'era la fionda!
    Ho riso da matti!

  15. #15
    La Borga L'avatar di Von Right
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Belle storie davvero

  16. #16
    L'Onesto L'avatar di blackwolf45
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    E di storie sui miei parenti ne ho ancora molte:mia nonna (la sorella di quello di El alamein) e sua sorella un giorno furono rastrellate dai tedeschi e messe su un treno nella stazione di Udine, pronto ad andare in Germania.Un altro loro fratello (erano 5 o 6 adesso non ricordo ) lavorava forzatamente per i tedeschi nella Todt.Si presentò all'ufficiale in stazione e protestò ferocemente, arrivando a minacciare di smettere di lavorare.Dopo 3 giorni in cui non si era mosso dalla stazione convinse l'ufficiale a rilasciare le sue sorelle...

    Mio nonno venne anch'esso rastrellato e sistemato assieme ad un centinaio di altri giovani in un recinto, davanti a una chiesa sopra una collinetta.Il caso volle che proprio nella strada di sotto passasse un corteo di vecchiette, così mio nonno riuscì a sgattaiolare fuori.Le vecchie gli diedero un lungo scialle nero che indossò e si avviò appoggiandosi a due vecchiette, facendo finta di essere una vecchietta malandata!

    E ancora, il marito della sorella di mio nonno ( ) combattè in vari fronti, Albania, Grecia e infine coi crucchi a monte cassino.Sfondato il fronte riuscì a imboscarsi e a ritornare a casa.
    I suoi due fratelli però non furono altrettanto fortunati:erano ragazzi di 16-17 anni che possedevano un cavallo, e ogni tanto lo portavano a mangiare il fieno nel fienile (cjast in friulano- er matusa impara! ) di una villa matronale.La vecchia megera chiese al capo partigiano locale di ucciderli.Mi ricordo che mia nonna aveva gli occhi lucidi mentre mi raccontava la storia,perchè vide la madre dei ragazzi che li riportava in paese su un carretto, urlando "mei an copas!mei an copas!"(me li hanno uccisi).Il suddetto partigiano venne arrestato e impiccato dai tedeschi e-senti senti-la gente del paese gli sputava addosso mentre lo impiccavano, carogna che non era altro.

    Questa è più simpatica:mia nonna finita la guerra venne a sapere che in un paese vicino una bomba aveva distrutto una fabbrica di zucchero, e tutti andavano a prenderlo.Così ci andò anche lei con una amica, trovando un'amara sorpresa:lo zucchero, sciolto dalla bomba, era diventato una spessa lastra.Tutti avevano un martello o un piccone e loro no.Chiesero aiuto a degli scozzesi (col kilt!) che erano lì e questi, con un sorriso da un orecchio all'altro, dissero "noi dare 5 chili zucchero bianchissimo!".Mia nonna non capiva perchè gli regalassero quello zucchero, e gli scozzesi cominciarono a svuotare il loro camion.La sua amica, un pò più sveglia, disse "Alda, chei chi nus fasin la fieste!" (Alda, questi qua ci fanno la festa).E con una scusa si dileguarono in fretta...

  17. #17
    L'Onesto L'avatar di Scipione
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    al mio concittadino rispondo anche io con una storia del friuli: in carnia per la precisione.
    Mio nonno scappò da fiume fino in carnia a piedi: ovviamente fu aiutato da parecchie persone poichè i tedeschi lo cercavano. Mia nonna intanto, saputo cosa era successo, era preoccupata perchè mio nonno non scriveva più. un giorno mio nonno mandò una letterra (ovviamente ad un'altro indirizzo e sotto un'altro nome) e la lettera fu mandata a mia nonna che la riconobbe perchè la parola "cuore" era scritta con la "q" (errore tipico di mio nonno)

    Un'altra storia che raccontava mio nonno era quella che dei partigiani del posto avevano ammazzato un fascista mentre era a letto con la moglie e con il figlio piccolo. questa vicenda indignò moltissimo gli abitanti del paese tanto che, alla fine della guerra, il capo dei partigiani non potè rientrare in paese altrimenti l'avrebbero ammazzato.

  18. #18
    L'Onesto L'avatar di blackwolf45
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Il mio bisnonno invece (da parte materna-i parenti precedenti erano da parte paterna) era ferroviere, per cui iscritto al PNF.Durante la guerra venne arrestato dai partigiani in un paese vicino a dove viveva.Fu tenuto prigioniero un pò e venne liberato.I partigiani gli regalarono anche uno zaino, e lui ingenuamente non ci guardò dentro pensando fosse cibo .Arrivato nei pressi di casa venne fermato a un posto di blocco tedesco, e aperto lo zaino, scoprì che dentro c'erano munizioni e bombe a mano .Venne portato in prigione a Udine in via Spalato, vicino la stazione dei treni.La mia bisnonna andava a trovarlo molto spesso rischiando la vita dato che la stazione veniva bombardata ogni giorno quasi.
    Di storie (sopratutto sui partigiani) da queste parti ce ne sono tante.
    Pian piano ve le racconto tutte...

  19. #19
    Lo Zio L'avatar di palumbro
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Quella che vi racconto è la storia dei mie non materni che, purtroppo non ho avuto l'occasione di conoscere, poichè sono nato qualche anno dopo la loro morte.
    I fati sono un po' sfuocati poichè, mi sembra ovvio, non ne parliamo in famiglia da anni e anni.

    I miei non erano polacchi vivevano in una città chiamata Lodz (la cui pronuncia è impossibile) a circa 80-90 kilometri da Varsavia.
    Mio padre era un ufficiale di fanteria ed è stato uno dei primi a combattere dato l'uno settembre è partito per incontrare le divisioni Panzer tedesche.
    Per fortuna è stato catturato (dico fortuna percgè non gli è capitata l'altra sorte).
    Mio nonno non è mai stato in un campo di prigionia poichè era alto, biondo e occhi azzurri (un perfetto ariano...), in più sapeva guidare (cosa non certo comunissima all'epoca) per cui è stato "incaricato" di fare l'autista per alcuni ufficiali tedeschi.
    Poi un giorno uccise i gli ufficiali che stava trasportando ed è fuggito verso casa dove lo attendeva mia nonna e dove visse in completo isolamento in soffitta per quasi 4 anni.

    Mia non invece parlava il tedesco quindi gli facevano guidare i tram che trasportavano ufficiali, sergenti o chicchessia.
    purtroppo data la scarsità di vitamine di cui potevadisporre partorì una specie di cecità.

    Comunque c'è un lieto fine: tutti e due vissero per altri 30-35 anni felici e contenti.

  20. #20
    L'Onesto L'avatar di blackwolf45
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    palumbro ha scritto ven, 21 gennaio 2005 alle 20:21

    Mia non invece parlava il tedesco quindi gli facevano guidare i tram che trasportavano ufficiali, sergenti o chicchessia.
    purtroppo data la scarsità di vitamine di cui potevadisporre partorì una specie di cecità.
    ?Scusa non ho capito...
    Ma tu quindi sei polacco?direi che i tuoi l'hanno scampata bella, dato i macelli che han fatto i crucchi in polonia

  21. #21
    Lo Zio L'avatar di palumbro
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    blackwolf45 ha scritto ven, 21 gennaio 2005 alle 20:28
    palumbro ha scritto ven, 21 gennaio 2005 alle 20:21

    Mia non invece parlava il tedesco quindi gli facevano guidare i tram che trasportavano ufficiali, sergenti o chicchessia.
    purtroppo data la scarsità di vitamine di cui potevadisporre partorì una specie di cecità.
    ?Scusa non ho capito...
    Ma tu quindi sei polacco?direi che i tuoi l'hanno scampata bella, dato i macelli che han fatto i crucchi in polonia
    volevo scrivere mia nonna, comunque sono polacco per parte materna.
    per l'atra parte milanese!

  22. #22
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    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Caspita... Quella dell'uccisione dei due uficiali tedeschi...

  23. #23
    miticapiria
    ospite

    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Mio nonno paterno è morto quando avevo 6 anni, quindi le cose che so le ho apprese di seconda mano da mia nonna o da mio padre. Nato nel 1919, nel giugno del 1940 stava finendo (o aveva appena finito) il servizio militare quando fu richiamato perchè l'Italia entrò in guerra. Prestò servizio come bersagliere nell'ariete, se non sbaglio, dunque doveva essere un fante di supporto nella divisione corazzata. Prima di essere mandato in aFrica , ha partecipato all'invasione di Creta: sembra si sia paracadutato con le unità tedesche, in quanto sembra sia andato come volontario ad addestrarsi con i paracadutisti tedeschi per un certo periodo di tempo, dopodichè è stato aggregato alle forze d'invasione tedesche. (Sinceramente ne so poco di questo suo periodo,può darsi che non tutta corrisponda perfettamente). Come dicevo è stato mandato in Africa , dove si è fatto tutte le battaglie con l'Ariete, fino ad El Alamein, dove è stato catturato dagli inglesi, cattura avvenuta non proprio in maniera agevole,tra l'altro. A quanto pare lui e altri 6 commilitoni durante la ritirata si ritrovarono in una specie di fosso usato come deposito munizioni, dunque pieno di ogni ben di dio. Si narra che questi 7 soldati resistettero 2 giorni agli assalti inglesi (in quanti fossero gli inglesi non lo so)prima di arrendersi definitivamente. Fu loro concesso l'onore delle armi.
    Comunque nel tempo passato in Africa mio nonno fece in modo di guadagnare una medaglia, a quanto pare per aver assaltato con successo una quota. Pensavo fosse sparita , ma mio padre l'ha ritrovata tra la cose di mia nonna, trapassata purtroppo anche lei l'estate scorsa. La decorazione è questa qua (spero si veda):

    Croce al merito di guerra






    Fra l'altro, qualcuno ne sa qualcosa di più a riguardo di questa decorazione?

    Dopodichè per lui la guerra guerreggiata finì. Si fece qualche mese di prigionia in Eritrea, poi venne spostato negli States, non prima che la nave inglese che lo trasportava fosse affondata dai giapponesi però. Che culo. Fu raccolto un paio di giorni dopo da un'altra unità inglese. In America data le sue capacità per così dire mettalurgiche fu messo a lavorare in una fabbrica di armamenti, a Pittsburgh precisamente. Dopo la guerra fu mandato in U.K., dove però rimase per lavorare a Glasgow, sempre in una fabbrica d'armamenti. Tornò a casa nel 1947, sette anni dopo la sua partenza. La cosa più triste della storia è che sebbene sia soppravissuto alla guerra non è soppravissuto al deserto - morì di cancro ai polmoni ,perchè 40 anni dopo li aveva ancora pieni di sabbia.

    La storia di mio nonno materno invece è alquanto diversa: essendo sloveno ( di Trieste), per impedirgli di unirsi ai partigiani ,assieme a tanti altri giovani sloveni e croati,fu mandato dai fascisti in un campo di concentramento in centro Italia, Abbruzzo o Molise (ma la maggior parte di loro venne mandata in Sardegna), dove vi rimase fino all'8 settembre. Poi scappò a casa e si nascose a tedeschi e repubblichini che rastrellavano e bruciavano i paesi sloveni attorno a Trieste, ma per fortuna in qualche maniera riuscì ad evitare di essere preso e mandato in risiera.

  24. #24

    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Nooooo che ficata,resistettero per 2 gioni nel deposito munizioni,questa la dico a Sven Assel!

  25. #25
    miticapiria
    ospite

    Predefinito Re: I racconti dei nonni (& affini...)

    Er matusa ha scritto dom, 23 gennaio 2005 alle 22:49
    Nooooo che ficata,resistettero per 2 gioni nel deposito munizioni,questa la dico a Sven Assel!
    Anche tu un estimatore di Hassel? qual' è il tuo romanzo preferito di Sven?

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