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  1. #851
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    Oh bene, Vespa che ospita i Casamonica.
    Si potrebbero prendere due piccioni con una fava. Magari il plastico da studio è del tipo esplosivo

  2. #852
    Shogun Assoluto L'avatar di NoNickName
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    Oh bene, Vespa che ospita i Casamonica.
    non eri per l'accoglienza agli stranieri?

  3. #853
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Loro sono abruzzesi

  4. #854
    Vitor
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Citazione Originariamente Scritto da NoNickName Visualizza Messaggio
    non eri per l'accoglienza agli stranieri?
    Pensa che sono italiani

  5. #855
    Shogun Assoluto L'avatar di NoNickName
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    non per me

  6. #856
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Citazione Originariamente Scritto da PinHead81 Visualizza Messaggio
    Si potrebbero prendere due piccioni con una fava. Magari il plastico da studio è del tipo esplosivo
    sarebbe meraviglioso

  7. #857
    Frappo
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    http://milano.repubblica.it/cronaca/..._ds-122505283/

    poffarbacco, e chi l'avrebbe mai detto

  8. #858
    Vitor
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    «Senza controlli e poco trasparenti» Il rapporto sugli appalti a Roma
    Dossier su Alemanno e Marino


    Il confronto tra le giunte: boom con l’ex sindaco, l’attuale primo cittadinoo inserito in un sistema già costituito. Sotto esame gli ultimi quattro anni di amministrazione. Niente gara pubblica per l’87% dei lavori: affidati così 2,9 miliardi, la metà della spesa totale

    Il giudizio finale è netto, e non fa distinzioni tra le due amministrazioni che si sono succedute in Campidoglio negli ultimi quattro anni, tra il 2011 e il 2014: l’analisi dei dati condotta dagli ispettori dell’Anticorruzione «ha reso di palese evidenza il massiccio e indiscriminato ricorso a procedura non a evidenza pubblica in grado di assorbire di fatto, in termini quantitativi, quasi il 90 per cento delle procedure espletate». Per un valore complessivo pari al 43 per cento degli appalti affidati: ciò significa che poco meno della metà dei lavori e dei servizi assegnati a Roma e pagati con denaro pubblico sono stati attribuiti attraverso trattative private, scegliendo di fatto i beneficiari. Poco dopo gli ispettori rincarano la dose: quel «generalizzato e indiscriminato» utilizzo delle procedure negoziate in alternativa alle gare pubbliche è «in palese difformità e contrasto con le regole, rivelando spesso un’applicazione o elusione delle norme disinvolta e in alcuni casi addirittura spregiudicata».

    Procedure foriere di corruzione

    Di più: «Ciò induce a ritenere che la prassi rilevata abbia una genesi lontana nel tempo e rappresenti in molti casi più un lucido escamotage che ha orientato l’attività contrattuale degli uffici verso un percorso semplificato foriero, come confermato dai recenti fatti di cronaca, di distorsioni anche di carattere corruttivo piuttosto che dalle condizioni di straordinarietà che hanno caratterizzato l’attività politico-amministrativa di Roma Capitale negli ultimi anni». Dietro i circa tre miliardi di euro assegnati in quattro anni a trattativa privata, insomma, si nasconde più il malaffare che la soluzione a situazioni d’emergenza, e l’indagine su Mafia Capitale non ha fatto altro che confermare questa ipotesi.



    La relazione

    Sono le conclusioni della relazione per l’Autorità nazionale anticorruzione sugli appalti a Roma consegnata lo scorso 7 agosto al presidente Raffaele Cantone, e ora inviate al sindaco Marino e al prefetto Gabrielli, perché valutino le iniziative di rispettiva competenza, alla Procura della Repubblica (Direzione distrettuale antimafia) e alla Procura della Corte dei conti per gli eventuali, ulteriori accertamenti che vorranno svolgere. La denuncia dell’Anac si estende a un’altra considerazione: il sospetto di interessi corruttivi o criminali di altro genere dietro agli appalti a trattativa privata è «confermato dalla constatazione di generalizzata carenza e omissione anche della verifica dei requisiti di partecipazione alle procedure negoziate degli operatori economici invitati, offerenti e aggiudicatari».

    Un «porto franco» senza controlli

    Questo particolare, insieme «all’improprio e spesso illegittimo» utilizzo della procedura negoziale per «difetto di motivazione», alla «non trasparente scelta dell’affidatario» e al «carente controllo e verifica della prestazione», rende il sistema di assegnazione dei lavori «un “porto franco” scevro dal rispetto delle regole e funzionale esclusivamente al raggiungimento di obiettivi estranei agli interessi della collettività». La fotografia della situazione è asettica, fatta solo di numeri, e si ferma al dicembre 2014 quando, con i primi arresti ordinati nell’inchiesta sul «Mondo di Mezzo», è stata scoperchiata la pentola della corruzione e del mercato politico-affaristico che si celava dietro gli appalti; soprattutto quelli vinti dalle cooperative. Oggi sappiamo perché c’è stato quel massiccio ricorso alla trattativa privata, esploso durante l’amministrazione di centrodestra guidata da Gianni Alemanno e proseguito, sebbene per cifre minori, con quella di centrosinistra guidata da Ignazio Marino. Ma una differenza tra le due Giunte viene evidenziata, soprattutto per ciò che riguarda le motivazioni del ricorso alle procedure negoziali.

    Il sistema Alemanno e l’arrivo di Marino

    Sul periodo di governo Alemanno, che in due anni e mezzo ha speso più di cinque miliardi di euro, la relazione si limita a illustrare il dato del forte ricorso alle procedure negoziate: quasi due miliardi, il 36 per cento del totale, senza che vengano fornite giustificazioni. Per quanto riguarda la Giunta Marino invece (1 miliardo e 364 milioni in un anno e mezzo) le procedure negoziate sono salite all’87 per cento del totale, anche se per un importo complessivo dimezzato o poco più. In primo luogo per via della «forte riduzione degli stanziamenti di bilancio» per investimenti che richiedono il ricorso a gara pubblica per via del loro valore; inoltre «la mancata approvazione del bilancio nei termini di legge», con il conseguente ricorso all’esercizio provvisorio, «ha contribuito in modo sostanziale alla riduzione delle gare a evidenza pubblica». Infine, «si è osservato il costante ricorso a procedure negoziate per gli interventi di approvvigionamento di servizi e forniture essenziali, ovvero per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che dovevano comunque essere assicurati alla collettività».


    Inconsapevole

    È come se - nell’analisi degli ispettori - il nuovo sindaco si fosse trovato ad agire in stato di necessità, ma senza rendersi conto del sistema che era stato costruito e agiva intorno a lui. Dal quale emergevano comunque delle anomalie, come si evince anche dai rilievi contenuti nella relazione dell’Anac che ha esaminato un campione di 1.850 procedure negoziate con le quali è stato distribuito circa mezzo miliardo di euro. Tra queste ci sono i lavori appaltati «in economia» e alle cooperative sociali, che «spesso non tengono in alcun conto le soglie massime di importo consentite». Tra i cinque gruppi segnalati per aver acquisito «affidamenti in numero rilevante e con importo consistente» ce ne sono tre coinvolte nelle indagini su Mafia Capitale: la Eriches 29 giugno di Salvatore Buzzi (40 appalti per 16 milioni e 698.000 euro), la Domus Caritatis (111 appalti per oltre 37 milioni) e la Casa della solidarietà (76 appalti per 18 milioni e mezzo) che rientrano nella holding de «La Cascina», legata a Comunione e liberazione.

    Troppi lavori alle cooperative

    «Negli affidamenti negoziati non si rileva una adeguata rotazione tra i soggetti affidatari», denuncia l’Autorità anticorruzione. Che aggiunge: «Nelle delibere di affidamento o di autorizzazione emerge la frequente carenza di una esplicita motivazione della scelta effettuata, il mancato richiamo alla tipologia di affidamento applicata, nonché assenza di presupposto di imprevedibilità non imputabile alla stazione appaltante». C’è poi un rilievo che pare indirizzato alla giunta Marino: «Le numerose proroghe effettuate per assicurare la prosecuzione del servizio, anche di importo rilevante, hanno spesso avuto durata bimestrale o trimestrale, motivata dalla mancata approvazione del bilancio, che ha costretto l’Amministrazione al frazionamento degli investimenti. Nonostante i servizi da svolgere fossero in gran parte ritenuti vitali e improcrastinabili, si è rilevata la totale assenza di programmazione, seppur limitata agli importi a disposizione».



    Un lungo elenco

    L’elenco delle «anomalie» e delle «criticità» è lungo, e sempre con riferimento alle cooperative «operanti nel settore sociale» gli ispettori denunciano che «possono vantare, nell’ultimo triennio, un esorbitante numero significativo di affidamenti corrispondenti a valori economici rilevanti avvenuti in gran parte in forma diretta, a conferma del mancato rispetto anche dei basilari principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità». Infine la relazione sottolinea che «nell’ambito dei Dipartimenti, Municipi e degli altri centri di costo di Roma Capitale, l’attività relativa agli affidamenti con procedure negoziate sia spesso sfuggita ai controlli preventivi dei vertici della struttura, essendo delegata ai singoli responsabili del procedimento operanti in pressoché totale autonomia».

  9. #859
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    arfio marchini incoming↑

    riguardo altro, su youtube l'han rimosso, ma il video dovrebbe esser questo

    http://www.ilgiornale.it/video/polit...e-1171120.html

    argomentazioni senza senso e a 1'35" inizia una serie di minacce casamonica in diretta TV.
    neanche se ne accorge

  10. #860
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Citazione Originariamente Scritto da Vitor Visualizza Messaggio
    «Senza controlli e poco trasparenti» Il rapporto sugli appalti a Roma
    Dossier su Alemanno e Marino


    Il confronto tra le giunte: boom con l’ex sindaco, l’attuale primo cittadinoo inserito in un sistema già costituito. Sotto esame gli ultimi quattro anni di amministrazione. Niente gara pubblica per l’87% dei lavori: affidati così 2,9 miliardi, la metà della spesa totale


    Il giudizio finale è netto, e non fa distinzioni tra le due amministrazioni che si sono succedute in Campidoglio negli ultimi quattro anni, tra il 2011 e il 2014: l’analisi dei dati condotta dagli ispettori dell’Anticorruzione «ha reso di palese evidenza il massiccio e indiscriminato ricorso a procedura non a evidenza pubblica in grado di assorbire di fatto, in termini quantitativi, quasi il 90 per cento delle procedure espletate». Per un valore complessivo pari al 43 per cento degli appalti affidati: ciò significa che poco meno della metà dei lavori e dei servizi assegnati a Roma e pagati con denaro pubblico sono stati attribuiti attraverso trattative private, scegliendo di fatto i beneficiari. Poco dopo gli ispettori rincarano la dose: quel «generalizzato e indiscriminato» utilizzo delle procedure negoziate in alternativa alle gare pubbliche è «in palese difformità e contrasto con le regole, rivelando spesso un’applicazione o elusione delle norme disinvolta e in alcuni casi addirittura spregiudicata».

    Procedure foriere di corruzione

    Di più: «Ciò induce a ritenere che la prassi rilevata abbia una genesi lontana nel tempo e rappresenti in molti casi più un lucido escamotage che ha orientato l’attività contrattuale degli uffici verso un percorso semplificato foriero, come confermato dai recenti fatti di cronaca, di distorsioni anche di carattere corruttivo piuttosto che dalle condizioni di straordinarietà che hanno caratterizzato l’attività politico-amministrativa di Roma Capitale negli ultimi anni». Dietro i circa tre miliardi di euro assegnati in quattro anni a trattativa privata, insomma, si nasconde più il malaffare che la soluzione a situazioni d’emergenza, e l’indagine su Mafia Capitale non ha fatto altro che confermare questa ipotesi.



    La relazione

    Sono le conclusioni della relazione per l’Autorità nazionale anticorruzione sugli appalti a Roma consegnata lo scorso 7 agosto al presidente Raffaele Cantone, e ora inviate al sindaco Marino e al prefetto Gabrielli, perché valutino le iniziative di rispettiva competenza, alla Procura della Repubblica (Direzione distrettuale antimafia) e alla Procura della Corte dei conti per gli eventuali, ulteriori accertamenti che vorranno svolgere. La denuncia dell’Anac si estende a un’altra considerazione: il sospetto di interessi corruttivi o criminali di altro genere dietro agli appalti a trattativa privata è «confermato dalla constatazione di generalizzata carenza e omissione anche della verifica dei requisiti di partecipazione alle procedure negoziate degli operatori economici invitati, offerenti e aggiudicatari».

    Un «porto franco» senza controlli

    Questo particolare, insieme «all’improprio e spesso illegittimo» utilizzo della procedura negoziale per «difetto di motivazione», alla «non trasparente scelta dell’affidatario» e al «carente controllo e verifica della prestazione», rende il sistema di assegnazione dei lavori «un “porto franco” scevro dal rispetto delle regole e funzionale esclusivamente al raggiungimento di obiettivi estranei agli interessi della collettività». La fotografia della situazione è asettica, fatta solo di numeri, e si ferma al dicembre 2014 quando, con i primi arresti ordinati nell’inchiesta sul «Mondo di Mezzo», è stata scoperchiata la pentola della corruzione e del mercato politico-affaristico che si celava dietro gli appalti; soprattutto quelli vinti dalle cooperative. Oggi sappiamo perché c’è stato quel massiccio ricorso alla trattativa privata, esploso durante l’amministrazione di centrodestra guidata da Gianni Alemanno e proseguito, sebbene per cifre minori, con quella di centrosinistra guidata da Ignazio Marino. Ma una differenza tra le due Giunte viene evidenziata, soprattutto per ciò che riguarda le motivazioni del ricorso alle procedure negoziali.

    Il sistema Alemanno e l’arrivo di Marino

    Sul periodo di governo Alemanno, che in due anni e mezzo ha speso più di cinque miliardi di euro, la relazione si limita a illustrare il dato del forte ricorso alle procedure negoziate: quasi due miliardi, il 36 per cento del totale, senza che vengano fornite giustificazioni. Per quanto riguarda la Giunta Marino invece (1 miliardo e 364 milioni in un anno e mezzo) le procedure negoziate sono salite all’87 per cento del totale, anche se per un importo complessivo dimezzato o poco più. In primo luogo per via della «forte riduzione degli stanziamenti di bilancio» per investimenti che richiedono il ricorso a gara pubblica per via del loro valore; inoltre «la mancata approvazione del bilancio nei termini di legge», con il conseguente ricorso all’esercizio provvisorio, «ha contribuito in modo sostanziale alla riduzione delle gare a evidenza pubblica». Infine, «si è osservato il costante ricorso a procedure negoziate per gli interventi di approvvigionamento di servizi e forniture essenziali, ovvero per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che dovevano comunque essere assicurati alla collettività».


    Inconsapevole

    È come se - nell’analisi degli ispettori - il nuovo sindaco si fosse trovato ad agire in stato di necessità, ma senza rendersi conto del sistema che era stato costruito e agiva intorno a lui. Dal quale emergevano comunque delle anomalie, come si evince anche dai rilievi contenuti nella relazione dell’Anac che ha esaminato un campione di 1.850 procedure negoziate con le quali è stato distribuito circa mezzo miliardo di euro. Tra queste ci sono i lavori appaltati «in economia» e alle cooperative sociali, che «spesso non tengono in alcun conto le soglie massime di importo consentite». Tra i cinque gruppi segnalati per aver acquisito «affidamenti in numero rilevante e con importo consistente» ce ne sono tre coinvolte nelle indagini su Mafia Capitale: la Eriches 29 giugno di Salvatore Buzzi (40 appalti per 16 milioni e 698.000 euro), la Domus Caritatis (111 appalti per oltre 37 milioni) e la Casa della solidarietà (76 appalti per 18 milioni e mezzo) che rientrano nella holding de «La Cascina», legata a Comunione e liberazione.

    Troppi lavori alle cooperative

    «Negli affidamenti negoziati non si rileva una adeguata rotazione tra i soggetti affidatari», denuncia l’Autorità anticorruzione. Che aggiunge: «Nelle delibere di affidamento o di autorizzazione emerge la frequente carenza di una esplicita motivazione della scelta effettuata, il mancato richiamo alla tipologia di affidamento applicata, nonché assenza di presupposto di imprevedibilità non imputabile alla stazione appaltante». C’è poi un rilievo che pare indirizzato alla giunta Marino: «Le numerose proroghe effettuate per assicurare la prosecuzione del servizio, anche di importo rilevante, hanno spesso avuto durata bimestrale o trimestrale, motivata dalla mancata approvazione del bilancio, che ha costretto l’Amministrazione al frazionamento degli investimenti. Nonostante i servizi da svolgere fossero in gran parte ritenuti vitali e improcrastinabili, si è rilevata la totale assenza di programmazione, seppur limitata agli importi a disposizione».



    Un lungo elenco

    L’elenco delle «anomalie» e delle «criticità» è lungo, e sempre con riferimento alle cooperative «operanti nel settore sociale» gli ispettori denunciano che «possono vantare, nell’ultimo triennio, un esorbitante numero significativo di affidamenti corrispondenti a valori economici rilevanti avvenuti in gran parte in forma diretta, a conferma del mancato rispetto anche dei basilari principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità». Infine la relazione sottolinea che «nell’ambito dei Dipartimenti, Municipi e degli altri centri di costo di Roma Capitale, l’attività relativa agli affidamenti con procedure negoziate sia spesso sfuggita ai controlli preventivi dei vertici della struttura, essendo delegata ai singoli responsabili del procedimento operanti in pressoché totale autonomia».
    Beh poco da dire, tutto verissimo e anche sottostimato. Per la questione appalti Roma è nota sul fatto di "tagliare" le procedure capire cosa è stato bandito è impossibile o quasi, col risultato che sono a conoscenza dell'appalto solo i vincitori predestinati. Per la questione coop giustissimo, ma vedrete che batteranno sul tasto "se non ge li date dovremo ligenziare millemila bersoneh".

  11. #861
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di MrVermont
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Citazione Originariamente Scritto da alberace Visualizza Messaggio
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    riguardo altro, su youtube l'han rimosso, ma il video dovrebbe esser questo

    http://www.ilgiornale.it/video/polit...e-1171120.html

    argomentazioni senza senso e a 1'35" inizia una serie di minacce casamonica in diretta TV.
    neanche se ne accorge
    ma deportare certe famiglie in toto e usarli tutti come cavie sarebbe troppo da nazisti?

  12. #862
    koba44
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Funzionari pubblici, tutti gli illeciti
    Il caso degli affitti a sette euro


    Il rapporto della Guardia di Finanza sui primi sei mesi del 2015: un buco da oltre tre miliardi di euro su sanità, Ferrovie e corsi di formazione





    ROMA In appena sei mesi hanno sottratto allo Stato oltre tre miliardi di euro. Sono 4.835 dipendenti pubblici che hanno rubato o sperperato i soldi della collettività. Funzionari, medici, politici, impiegati di primo livello: tutti citati adesso in giudizio dalla Corte dei conti, chiamati a restituire il maltolto. È il rapporto della Guardia di Finanza sui danni erariali contestati tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2015 a rivelare quanto profondo sia il «buco» nei conti causato dai lavoratori infedeli. Con un dato che fa impressione: più di un miliardo di euro è stato perso con la cattiva gestione del patrimonio immobiliare. Case concesse in affitto a prezzi stracciati, terreni mai utilizzati, edifici svenduti rappresentano la voce più consistente della relazione.

    Corrotti e truffatori

    Sono 1.290 le segnalazioni inviate dalla magistratura ordinaria o direttamente dagli stessi finanzieri ai giudici contabili. I numeri dimostrano come nei primi sei mesi di quest’anno ci sia stata una vera e propria impennata con contestazioni pari a un miliardo e 357 milioni di euro, il 13 per cento in più di tutto il 2014. Vuol dire che aumenta il malaffare, ma anche che l’attività di controllo delle Fiamme gialle diventa più incisiva, si concentra in quei settori ritenuti maggiormente a rischio rispetto alla possibilità di un arricchimento personale. Le accuse per i dipendenti pubblici sono corruzione, concussione, truffa, ma anche turbativa d’asta, appropriazione indebita, abuso d’ufficio. Nell’elenco compare anche chi, per inerzia o incapacità ha provocato un disservizio e quindi deve essere sanzionato.

    Appartamenti a 7 euro

    Sono migliaia gli immobili dai quali lo Stato potrebbe ricavare guadagno e invece si trasformano addirittura in un costo. Un capitolo a parte riguarda le case popolari. Da Lecce ad Aosta i finanzieri sono impegnati in indagini e verifiche per stanare i morosi e tutti i privati che versano canoni irrisori. Perché in questi casi bisogna accertare se si tratti esclusivamente di cattiva gestione o se, come è stato scoperto in Puglia, la concessione dell’immobile sia in realtà una contropartita, ad esempio per ottenere voti alle elezioni. I casi sono diversi, la somma provoca una voragine nei conti. C’è il Comune in provincia di Bolzano che non riscuote l’affitto per l’occupazione di suolo pubblico e perde 350 mila euro, ma c’è anche il direttore dell’Agenzia territoriale di Asti noto per l’accusa di aver sperperato 9 milioni di euro. È ancora in corso la verifica sulle case del Comune di Roma affittate a sette euro al mese, e quella sul patrimonio dell’Inps, ma è già finita l’indagine sul Comune di Nepi, in provincia di Viterbo, dove «reiterati episodi di “mala gestio” tramite una serie di artifizi, raggiri e ammanchi di cassa al patrimonio» avrebbero causato un danno di un milione e 200 milioni di euro».

    I manager della sanità

    Quello della sanità si conferma un settore dove continuano sprechi e abusi, non a caso in appena sei mesi il danno contestato supera gli 800 milioni di euro. Gli investigatori delle Fiamme gialle hanno aperto 264 pratiche, 2.325 sono le persone denunciate o arrestate. Un accertamento svolto in 18 Regioni dal «Nucleo speciale spesa pubblica» della Finanza ha consentito di individuare 83 dirigenti medici che hanno provocato un danno al servizio sanitario di 6 milioni di euro. Due le contestazioni principali: «Mancato rispetto degli obblighi di esclusività delle prestazioni da parte dei dirigenti medici per aver accettato incarichi extraprofessionali non autorizzati preventivamente dall’ente di appartenenza e impiego presso altre strutture private convenzionate». All’ospedale di Gallarate, in provincia di Varese, è stato raddoppiato il valore di un appalto a una società esterna incaricata della manutenzione passando da 15 milioni e mezzo di euro a ben 36 milioni per poter - questa è l’accusa per i manager dell’azienda sanitaria - ricavare una sostanziosa «cresta».

    I corsi di formazione

    La creatività nel settore della Pubblica amministrazione evidentemente non ha limiti. E così è diventato un caso da manuale quello del dipendente di un ente di Catanzaro che per sette anni ha percepito stipendio e pensione. Pochi giorni dopo essere stato congedato per limiti d’età e aver cominciato a incassare l’assegno dell’Inps «ha presentato domanda di riammissione in servizio presso la sua azienda confidando che le esigenze di organico gli avrebbero consentito di tornare immediatamente al proprio posto, cosa che è effettivamente accaduta». Il problema è che nessuno tra i dirigenti si è preoccupato di segnalare la nuova assunzione all’Istituto previdenziale e l’uomo ha incassato illecitamente ben 700 mila euro. Quello dei mancati controlli è uno dei problemi che emerge con evidenza nel dossier della Guardia di Finanza perché provoca danni immensi. Basti pensare a quanto accaduto in Sicilia con 47 milioni di euro sprecati tra il 2006 e il 2011 per corsi di formazione finanziati con soldi pubblici e in realtà mai svolti.

    La Polonia e i treni
    Emblematico è il caso scoperto a Bari dove i manager delle Ferrovie Sudest hanno speso 912 mila euro per l’acquisto di 25 carrozze passeggeri, le hanno rivendute a una società polacca «incaricata di eseguire interventi di ristrutturazione per 7 milioni di euro» e qualche tempo dopo hanno deciso di riacquistarle a 22 milioni e mezzo di euro provocando un danno alla società pubblica che la Corte dei conti ha stimato in oltre 11 milioni di euro.

  13. #863
    alberace
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    sul MOSE

    ... Il “lavoro di pulizia” dei commissari sta già dando i suoi frutti: nel bilancio 2014 del Consorzio, gestito dai commissari di Cantone, risaltano vigorosi tagli come al funzionamento della macchina interna al Consorzio stesso dove da 45-50 milioni le spese sono state ridotte a 15. Nuove imprese, fuori dal giro dei “soliti noti”, come la croata Brodosplit, si sono aggiudicati lavori importanti...

    inizia qui

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015...lioni/2078348/

  14. #864
    abaper
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Letto stamattina. Roba da ergastolo con confisca dei beni

  15. #865
    Shogun Assoluto L'avatar di Manu
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Ebbè, solo il 230% di rincaro, che sarà mai

  16. #866
    koba44
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Parliamo dei 32 lingotti d'oro? Come o peggio che Poggiolini...

  17. #867

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Ma di questa invece sapevate niente?

    http://www.corriere.it/economia/15_s...534839fc.shtml

  18. #868
    koba44
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Ma esistono al mondo casinò in perdita?

    Vabbe' troppa concorrenza con sale slot varie...

    Ovviamente non si possono chiudere per i po$ti di lavoro.

    "Lo sanno i 128 mila valdostani che ciascuno di loro ha dovuto spendere 390 euro per tappare i buchi di casinò?"


    Ho letto tutto l'articolo: Aosta, Campione, Venezia... chiudere tutto a calci nel culo!
    Ultima modifica di koba44; 01-10-15 alle 19:27:17

  19. #869

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Ma hai letto che cazzo di perdite?

    Mezzo miliardo


    MEZZO MILIARDO

    per 5 cazzo di casinò in croce

  20. #870
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    E fortuna che vince sempre il banco

  21. #871

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Citazione Originariamente Scritto da Necronomicon Visualizza Messaggio
    E fortuna che vince sempre il banco
    In itaGlia vincono sempre gli amici...

  22. #872
    koba44
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Oggi al TGqualcosa sentivo parlare della situazione debitoria del Comune di Roma e delle municipalizzate:

    - 14,3 (quattordici virgola tre!) MILIARDI di euro per il Comune!!!!
    - AMA attorno agli 800 mln;
    - ATAC 1,6 mld;
    - ACEA 800 mln.
    [dati pescati qua e là nel web, forse non aggiornati]

    NO, DICO... MA PORCAPUTTANAZZA DI QUELLA LADRA! MACOMECAZZO SI FA! MA CHI PAG(HER)A'!?

    C'è poco da GIUBILARE nel GIUBILEO o OLIMPIARE le OLIMPIADI!

    AHAHAHAHAHAHAH LE OLLIMPIADI!


  23. #873
    Vitor
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Su Marino c'è sto pezzo di Simone Spetia che mi sembra interessante

    Un pensiero o due su Ignazio Marino

    9 ottobre 2015Simone SpetiaSenza categoria
    Alla fine di una due giorni convulsa, nella quale si sono viste parecchie discussioni accese tra santificatori e umiliatori di Ignazio Marino, vale la pena (o sento il bisogno, fate voi) di fare un punto che vada al di là delle battute.
    Che cosa ha fatto di buono il sindaco di Roma?
    Al di là della cattiva stampa, un po’ di cose ci sono, in gran parte riassunte in questo post su Facebook di Jacopo Spaziani. Cito in ordine sparso: la chiusura della discarica di Malagrotta, l’avvio della raccolta differenziata, fatto un po’ di pulizia nei vertici delle municipalizzate, cambiato il capo dei vigili urbani, fatto ripartire i cantieri della Metro C, mandato le ruspe a Ostia, pedonalizzato i Fori Imperiali. Tutte azioni eccellenti e da buon amministratore e che troppo spesso sono passate sotto silenzio. C’è stata anche un po’ di fanfaronaggine, ma quale amministratore locale non dichiara di aver fatto più di quello che ha fatto?
    Eppure Roma è peggiorata.
    I motivi sono parecchi e qua, ovviamente, entriamo nell’ambito delle valutazioni personali. Il primo, il più evidente, è che è stato progressivamente scardinato, più grazie all’azione della magistratura che a quella della giunta, un sistema di potere complesso e malafarristico (o quantomeno ambiguo). Quando si scardina un sistema di potere, buono o cattivo che sia, si genera caos: il segreto è essere pronti a gestirlo o ridurlo al minimo. C’è anche una questione di senso civico dei romani, che a cascata genera assenza di senso civico da parte di chi frequenta la città. Lo scatolone del “perché Roma è peggiorata” si potrebbe riempire all’infinito, ma c’è un tema di fondo che riguarda chi la guida.
    La narrazione del “marziano”
    La narrazione che circonda Marino è, nel bene o nel male, quella del marziano.
    Fiondato in un mondo brutto, sporco e cattivo, prova faticosamente a cambiarlo / Atterrato in una città che non conosce, che non ama, che non capisce è ovvio che non sappia guidarla.
    E’ l’unico onesto in un mondo di corrotti / E’ l’utile idiota che non si accorge di cosa gli succede intorno.
    E’ il virtuoso ciclista in un mondo di macchine e scooter / E’ un cretino che costringe i vigili a seguirlo e, per giunta, non ha capito che Roma ha sette colli.
    Nella città che ospita il Vaticano, istituisce finalmente il registro delle unioni civili / Pensa alle unioni civili mentre la città cade a pezzi.
    E’ sull’alterità di Marino che hanno giocato i suoi detrattori; è sull’alterità di Marino che hanno giocato i suoi sostenitori. L’alterità e il racconto dell’alterità hanno influenzato la percezione dei cittadini della Capitale? Non c’è dubbio, anche se è un risultato non misurabile. Di certo possiamo dire questo: la gran parte dei romani ha un senso di appartenenza alla propria città molto forte e l’avere un sindaco che è alieno rispetto al proprio mondo può aver pesato e non solo in termini di popolarità: quando hai bisogno di ribaltare gli schemi di una metropoli di 4 milioni di abitanti, hai bisogno che questa metropoli ti venga dietro. Capisco che l’analisi sia scivolosa, non escludo che possa essere fallace. Mi fa piacere però ricordare che la politica non è fatta di soli singoli atti, ma di elementi psicologici e sociali che sono concreti quanto un sampietrino.
    Il marziano e le capacità amministrative
    Intervistato da Alessandro Milan e Oscar Giannino, l’assessore alla Legalità Rodolfo Sabella (forse futuro commissario della Capitale, forse addirittura candidato sindaco) ha raccontato le difficoltà interne al Comune:
    Purtroppo il problema fondamentale è la dirigenza della macchina amministrativa capitolina. Ero pronto ad andare in giunta a dire che mi sarei dimesso se non fossero arrivati almeno 10 dirigenti esterni, perché i tempi per formare quelli vecchi erano troppo lunghi per le esigenze della città. Roma, così come è, non è governabile.
    Il sindaco di Roma è entrato in carica a metà del 2013 e a due anni di distanza un assessore, peraltro a lui molto vicino, ci spiega che la macchina, per quanto ripulita da un po’ di feccia malafarristica, non funziona. Il dubbio che Marino non abbia capito l’importanza di questo elemento, che è centrale per qualsiasi amministrazione, è piuttosto forte.
    Il marziano e Mafia Capitale
    Ancora il tema dell’alieno. Un pezzo importante del sistema corruttivo si annidava in uno dei partiti che lo sostenevano, dunque le possibilità sono due: o ha accettato di chiudere un occhio per rimanere in sella, o non si è accorto del verminaio sul quale era seduto. Quale che sia la verità, non affiderei la capitale né ad uno che accetta l’esistenza di un sistema corruttivo, né ad uno che nemmeno lo nota finché non arriva la magistratura.
    Il marziano e la visione

    Governare un Paese, una città, così come guidare una grande azienda richiede 1) una strategia 2) una squadra per metterla in atto 3) azioni singole per perseguire quella strategia. Marino ha difettato nella strategia e nella squadra. Il fatto che le azioni singole siano buone, non significa che stesse perseguendo una strategia per ridare ordine alla città. Prendiamo il caso dei Fori imperiali: pedonalizzati subito, ma quanto tempo dopo si è cercato di colpire il degrado (umano) intorno al Colosseo e ai Fori medesimi? Che idea di città hai, come la immagini tra dieci o vent’anni? Questo non è un tema astratto, per quanto possa sembrarlo: è l’essenza della politica. Infatti a Roma ci vorrebbe un (buon) politico, cosa che Ignazio Marino non è. Per dirla con Gilioli, con il quale concordo, “ha sopravvalutato sé stesso, nel voler fare – per orgoglio e ambizione – un lavoro per cui non aveva gli skill”.

  24. #874
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    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    io ci vivo e quello che vedo sono voragini sull'asfalto, zingari per ogni dove che rovistano nella monnezza non raccolta

    la chiusura di via dei fori imperiali me la do sui denti, il cambio di vertice dei vigili ha avuto come effetto che sono diventati ancora più inetti e non riescono nemmeno più a fare le multe, cosa che l'anno scorso mi ha salvato da circa 500-600 euro di mazzate

    se Marino non è il problema non è neppure la soluzione per cui sticazzi

  25. #875
    Chiwaz
    ospite

    Predefinito Re: Topic sulle regioni, province, comuni, frazioni, borghi e le loro inchieste

    Già tornato da laltropaeseuropeo ?

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