Appena finito sto romanzetto da 600pgg sono un po' contrariato sul giudizio da darne...
Di sicuro non mi ha appassionato come altri , ma nemmeno posso disprezzarlo in via assoluta, ok, cominciamo dai "contro":
Al Top il protagonista, Taita, schiavo eununco tuttofare megalomane, saccente, con la soluzione giusta prima ancora che si crei il problema ha inventato piu' o meno qualsiasi cosa e migliorato le poche idee/creazioni non sue; è ( inordine sparso ):
e credo di essermene dimenticato piu' di qualcuno... dobbiamo a lui piu' o meno ogni cosa ancora oggi ci assiste nella vita quotidiana..e all'inizio del romanzo dichiara anche di essere bellissimo giustificandosi con un:"ho fatto talmente tante cose STRAORDINARIE che non ho bisogno di aumentarmi i requisiti!" ( ho dimenticato sborone? ) e per fortuna che era EUNUNCO se no dovevamo aspettarci anche un John Holmes Egizio
La trama viene narrata dal suo punto di vista e procede all'inizio troppo lentamente, per prendere un ritmo costante e incalzante solo verso la fine ( per quanto anche a poche decine dipagine dalla fine si conceda degli interludi "riflessivi" ).
PRO: l'Egitto antico descritto come in un saggio, le usanze, i costumi, le leggi, i culti e davvero tante tante tante sfaccettature di questa cultura cosi' affascinante. Battaglie descritte in maniera magistrale e mai noiose, personaggi ricchi tridimensionali che evolvono in un contesto storico ben descritto e (ri)costruito. Una trama al limite dell'epico che prende circa 20 anni e spinge tutti i personaggi al loro inevitabile destino. Smith sa essere dolce e spietato e non manca certo di stupirci coi suoi personaggi, meno stereotipati di quanto uno potrebbe aspettarsi e credibilissimi!
Ho amato il vecchio faraone ( cornuto e mazziato ) e goduto NON VI DICO sul cattivone di turno.
Durante il romanzo piu' di una volta Taita utilizza le sue arti veggenti o parla del futuro che ( in quel momento ) ha già vissuto dandoci anticipazioni di quello che avverrà nelle pagine seguenti...bhè, per la prima volta questo non mi ha dato il "solito" fastidio... forse perchè lo stile con cui lo fa non rovina affatto sorprese climax o colpi di scena... ma semplicemente ne anticipa SOLO le tematiche, oppure lo utilizza come preambolo al raccontarci il fatto stesso : bell'espediente!
In sostanza mi è piaciuto, non ha caso è un classico, ma lo consiglierei solo agli amanti del genere ( e qui giu' di flame ), ringrazio Kivan per avermelo regalato...ma noncredo comprero' gli altri 2 romanzi che chiudono la trilogia ( tanto Taita nell'epilogo già ha percorso le "Vie" per me svelandomi altri 50 anni di guerre ).
GIUDIZIO FINALE PRO:
+ Antico Egitto, faraoni mummie ecc ecc
+ personaggi tridimensionali
CONTRO:
- Taita Ego Man
grafica ( copertina ): ** ( adeguata e ben fatta ) giocabilità ( stile di scrittura ): *** ( a volte lento, ma inarrestabile ) lonegvità ( storia vera e propria ): *** ( a tratti entusiasmante ) globale: ***
Configurazione minima ( è un classico no? )
Configurazione consigliata ( direi il 2° e 3° romanzo della serie per saperne di piu': I figli del Nilo e Il settimo papiro ).
Wilbur Smith è uno scrittore che non ho mai letto e, devo ammetterlo, sempre snobbato. Non so perchè questo pregiudizio, forse perchè è uno di quegli autori che trovi nella libreria di tua madre o di tua zia, fato sta che mi ha sempre trasmesso una sensazione di "scrittore moderato" che piace a tutti e a nessuno.
io ne ho avuto un "giudizio" medio...
e questo passa per il suo capolavoro se non sbaglio....
altra cosa , cosi' tanto per scrivere; alla fine del romanzo lui vuole farci credere che tutto il narrato altro non è che la (semi)fedele traduzione dei papiri che lo stesso Taita ha lasciato nella tomba del faraone e che lui ha aiutato a tradurre...mah
Ho letto sia il Dio del Fiume che il Settimo Papiro, e credo che abbiano un maggior valore letti consecutivamente per via dei richiami tra i due romanzi.
Il terzo nn sò se sia intrecciato allo stesso modo, non l'ho letto.