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È stato finalmente tradotto in italiano il best-seller inglese del “Marco Polo della droga”, che ha venduto in Gran Bretagna oltre 500.000 copie ed è già stato tradotto in altre lingue europee.
Howard Marks racconta in una brillante autobiografia la sua ‘carriera’ nel mondo del traffico di hashish e marjiuana. Quest’attività lo porterà alla cattura e all’arresto da parte della Dea, fino a scontare una pena di sette anni nel più duro penitenziario americano, a stretto contatto con i più pericolosi criminali e assassini.
La storia inizia dunque dalle esperienze adolescenziali di Howard Marks nel suo nativo Galles, poi studente e professore di fisica a Oxford, all’epoca dei movimenti giovanili degli anni ‘60. Il protagonista, attirato da queste culture alternative, si trasferisce a Londra e si avvicina alle droghe. Inizia a consumare quantità sempre maggiori di hashish e, da semplice consumatore, diviene un vero e proprio spacciatore su scala mondiale. I nuovi traffici lo portano a conoscere da vicino le più disparate organizzazioni: Ira, Cia, mafia, mentre le incalzanti indagini giudiziarie lo spingono ad escogitare innumerevoli stratagemmi. Arriva a usare 43 nomi falsi, 89 linee telefoniche, 25 società di copertura, rivelandosi «un eroe... eccentrico e intelligente».
Mr Nice, pur narrando storie ed episodi che hanno per sfondo il clima culturale degli anni ‘60 e ‘70, è riuscito a riscuotere un inatteso successo soprattutto fra le giovani generazioni. Queste ultime vedono forse, nelle rocambolesche vicende di Mr Nice, un riflesso di quel loro spirito ribelle e irriverente che il proibizionismo delle leggi attuali finisce per frustrare.
Howard Marks è stato in Italia in dicembre e ha visitato anche il Parlamento, senza suscitare troppo scandalo, nonostante i suoi trascorsi... (giuseppe angeleri)