ieri sera ho iniziato ad abbozzare il capitolo, riassumendo grossomodo tutte le nozioni che ho trovato qui e altrove, credo che la cosa migliore per me sia semplificare il tutto spiegando che le armi nucleari hanno brasato tutta la vegetazione, che gli uomini si sono dovuti rintanare nelle grotte per molti anni (non specifico quanti) e che una volta che la radioattività esterna è tornata a valori normali sono potuti uscire.
nel capitolo che sto scrivendo il protagonista si trova in una città industriale che viene utilizzata come punto di scambio per mercanti girovaghi e per centro di depurazione delle acque, contenute in diverse cisterne (alcune contaminate e altre depurate) quindi sì, sicuramente eviterei i sistemi "portatili" anche per realismo (il tipo viaggia da solo e a piedi, è già tanto se ha un contatore geiger tascabile), e parlerò un po' di questi macchinari per la depurazione.
usare filtri e resine però pone il problema della reperibilità, nel mondo post apocalittico, di tali strumenti. il bollire l'acqua e condensare il vapore sarebbe una soluzione molto più praticabile da tutti.[/QUOTE]
ha rilevatori, controrilevatori, bombe nucleari, sottomarini daltonici ....
ma il discorso lo deve fare lui. Di chi parla ? di una comunità post-atomica che ha disponibilità di tecnologie e materie prime? di un lupo solitario ?..[/QUOTE]
sostanzialmente ancora non ho ben delineato come è formata questa umanità sopravvissuta, per ora ho parlato di piccoli gruppi di sopravvissuti chiamati Spazzini che girovagano per le città in cerca di rottami e risorse varie da usare o scambiare, banditismo (il padre del protagonista è stato ucciso prima dell'inizio del racconto) cazzi e mazzi vari.
se vi interessa, qui ci sono i primi due capitoli, nello stesso profilo c'è il mio primo racconto su cui mi sono decisamente impegnato di più.
http://www.wattpad.com/myworks/42835400-il-secondo-sole