Ieri, dopo una fors'anche troppo lunga attesa, mi sono deciso a formattare tutto quanto, e di tornare ad avere un sistema più responsivo della ormai bolsa installazione di due anni fa (che ha stabilito il mio personale record di durata). C'è voluto un po' di tempo, in particolare la lunga lista di aggiornamenti e patch critiche di Microsoft hanno richiesto diverse ore per essere portate a termine, e ovviamente c'è ancora parecchia strada da fare prima di poter dire di avere un sistema personalizzato come piace a me.
Questa volta, diversamente dal solito, ho deciso di tenere un approccio alquanto minimalista ed essenziale eliminando tutto quello che non è strettamente necessario al funzionamento del PC, cercando in particolare di non installare nulla che possa in qualche modo appesantire il sistema: niente skin, effetti grafici, shell addizionali, driver al minimo, ecc.
Ammetto che la cosa mi ha un po' preso la mano, al punto da decidere di rimuovere fisicamente dal PC la scheda audio (tanto c'è quella integrata...) e il floppy (e quello chi lo usa più, ormai?), con l'idea forse malsana che meno "fuffa" deve gestire Windows, meglio può fare tutto il resto. Per il momento la cosa pare dare i suoi frutti...
A vostro dire, questa spasmodica ricerca dell'essenzialità a beneficio delle prestazioni è un sintomo di insanità mentale, oppure c'è qualcuno tra voi che la pensa come me?