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Risultati da 1 a 2 di 2
  1. #1
    keiser
    ospite

    Predefinito [11/08/2003] Auto e videogiochi

    Immagino che tutti voi sappiate che nella stragrande maggioranza dei casi, ogni volta che in un film o telefilm si vedono delle automobili, dietro c'è un contratto di sponsorizzazione più o meno palese che lega i produttori e il costruttore. Il caso più recente e sfacciato è il recente The Italian Job, con le nuove Mini BMW a farla da padrona per tutta l'ultima mezz'ora. Piccola curiosità da Settimana Enigmistica: lo sapevate che nell'originale film del 1969, inizialmente la produzione aveva chiesto alla FIAT di mettere a disposizione delle 500? Il Lingotto allora rifiutò, i produttori si rivolsero alla Rover, il film divenne un piccolo culto, e probabilmente a Torino si staranno ancora mangiando le mani. Il mondo dei videogiochi, sempre più simile a quello del cinema, non poteva ovviamente essere da meno. In questi anni hanno cominciato a far la loro comparsa videogiochi "monomarca", nei quali mettersi al volante di tutta la produzione passata, presente e futura si un singolo produttore: è il caso di Porsche Unleashed, Ford Racing (1 e 2) e World Racing (Mercedes). Ma stanno aumentando, ed è questo il dato più significativo, le richieste - da parte delle case automobilistiche - di vedere uno o più dei propri modelli all'interno di un videogioco (pensate che la presenza di una Jeep Rubicon all'interno di Angel of Darkness sia casuale?) . Il motivo è sempre lo stesso, ovvimanente: farsi pubblicità. Diversamente da un film, però, dove si possono solamente apprezzare le qualità estetiche delle macchine (e la bravura degli stuntman), il videogioco diventa, se ben programmato, una vera e propria "prova su strada" che permette al giocatore di avere un'idea di quello che lo aspetta quando firmerà il contratto di acquisto della sua macchina nuova. Del resto, e questo lo sappiamo da un po' di tempo, l'età del giocatore medio si è notevolmente innalzata, e si aggira ormai attorno ai 28-29 anni, periodo che le case automobilistiche cullano particolarmente (e non solo loro, comunque).
    Attualmente i contratti per i videogiochi sono più simili a quelli dei modellini che non a quelli cinematografici, per i quali sono i programmatori a dover pagare le royalty alle case; visto l'andazzo, però, c'è da scommettere che le cose si rovesceranno quanto prima...

  2. #2

    Predefinito Re: [11/08/2003] Auto e videogiochi

    Giá, il trend sembra quello che hai delineato tu.
    Mi domando solamente se questo sia un bene o un male.
    Da una parte possiamo avere un maggior feeling con un gioco in cui pilotiamo modelli famosi o che possiamo comprare. Inoltre se i produttori automobilistici pagano per farsi questa pubblicitá gli sviluppatori sono avvantaggiati nella gestione del loro budget e quindi possono fare un lavoro migliore (ma non é sempre detto).
    Peró c'é da considerare che questi accordi possono essere deleteri per la qualitá dell'esperienza di gioco. Ci sono diversi casi in cui i produttori non hanno consentito una fisica realistica per non perdere in immagine, come per esempio non consentire ai veicoli di subire danni, guasti e ammaccature varie. Potremmo addirittura arrivare al paradosso di avere modelli di guida piú piacevoli di quelli reali solo per invogliare le persone all'acquisto. Rischiamo di avere dei giochi ingannevoli come spesso lo sono molte pubblicitá. Scusatemi tanto, ma di fronte ad una prospettiva del genere io rabbrividisco...

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