Misteriosi Roghi di Canneto di Caronia, incendi dolosi? Arrestato il presunto autore: Giuseppe Pezzino

I misteriosi roghi nel centro siciliano di Canneto di Caronia sarebbero opera di due residenti del luogo, Nino Pezzino e suo figlio Giuseppe. Le indagini riguardano solo la seconda parte degli incendi, quelli fra il 20 luglio 2014 ed il 08 ottobre 2014. Gli accertamenti in fase avanzata hanno portato agli ultimi clamorosi sviluppi. La notizia è rimbalzata questa mattina in tutti i maggiori quotidiani italiani da Repubblica, a Il Giornale fino a La Stampa e l'Ansa. La cittadina del messinese nel corso degli anni è stata interessata da una lunga sequela di fuochi che riguardavano oggetti, mobili ed elettrodomestici. L'inchiesta si è conclusa oggi con un atto formale: l'arresto di Giuseppe Pezzino 26 anni, già iscritto nel registro degli indagati e l'avviso di garanzia per suo padre Nino Pezzino, presidente dell'associazione dei cittadini vittime dei fuochi. Il giovane Pezzino è stato arrestato dal comando provinciale di Messina e si trova ai domiciliari.
Gli inquirenti secondo quanto scrive la stampa locale "avrebbero un video che incastra Giuseppe Pezzino e suo padre Nino che chiedeva aiuti per le famiglie costrette a lasciare le case ".
La vicenda dei misteriosi incendi ha monopolizzato l'attenzione della stampa italiana e internazionale per oltre dieci anni. Per indagare si erano scomodati il Cnr, l'Arpa Regionale, e le Istituzioni fino alla Presidenza del Consiglio. Nonostante la procura di Patti abbia esaminato solo l'ultima parte degli incendi, le accuse se confermate gettano un'ombra su tutta la vicenda e sullo sfruttamento dei fondi di rimborso gestita dai Pezzino e dal loro comitato. A seguire tutti gli altri particolari.



Scrive l'edizione locale di Repubblica :

Al giovane, (Giuseppe Pezzino n.d.r) che sarebbe l'autore materiale almeno della seconda tornata di incendi, il gip ha concesso gli arresti domiciliari. Ad incastrare il ragazzo ci sarebbero anche dei video che avrebbero provato i sospetti degli investigatori.


Ad appiccare i fuochi sarebbe stato il ragazzo con la complicità del padre.

Quest'ultimo è anche diventato il presidente del comitato locale di residenti che chiedeva aiuti economici alle istituzioni per i cittadini colpiti dalla calamità le cui cause non erano state individuate nonostante numerosi sopralluoghi da parte di studiosi e rilevamenti scientifici. I roghi avevano provocato nei residenti una situazione di disagio e alcuni sono stati costretti anche a lasciare le loro abitazioni.

Le precedenti perquisizioni
La prima svolta shock nell'intricata vicenda dei misteriosi incendi che da dieci anni divampano senza apparente spiegazione a Canneto di Caronia, in Sicilia, si era avuta a fine ottobre dello scorso anno. Anche allora la notizia era arrivata su tutti i principali siti italiani: Repubblica, Ansa, Corriere della Sera, Tgcom. Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Santo Stefano di Camastra, avevano effettuato 11 perquisizioni ad abitazioni e veicoli di Caronia. Le attività – delegate dalla Procura della Repubblica di Patti – aveveno inoltre, comportato la notifica di un’informazione di garanzia a persona sottoposta ad indagini per i reati di incendio e danneggiamento seguito da incendio continuati, relativi a diversi episodi incendiari connessi fra loro e commessi, fra il 20 luglio 2014 ed il 08 ottobre 2014, nella frazione di Canneto di Caronia. Le perquisizioni erano state eseguite nell’intento di individuare strumenti atti ad appiccare con rapidità il fuoco, dispositivi generatori di combustione e altre cose pertinenti ai reati per i quali si procede. Gli inquirenti nella circostanza avevano mantenuto il più stretto riserbo fino alla svolta di oggi.




Gli incendi erano ripresi l'estate scorsa
I misteriosi “fenomeni” incendiari erano ritornati a Luglio 2014, ed a questo lasso temporale fa riferimento l'inchiesta. Televisori, divani, contatori della luce, cestini con indumenti, letti, tutto all’improvviso prendeva di nuovo fuoco. I “misteri di Canneto” così li avevano etichettati dieci anni fa. Protezione civile, Arpa, esercito, esperti da tutto il mondo, non avevano dato spiegazioni certe: «Potrebbero essere dei campi elettromagnetici» queste all’epoca le vaghe conclusioni. Nel mezzo un'archiviazione della procura di Mistretta che derubricava il caso come doloso, senza tuttavia individuare colpevoli.


A fare visita ai cittadini esasperati era andanto anche il capo della protezione civile nazionale Gabrielli che aveva avuto un summit con il primo cittadino, Calogero Beringheli e le autorità locali, carabinieri e vigili del fuoco. Il 20 Settembre 2014 era stato allestito un presidio permanente nella frazione di Canneto, che doveva durare fino a quando "non fossero state garantite le condizioni di sicurezza ed assistenza". Lo spiegava il Giornale di Sicilia. Si trattava di una forma di protesta, la sua, contro "l’immobilismo burocratico ed operativo dimostrato finora dalle istituzioni regionali in merito alla delicata situazione" infomava Beringheli.


Alla luce di tutto questo, -l'arresto di Giuseppe Pezzino e l'avviso di Garanzia a suo padre Nino- tutto assume i contorni di una truffa per gestire i rimborsi erogati dalla Regione Sicilia. In attesa del rinvio a giudizio, se ci sarà.
http://www.ufoonline.it/2015/03/05/m...seppe-pezzino/