Ah, ho dato un'occhiata alla storia degli 8000 dollari a studente. Mamma mia che cazzata.... Per farla breve, hanno mischiato mele con pere e fatto una media del cazzo. Tutti i paesi con cui dovremmo competere hanno una media spesa per studente superiore alla nostra. Prendendo il report OCSE del 2014 coi dati del 2011 (dinofly aveva preso i dati del 2010) si vede che gli Stati con spesa minore sono Brasile, Messico, Cile, Ungheria, Slovacchia, Estonia, Polonia Repubblica Ceca, Israele ( ma con dati non confermati) Portogallo, Corea e Russia.
Gli usa sono a 11 mila e rotti. Germania a 9500 ecc. Ecc.
Il link è oecd.org./edu/education-at-glance-2014-indicators-by-chapter.htm
Grafico b1.5.a
I dati di dinofly li trovate cercando i numeri da cambiare
Per la spiegazione dovete ciucciarvi le 400 e rotte pagine del glance 2013
Ah, per il futuro siete pregati di mettere il link ai dati. Poi potrete comodamente contare i post....
Disclaimer: sto scrivendo dallo smartcoso quindi non rompete i coglioni
Ma gia basterebbe leggersi l'estratto del ministero dell'Istruzione che ho linkato, che fa riferimento proprio alla ricerca dell'OCSE.
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Hai coscienza del fatto che in queste statistiche si considera l'università e la ricerca?Vedo che il thread non è ancora morto.
Allora, parlando di dati OCSE.
http://www.corriere.it/scuola/medie/...9d3b799b.shtml
http://www.repubblica.it/rubriche/la...one-104154012/
Rapporto OCSE:
https://www.google.it/url?sa=t&sourc...idousCQzAiCuIw
Giusto a dimostrare che c'è una statistica utile per ogni posizione, se si vuole.
E che noi si parlava dei livelli più bassi?
Detto questo, io sto ancora aspettando una risposta ai post precedenti.
Relativamente alle mie presunte comparazioni...
Ps.: noto con piacere che il costo salariale per studente in italia é superiore a quello di gran bretagna, giappone, francia, norvegia.
E che lo era anche rispetto ad austria e paesi bassi e stati uniti nel 2008.
Ultima modifica di Dinofly; 04-09-15 alle 01:57:33
Si beh ovvio che fisica teorica ha bisogno di teoria.No, difendevo i contenuti del nostro sistema scolastico da obiezioni che ritengo immotivate, nel senso che tu non le hai motivate (e difatti per punti ti ho risposto, chiedendo lumi).
Sono d'accordo che servirebbero più esercitazioni, anche e soprattutto nelle facoltà di tipo umanistico, dove in molte università e corsi di laurea è possibile laurearsi sostenendo unicamente esami nozionistici.
Tuttavia, la forte base teorica che, in diversa misura, contraddistingue gli atenei italiani almeno nelle facoltà scientifiche ed in quelle tecniche costituisce un terreno fertilissimo ove il singolo, se ci lavora un po', può far germogliare di tutto e raggiungere risultati superiori a quelli dei "praticoni". Lo so per esperienza, sia diretta sia di miei compagni di studio, che si sono fatti e si stanno facendo valere anche all'estero.
La preparazione teorica è un investimento di lunga durata mentre quella pratica dà subito i suoi frutti; è un motore diesel, mentre quella pratica è un benzina; è studiare il piano mentre fare pratica è studiare la chitarra.
E' una preparazione che probabilmente ha poco senso per chi poi dovrà solo "fare un lavoro". Ha poco senso per l'ingegnere civile che finirà a progettare per tutta la vita capannoni o a fare certificazioni energetiche. Però dà una marcia in più a chi non deve solo "fare un lavoro", deve innovare, fare ricerca.
Come dici anche te ingegneria molto meno. E sarebbe molto meglio avere più potenziali ingegneri bravi anche se magari nella teoria non eccellono, teoria che non é prerequisito fondamentale per il genere di ruolo sociale che dovranno svolgere.
No, sbagli. L'innovazione la fai quando hai gli strumenti teorici e per ruolo hai un problema tecnico da risolvere. Solo così vai avanti. Il mondo che descrivi tu (impara lo stetto necessario al tuo mestiere) è quello degli antichi Egizi.