Doveva uscire un primo pezzo il 6 maggio, se non erro, e l'album doveva uscire a giugno, ma è stato posticipato ad agosto. Il pezzo primo estratto quindi sarà il 3 giugno.
Io personalmente vedrò di riuscire ad attendere l'uscita del disco tutto per sentirmelo tutto in una botta, che c'è più gusto.
Ma chissà se resisterò
Intanto apro il topic, e spero di non incorrere nei "soliti" pareri un po' stantii che spesso m'è capitato di trovare qui nel forum, scusate, che continuano ancora a fare paragoni abbastanza sterili tra dischi precedenti di un periodo magnifico (intendiamoci) ma ormai superato (nel senso di appartenente al passato, vuoi non vuoi, nel bene e nel male).
Non vedo l'ora di ascoltare le nuove suggestioni di Akerfeldt, di vedere in che direzione hanno portato le sonorità più naturali e "settantiane" del magnifico Heritage, dai pareri e indiscrezioni di chi l'ha ascoltato in anteprima pare sia un disco oscuro e sinistro, non chiedo di meglio
Orchid era come scoprire un vaso di porcellana decorato di viola in una stanza un po' lugubre di una villa invasa dall'edera e dal tempo, Morningrise fu come uscire nel giardino in una sera fredda di una giornata grigia e perdersi nel vicino bosco fino a trovare un lago nero, My Arms Your Hearse fu come il susseguirsi dell'autunno e dell'inverno tra luci quasi paradisiache e infuocate profondità ruggenti vicino a templi decadenti, Still Life è una travolgente ondata di romantica malinconia e violenti scossoni rabbiosi, Blackwater Park è un monumento lovecraftiano con drappi rossi su pietra grigia e marmo bianco che sembra echeggiare di un monologo di un signore decadente fiero in piedi nella sala del trono fino all'ultimo, Damnation è una ballata nostalgica composta in una casetta nella neve al tepore di una fiammella che poi si spegne con un soffio, Deliverance è la presa di posizione di qualcosa di imponente, toni gravi e solenni, Ghost Reveries è un dipinto barocco e dorato come un'opera di finissima e complicata cesellatura che non smette mai di rivelare nuove sfumature di un castello acceso di calde luci di candelabri immensi, Watershed è la serpeggiante e distorta storia che fa capolino a una festa in maschera di nobili e ricchi signori dell'ottocento, in una villa di un'anziana dama all'oscuro dei biechi raggiri dei suoi figli dediti all'assenzio e a sanguinosi tradimenti, Heritage è la folkloristica danza in un panorama dai colori più vari, più vivaci ma tutti terreni, niente più statue di angeli bendati su lapidi innevate bensì tronchi e radici tra i quali diavoli divertiti e maliziosi ripetono millenari giochi allegramente maligni.
E' arrivato il momento, me lo sento, di una cosa più sinistra, del primo disco dei Black Sabbath, di quel suono pesante e antico eppure evanescente, inafferabile, quel buio nero e grigio ma un po' acido, occhi di pipistrelli che brillano tra i rami, voci di fantasmi che sussurrano dietro l'orecchio per poi non esserci più...ci siamo ci siamo
mah, ho smesso d'ascoltarli da quel porcaio di Heritage, e già Watershed non è che mi fosse garbato un granchè, imho hanno risentito troppo del cambio di line-up
bada bene, non voglio stare a fare paragoni coi capolavori del passato perché sono uno di quelli a cui non interessa il more of the same, perciò non voglio certo ascoltare scopiazzature di MAYH per tutta la loro carriera, dico solo che gli ultimi due album come qualità, secondo il mio gusto, puntano nella direzione di un baratro...
per chiarire: apprezzo lo sforzo di variare, ma le sonorità settantiane riescono meglio agli Spiritual Beggars
Vabbè ma come se fa a definire Heritage un porcaio?
Cioè che possa non piacere per motivi vari ecc posso ovviamente capirlo, altrimenti tutti se l'erano comprato ma porcaio..bo vabbè cmq io aspetto Pale Communion a braccia aperte, ma mi sa che sono tipo l'unico nel forum?
Mah... a me già l'artwork pare pessimo
Quel bagliore là sembra un effetto di un programma di fotoritocco da quattro soldi.
Heritage, sarà pure una merda come si dice (non l'ho ascoltato) ma aveva un artwork carino, molto settantiano.
Porca puttana, giuro non è per fare il fanboy ma Heritage NON è una merda, potrà non piacere la deriva settantiana, potranno non piacere i cambi di sound, potrà non piacere che non c'è il growl, tutto quello che vi pare, ma non si può definire Heritage una merda, è cecità/sordità auto imposta.
Oggettivamente è un disco magnificamente costruito, e nel suo essere settantiano ha tutta una serie di elementi di appeal tipicamente opethiani e moderni, inoltre ha quella vena fusion che io trovo gustosissima.
Sinceramente, è un disco che va ascoltato, due, tre volte, non è roba che premi play e lo ami. Ma in generale proprio la musica non può funzionare solo così.
Quanti film e dischi e videogiochi ho visto/sentito/giocato nel "momento sbagliato" perchè io soggettivamente non ero nel mood più o meno consapevolmente e poi l'ho rivalutati a posteriori.
O quanti sono cresciuti nel tempo, non convincendomi alla prima botta ma poi andando più a fondo nella cosa.
Bo, ne parlate come se fosse un disco senza un'idea, senza un momento particolare, senza una cura nei suoni, nelle atmosfere, come se fosse una cosa deprecabile quando invece è degno di grande attenzione, ma non perchè sono gli Opeth, ma di per sè, come musica in sè.
Bo...
Vabbè sfogo inutile, fanboy, blabla il mio alla fine è più un consiglio che altro, in fondo ma che me frega
dopo anni ho ripescato Heritage e riascoltandolo cambio il mio giudizio, ritiro il porcaio, ma ancora non mi convince appieno, apprezzo lo spunto di voler virare verso altre sonorità, ma permane l'impressione che questi si siano messi a fare qualcosa fuori dalla loro dimensione che però non gli riesce appieno...
provo a spiegarmi... adoro damnation perché è completamente diverso dagli altri lavori e lo trovo pienamente riuscito, heritage invece mi da l'idea di voler attraversare il fiume tenendo sempre un piede sulla riva di partenza, non so, forse dovevano osare di più
Bè, è cmq sicuramente un esperimento di akerfeldt, diciamo così. Ma mi pare abbia molta personalità!
Io Watershed e Heritage l'ho rivalutati tantissimo nel tempo. Oddio Heritage non c'ho messo tanto a "capirlo", Watershed ammetto di averci messo di più. Però poi alla fine ci sono quei due tre pezzi suoi che risento spessissimo, su tutti Hessian Peel, secondo me magnifica, proprio magnifica.
E' vero che ancora "stride" il passaggio dagli Opeth "prima" e gli opeth "poi"...ma stride solo nella testa, quando uno ci pensa e dice "cazzo però gli Opeth col growl e il metallone che erano"...perchè vabbè, è normale, del resto:
li abbiamo conosciuti così
in quel campo sono emersi con un'identità unica e una forza devastante!
Ora bisogna dare il tempo alla "nuova vena" di dare i suoi frutti, secondo me, pienamente. Ma nel frattempo, apprezziamo il gusto generale della cosa, apprezziamo anche l'intrico del cambiamento e di come si esprime. Heritage è un disco che secondo me, se lo metti in play e te lo senti senza sta a pensà a questo e quello, ti cattura tantissimo e se alla fine si chiamano Opeth o no, frega poco, è musica proprio bella.
La parte finale di Folklore, quando si apre a 5:50 circa dopo quel piano quasi "carpentierano"...per dire ora mi viene in mente al volo quel momento...come se fa, come se fa..
Opeth - Pale Communion
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ma di classe 
