intanto potrebbe cadere molto presto. la prima cosa e' la legge elettorale, peccato che gli stessi con cui la deve fare (ncd) sono gli stessi che rischierebbero di sparire dal parlamento se la facessero. vedremo un po'.
intanto potrebbe cadere molto presto. la prima cosa e' la legge elettorale, peccato che gli stessi con cui la deve fare (ncd) sono gli stessi che rischierebbero di sparire dal parlamento se la facessero. vedremo un po'.
Se agganciano la riforma elettorale alla riforma del senato come vuole alfy, campa cavallo...Di positivo per Renzie c'è il fatto che gli basterà fare 2-3 cose buone per stracciare il governo precedente.
Ma anche quello prima, quello prima ancora, etc.
Boh, io non sono tanto ottimista, ma quantomeno credo che non accetterà di "galleggiare" come aveva fatto letta. Immagino che a breve si farà la riforma elettorale, se poi non riescono a fare niente si andrà a votare... mi accontento di poco, lo so.
Mentana sta facendo la supermoviola di Letta e Renzi che si stringono la mano gelidamente.
Letta sembrava uno a cui stava per scadere il parcheggio
vediamo che succedera' son proprio curioso!
Politoil secondo è il Tesoro, dove non va un uomo di Renzi, ma un uomo delle istituzioni finanziarie, quel Pier Carlo Padoan la cui carriera all’estero è stata considerata indispensabile, come fu con Grilli e Saccomanni, per sedere ai tavoli dove si decide e si parla inglese.
Bene, io do:
Immobilismo totale come e più del governo Letta a 1.
Renzie che si straccia le vesti fra due mesi e invoca le elezioni a 2,3.
Renzie paladino delle riforme a braccetto con Alfano a 10 (#lavoltabuona ).
Venghino siori venghino, le scommesse sono aperte.
Per quanto riguarda la nomina saltata di Gratteri, c'è una ricostruzione su il Fatto:
Spoiler:Governo Renzi, Gratteri chiamato alla Giustizia. Poi Napolitano blocca la nomina
di Beatrice Borromeo
Resta da capire come giustificherà, Giorgio Napolitano, il veto sul nemico numero uno della ‘ndrangheta, il pm Nicola Gratteri. Che fino a pochi minuti prima dell’incontro tra Matteo Renzi e il presidente della Repubblica, aveva in tasca il ministero della Giustizia (vedi foto). Un incarico che l’entourage del premier aveva confermato per telefono al magistrato calabrese ieri pomeriggio. Una vicenda, questa, che è stata raccontata e confermata al Fatto Quotidiano da tre fonti che hanno chiesto di rimanere anonime. E se l’incontro al Quirinale è stato così lungo – più di due ore – il motivo è stato proprio che la scelta di Gratteri, per il capo dello Stato, era inaccettabile. Un veto che fa riflettere anche sull’excusatio non petita di Napolitano, che ha azzardato il ricorso all’ironia per provare a negare il suo ruolo nella bocciatura di Gratteri: “Vorrei rassicurare i cultori di ricostruzioni giornalistiche a tinte forti, che il mio braccio non è stato sottoposto, né l’altro ieri né oggi, ad alcuna prova di ferro. Lo trovate, spero, in buone condizioni”.
Un tentativo, quello di smorzare il suo intervento, che forse tendeva a scaricare la responsabilità della marcia indietro su qualcun altro. Per esempio Angelino Alfano, che aveva già espresso la sua contrarietà alla nomina di Gratteri (non voglio un Guardasigilli “giustizialista”, aveva detto). Ma il peso del neo ministro degli Interni non era bastato a far cambiare idea a Renzi: e infatti, durante la telefonata di ieri, gli uomini del premier avevano rassicurato il pm sul fatto che l’accordo era stato trovato. C’è anche chi ipotizza che sia stato Silvio Berlusconi a opporsi. Versione smentita da diversi berlusconiani che raccontano un aneddoto emblematico: nei giorni scorsi, il Cavaliere ha freneticamente telefonato ai suoi amici calabresi per informarsi su “questo signore, che conosco troppo poco”. La sua unica paura era che il pm potesse appartenere a Magistratura Democratica. Ma Gratteri non fa parte di nessuna corrente e non ha mai espresso apprezzamenti su alcun partito. Tanto è bastato per ottenere il via libera di B.
Sul profilo Twitter di “Secondo piano news” compare la foto del biglietto scritto a mano con cui Renzi si è presentato al Quirinale per presentare la lista dei ministri. Ingrandendo i caratteri si legge distintamente “magistrato in servizio”, frase che si riferisce a Nicola Gratteri, chiamato a occupare la casella della Giustizia e poi bloccato da Napolitano che ha preferito il “politico” Andrea Orlando
Insomma, è stato proprio il presidente della Repubblica – come ha raccontato una delle persone presenti all’incontro – a escludere categoricamente la nomina di Gratteri, dicendo che non può consentire a un magistrato di diventare Guardasigilli. Tanto più se è ancora in servizio. Una motivazione che non ha convinto né Renzi né il suo braccio destro, Graziano Delrio. I due, prima di piegarsi, si sono battuti per cercare di far passare Gratteri, che era il loro cavallo di battaglia (e uno dei nomi più celebrati sui social network). A poco è servito ricordare che un pm alla Giustizia c’era già stato di recente (Nitto Palma). O che Gratteri non si è mai candidato, e di conseguenza la questione dell’indipendenza proprio non si poneva. Il suo ruolo, era chiaro da subito, sarebbe stato esclusivamente tecnico. Anche perchè le sue ricette per rimettere in piedi la macchina della giustizia erano già note. Proposte già pronte come “l’emergenza” per eccellenza: il sovraffollamento delle carceri.
Gratteri l’avrebbe risolta così: “Serve la realizzazione in tempi brevi di nuove strutture penitenziarie”. Inoltre, spiegava, “bisognerebbe riorganizzare gli spazi secondo il modello americano: chiusi nelle celle dovrebbero restare solo i detenuti di alta sicurezza (41bis e individui socialmente pericolosi), mentre gli altri potrebbero usufruire degli spazi esterni, e lavorare per il reinserimento sociale”. Poi le misure alternative: “Soprattutto per tossicodipendenti e baby-criminali”. Ma la mossa fondamentale, sosteneva il procuratore aggiunto, era quella di fare accordi bilaterali per far scontare ai detenuti la pena nei loro paesi d’origine.
Gratteri ha parlato anche della riforma del codice di procedura penale. Tra le tantissime idee, sottoposte già all’ex premier Enrico Letta, c’era quella di garantire l’informatizzazione di tutta la cancelleria. E poi un appello alla razionalità: se il giudice viene sostituito durante il processo, oggi è necessario – a parte rare eccezioni – rinnovare l’istruttoria dibattimentale, riascoltando nel contraddittorio tutti i soggetti che si erano già espressi. E questa, sosteneva Gratteri, “è una delle principali cause che permette la dilatazione della durata dei processi”, e lo sperpero di denaro pubblico e di forza lavoro. La proposta era semplice: utilizzare le dichiarazioni già rese.
Poi, ancora, bisognava rendere obbligatorio l’uso della posta elettronica certificata per effettuare le notifiche, così da risparmiare tempo e denaro. Altra proposta: l’inasprimento del 41-bis, imponendo ai detenuti di restare totalmente isolati. Non mancava anche una visione sulle doti indispensabili per diventare onorevole (“per lo meno, la fedina penale intonsa. Ci vuole uno sbarramento netto, chiaro, feroce”). “La politica avrebbe senso farla solo se si avesse il potere di cambiare davvero le regole del gioco, nel rispetto della Costituzione”, aveva detto qualche mese fa. Ma Gratteri non aveva fatto i conti col fatto che l’arbitro supremo l’Italia ce l’ha già: Giorgio Napolitano.
Da Il Fatto Quotidiano del 22 febbraio 2014
Tl;dr
Una settimana per bruciare il nuovo rampante e giovane segretario del PD. Con delle abili marce indietro e bugie Artur Renziarelli ( detto Renzie ) ha sprecato lo slancio che le primarie a pagamento gli avevano dato. Tra un anno il cadavere del governo verrà trasportato via dalla corrente e sulla sponda del fiume, seduto bello paziente ci sarà il solito caimano, con la pena scontata e pronto per rientrare e riscendere in campo. 92 minuti di applausi.
Mah io comunque rimango sicuro del fatto che le scelte politiche sono sempre dettate da n-mila meccanismi ed equilibri, e che quasi sempre non si tratta di incompetenza.
Il premier suona la campanella: "La ricreazione è finita"
Il premier Matteo Renzi, aprendo la prima riunione del Cdm, scherza con i ministri suonando la campanella: "La ricreazione è finita".
Edit:Poverino.«C'è un elemento simbolico in questo passaggio. Oggi il figlio di un insegnante di ginnastica che un giorno si è messo in testa di fare l'imprenditore può diventare presidente del Consiglio e fa un governo di questo tipo. Capite cosa significa? Significa che le barriere saltano». (Cit.)
Ultima modifica di Edward Green; 22-02-14 alle 15:06:34
Comunque se vogliono utilizzare possono inserirlo come esperto nel ministero della giustizia
Come fece Castelli col magistrato di Venezia (quello che provò ad incriminare massimino con la teoria del non poteva non sapere)
Quando mi passa la botta d'arterio e mi ricordo il nome ve lo dico
Ultima modifica di abaper; 22-02-14 alle 15:12:26
È passata
Nordio
Per quanto riguarda il PD, è proprio incompetenza manifesta, se non tendente alla malafede: l'ultima pare che sia la Kyenge capolista alle europee nella circoscrizione del Nordest, DEL NORDEST!!!!
http://www.gazzettino.it/NORDEST/PRI...e/534343.shtml
Ma 'sta cosa che è una figata che i magistrati diventino politici (senza neanche un "periodo di decantazione", come deontologia professionale imporrebbe), esattamente, quand'è che abbiamo iniziato a pensarla?
Nel 94 direi con mr b che voleva di Pietro agli interni e che poi si prese la Titti parenti
Si è sempre colpa sua
I commenti
Quando ho visto l'elenco dei ministri, mi è tornata in mente la faccia di Bersani che, alle penultime primarie, lo guardava come un cretino quando l'ebetino insisteva che a lui ne sarebbero bastati dieci
Maddai, i due ministeri coccola-idioti sono stati depennati
Ebbravo Renzie!
Oh GOD
Notare:
a- il borsalino
b- l'occhietto monello
c- l'espressione da tenera canaglia