Sette indagati con capi d'accusa gravissimi: corruzione per induzione e rivelazioni di segreto d'ufficio. Le indiscrezioni si rincorrono dal pomeriggio di oggi sul filo rovente che lega la Procura di Napoli ai destini, sempre più precari, della Regione Campania. Dopo le dimissioni di Nello Mastursi, l'ex capo della segreteria di Vincenzo De Luca, per 36 ore c'era stato il più stretto riserbo sui motivi alla base dell'addio. Ora le voci stanno prendendo consistenza e sono ben più drammatiche di quelle ipotizzate: Mastursi – lo scrive l'agenzia di stampa AGI – risulta indagato nell'ambito di un'inchiesta aperta dalla Procura capitolina che coinvolge anche un magistrato del Tribunale di Napoli Anna Scognamiglio.
Risulta altresì iscritto nel registro degli indagati anche il marito del magistrato partenopeo, la stessa che ha firmato il 22 luglio la sentenza di ‘sospensione della sospensiva' per il governatore della Campania nell'ambito della legge Severino. Ieri la Squadra Mobile di Napoli su delega della Procura aveva perquisito gli uffici di Mastursi in regione e la sua abitazione a Salerno sequestrando un telefono cellulare e un computer portatile. Il fascicolo sarebbe stato aperto da un'intercettazione nella quale il marito del giudice Scognamiglio, parlando con Mastursi, ha chiesto "un favore" spiegando che in cambio avrebbe fatto "intervenire" la moglie su una vicenda che stava a cuore all'ex capo della segreteria del presidente della Giunta regionale campana.