L'Università di Harvard (mica bruscolini) ha aperto un corso intitolato CyberOne: Law in the Court of Public Opinion, che si terrà contemporaneamente nelle aule della facoltà vere e in quelle (virtuali) di Second Life.
Il corso si occuperà prevedibilmente di spazi virtuali, siti internet, wiki, universi online e cose così.
Inutile affrettarsi a prenotare un posto, perchè sono già tutti occupati. Però le "dispense" saranno disponibili per tutti i giocatori anche dopo le lezioni. Non è la prima volta che accade, ma sicuramente il fatto che sia Harvard a farlo dà un peso diverso alla faccenda.
Dopo i comizi elettorali, adesso arriva anche la scuola.
Una illuminata serie di iniziative che magicamente allontana i videogiocatori e attrae (o potrebbe attrarre) tutti gli altri, non foss'altro che per curiosità di capire quel che succede in questo "nuovo mondo".
Che i giocatori cosiddetti "hardcore" non abbiano granchè voglia di seguire un seminario sulla realtà virtuale è in realtà un bene per il successo di questo corso.
Ve li immaginate? Gente che invece di star seduta composta al banco a prendere appunti comincia a saltare di qua e di là, passando il tempo a scrivere cose tipo "omg faggot u sux campr n00b lammah pwn3d" (). Alunni che ogni insegnante non vorrebbe mai nella propria classe, diciamocelo.
Figuriamoci in un'aula nella quale - a meno di feature particolari di quel livello - mantenere l'ordine e la disciplina è virtualmente (!) impossibile.