A me sembra che appena uno viene scoperto inizia a dire che aveva paura di moggi in automatico.....ieri uno ci da buca al calcetto senza avvertire....lo chiamo...lui: "avevo paura di moggi".
A me sembra che appena uno viene scoperto inizia a dire che aveva paura di moggi in automatico.....ieri uno ci da buca al calcetto senza avvertire....lo chiamo...lui: "avevo paura di moggi".
strano che stamattina sul romanista queste cose non siano state scritte
Moggi: «Ora anche la Roma starà agli ordini», il pezzo del CorSera
Nessun illecito sportivo, ma un controllo della società A.S. Roma per favorire la Gea World di cui suo figlio era presidente e soprattutto per fermare «il percorso autonomo e indipendente nel sistema calcio determinato dalla gestione del presidente Franco Sensi». Era questo, secondo gli inquirenti, l'obiettivo di Luciano Moggi. L'informativa consegnata dai carabinieri del reparto operativo di Roma ai magistrati napoletani ricostruisce le pressioni della «compagine moggiana» che portarono alle dimissioni del direttore sportivo Franco Baldini. E il ruolo di Cesare Geronzi, presidente del gruppo bancario Capitalia «a cui l'organizzazione fa riferimento per curare l'aspetto finanziario delle società calcistiche».
L'inserimento del figlio
Secondo gli investigatori «allarmanti sono i contatti e gli accordi tra lo stesso Moggi e Geronzi finalizzati alla ripresa del controllo tecnico e finanziario dell'A.S. Roma. Comportamenti che da un lato mirano ad asservire il presidente Sensi in occasione delle riconferme delle cariche federali e di Lega, dall'altro a eludere e neutralizzare la sua scomoda presenza all'interno del sistema calcio». Il 3 novembre 2004 Moggi parla con il figlio Alessandro sulla possibilità che entri nella dirigenza giallorossa, ma lui appare poco convinto. Questa eventualità viene discussa anche dall'amministratore delegato della Gea Franco Zavaglia il 19 novembre con il direttore sportivo dell'Udinese Pietro Leonardi. Così il colloquio viene ricostruito nel brogliaccio: « Zavaglia gli comunica che Luciano Moggi è andato da Cesare Geronzi per valutare la possibilità di far entrare il figlio Alessandro nella Roma come direttore generale ma, a suo dire, sia Chiara che il padre Cesare vedono questa operazione non particolarmente utile (evidentemente perché susciterebbe tutta una serie di polemiche da parte dell'ambiente gialorosso tradizionalmente ostile da anni all'organizzazione moggiana) ». I due ne parlano nuovamente 21 dicembre e Zavaglia « gli riferisce che Chiara Geronzi ha parlato con la "figlia" (riferendosi a Rosella Sensi) e costei gli ha detto che l'operazione sarebbe anche possibile però è opportuno aspettare un po' prima di far entrare Alessandro Moggi nei quadri dirigenziali di detta società (evidentemente riferito all'ostacolo Baldini da rimuovere) ».
Il cambio di allenatore
«La sequela di contatti telefonici — scrivono i carabinieri — conferma che l'operazione di controllo della società calcistica A.S. Roma è stata, poi, realizzata: anche la Roma è ormai una succursale dell'organizzazione moggiana, dopo aver eliminato i soggetti scomodi e contrari». In quel periodo «Luciano Moggi, tramite la Gea, si appresta a controllare il nuovo assetto sportivo della società, inserendo nei suoi ranghi l'allenatore Spalletti e giostrando, secondo le strategie di mercato proprie dell'organizzazione, i giocatori più importanti di quella squadra. Il 19 maggio 2005 Luciano Moggi parla con Fabio Capello, all'epoca allenatore della Juventus, «delinea i contorni dell'incontro con Rosella Sensi e subito emerge la circostanza che i due Club non saranno più ostili e la Roma non ostacolerà più il programma politico dei dirigenti juventini, ed in più si è dato inizio ad una collaborazione nel mercato dei calciatori con la cessione di alcuni di essi ». Il 25 maggio, nuova telefonata. « Capello informa Moggi della possibilità che il calciatore giallorosso Mancini possa cambiare società, mentre il dirigente bianconero conferma che la dirigenza della Roma ha dato disponibilità a cedere i giocati Mancini e Cassano.
Il verbale dell'ex ds Baldini
Moggi riferisce al suo interlocutore che per i giocatori non ci sono problemi e che l'importante è mettere l'allenatore giusto in modo che l'attività può essere svolta in maniera veloce e puntuale: "Il discorso del cambio è una cosa che parte in tromba! Senza nessun problema!" ». Moggi racconta anche che è riuscito a convincere Rosella Sensi a non tesserare l'allenatore Zeman e i due si mostrano ovviamente soddisfatti essendo questo allenatore accanito nemico dell'organizzazione e quindi un grosso ostacolo ai loro fini. Moggi fa poi riferimento a Geronzi comunicando al suo interlocutore che con Capitalia ha avuto un colloquio e che ha sistemato tutto per cui loro
La riconferma di Carraro
(riferito alla Roma) sono ormai sottomessi: « ...e mi sembra di averla convinta! Poi gli ho fatto parlà anche dal "capo" quindi non...si, no, ma adesso la situazione lì sta a posto, perché so andati alla Banca a parlare. Io gli ho fatto mettere tutto a posto, quindi dovrebbero stare agli ordini! ». Il 2 giugno Daniele Pradè, dirigente della Roma « chiede a Moggi di poter tesserare l'allenatore Guidolin ma il direttore generale bianconero esclude tale allenatore ed impone di prendere l'allenatore Spalletti. Pradè accetta tale disposizione e dopo avere riferito che l'unico eventuale problema è convincere Rosella Sensi, chiede a Moggi se è sua intenzione telefonare a Spalletti, ma Moggi risponde che non è necessario ».
Il 14 aprile 2005 Franco Baldini viene interrogato dai carabinieri. E afferma: «Quando le situazioni economiche ormai evidentemente pressanti che riguardavano in primis la società Italpetroli e conseguentemente l'A.S. Roma, è stato sottoscritto dalla famiglia Sensi un accordo per la ristrutturazione dei debiti pregressi con Capitalia e la diretta assunzione in Italpetroli come direttore generale di Bassi indicato espressamente dallo stesso istituto di credito. Da qui discendono una serie di eventi: il subentro di Rosella Sensi nella gestione anche formale della società e subito dopo si determina, chiaramente con finalità agevolatrici in termini di mercato sia esso strettamente riferito ai calciatori che soprattutto agli accordi sui diritti televisivi, ad un disgelo nei rapporti con la società dominante il sistema del calcio, ovvero la Juventus, sanciti dalla vendita del calciatore Emerson nonchè dal passaggio dell'allenatore Capello. In particolare il passaggio di Emerson era stato favorito da alcuni preventivi incontri tra Giraudo e la Sensi, che ha visto anche come propedeutica attività il contributo del sindaco di Roma Veltroni...».
Proprio in quel periodo Moggi si occupa dell'elezione dei vertici federali. «Di interesse investigativo — si legge nell'informativa — sono anche i contatti con Geronzi nell'ambito delle attività di gestione del potere federale e quindi in relazione alla riconferma di Carraro alla presidenza della Figc, momento vissuto dall'organizzazione moggiana come fatto necessario ed imprescindibile per il mantenimento del potere. In quest'ottica Geronzi assume un determinante ruolo nelle dinamiche di pressione e controllo su Carraro che, come detto, riveste la carica di presidente del Medio Credito Centrale controllata del gruppo Capitalia. Una serie d'incontri tra Moggi e Geronzi, presumibilmente avvenuti nella prima decade di gennaio 2005, sono fonti di successive discussioni tra Moggi e il sodale Mazzini, ma anche tra Moggi e Giraudo. Il 14 dicembre 2004 « Moggi racconta un incontro avvenuto tra lui, Cesare Geronzi e Franco Carraro dove si è discusso delle future elezioni alla presidenza della Figc e Carraro è stato ripreso da entrambi per il suo comportamento che deve mutare soprattutto nei loro confronti che lo stanno favorendo nella rielezione a presidente ». Il 7 gennaio 2005 i due dirigenti della Juventus parlano del «comportamento di Carraro e delle pressioni che egli riceve da Geronzi per evitare che tenga un atteggiamento dannoso all'organizzazione nella gestione della Figc». Moggi afferma: « Stamattina m'ha chiamato Geronzi... allora senza sape' niente... senza sape' niente ho detto a Geronzi: Cesare mettigli il pepe in culo a Carraro perché mi sembra rincitronito! ».
corriere.it
e ancora
Roma: dal Cupolone alla Cupola...
Dal Cupolone alla Cupola: a luglio, la Roma festeggerà i due anni di appartenenza, per giunta nemmeno in posizione di comando, all’asse Juventus-Milan, nonostante il sommo disprezzo della stragrande maggioranza della sua tifoseria. Appaiono lontanissimi i tempi in cui Franco Sensi lottava contro lo strapotere del duopolio del Nord: il presidente della Roma ne è stato lentamente stritolato, ma almeno è riuscito a regalare uno scudetto ai suoi tifosi. Non c’è bisogno di intercettazioni telefoniche, diffuse a singhiozzo, per raccontare in breve questa storia. Sono avvenimenti noti e già riportati a suo tempo: ma in molti fingono di non sapere. Allora è utile un ripasso.
Fino all’estate 2003, la società giallorossa si era barcamenata, pur essendo incappata in qualche grave inghippo, come i passaporti falsi e i costosi orologi regalati agli arbitri. Ma, a causa della duplice voglia di combattere il Palazzo e di competere allo stesso livello con chi aveva introiti decisamente maggiori, il bilancio era progressivamente andato in dissesto. L’iscrizione al campionato 2003-2004 era a rischio e c’era molta apprensione in quel di Trigoria: si avvicinava inesorabile il termine ultimo della fine di luglio. La soluzione arrabattata fu quella di ottenere una fidejussione da una sconosciuta società marchigiana, la Sbc, per riuscire a soddisfare i parametri economico-finanziari richiesti per ottenere il via libera dalla Covisoc (la commissione di vigilanza sulle società di calcio). Ma il Corriere della Sera fece esplodere lo scandalo Sbc: furono coinvolte Roma, Napoli, Cosenza e Spal. La società giallorossa sostenne di essere parte lesa: un’ipotesi alquanto ardimentosa, ma che fu giudicata valida dall’ineffabile Covisoc. Da una qualunque società, a maggior ragione se quotata in Borsa, ci si sarebbe attesa una condotta nota anche al più sprovveduto degli imprenditori: per questo tipo di operazioni occorre affidarsi a una banca di importanza primaria. La Roma fu perciò salvata: e a concedere il 26 agosto – la Figc aveva riaperto i termini per mettersi in regola – una fidejussione da 30 milioni di euro, indispensabile per partecipare alla serie A, fu Capitalia.
Era stato il primo passo di Franco Sensi verso la porta d’uscita. Alcuni mesi dopo, era il marzo 2004, la situazione non era meno delicata: la licenza Uefa, necessaria per iscriversi alle Coppe europee della stagione successiva, era in pericolo. La Roma vantava 52,4 milioni di euro di crediti verso la sua azionista di maggioranza - Roma 2000 srl - che si era anche accollata debiti della società giallorossa per 21,6 milioni. A risolvere la situazione fu il sacrificio di Franco Sensi: il presidente cedette il 49% della Compagnia Italpetroli. A chi? Naturalmente a Capitalia. Il procedimento tecnico fu la conversione in azioni di un credito vantato dal gruppo bancario. In più, fu avviato un piano di dismissioni di proprietà di Sensi per dotare la Roma dei mezzi finanziari necessari a sopravvivere: di qui, l’aumento di capitale nell’estate 2004. Fu anche snellita la catena di controllo societario: Italpetroli diventò la capogruppo della famiglia, la cui proprietà passò alle tre sorelle Sensi, Rosella, Maria Cristina e Silvia, che hanno ciascuna una quota del 16,49%. Al padre Franco è rimasto lo 0,17%. Da allora, la Compagnia Italpetroli possiede il 100% di Roma 2000, che a sua volta controlla la Roma con il 67,1%: dunque, Capitalia è azionista della Roma con il 32,88% (che è appunto il 49% del 67,1%).
Siamo all’epilogo: accade tutto nel mese di luglio. Il giorno 7, il sindaco di Roma Walter Veltroni, juventino dichiarato, invita in Campidoglio Antonio Giraudo e Rosella Sensi: è la resa giallorossa. Al termine, la giovane amministratrice delegata romanista esclama: "Moggi? E’ molto bravo". Ma questo è più folclore che altro. Il giorno 31, Emerson passa alla Juventus in cambio di Brighi più 12 milioni. Tutto liscio? Mica tanto. Nell’epoca in cui tutti si lamentano del crollo del mercato, il centrocampista brasiliano è valutato 28 milioni e quello riminese 16: è la prima plusvalenza incrociata fittizia tra le due società. O meglio, la Roma incamera una plusvalenza di 23,5 milioni, mentre la Juve minimizza a soli 500mila euro la minusvalenza su Brighi, ipervalutato in passato. Fra l’altro, egli è talmente indispensabile alla Roma da essere spedito in prestito - tre giorni dopo - al Chievo, insieme a 7,2 milioni, in cambio di Perrotta. Il giorno prima, il 30, la Roma aveva siglato con Mediaset un accordo triennale per il digitale terrestre, all’epoca non ancora inaugurato, più il diritto di prima negoziazione (ossia la tv paga per sedersi al tavolo delle trattative prima dei suoi concorrenti) per la stagione 2007-2008 del criptato, ricevendo in cambio la considerevole somma di 22 milioni. Interessa solo alle Procure se sia o meno questo il contratto di cui parlava Giraudo nelle intercettazioni telefoniche con Moggi: il fatto importante è che la Roma era entrata a pieno titolo nell’asse Juventus-Milan.
Salvatore Napolitano
geminy ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 01:37
non voglio mandare avanti questo discorso "bastava quella" "ma anche quell'altra" perchè altrimenti andiamo avanti all'infinito..
Guarda che il nostro amico ockalan non e' che non ci arrivi, ma non ci vuole arrivare.
E io che mi preoccupavo per lui, povero caro ...
Non ce la fa, non ce la fa ...OckHAM ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 08:34
Il mio desiderio è che qualche fiorentino obiettivo possa accettare prima dei sicuri verdetti finale che Della Valle ha fatto un illecito sportivo, e che quindi va spedito e trotterellando in serie B coi suoi sermoni e il suo ciuffo da persona pulita che voleva cambiare il mondo.
E' non è una questione di tifo: a me delle squadre di serie A me ne sbatte a livello di tifo, tifo Napoli e mi piace vedere belle partite (in serie C molto rare), perciò godo quando vedo un grande gol di Toni o quando Totti si smarca tutta l'Inter e fa il cucchiaio da fuori area, godevo quando vedevo giocare la Roma di Capello nell'anno dello scudetto del Milan così come godevo vedendo la Fiorentina di Oanimaaal, Batistuta e Rui Costa: e ciò non toglie che la Roma mi stia più sulle balle come squadra/società per la mia fede calcistica di quanto non mi stia sulle balle la Fiorentina: però i fatti so fatti, e soprattutto la cosa più detestabile dall'inizio di questa vicenda è quella dei Moralizzatori colti con le mani nella marmellata: Lotito e Della Valle ci hanno abboffato i maroni per due anni con le loro prediche sul calcio sano bello e pulito come il culo del bambino, e di fronte all'evidenza della loro partecipazione ad un sistema che più corrotto non si può invece di avere un atteggiamento per lo meno vergognato, ci propinano ancora i pistolotti moralistici (Lotito molto meno, va detto per onestà), per questo il mio tema preferito è diventato il signore delle Scarpe che veramente non mi riesce ad andare giù e rispetto al quale Vittorione Cecchi Gori ci sta facendo un figurone. A questo proposito cito un articolo di commento, non di cronaca, su questa situazione, che rispecchia esattamente quello che penso:
Vai Gem, ora seguimi ...
Perquisite anche abitazioni di Moggi e Giraudo
Oltre alla sede della Juventus di Corso Galileo Ferraris a Torino le Fiamme gialle si sono presentate anche nelle abitazioni dei due indagati l'ex direttore bianconero Luciano Moggi e l'ex amministratore delegato Antonio Giraudo.
09:26 Moggi indagato per falso in bilancio
L'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi è indagato anche per falso in bilancio, come Giraudo. Si tratta della cosiddetta inchiesta sulle plusvalenze.
09:25 Le Fiamme Gialle nella sede della Juventus
Perquisizione delle Fiamme Gialle questa mattina nella sede della Juventus a Torino. Decine di auto della guardia di finanza davanti al club.
Tho, ti sei dimenticato come inizia l'articolo in questione:
Nessun illecito sportivo, ma un controllo della società A.S. Roma per favorire la Gea World di cui suo figlio era presidente e soprattutto per fermare «il percorso autonomo e indipendente nel sistema calcio determinato dalla gestione del presidente Franco Sensi».
Tho, nessun illecito sportivo. Stiamo parlando di questo: il-le-ci-to sportivo, quello per cui la Fiorentina andrà in Serie B, e la Roma no.
Ps. Non ce la fa non ce la fa cosa? Così allegri di venire a giocare col Napoli?
LordKivan ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 00:43
Più che altro, geminy, non hai capito proprio niente di quello che si è detto dei della valle.
ps figlio di moggi come ds? Ma che stai a dì????
Ecco, leggi quello che volevo postare io ma Frykky ha fatto prima ( ).
Sempre convinto?
Vedi che e' vero.OckHAM ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:35
Ps. Non ce la fa non ce la fa cosa?
OckHAM ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:35
Così allegri di venire a giocare col Napoli?
Se la metti su questo piano,
siamo sempre lieti di venire a davvi una ripassatina.
Moggi al telefono: «Ora anche la Roma starà agli ordini» Il dg bianconero rivela di aver convinto Rosella Sensi a non tesserare Zeman. Poi boccia Guidolin e impone Spalletti STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
Nessun illecito sportivo, ma un controllo della società A.S. Roma per favorire la Gea World di cui suo figlio era presidente e soprattutto per fermare «il percorso autonomo e indipendente nel sistema calcio determinato dalla gestione del presidente Franco Sensi». Era questo, secondo gli inquirenti, l'obiettivo di Luciano Moggi. L'informativa consegnata dai carabinieri del reparto operativo di Roma ai magistrati napoletani ricostruisce le pressioni della «compagine moggiana» che portarono alle dimissioni del direttore sportivo Franco Baldini. E il ruolo di Cesare Geronzi, presidente del gruppo bancario Capitalia «a cui l'organizzazione fa riferimento per curare l'aspetto finanziario delle società calcistiche».
L'inserimento del figlio
Secondo gli investigatori «allarmanti sono i contatti e gli accordi tra lo stesso Moggi e Geronzi finalizzati alla ripresa del controllo tecnico e finanziario dell'A.S. Roma. Comportamenti che da un lato mirano ad asservire il presidente Sensi in occasione delle riconferme delle cariche federali e di Lega, dall'altro a eludere e neutralizzare la sua scomoda presenza all'interno del sistema calcio». Il 3 novembre 2004 Moggi parla con il figlio Alessandro sulla possibilità che entri nella dirigenza giallorossa, ma lui appare poco convinto. Questa eventualità viene discussa anche dall'amministratore delegato della Gea Franco Zavaglia il 19 novembre con il direttore sportivo dell'Udinese Pietro Leonardi. Così il colloquio viene ricostruito nel brogliaccio: « Zavaglia gli comunica che Luciano Moggi è andato da Cesare Geronzi per valutare la possibilità di far entrare il figlio Alessandro nella Roma come direttore generale ma, a suo dire, sia Chiara che il padre Cesare vedono questa operazione non particolarmente utile (evidentemente perché susciterebbe tutta una serie di polemiche da parte dell'ambiente gialorosso tradizionalmente ostile da anni all'organizzazione moggiana) ». I due ne parlano nuovamente 21 dicembre e Zavaglia « gli riferisce che Chiara Geronzi ha parlato con la "figlia" (riferendosi a Rosella Sensi) e costei gli ha detto che l'operazione sarebbe anche possibile però è opportuno aspettare un po' prima di far entrare Alessandro Moggi nei quadri dirigenziali di detta società (evidentemente riferito all'ostacolo Baldini da rimuovere) ».
Il cambio di allenatore
«La sequela di contatti telefonici — scrivono i carabinieri — conferma che l'operazione di controllo della società calcistica A.S. Roma è stata, poi, realizzata: anche la Roma è ormai una succursale dell'organizzazione moggiana, dopo aver eliminato i soggetti scomodi e contrari». In quel periodo «Luciano Moggi, tramite la Gea, si appresta a controllare il nuovo assetto sportivo della società, inserendo nei suoi ranghi l'allenatore Spalletti e giostrando, secondo le strategie di mercato proprie dell'organizzazione, i giocatori più importanti di quella squadra. Il 19 maggio 2005 Luciano Moggi parla con Fabio Capello, all'epoca allenatore della Juventus, «delinea i contorni dell'incontro con Rosella Sensi e subito emerge la circostanza che i due Club non saranno più ostili e la Roma non ostacolerà più il programma politico dei dirigenti juventini, ed in più si è dato inizio ad una collaborazione nel mercato dei calciatori con la cessione di alcuni di essi ». Il 25 maggio, nuova telefonata. « Capello informa Moggi della possibilità che il calciatore giallorosso Mancini possa cambiare società, mentre il dirigente bianconero conferma che la dirigenza della Roma ha dato disponibilità a cedere i giocati Mancini e Cassano.
Il verbale dell'ex ds Baldini
Moggi riferisce al suo interlocutore che per i giocatori non ci sono problemi e che l'importante è mettere l'allenatore giusto in modo che l'attività può essere svolta in maniera veloce e puntuale: "Il discorso del cambio è una cosa che parte in tromba! Senza nessun problema!" ». Moggi racconta anche che è riuscito a convincere Rosella Sensi a non tesserare l'allenatore Zeman e i due si mostrano ovviamente soddisfatti essendo questo allenatore accanito nemico dell'organizzazione e quindi un grosso ostacolo ai loro fini. Moggi fa poi riferimento a Geronzi comunicando al suo interlocutore che con Capitalia ha avuto un colloquio e che ha sistemato tutto per cui loro
La riconferma di Carraro
(riferito alla Roma) sono ormai sottomessi: « ...e mi sembra di averla convinta! Poi gli ho fatto parlà anche dal "capo" quindi non...si, no, ma adesso la situazione lì sta a posto, perché so andati alla Banca a parlare. Io gli ho fatto mettere tutto a posto, quindi dovrebbero stare agli ordini! ». Il 2 giugno Daniele Pradè, dirigente della Roma « chiede a Moggi di poter tesserare l'allenatore Guidolin ma il direttore generale bianconero esclude tale allenatore ed impone di prendere l'allenatore Spalletti. Pradè accetta tale disposizione e dopo avere riferito che l'unico eventuale problema è convincere Rosella Sensi, chiede a Moggi se è sua intenzione telefonare a Spalletti, ma Moggi risponde che non è necessario ».
Il 14 aprile 2005 Franco Baldini viene interrogato dai carabinieri. E afferma: «Quando le situazioni economiche ormai evidentemente pressanti che riguardavano in primis la società Italpetroli e conseguentemente l'A.S. Roma, è stato sottoscritto dalla famiglia Sensi un accordo per la ristrutturazione dei debiti pregressi con Capitalia e la diretta assunzione in Italpetroli come direttore generale di Bassi indicato espressamente dallo stesso istituto di credito. Da qui discendono una serie di eventi: il subentro di Rosella Sensi nella gestione anche formale della società e subito dopo si determina, chiaramente con finalità agevolatrici in termini di mercato sia esso strettamente riferito ai calciatori che soprattutto agli accordi sui diritti televisivi, ad un disgelo nei rapporti con la società dominante il sistema del calcio, ovvero la Juventus, sanciti dalla vendita del calciatore Emerson nonchè dal passaggio dell'allenatore Capello. In particolare il passaggio di Emerson era stato favorito da alcuni preventivi incontri tra Giraudo e la Sensi, che ha visto anche come propedeutica attività il contributo del sindaco di Roma Veltroni...».
Proprio in quel periodo Moggi si occupa dell'elezione dei vertici federali. «Di interesse investigativo — si legge nell'informativa — sono anche i contatti con Geronzi nell'ambito delle attività di gestione del potere federale e quindi in relazione alla riconferma di Carraro alla presidenza della Figc, momento vissuto dall'organizzazione moggiana come fatto necessario ed imprescindibile per il mantenimento del potere. In quest'ottica Geronzi assume un determinante ruolo nelle dinamiche di pressione e controllo su Carraro che, come detto, riveste la carica di presidente del Medio Credito Centrale controllata del gruppo Capitalia. Una serie d'incontri tra Moggi e Geronzi, presumibilmente avvenuti nella prima decade di gennaio 2005, sono fonti di successive discussioni tra Moggi e il sodale Mazzini, ma anche tra Moggi e Giraudo. Il 14 dicembre 2004 « Moggi racconta un incontro avvenuto tra lui, Cesare Geronzi e Franco Carraro dove si è discusso delle future elezioni alla presidenza della Figc e Carraro è stato ripreso da entrambi per il suo comportamento che deve mutare soprattutto nei loro confronti che lo stanno favorendo nella rielezione a presidente ». Il 7 gennaio 2005 i due dirigenti della Juventus parlano del «comportamento di Carraro e delle pressioni che egli riceve da Geronzi per evitare che tenga un atteggiamento dannoso all'organizzazione nella gestione della Figc». Moggi afferma: « Stamattina m'ha chiamato Geronzi... allora senza sape' niente... senza sape' niente ho detto a Geronzi: Cesare mettigli il pepe in culo a Carraro perché mi sembra rincitronito! ».
posto tutto l'articolo per onore di cronaca
venom non per cattiveria ma arrivi sempre tardi
si.....pero sono piu belloFrykky ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:39
venom non per cattiveria ma arrivi sempre tardi
Questo thread sta diventando ridicolo, stai a vedere che tra poco la Juventus, la Fiorentina e la Lazio vanno premiate per il loro comportamento onesto e retrocediamo Roma, Inter, Chievo e Sampdoria và.
è la volta buona che mi do all'ippica.......cmq sia voglio fare una previsione: secondo me nn ci sara nessuna retrocessione, ne usciranno tutti lindi e pinti e via con la prossima stagioneOckHAM ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:40
Questo thread sta diventando ridicolo, stai a vedere che tra poco la Juventus, la Fiorentina e la Lazio vanno premiate per il loro comportamento onesto e retrocediamo Roma, Inter, Chievo e Sampdoria và.
Sempre convinto.masp ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:36
LordKivan ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 00:43
Più che altro, geminy, non hai capito proprio niente di quello che si è detto dei della valle.
ps figlio di moggi come ds? Ma che stai a dì????
Ecco, leggi quello che volevo postare io ma Frykky ha fatto prima ( ).
Sempre convinto?
Dimmi che ruolo societario ha avuto.
OckHAM ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:40
Questo thread sta diventando ridicolo, stai a vedere che tra poco la Juventus, la Fiorentina e la Lazio vanno premiate per il loro comportamento onesto e retrocediamo Roma, Inter, Chievo e Sampdoria và.
dai non metterla così,è logico e anche giusto secondo me che tutte le notizie vengano riportate! ci mancherebbe altro!
con tutto sto schifo DEVE uscire tutto!
abbiamo ricevuto pressioni,ma quando sta cosa succedeva a roma la sapevano praticamente tutti (l'ho detto qualche post fa che quei pranzi con giraudo mi facevano girare i cosiddetti)
Non per niente quando arrivò A.Moggi a trigoria per Del Neri mi pare,stava già per accadere un casino con tutti i tifosi (me compreso) che volevano aprire una protesta aperta alla società.
Infatti poi non è stato assolutamente preso in società
Già quando si seppe che la roma si stava riappacificando con la juventus "scoppiò" tra chi segue la roma un bel casino
Sono state le mie uniche critiche a questa società per cui tifo,una cosa che non ho mai accettato,tra cui la cacciata di baldini.
Spero che se esca un illecito i responsabili paghino eccome
(comunque una cosa buona allora l'ha fatta almeno c'ha preso spalletti )
pero sta soddisfazione me la posso toglie: Kivan schiavo dei colori BianconeriLordKivan ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:42
Dimmi che ruolo societario ha avuto.
*scappa a nascondersi per non finire linciato*
questo mi pare per ora un bel riassunto (repubblica):
Frykky ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:33
e ancora
Roma: dal Cupolone alla Cupola...
[...blablablabla...]
Non c’è bisogno di intercettazioni telefoniche, diffuse a singhiozzo, per raccontare in breve questa storia. Sono avvenimenti noti...
[...blablabla...]
Non è mica sul riportare le notizie, ma nel discutere con obiettività di illecito sportivo: qua quelli che hanno fatto un illecito sarebbero le vittime e i paladini, e quelli che invece avevano semplicemente rapporti di lavoro LECITI con Moggi sono i veri colpevoli. Non si capisce più niente, sta diventando na curva sud in cui il tifoso della fiorentina dice che so tutti colpevoli tranne la fiorentina, quello della lazio idem etc. etc. Così non ha senso discutere, se dobbiamo fare i tifosi allora a me la discussione non importa, ed è meno gustosa della disputa geopolitica sull'imperatore Sith o della teoria del Secondo Posto (almeno quella è roba divertente): faccio anche io il tifoso allora e ricordo che il Napoli di Corbelli retrocesse con errori osceni da parte degli arbitri, che Corbelli aveva denunciato tutta questa roba, che fu insultato, multato e gli mandarono pure la guardia di finanza in azienda (assolto dopo 4 mesi). Come tifoso del Napoli per me va bene uguale: tanto Juve Lazio e Fiorentina in serie B ci vanno di sicuro e con la nuova norma di ripescaggio basata sul bacino d'utenza il Napoli va in serie A e ve lo pigliate a quel posto.Quote:
dai non metterla così,è logico e anche giusto secondo me che tutte le notizie vengano riportate! ci mancherebbe altro!
con tutto sto schifo DEVE uscire tutto!
Ecco, appunto, questi so fatti, il resto sono pugnette, se volete parlare di pugnette seguite pure.Quote:
questo mi pare per ora un bel riassunto (repubblica)
Puoi stare tranquilloXxVeNoMxX ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:44
pero sta soddisfazione me la posso toglie: Kivan schiavo dei colori BianconeriLordKivan ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:42
Dimmi che ruolo societario ha avuto.
*scappa a nascondersi per non finire linciato*
Godsmack ha espresso quello che penso anche io, su quella faccenda.
I Moggi c'hanno provato ad entrare in società, ma sono stati, in quel momento, fermati dalla tifoseria. Sicuramente, se questo bubbone non fosse scoppiato, sarebbero venuti dopo, ma almeno ci siamo salvati le chiappe.
OckHAM ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:48
Non è mica sul riportare le notizie, ma nel discutere con obiettività di illecito sportivo: (....)
è proprio quello che almeno personalmente cerco di fare
cercando di essere il più obbiettivo possibile quando arrivano notizie diverse da tutte le parti.
Infatti la roma non ha fatto (con queste cose) illecito ed erano come è detto nell'articolo e come mi ricordo io(l'ho detto poco fa) cosa stranote.
sono d'accordo con te sul fatto che bisogna cercare di rimanere obbiettivi e legati ai fatti lasciando da parte il tifo,altrimenti discutiamo tra di noi e basta senza essere costruttivi secondo me
LordKivan ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:49
Puoi stare tranquilloXxVeNoMxX ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:44
pero sta soddisfazione me la posso toglie: Kivan schiavo dei colori BianconeriLordKivan ha scritto gio, 18 maggio 2006 alle 10:42
Dimmi che ruolo societario ha avuto.
*scappa a nascondersi per non finire linciato*
CALCIO, LAZIO: NESSUN RISCHIO RETROCESSIONE
La Lazio rassicura i propri azionisti: il club, implicato nello scandalo calcio, non rischia la retrocessione. Questo il senso di un comunicato pubblicato sul sito internet della società, in cui la società biancoceleste si dice ''certa che la magistratura potrà, in tempi brevi, concludere le indagini escludendo ogni responsabilità dei suoi rappresentanti''. Nel comunicato si assicura che ''né la Società né alcun suo rappresentante hanno mai posto in essere comportamenti finalizzati ad alterare le competizioni sportive, ottenere favoritismi non dovuti o decisioni arbitrali illecite'' e che ''non vi sono quindi i presupposti che possano determinare la sanzione sportiva della retrocessione della Lazio in serie B, o altre sanzioni di qualunque genere''.
repubblica.it
Ah meno male, se la proprietà della Lazio assicura che non andrà in serie B allora mi cade ogni tipo di sospetto. Ma c'è ancora il link alla conferenza di Giraudo?