Era il 21 agosto 2013 quando incominciarono ad affiorare in internet le prime voci di un attacco con armi chimiche a Ghouta, un sobborgo di Damasco, capitale di una Siria dilaniata da oltre due anni di conflitto.
Video, tweet, interviste e racconti dei sopravvissuti a questo crimine di guerra inondarono la rete, mostrando una volta di più come in un paese ridotto in macerie l’accesso al web fosse ancora possibile attraverso le reti di comunicazione mobile.
Il medesimo giorno Marc Zuckerberg, fondatore e Ceo di Facebook, annunciò Internet.org, il nuovo progetto lanciato dalla sua compagnia per fornire attraverso reti cellulari accesso gratuito ad internet agli utenti di paesi emergenti. Il progetto venne presentato come un’alleanza capitanata da Facebook tra varie compagnie del comparto tecnologico (Ericsson, Mediatek, Opera Software, Samsung, Nokia, Qualcom), le quali avrebbero sostenuto il lancio dell’app di Internet.org in un numero crescente di paesi in via di sviluppo.

Lo Zambia, paese africano con un alto tasso di povertà ma caratterizzato da una crescita economica nell’ultima decade vicina all’8% annuo, venne scelto come tester iniziale. Nel luglio 2014, grazie ad una partnership con l’operatore telefonico locale Airtel l’app di Internet.org venne resa disponibile ai suoi utenti. L’app, una volta installata, permette di accedere gratuitamente, cioè senza pagare per il traffico dati, a un insieme di siti web che offrono diversi servizi agli utenti zambiani; tra i diversi siti accessibili gratuitamente troviamo Accuweather (previsioni meteo), Go Zambia Job (sito leader in Zambia per le offerte di lavoro), Women’s Rights App (sito che informa le donne dei propri diritti basilari), Wikipedia, Ebola FAQ by Unicef (un’insieme di domande e risposte essenziali per affrontare il virus ebola), ma anche Facebook e Messenger. Mentre l’accesso alle pagine web presenti nell’app è gratuito, l’accesso al resto di internet è soggetto ai costi relativi al traffico dati generato.

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