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  1. #26

    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    non ci siamo capiti:
    sono consapevole che "siamo piu plasmabili di quanto si possa pensare."
    ma capisco anche che per evitare di cascare in simili errori basterebbe un minimo di consapevolezza.
    e nell individuare la responsabilità in un caso del genere(ovvero fra un utente senza la capacità di gestirsi e il programmatore senza la capacità di capire che stimoli può provocare una tot opera nella moltitudine dei casi umani che gli si avvicineranno) il programmatore ha una minima parte,che tra le altre cose si giustifica da sè nei casi in cui produrrà "stimoli positivi" o semplicemente intrattenimento.

  2. #27
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    ViKtor ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 12:36
    Io non sono assolutamente per qualsiasi forma di censura, ma un minimo di attenzione penso vada fatta.
    Se venisse attuato quello che dici tu capolavori come Mafia non esisterebbero.

  3. #28
    Il Puppies L'avatar di Boomer
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    beh, ma perchè questo sistema etico non è applicato anche a tutti gli altri intrattenimenti?
    intendo dire che mentre il padrino viene generalmente considerato come un capolavoro del cinema, mafia viene considerato dai profani uno squallido prodotto che esalta valori negativi.
    nel cinema esistono film impegnati, ed esistono film stupidi (dove con stupidi intendo frivoli).
    guardare schindler's list o alien vs predator non è la stessa cosa, e questo lo può notare anche il critico più demente della terra, e allora perchè non posso giocare a carmageddon o a vice city senza che qualcuno tiri letame addosso a questi due titoli, mentre posso andare tranquillamente al cinema a vedere un qualsiasi film splatter?.
    inoltre la maggior parte dei giochi pieni di "valori negativi" sono generalmente vietati ai minori di 18 anni, mentre film molto più cruenti vengono dati al cinema e in tv senza nessuna restrizione.

  4. #29
    Il Puppies L'avatar di ghost80
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    Io credo che i videogame non abbiano raggiunto lontanamente uno standard di simulazione della realtà, a parte qualche simulativo motoristico e aereo che ben poco hanno a che fare col quotidiano. Per cui non vedo come possa essere pericoloso un videogame. Sono d'accordo solo nel "bollare" quei videogiochi con particolari forti,in modo tale che si possa un minimo preservare i bambini da immagini sanguinose,ma per il resto,come leggevo qualche post più su, se un pazzo imbraccia un fucile e spara a caso in mezzo alla strada non è certo colpa del videogame,ma della sua labile struttura psicologica.....

  5. #30
    Il Fantasma
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    maxpay ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 14:45
    andros ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 14:39
    ma non solo, io mi spingerei più in là, facendo espliciti riferimenti al contenuto forte del videogioco e sconsigliandone la fruizione (gradino più alto della visione) alle persone facilmente impressionabili (come per certi film che passano in TV). Che ne pensate
    innanzitutto non puoi sapere quali persone sono più facilmente impressionabili. in secondo luogo qualcosa di simile avviene già quando vai a comprare un gioco. solo che i negozianti se ne infischiano altamente......
    cmq il concetto di base è quello. niente censura e regolamentazione nella distribuzione. solo che non funziona nemmeno questo perchè tanto i giochi si scaricano...
    per questo si chiede maggior sensibilizzazione delle software house...
    andros ha scritto lun, 08 novembre 2004 alle 09:08
    vittorio.75 ha scritto sab, 06 novembre 2004 alle 14:20
    Il 29 ottobre 1998 un senatore aveva steso un testo per una legge sui videogiochi fortunatamente mai approvata.
    Il testo completo lo si trova ancora in rete ( http://www.gdr2.org/archivio/info/legge/ index.htm) vi riporto solo il primo articolo fatto di 2 commi
    ricordo che in legalese OVVERO significa OPPURE

    Art. 1

    1. Chiunque produca, importi o commercializzi sul territorio nazionale apparecchi e congegni elettronici ovvero supporti magnetici multimediali ed applicazioni software relative a giochi di abilita' ed intrattenimento che esibiscano tematiche di gioco consistenti in situazioni di violenza, ha l'obbligo di apporre sul prodotto o sulla confezione del prodotto posto in vendita una dicitura recante l'avvertenza che, per le immagini e le situazioni contenute, il gioco e' consigliato ad un pubblico adulto.
    2. E' vietata la diffusione e la commercializzazione sul territorio nazionale dei prodotto di cui al comma 1 qualora prevedano giochi di abilità ed intrattenimento consistenti nella rappresentazione della commissione di fatti violenti previsti dalla legge come reato.


    sul comma 1 non ho molto da ridire
    sul comma 2 ho da ridere
    anche saltare in testa ad animali è reato, ergo
    non si salva nemmeno supermario

    l'autoregolamentazione dei distributori/produttori è fatta meglio, peccato che nei grandi centri commerciali (quelli dove trovi giochi PC PS2 e X-box tutti mischiati) commessi e cassiere ne sanno meno dei clienti e non controllano chi compra cosa

    per non parlare di genitori idioti che prendono a scatola chiusa quello che il bambino ha detto loro di prendere.
    Ricordo perfettamente un idiota che si lamentava al mediaworld perché aveva preso DIABLO 2 per il figlio di 4 anni ed era un gioco troppo violento, il commesso è stato zitto io gli ho detto chiaramente che "PURE UN IDIOTA PUò VEDERE CHE DIETRO C'è SCRITTO CONSIGLIATO AI MAGGIORI DI 15 ANNI"
    Ritengo interessante il commento alla proposta di legge da te evocata:
    "GdR2 - il progetto di legge De Luca
    Il commento di Luca C. Giuliano
    La proposta di legge si commenta da se', non tanto per il primo comma dell'art. 1 che impone l'apposizione di un bollino che avverte il compratore che "per le immagini e le situazioni contenute, il gioco e' sconsigliabile per un pubblico adulto", quanto per il comma 2 che ne vieta la ommercializzazione quando all'interno del gioco vengono rappresentati "fatti violenti previsti dalla legge come reato".

    Va da se' che quasi tutti i videogiochi e i giochi per computer rappresentano fatti violenti e quasi tutti i fatti violenti sono reati. Forse massacrare gli zombies non lo e', e nemmeno i draghi (l'estensore della legge si sara' posto il problema?), ma sicuramente lo e' l'omicidio di esseri umani (non vorremo mica metterci a distinguere tra buoni o cattivi, vero?).

    E' evidente che l'allarme "sociale" sui videogiochi nasce da incoscienti che producono giochi come "Carmageddon", ma qui si esagera! Una legge di questo genere, se dovesse essere approvata, getterebbe sul lastrico un intero settore commerciale e creerebbe, di riflesso (anche se non sono compresi nel testo), qualche problema in tutti i giochi di simulazione e di ruolo, anche quelli non elettronici.

    Ovviamente se un ragazzo ha dei problemi preesistenti, il videogioco violento li puo' far emergere, ma le ricerche internazionali su questo argomento sono comunque contraddittorie e non offrono alcun sostegno alla tesi colpevolista. Oltretutto gli argomenti dei "colpevolisti" si applicano altrettanto bene ai videogiochi, quanto alla fiction in genere: cinema e televisione.

    E' solo un Disegno di Legge ma non e' da trascurare e da prendere sottogamba. L'incompetenza regna sovrana e su questi temi scatta spesso un "trasversalismo politico" che puo' portare a guasti insanabili. E' probabile che il sen. Athos De Luca (Gruppo Verdi) abbia alzato il tiro "sparando grosso" solo per ottenere il bollino rosso. Tuttavia il "moralismo", sotto tutte le bandiere, va combattuto per la liberta' di tutti, anche dei "moralisti" stessi."
    Ora se l'estendiamo a qualsiasi forma di comunicazione: cinema, letteratura, teatro, televisione, radio etc., a quali conclusioni possiamo arrivare?
    1) qualsiasi film ove si commette reato (pure i cartoni del buon Walt Disney) non sfuggirebbero, altro che Tarantino;
    2) i promessi sposi dovrebbero essere ritirati dal commercio, non solo per via dell'Innominato;
    3) l'Otello di Shakespeare, tanto per citare un opera teatrale conosciuta, non potrebbe essere rappresentata;
    4) sceneggiati vari, ai miei tempi era seguitissimo "Il segno del comando" con Ugo Pagliai, sarebbero da non trasmettere;
    5) stesso discorso del punto 4 per la radio.
    quote title=andros ha scritto lun, 08 novembre 2004 alle 10:12]
    keiser ha scritto lun, 08 novembre 2004 alle 09:56
    Shalby ha scritto sab, 06 novembre 2004 alle 19:42

    Aspetta... la tua è una considerazione altamente opinabile.
    I videogiochi NON SONO arte e probabilmente mai lo saranno; ok cercare di difendere il proprio mondo, ma non insultiamo qualche milione di anni di storia umana...
    E qui ti parla uno in tesi per la laurea in informatica.
    guarda, io non cerco di difendere il mio mondo, per carità.
    mi sfugge, però, il perchè il videogioco considerato come arte dovrebbe offendere milioni di anni di storia umana... arte non è solo michelangelo o leonardo da vinci, anche il cinema è arte, il fumetto è arte...
    e qui ti parla uno che la tesi di laurea in ingegneria informatica l'ha conclusa da un pezzo
    scusa, ma questa me l'hai proprio tirata fuori a forza

    Quote:

    Certo! L'industria dei videogiochi si regola talmente bene, che non è vero che escono giochi del calibro di "Postal 2"...
    Ma fammi il piacere!
    cosa c'entra, scusa? si regola nel senso che si autocensura da sola, si regola nel senso che si dà delle regole di valutazione in maniera autonoma senza bisogno di enti statali; tant'è che anche postal 2 era vietato ai minori di 18 anni.

    Quote:

    Mi sembra che ti sia fatto un pò accecare dalla rabbia, eh?
    Anche il cinema ha cercato di autoregolamentarsi, ma certe realtà purtroppo, (snuff movie e porno per pedofili), si sono espansi a macchia d'olio.
    beh, definire snuff e pedofilia appartenenti al genere cinematografico solo perchè c'è di mezzo una telecamera mi pare un tantinello forzato, eh!

    Quote:

    E' una situazione diversa: il film ha un target di persone ben più vasto; quindi non è visto SOLO come un prodotto per ragazzi, come invece lo sono i videogiochi.
    e INVECE NO, ecco il dannatissimo punto! perchè devono essere solo per ragazzi? chi l'ha detto? e quando mai?
    Hai ragione tu, chi l'ha detto che i videogiochi, come il fumetto, sono solo per ragazzi. Io alla veneranda età di 46 anni, dirigente sanitario con responsabilità di vario carattere, ufficiale di polizia giudiziaria nell'esercizio delle mie funzioni, gioco ai videogiochi, soprattutto FPS, leggo ZIO PAPERONE, ASTERIX, MANDRAKE, TIN TIN, BLAKE e MORTIMER, JEFF HAWKE. Non per questo quando verifico un illecito amministrativo estraggo il mio fido railgun e faccio un massacro, oppure chiamo il fido lothar per picchiare il cattivo di turno. La realtà è una cosa, la finzione e lo svago sono nettamente un'altra cosa, comunque invito chiunque voglia scrivere sui videogiochi e sui fumetti a provarli o leggerli, se no la cosa più semplice è cavalcare paure, inseguire mode, solo per fare NOTIZIA[/quote]
    Vorrei puntualizzare che, vista l'importanza oramai chiara a tutti del settore videoludico, ognuno deve fare la propria parte con coscienza, mi autoquoto:
    1
    andros ha scritto ven, 24 ottobre 2003 alle 11:52
    Premetto di non essere a conoscenza dei fatti, se non per quanto letto nel forum. Bisogna fare i conti con la realtà. Quindi l'omicidio, la giovane età di chi l'ha commesso, la loro dichiarazione di essersi ispirati ad un videogioco violento quale GTA, cui non ho giocato personalmente ma di cui ho letto varie recensioni. Tutto il resto sono chiacchiere, o almeno sono tutte da dimostrare e staremo a vedere. La cosa che mi preoccupa, essendo accanito giocatore di fps, ma allo stesso tempo mi interessa molto è la faccenda degli stimoli, che qualcuno ha sollevato: un film, un libro, una canzone, un fumetto, un quadro, una scultura, ecc.. Poteri andare avanti all'infinito, ma è chiaro che l'imputata è l'espressione artistica umana, un autore si esprime, lancia un messaggio e qualcuno lo riceve. Questo è il punto, da sempre oggetto, fin dall'antichità di discussione: l'autore è libero di esprimere qualsiasi cosa, o deve esserne limitata la libertà (leggi censura) ? La giustificazione "nobile" alla base della censura, è proteggere le menti deboli, facilmente impressionabili, che possono mettere in atto comportamenti emulativi. Ora io mi ricordo episodi di bande di ragazzi che hanno compiuto efferatezze richiamandosi, una volta presi ad "Arancia meccanica", ma non so se all'epoca sia mai stata citata la Major né Kubrik. Quando qualcuno (leggi autore produttore, distributore, rivenditore) mette a disposizione di potenziali fruitori un'opera dell'intelletto dovrebbe assumersi la responsabilità di ciò. Per questo esiste la censura, ma anche il marketing dovrebbe mettere in guardia, per i contenuti dell'opera. Ognuno dovrebbe fare la sua parte: lo stato dovrebbe organizzare una censura corretta, non rincorrere il magistrato di turno che blocca resident evil, gli autori, i produttori, i distributori ed i rivenditori dovrebbero, ognuno per le loro parti assumersi le loro responsabilità, i media dovrebbero trattare l'argomento con la massima conoscenza possibile, senza rincorrere facili mode, consci dell'impatto che hanno su chi li fruisce, la famiglia dovrebbe filtrare tutto ciò che arriva ai figli, consapevolmente impedire l'accesso a tutto ciò che non deve loro arrivare. Per i genitori non è facile, anzi è più semplice disinteressarsene, ma va fatto. In ultima analisi la triste vicenda una sua utilità generale ce l'avrebbe, costringendo chiunque a confrontarsi con sé stesso, con le sue idee, con il ruolo che ricopre. Io da genitore ho tanti dubbi e poche certezze, non so gli altri.
    Scusate la lunghezza.

  6. #31
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    El-Rhun ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 17:15
    ViKtor ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 12:36
    Io non sono assolutamente per qualsiasi forma di censura, ma un minimo di attenzione penso vada fatta.
    Se venisse attuato quello che dici tu capolavori come Mafia non esisterebbero.
    qua ti sbagli...piuttosto non esisterebbero titoli come Postal2...

  7. #32
    Il Puppies L'avatar di timoria
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    I creatori di videogiochi non hanno piu responsabilità di quanti ne abbiano gli autori televisivi e (forse in minor parte) i registi cinematografici.
    Smettiamola con questa mania della "tecno baby sitter" a tutti i costi, il videogioco (così come tutti gli altri media) ha il suo scopo principe nell'intrattenere, se poi lo fa anche educando tanto meglio, ma non deve essere un obbligo.
    Ad educare i figli ci hanno sempre pensato i genitori e la famiglia, e se oggi queste figure sono venute a mancare è solo colpa del fatto che chi ha figli oggigiorno non ha più le p***e per educarli, è un continuo SI e un continuo dare e personalmente quando vedo genitori succubi di bambini di otto anni che si fanno mettere i piedi in testa dai loro figli provo solo una grande pena. Io non ho figli, e magari farò gli stessi sbagli anche io, ma smettiamola con questo scaricabarile di responsabilità e cerchiamo di evitare pretesti per demonizzare ancora di piu il ludo elettronico, secondo me fa molti più danni alla psiche e all'educazione dei giovani una qualsiasi trasmissione di Costanzo-De Filippi che il peggiore dei GTA....

  8. #33
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    cpt_barbarossa ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 15:35

    sono consapevole che "siamo piu plasmabili di quanto si possa pensare."
    ma capisco anche che per evitare di cascare in simili errori basterebbe un minimo di consapevolezza.
    quale consapevolezza? gli stimoli non agiscono mica tutti a livello conscio.

  9. #34
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    io sono daccordo con:
    <<Non più responsabilità di quanta non ne abbiano altri creativi come artisti, musicisti, attori, scrittori. Che sia il pubblico a decidere cosa valga il loro tempo e la loro attenzion>> - Tiffany Chu, SCEA
    per me il videogioco è uno strumento per distaccarsi dal mondo reale, ma non bisogna pensare che sia come la realtà, come fanno certi psicopatici, se non tratta un argomento educativo o non ne tratta, o se è un tema violento o fantasy...
    mi sono espresso abbastanza chiaramente?...

  10. #35
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    timoria ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 19:07
    secondo me fa molti più danni alla psiche e all'educazione dei giovani una qualsiasi trasmissione di Costanzo-De Filippi che il peggiore dei GTA....
    Quoto in pieno,ma anche il resto del post. Ma non concordo sul fatto che non debbano esistere neppure titoli tipo Postal2 o altri.....la violenza in sè e per sè non ha mai fatto un pubblico,tantomeno nei videogiochi.....un GTA costruito esclusivamente sulla violenza sarebbe una gran rottura di balle,prova a giocare VICE CITY dopo che hai esaurito la trama,dopo 5 minuti ti sei stufato...

    Ricordo la stessa disputa su Dylan Dog,tutti a dare giù sul fatto che fosse uno splatter violento. Nessuno si è mai letto due numeri di fila cercando di capire la ricercatezza di molte delle storie pubblicate. Nei videogame stessa cosa,se in un titolo oltre alla violenza non c'è carisma,le riviste e la community sono i primi a metterlo all'indice come flop...

  11. #36
    Il Puppies L'avatar di headlong78
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    The Games Machine Fan ha scritto mer, 02 marzo 2005 alle 21:16
    io sono daccordo con:
    <<Non più responsabilità di quanta non ne abbiano altri creativi come artisti, musicisti, attori, scrittori. Che sia il pubblico a decidere cosa valga il loro tempo e la loro attenzion>> - Tiffany Chu, SCEA
    per me il videogioco è uno strumento per distaccarsi dal mondo reale, ma non bisogna pensare che sia come la realtà, come fanno certi psicopatici, se non tratta un argomento educativo o non ne tratta, o se è un tema violento o fantasy...
    mi sono espresso abbastanza chiaramente?...
    con una sign del genere puoi fare tutto quello che vuoi! Grande!!

  12. #37
    Il Puppies L'avatar di alexbilly
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    Secondo me si parte dal presupposto sbagliato... il videogioco in se a mio parere non deve insegnare proprio un bel niente ma solo intrattenere... I videogiochi educativi sono un'altra cosa. Se il videogioco avesse il dovere di trasmettere valori morali ed etici allora la tv che dovrebbe fare? Bibbia 24 ore NO STOP!?

  13. #38
    Shogun Assoluto L'avatar di hansolo
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    Etica nei videogiochi???
    Non lo so....magari così si perderebbe tutto il divertimento.
    Non farebbero più GTA.
    Penso che un videogioco debba intrattenere, più che insegnare.

  14. #39
    Il Puppies L'avatar di xam
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    secondo me il nodo della questione non è quello di un'ipotetica censura, quanto la responsabilizzazione di chi ha in mano questo "quinto potere".
    diciamocelo chiaramente: allo stato attuale delle cose i vg hanno una diffusione di una certa grande importanza. non sono riusciti a catturare il pubblico adulto (eccezion fatta per quei due o tre gatti) semplicemente per un'incomprensione generazionale.
    ma il futuro è anche loro: gli adulti di domani sono i ventenni e i quindicenni di oggi, la loro mentalità sarà diversa e probabilmente per allora la diffusione dell'intrattenimento elettronico sarà più estesa.

    detto questo Tiffany Chu ne ha ben donde nel ribadire che ci sono altri responsabili a questo mondo (cinema, letteratura, musica). questo non giustifica uno scaricamento di responsabilità reciproco, quanto piuttosto una presa di coscienza. il videogioco di oggi non è quello di ieri, ha un carattere che lo porta al passo di media più anziani di lui. può avere una valenza educativa pur concentrandosi sull'intrattenimento.
    è uno strumento nato in un modo e ormai cresciuto, è cambiato. che ne prendano atto e si pongano la questione etica. che non significa per forza carmageddon -> stragi sulle strade. significa muoversi con un filo di consapevolezza.

    per fare un parallelo, se chiacchiero di politica via skype con gli amici (una volta era al bar...) oppure lo faccio nel salotto di bruno vespa il risultato è ben diverso - e così la responsabilità. il mezzo televisivo crea la responsabilità.
    discorso analogo per la carta stampata. possiamo raccontarci che quel tale è una testa di rapa ma se lo mettiamo per iscritto su TGM ci becchiamo una denuncia.
    è facile continuare il discorso con un film (pensate a fahrenheit 9/11) o un libro (i versetti satanici) ma credo di essermi spiegato.

  15. #40

    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    Topic dormiente da oltre un anno... ecco la sveglia:

    GIOCHI SENZA FRONTIERE, O SENZA MORALE? S.T.A.L.K.E.R. - The Chernobyl Game (pdf)

  16. #41
    Il Nonno L'avatar di Tiibiidii
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    Citazione Originariamente Scritto da CARNUFEX Visualizza Messaggio
    Topic dormiente da oltre un anno... ecco la sveglia:

    GIOCHI SENZA FRONTIERE, O SENZA MORALE? S.T.A.L.K.E.R. - The Chernobyl Game (pdf)
    ho letto un po' il logorroico post di sto' tizio...

    solita (lollosa) critica, già sentita, già letta... e per questo ormai potrebbero anche risparmiare di scrivere, tanto lo si sà già come la pensano certe persone...

  17. #42
    La Nebbia L'avatar di A77ILA
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    Predefinito Re: [02/03/2005 Etica nei videogiochi: sì o no?

    Peccato ci sia ancora così tanta gente con i paraocchi solo per sport o per rompere le sfere (Borg ) altrui. Sopratutto per un gioco, se ci si guarda intorno nella vita, quella vera, ci sono tante altre cose che trovo decisamente più importante risolvere piuttosto che togliere quelle poche vendite ad un publisher.

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