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  1. #176
    Dan Hero
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    perchè così lungo?

  2. #177
    Shogun Assoluto L'avatar di andro
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Citazione Originariamente Scritto da Dan Hero Visualizza Messaggio
    perchè così lungo?
    secondo me si sono ispirati al turbografx americano o viceversa

  3. #178
    Shogun Assoluto L'avatar di andro
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    ecco il prototipo del modem per pcengine, ne esistono forse solo 100




  4. #179
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    il software


















  5. #180
    Dan Hero
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    OSSANTODDIOCHEMERAVIGLIA

  6. #181
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    il proto con altre meraviglie


  7. #182
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    questa mi mancava: la system card per cd rom pirata


  8. #183
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    altre immagini del modem




  9. #184
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    l'SDK per pcengine chiamato Hu7D










  10. #185
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    riguardo la questione strider su SGX segnalo due link, ognuno dice la sua sull'esistenza o meno del titolo, io comunque ci credo

    http://forums.lostlevels.org/viewtop...36cccb98878621


    http://www.lscmainframe.net/sgxgame.html

  11. #186
    Dan Hero
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    mainframe lo conoscevo, il thread su lostlevel no

  12. #187
    Shogun Assoluto L'avatar di andro
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    non fregherà niente a nessuno come al solito ma lo postocomunque.

    allora questa non la conoscevo proprio: la console più rara al mondo pare essere questa versione del PCENGINE (che nella fretta il 30 ottobre ha fatto 20 anni!) prodotta in 2 esemplari dall'artista giappo Hibino.
    ovviamente nessuno sa dove sono finite e si parla minimo di 12000€ che ha offerto un tizio francese


  13. #188
    Shogun Assoluto L'avatar di andro
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    un po' di scansioni della versione francese del Pcengine

    http://nekofan.free.fr/pubs.htm

  14. #189
    Shogun Assoluto L'avatar di Joe Slap
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    12 mila euro O__O

    Com'è possibile che non si sappia dove siano finite?

  15. #190
    Shogun Assoluto L'avatar di andro
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Citazione Originariamente Scritto da Joe Slap Visualizza Messaggio
    12 mila euro O__O

    Com'è possibile che non si sappia dove siano finite?
    beh è normale con solo 2 pezzi, magari chi ce l'ha non sa manco che sono diventate rarissime e non legge i vari forum o peggio le ha buttate via non sapendo cosa farsene. Sai quanta roba tipo i vari proto, Strider per SGX su tutti ma anche la power base per PCE, non si sa dove sono finiti.
    se poi pensi che ad ogni traslocco, soprattutto negli USA, le varie SH ne approfittano per buttare via tutto (non ultimo il traslocco Capcom USA o la chiusura della Akklaim)

  16. #191
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Beh, se sono stati prodotti solo 2 esemplari penso sia stata abbastanza costosa anche da "nuova", e chi l'ha comprata (non un utente qualsiasi) non penso che l'abbia buttata via così a cuor leggero...

    PS Ma non si dice trasloco?

  17. #192
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Riprendo, ma con moooooolta calma , il museo delle console. Ah ovviamente come al solito c’è ben poca farina del mio sacco, al 90% il materiale arriva da:

    http://www.konixmultisystem.co.uk/index.php?id=home

    chapeau all’autore

    Dopo un po’ di console jappo passiamo ad un console europea o meglio a quella che avrebbe potuto essere una console tutta europea: il Konix Multisystem o Slipstream o Flare One.



    In Inghilterra e USA se la ricordano molto bene visto l’hype generato dalle prime foto del prototipo, in Italia invece chi leggeva i primi numeri di TGM se la ricorderà sicuramente.
    Ma cosa aveva di particolare questa console? Facciamo una premessa: alla fine degli anni ’80 siamo nell’età dell’oro delle sale gioco e i cabinati che colpivano maggiormente era quelli idraulici di Sega, tre su tutti Outrun, Power Drift e Afterburner.


    Bene potete immaginare benissimo la faccia del classico ragazzino sui 15-18 anni che, leggendo le notizie di TGM , vede la foto di una nuova console dalla forma strana (3 in 1: volante+cloche+manubrio) .



    Ma soprattutto dotata di sedia che replica i movimenti del gioco come quelle su cui si siede per giocare ad Afterburner, il tutto nel salotto di casa. In parole povere il sogno proibito di tutti noi ragazzini degli anni 70

    Ultima modifica di andro; 10-01-08 alle 13:46:07

  18. #193
    Shogun Assoluto L'avatar di andro
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Ma chi era il benefattore che avrebbe portato tanto ben di dio nelle nostre case? Il nome oggi non dice assolutamente nulla ma per chi è cresciuto a pane e home computer era sinonimo di joystick: la Konix.
    La Konix era una ditta gallese che sfornava joystick di qualità tipo lo speedking



    E come mai un’azienda che produceva periferiche decise di buttarsi in un’avventura del genere? Dove avrebbe preso tutte le conoscenze hardware e software necessarie per mettere su una console del genere?
    L’idea iniziale del proprietario della Konix, Wynford Peter Holloway aka Wyn Holloway non fu la console vera e propria ma il controller e successivamente la sedia: il concetto era che i joystick dell’epoca non trasmettevano sensazione alcuna al giocatore, mancava il classico feedback e all’epoca la cosa che dava maggiormente l’impressione di essere dentro il gioco era appunto il classico cabinato idraulico. Ovviamente mettersi in cameretta il cabinato di G-Lock o di Galaxy Force non era una cosa propriamente fattibile a meno di chiamarsi “il mio amico Ricky” (e qui solo gli anziani capiranno )


    (Jeff Minter in tutto il suo splendour )

  19. #194
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Holloway era seduto in ufficio intento a leggere un articolo di una rivista per C64 dove era riportato che il 60% dei giochi erano o “simulatori” di volo o di guida. Iniziò quindi a schizzare un controller che unisse in un’unica soluzione i controlli di volo e di guida (auto e moto).
    Mentre disegnava era seduto su una sedia e il passo a pensare “ehi sarebbe bello avere una sedia che replica i movimenti!” fu breve.
    Aiutato dal suo ingegnere Robert Kent costruirono un po’ a casa e un po’ in ufficio un primo prototipo con un solo punto di ancoraggio (il bilanciamento era dato dal peso del monitor e dalla persona stessa) il tutto mosso da due motorini di trapano black&Decker. Avevano calcolato che la sedia avrebbe potuto reggere una persino di 133Kg circa. Ovviamente per motivi di sicurezza doveva essere dotata di cintura di sicurezza (la sedia non si sarebbe azionata se non fosse stata agganciata) che avrebbe potuto essere un elemento stilistico aggiuntivo.
    Ovviamente questo era l’aspetto esteriore della console, controller+sedia, ma cosa ci sarebbe stato dentro a far girare i giochi? Il boss di Konix lesse su Ace, rivista inglese specializzata dell’epoca, che Flare Technologies stava sviluppando un chip grafico incredibilmente potente, il Flare One.
    Ma chi era la Flare Technologies? Era una società di Cambridge fondata nel 1986 da ex dipendenti della Sinclair (Brennan, Cheese e Mathieson) , che si occupava di progettazione hardware. I loro lavori, prima di dedicarsi al Flare One, furono per l’Amstrad. Il Flare One era, se così possiamo chiamarlo, l’erede di Loki, l’home computer che Sir Clive Sinclair, aveva messo in sviluppo come successore dello ZX e potenziale rivale di Amiga. Purtroppo Amstrad comprò Sinclair nell’86 e il progetto fu cancellato.
    Portandoci un po’ avanti col discorso, Flare Technologies svilupperà, dopo il fallimento del Multisystem, l’Atari Panther (un 32bit predecessore del Jaguar, mai entrato in produzione) e il Flare Two che altro non è che l’Atari Jaguar.
    Holloway decide così di contattare Brennan di Flare One per conoscere meglio la loro tecnologia e vedere se poteva essere impiegata eventualmente per il Multisystem. Ovviamente Brennan rimase affascinato dalla sedia e decisero che dal Flare one, che in sostanza non erano altro che dei co-processori, si dovesse passare al Flare Two.
    Holloway chiama la LSI per il design e la futura produzione del chip Slipstream ASIC.

    Questa in sostanza la scheda tecnica:
    • CPU: 16-bit 8086 processor
    • Co-processor: ASIC processor (running at 12MHz)
    • RAM: 256KB (in later versions upgraded to 512K)
    • Graphics:
      • Custom blitter
      • 4096 colour palette
      • Resolutions:
        • 256x200 (256 colours)
        • 512x200 (16 colours)
        • 256x200 (16 colours)
    • Sound:
      • Custom DSP
      • Stereo sound
    • Storage: Custom 880KB 3.5" disk drive
    • Misc: Cartridge expansion slot

  20. #195
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    ue andro, ben tornato dov'eri finito?

  21. #196
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    non me ne sono mai andato o meglio mi son rinchiuso nel circolino

  22. #197
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Il passo successivo fu andare a Earls Court sede all’epoca dell ECTS, l’E3 europeo, per presentare la futura console. C’erano 3 sedie funzionanti in bella mostra con solo una copia di demo che giravano.
    Per attirare l’attenzione della gente indissero un concorso dove bisognava indovinare o avvicinarsi il più possibile al prezzo di commercializzazione, il vincitore si sarebbe portato a casa una cassa di 24 bottiglie di Dom Perignon (una bottiglia da solo costava 94 sterline….). Per la cronaca il ragazzo che lo vinse aveva dichiarato un prezzo di 2999 sterline (contro le 500 previste)
    Il secondo e il terzo giorno cominciarono ad arrivare telefonate dagli USA per chiedere un’ appuntamento per vedere la sedia in azione.
    Holloway nell’intervista dice che fu avvicinato dalla responsabile degli acquisti di un grande magazzino di New York, non si ricorda se Macys o Sears (io dico Sears), che aveva effettuato il lancio del NES in anteprima a New York.
    Erano la compagnia con il più grande catalogo per ordini via posta al mondo, con 24 milioni di clienti (un Postal Market tanto per capirci). La parte principale del loro catalogo natalizio era il paginone centrale e i clienti pagavano oro per apparirvi. Ora questa signora stava offrendo senza chiedere soldi ad Holloway questa pagina solo vedendo le 3 sedie! Volevano il prodotto ad ogni costo per creare uno stock in tempo per natale il cui 50% sarebbe stato venduto via catalogo.
    Il proprietario di Konix avrebbe voluto venderla a 499$ ma gli americani erano propensi per 999$ il primo anno di vendite.
    Calcolarono anche che la prima spedizione avrebbe dovuto essere di 720.000 unità e lasciarono a Holloway una lettera di credito per 2.8 milioni di sterline, in Konix erano ovviamente con la mascella per terra.

  23. #198
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Tornati in Galles le banche dietro il progetto consigliarono ad Holloway di vendere il progetto ai giapponesi perché era l’unico modo per far funzionare tutto e per la qualità della produzione.
    Peccato che i joystick Konix, stando alle parole di Holloway, fossero i migliori sul mercato in termini di qualità (Konix offriva 2 anni di garanzia contro i 6 mesi dei prodotti giapponesi e la percentuale di joystick difettosi era dello 0,5% contro il 34% di quelli made in Japan) quindi secondo il proprietario avevano tutti i requisiti per costruire la console nel Galles come avevano fatto fino ad ora.

  24. #199
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Dopo l’ECTS entra sulla scena la Lucas: avendo visto la sedia, pensarono che fosse perfetta per un gioco con licenza Star Wars con solo poche modifiche. Ci furono 3 mesi di negoziati e la riunione che avrebbe portato alla firma del contratto si svolse in California con 6 avvocati per la Konix e 24 per la Lucas! A questo punto si scopre che anche la Sony è coinvolta nel possibile progetto.
    Il tutto si concluse in un nulla di fatto perché Lucas non volle mettere sul tavolo i soldi per lo sviluppo della console, avrebbe voluto comprare in licenza un prodotto fatto e finito prodotto dalla Sony, commercializzato dalla Lucas negli USA e in Europa dalla Konix

  25. #200
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    Predefinito Re: [2] il museo delle console (sommario alla prima pagina)

    Tornando all’hardware in Konix avevano finalizzato tutta le circuiteria che sarebbe dovuta essere inserita nello Slipstream (il controller), si dice che fosse presente anche una funzione rumble e avevano sviluppato anche una pompa, da attaccare alla sedia, per soffiare l’aria nei giochi di moto.
    C’erano anche degli altoparlanti nella sedia, che insieme a quelli del monitor, avrebbero ricreato un effetto surround! Ciliegina sulla torta c’era un casco per le simulazioni di volo con tanto di HUD sulla visiera! Era stato sviluppata anche una periferica per i giochi di sci basata sulla pressione (un po’ come Alpine Racer di namco ma anni in anticipo e nel salotto)
    Fu presentata anche la light gun:



    Ecco altri particolare dello Slipstream:





    Ultima modifica di andro; 10-01-08 alle 14:09:49

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