Al grido di "elenchi telefonici più ricchi e più sicuri", nei prossimi giorni partirà un vero e proprio "censimento" dei recapiti degli italiani, che prevede per la prima volta la presenza - oltre a quella storica dell'indirizzo di casa e del telefono fisso, anche dei cellulari e degli indirizzi di posta elettronica, e che dovrebbe portare ad avere, entro l'anno, delle Pagine Bianche omnicomprensive. Ognuno di noi dovrebbe quindi ricevere, nei prossimi mesi, un modulo da compilare (pdf) dove specificare tutti i propri dati e decidere se questi possono o meno essere utilizzati da compagnie che fanno pubblicità telefonica e cartacea.
Vogliamo parlarne? La prima cosa che mi viene da dire è che creare un elenco che comprenda cellulari ed email, realizzato oltretutto con strumenti "lenti" come quello della lettera spedita a casa, sia quantomeno poco utile: quanto è affidabile un indirizzo di posta elettronica? Con quanta facilità si cambia? E quante persone ne hanno più di uno? Se poi cambio provider oppure (come è successo a me) il mio gestore fallisce? E i cellulari? Quanta gente cambia numero ogni tre per due? Ogni telefonino venduto ha in bundle una scheda nuova; in questo campo la longevità di un recapito è ancora meno bassa. E già queste due banali considerazioni basterebbero per aprire una seria discussione sull'opportunità e la serietà di una simile iniziativa.
Ma è la sezione relativa alla pubblicità che - permettetemi la delicatezza - mi ha fatto letteralmente sperticare (citazione coltissima!) dalle risate. Esiste una clausola ben specifica che prevede il consenso ESPLICITO nel voler ricevere messaggi promozionali o pubblicità, sia al proprio indirizzo di casa che a qualunque altro recapito. Se barri la crocetta, ricevi pubblicità. Se non la barri, rimani lindo e pulito, nessuno può tormentarti.
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E quando mai una persona la pubblicità se la va a cercare? No, dico, conoscete qualcuno che gira canale cercando spot? Che lascia il proprio nominativo in giro per i newsgroup per poter ricevere più spam? Che è felice ogni volta che un monumento/palazzo/autobus viene coperto da cartelloni pubblicitari enormi? Gli spot, i cartelloni, le interruzioni pubblicitarie, per loro stessa natura sono "imposti"; una simile clausola, se mai venisse davvero applicata, significherebbe la morte della pubblicità telefonica, cartacea e via mail, perchè nessuno - e sono sicuro, NESSUNO - barrerà quelle caselle.
Ma continueremo come prima (più di prima) ad essere tartassati dalla pubblicità, ad ogni ora del giorno e della notte, ovunque, nella cassetta delle lettere reale e in quella virtuale. Vogliamo scommettere?
L'unica cosa che si può fare, e che personalmente io farò senz'altro, è chiedere di non essere inseriti del tutto nelle Pagine Bianche. Me ne tiro fuori. Sparisco. Questo giro passo. La mia pagina rimarrà bianca.