n Liguria in provincia di Savona


L’Orto di Nemo: ora il basilico
cresce sotto il mare


Davanti a Noli in una serra sottomarina a 8 metri di profondità si coltiva il basilico. Ideale per le coltivazioni idroponiche

di Rudi Bressa








L’Orto di Nemo, il basilico che cresce sotto il mare davanti a Noli (Afp)





Una serra sottomarina a 8 metri di profondità dove poter coltivare specie vegetali come basilico e fragole. L’esperimento sulla costa di Noli ha portato ai primi buoni risultati. Cosa hanno a che fare agricoltura e subacquea? Apparentemente nulla fino a qualche tempo fa. Oggi, grazie agli esperimenti condotti da Ocean Reef, azienda con base in California e Genova che produce apparecchiature subacquee e guidata da Sergio Gamberini, è possibile coltivare piante a 8 metri di profondità al largo delle coste di Noli, in provincia di Savona. «L’idea originaria era quella di creare un sistema interattivo tra la superficie terrestre e quella subacquea, che fosse diversa dall’attività di cui ci occupiamo», spiega Gamberini. «Volevo portare qualcosa di terreste sott’acqua».






Una serra sottomarina

Nel 2012 nasce così l’Orto di Nemo, ovvero una serra sottomarina nella quale coltivare specie vegetali. Quell’anno Gamberini installa la prima biosfera, in pratica un paracadute di plastica riempito d’aria, dove all’interno pianta i primi semi di basilico. «Notai che lo sviluppo delle piante era particolarmente rapido. Nel giro di 48 ore i semi cominciavano già a germogliare». Da qui la volontà di capire le possibili applicazioni. «Il sistema è autonomo e isolato. All’interno della bolla insetti e altri agenti non riescono ad arrivare». Ma sono due le caratteristiche fondamentali delle biosfere, spiega l’ingegnere: «Per prima cosa la temperatura interna risulta costante, visto che in mare gli sbalzi termici sono minimi tra il giorno e la notte. La seconda caratteristica è che, durante il giorno, l’aria contenuta aumenta di qualche grado. Questo fa sì che l’acqua marina a contatto con la biosfera evapori e condensi sulle pareti di plastica, formando di fatto acqua dolce».




Tecnica idroponica

Le sfere sottomarine si rivelano quindi serre ottimali per la crescita vigorosa delle piante, in particolare utilizzando la tecnica idroponica: temperature costanti ed elevata umidità. «Ci siamo resi conto che un sistema di questo tipo è molto efficiente, in particolare in zone desertiche dove c’è escursione termica elevata e scarsità d’acqua dolce». L’Orto di Nemo è inoltre monitorato 24 ore al giorno. Si possono conoscere in tempo reale tutti i parametri biofisici della sfera, dall’ossigeno, all’anidride carbonica, all’umidità. In questo modo sarà possibile raccogliere tutti i dati relativi all’esperimento. «Nei prossimi giorni, coadiuvati dal Cersaa (Centro di sperimentazione e assistenza agricola), semineremo piselli, fagioli, lattuga e fragole. Così da creare una varietà completa di specie vegetali adatte al consumo umano».


Fattibilità e prezzi

Il passaggio successivo è capire la fattibilità su larga scala del progetto: «L’obiettivo è quello di realizzare un sistema autosostenibile, che non richieda costi eccessivi di realizzazione», conclude Gamberini. «Anche se non è detto che riusciremo a produrre varietà a un prezzo conveniente. Però ci stiamo provando».

1 luglio 2015 | 18:30


http://www.corriere.it/ambiente/15_l...b427a19f.shtml
se riusciranno ad abbassare i prezzi e diffonderla su larga scala potrebbe essere un'alternativa agli ogm? ib4 arriva monsanto e scatena uno tsunami.