quindi anche le bmw non rispettano le regole perchè se una macchina è omologata per rispettare certi limiti, li rispetta sempre, non a volte sì, altre noIl test ha coinvolto anche una BMW, che è risultata conforme alle specifiche, mentre le due VW hanno riportato valori superiori anche di venti volte il dichiarato.
L'articolo completo è qui:
http://www.theicct.org/sites/default/files/publications/WVU_LDDV_in-use_ICCT_Report_Final_may2014.pdf
Un breve riassunto di un commentatore di forum a tema, che a mio avviso ha centrato il punto:
A quanto pare le bmw non sono coinvolte
Detta in parole povere: la VW ha superato i test di omologazione americani, ma lo ha fatto utilizzando un dispositivo illegale.
Comunque, ribadisco, se qualcuno si prende la briga di leggere pagina 4 del pdf che ho linkato, c'è scritto tutto molto chiaramente.
Ultima modifica di Scott; 22-09-15 alle 22:11:30
io mi stavo riferendo a quanto postato che è ripreso pari pari da un forum dove è chiaramente scritto che anche bmw in un ciclo non ha rispettato i limiti. Punto e basta.
Il problema non è il non rispetto delle emissioni, cosa che parzialmente ha coinvolto quella BMW, ma che VW ha deliberatamente introdotto una modifica per barare al test e superarlo, cosa che nella BMW non è stata rilevata. Mi auguro che l'analisi venga estesa a TUTTE le marche ovunque, ma al momento esistono prove solo per il gruppo VW.
Mi pare che nelle borse "mondiali" un po' tutto il reparto auto stia perdendo...il che magari per lo più "sono vendite generalizzate senza particolare cognizione di causa", ma potrebbe anche lasciare intendere che anche da parte di investitori più esperti (informati?) non ci sia una gran fiducia dell'affidabilità dei dati dichiarati dalle varie case, e che VW sia solo l'inizio di una sfilza di irregolarità che coinvolgeranno molti...
Staremo a vedere, di sicuro che la BMW sia stata trovata "in regola" di per se è positivo...forse non è una cosa così generalizzata
No, la centralina non riconosceva il dispositivo, riconosceva la routine di accelerazioni, decelerazioni, velocità precise tenute per un periodo di tempo preciso (ovviamente sempre uguali per tutti i test, che vengono effettuati in laboratorio secondo routine ben precise e note) ed entrava in modalità "risparmio energetico".Mi pare che sia stato proprio così che se ne sono accorti: se non ho capito male, collegando una sorta di rilevatore di emissioni, la centralina riconosceva il dispositivo di test e si metteva in modalità 'passare l' esame' cambiando le impostazioni per ridurre le emissioni tagliando nel contempo le prestazioni.
La soluzione più drastica sarebbe attivare permanentemente questa modalità.
abbiamo anche la versione GOMBLODDARAH!!!
Economia e Finanza
SPY FINANZA/ Caso Volkswagen, il "missile" degli Usa contro l'Europa
Mauro Bottarelli
mercoledì 23 settembre 2015
Guardate il grafico a fondo pagina, potrebbe essere la rappresentazione del trade dell'anno. Venerdì scorso, infatti, scommettere sul dimezzamento del valore del titolo Volkswagen costava 1 centesimo, lunedì la stessa opzione put costava 70 centesimi all'Eurex in Germania: qualcuno ha fatto una vagonata di soldi. Di più, otto dei contratti che hanno visto l'apprezzamento maggiore sulla piazza tedesca erano ribassisti su Volkswagen e Porsche. D'altronde, il gigante tedesco se l'è cercata: ha imbrogliato sulle emissioni dei suoi motori diesel e ora è giusto che paghi. E ha già pagato caro, visto che con il calo del 23% del valore del titolo ha bruciato 16 miliardi di euro di market cap, più del valore dell'intera Peugeot-Citroen.E pare che la cosa non sia finita, perché le opzioni che scommettono su un calo del titolo a 100 e 120 euro entro dicembre sono state le più scambiate lunedì: come i pescecani, ci si lancia sulla carcassa dell'ex colosso i cui piedi d'argilla sono ormai noti a tutti. Qualcuno sapeva prima dell'inchiesta dell'Epa statunitense? Ovviamente sì, perché l'intera operazione puzza lontano un miglio. Basti vedere le reazioni.Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha infatti avviato un'indagine penale sulle accuse mosse a Volkswagen dall'Epa, l'agenzia federale statunitense per la protezione ambientale, per la presunta manipolazione delle centraline di controllo delle emissioni di alcuni motori diesel. L'indagine, stando a indiscrezioni provenienti dagli Stati Uniti, è condotta dall'ufficio Ambiente e Risorse Naturali del dicastero statunitense: niente di meno, accipicchia. Non si sono mossi quando il Golfo del Messico annegava nel petrolio, ma per schiantare un concorrente diretto sul mercato europeo dimostrano riflessi veramente felini.E ancora, la Francia - Paese il cui settore automobilistico è strutturalmente sovvenzionato dallo Stato ma nessuno dice nulla - ha sollecitato «un'inchiesta a livello europeo» dopo la rivelazione che la casa automobilistica tedesca installava su determinati modelli diesel un programma per ingannare i controlli anti-inquinamento negli Stati Uniti. «È necessaria un'indagine per tranquillizzare i cittadini e anche controllare le altre case automobilistiche europee», ha dichiarato il ministro delle Finanze, Michel Sapin. Immediatamente una fonte comunitaria ha fatto sapere che la Commissione europea è in contatto con le autorità tedesche e con la Volkswagen e vuole che sulla questione del software per ingannare i controlli sulle emissioni sia fatta luce, ma non ha poteri per avviare un'indagine di settore. La fonte ha spiegato che la possibilità di far partire un'indagine a livello Ue riguarda solo il settore della concorrenza e in ogni caso la competenza sui test sulle automobili è della Direzione generale industria, guidata dalla Commissaria polacca, Elzbieta Bienkowska. Essendo polacca non sarà così stupida da far partire una commissione che sarebbe un regalo di Natale anticipato per i produttori Usa e giapponesi.Marcel Fratzscher, presidente dell'istituto di ricerca economica Diw, ha infatti dichiarato che «il danno all'immagine di Volkswagen sarà costoso, non solo negli Usa ma a livello globale. Di conseguenza saranno in pericolo posti di lavoro sia in Volkswagen che nelle aziende fornitrici». Fratzscher ha quindi sottolineato che ora è cruciale limitare i danni per le altre aziende esportatrici, visto che finora Volkswagen è stata vista come una sorta di pubblicità per tutti i prodotti tedeschi.E guarda caso, chi forniva le componenti per i motori diesel alla Volkswagen? Un altro colosso dell'economia tedesca, Bosch, il quale però oltre alla componentistica è attivo anche nel campo della ricerca, anche per quanto riguarda gli ogm: tutti settori in cui gli Usa non amano avere troppa concorrenza. Parliamoci chiaro, si vuole affondare l'economia tedesca e con essa l'Europa. Avete idea quanti terzisti e fornitori, anche non tedeschi, ha la Volkswagen? Capite il significato del termine "indotto" in economia?Io capisco che il crollo del mito della Germania autorevole e perfettina vi faccia ridere, vi ispiri sentimenti di vendetta, ma è una soddisfazione pari a quella del marito che si evira per fare un dispetto alla moglie. Fermatevi un attimo e chiedetevi una cosa: come mai proprio ora questa notizia? Proprio mentre è in corso il Salone dell'auto di Francoforte e poco dopo l'appello di Angela Merkel a produttori automobilistici tedeschi affinché assumano i migranti in arrivo? L'Epa non poteva più aspettare, c'era rischio di occultamento delle prove? E poi, scusate, come mai l'intero comparto auto ieri è crollato in Borsa? Se il competitor più forte è caduto nella polvere, si dovrebbe festeggiare per l'apertura della caccia alle quote di mercato e invece tutti giù per terra.Ve lo spiego io perché. Anzi, ve lo spiegano gli analisti di Kepler Cheuvreux, a detta dei quali «la controversia che circonda i motori diesel di Volkswagen negli Stati Uniti potrebbe avere un impatto di vasta portata sul settore auto e questo potrebbe rendere la vita dei produttori di apparecchiature originali (Oem) strutturalmente più difficile per quanto riguarda il contenimento delle emissioni». Insomma, se Volkswagen ha la rogna, anche gli altri in privato si grattano. «Riteniamo, infatti, che l'incidente con i motori diesel della casa tedesca negli Stati Uniti porti a controlli più scrupolosi dei suoi prodotti anche in altre regioni. Può anche portare a un controllo più attento dei prodotti degli altri Oem», proseguono gli analisti.Inoltre, le difficoltà di Volkswagen negli Stati Uniti non aiutano l'industria automobilistica, soprattutto se si considera che il diesel padroneggia il mercato con una quota significativa delle vendite a livello mondiale: 38% per Bmw, 33% per la MB/smart di Daimler 25% per Volkswagen, 29% per Renault e 33% per Peugeot, con una quota di mercato in Europa sopra il 50%. Nel lungo termine, «questo problema potrebbe anche influenzare la scelta del motore diesel da parte dei clienti statunitensi», avvertono da Kepler Cheuvreux. Allo stesso tempo, però, un cambiamento negativo dell'opinione dei consumatori può rendere più difficile spalmare i costi, pesando quindi sui margini degli Oem più di quanto inizialmente stimato.I produttori di apparecchiature originali hanno chiesto il rinvio al 2020 delle regole sulle emissioni di CO2: «Mentre questo momento riguarda solo i problemi delle emissioni di CO2, pensiamo che la riduzione di ossido di azoto sarà il prossimo obiettivo. Ciò implicherà sicuramente tempi più lunghi per gli Oem nel trattare con il regolatore e potrebbe anche far aumentare i costi di adeguamento, intaccando così la redditività dei produttori di auto», concludono gli analisti di Kepler Cheuvreux. Capito adesso a cosa sono servite e servono le baggianate ecologiste di Al Gore e soci, munificamente sovvenzionate dai Soros di turno? E poi, che strano, il mercato automobilistico più grande al mondo, quello cinese, va in netto rallentamento con taglio drastico delle stime di vendite e il marchio leader in quel Paese, appunto Volkswagen, cade in disgrazia e lascia quote di mercato libere: guarda che a volte le coincidenze sono davvero pazzesche!Volkswagen ha sbagliato, non c'è dubbio, ma il fatto che l'intero comparto tremi significa che la sua colpa è stata solo quella di essersi fatta beccare con il sorcio in bocca. Tanto più che se i francesi sovvenzionano e sussidiano il comparto da sempre, quindi sono gli ultimi a dover parlare e starnazzare richieste di indagini a livello europeo, gli americani è meglio che tacciano, visto che Barack Obama ha salvato con soldi pubblici Detroit e ancora oggi le vendite a enti federali e governativi sono le uniche a mantenere in vita il mercato, come ci mostra il grafico a fondo pagina.È un attacco all'Europa da parte degli Usa in un momento di enorme crisi globale e alla vigilia di una nuova recessione, cosa che vi dico da mesi e mesi, mentre altri soloni e professori con titoli accademici degni dei megadirettori di Fantozzi parlavano di ripresa e addirittura di boom dell'economia Usa. Gioire per la figuraccia di Volkswagen è suicida, perché colpiscono Berlino per attaccare tutta Europa.Se non l'avete capito, siamo in guerra. Usano la Fed, le inchieste, la svalutazione dello yuan, i programmi di stimolo, il dumping salariale: quando decideremo di toglierci i guanti e mollare cazzotti anche noi? Caso strano, ieri all'ora di pranzo il titolo Vokswagen perdeva oltre il 33% rispetto alla chiusura di venerdì scorso: e cosa ha accelerato le vendite? A buttare benzina sul fuoco ci ha pensato, guarda caso, un articolo del Wall Street Journal che sottolineava come i veicoli del gruppo venduti col sistema taroccato per fregare i controlli sarebbero addirittura 11 milioni. Avete idea, se fosse vero, che multa dovrebbe pagare Volkswagen, altro che i 18 miliardi paventati! Sarebbe il fallimento, il crash. E poi, come mai poco meno di un anno fa, Hyundai e Kia erano stato multate per dati non veritieri con un'ammenda di soli 100 milioni di dollari? E badate bene, all'epoca si trattava della più alta sanzione mai comminata per un'infrazione di questo genere. Di più, come mai General Motors per un difetto di fabbricazione che potrebbe essere stato responsabile di 174 morti pagò al Dipartimento della Giustizia Usa solo 900 milioni (e nessun dipendente ebbe condanne penali) di multa?Forza Europa, reagisce e sali sul ring. Bisogna combattere, a tutti i costi e con tutti i mezzi. Se serve, anche coi dazi doganali.
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http://www.ilsussidiario.net/News/Ec.../print/640516/
E la storia delle centraline "aperte" di FCA (quindi anche Chrysler)? E i mega richiami di GM e Toyota? E come mai la BMW è stata dichiarata idonea se l'attacco è contro l'Europa?
Comunque può essere benissimo, eh, solo vorrei capire meglio queste dinamiche.
Nota ironica: il diesel è in difficoltà sul mercato NAFTA.
Si non mi pare si siano fatti problemi a fare il mega multone a Chrysler giusto non tanto tempo fa...che sarà anche controllata FCA ecc...ma la multa riguardava per lo più modelli chrysler prodotti e progettati li...
Seghe mentali del complottista di turno: semplicemente, VAG ha voluto fare la furba (probabilmente per passare le severe normative californiane...) ed è stata presa in castagna su un mercato per lei secondario: già il Diesel non è popolarissimo negli states, per giunta VAG ha poco mercato negli USA, come giustamente affermi.E la storia delle centraline "aperte" di FCA (quindi anche Chrysler)? E i mega richiami di GM e Toyota? E come mai la BMW è stata dichiarata idonea se l'attacco è contro l'Europa?
Comunque può essere benissimo, eh, solo vorrei capire meglio queste dinamiche.
Nota ironica: il diesel è in difficoltà sul mercato NAFTA.
Altre case sono passate per scivoloni simili (vedi Toyota), VAG si rialzerà.
le prius che andavano da sole erano un problema molto più grave di questo e nessuno aveva fatto sto casino
Toyota ha pagato circa 16 milioni di dollari per quella storia, richiamano mezzo milione di veicoli o giù di lì:
http://www.autoblog.it/post/27117/to...ulta-americana
http://www.autoblog.it/post/28228/to...candalo-pedali
I numeri di VW sono molto più grossi, i veicoli coinvolti pare siano undici milioni.
Un conto sarà da valutare "la multa" che secondo me non sono certo le cifre che girano su certi giornali in questi giorni, un altro sarà il costo totale...multa+eventuale adeguamento dei veicoli...
Di sicuro si aspetta una bella spesa visto che hanno messo da parte un 6miliardi abbondanti...ma vista la cifra immagino comprenda multa+vari extra...
Poi certi giornali parlano di una possibile multa di 16-18-20 miliardi!...ma è impensabile...20 miliardi li ha pagati forse la compagnia petrolifera che ha smerdato mezzo mare...e la cosa non è neppure paragonabile come danni ambientali.
Comunque secondo me dal punto di vista delle vendite non ne risentirà poi molto, ci sono stati casi ben più gravi per la sicurezza che hanno toccato minimamente le vendite...
Ultima modifica di Enriko!!; 24-09-15 alle 12:20:41
Economia e Finanza
CASO VOLKSWAGEN/ Sapelli: è la "punizione" Usa per l'austerity della Germania
INT.
Giulio Sapelli
giovedì 24 settembre 2015
«Lo scandalo Volkswagen è una punizione inflitta dagli Stati Uniti alla Germania per la sua politica di austerity». Lo evidenzia Giulio Sapelli, professore di Storia economica all’Università degli Studi di Milano. Ieri Martin Winterkorn, ad della casa automobilistica tedesca, si è dimesso dopo il caso sulle emissioni diesel truccate. In tutto 11 milioni le auto coinvolte dallo scandalo, venuto alla luce grazie a un’inchiesta del dipartimento Giustizia degli Stati Uniti. Ora la Volkswagen rischia una multa da 18 miliardi di dollari, con il titolo in Borsa che ha già bruciato 24 miliardi di euro in due giorni.Qualcuno ritiene che questa vicenda nasca da una volontà Usa di colpire interessi europei. È un’ipotesi sensata?Senz’altro c’è un problema di spionaggio industriale e di interferenze statali anche nel mercato, e del resto la concorrenza si fa anche in questo modo. Inoltre si tratta di una punizione degli Stati Uniti alla Germania per la politica economica europea. A finire nel mirino è l’Europa deflazionista e le stesse critiche mosse da Berlino alla presidente della Fed, Janet Yellen, per non avere alzato i tassi d’interesse.Chi è esattamente il bersaglio delle autorità Usa?Il bersaglio è la politica economica dell’austerity voluta dalla Germania. Ricordo del resto che la Volkswagen non è una società completamente privata, in quanto è partecipata dal Land della Bassa Sassonia. Colpendo la Volkswagen gli Usa colpiscono la Germania, in quanto la casa automobilistica è l’emblema del capitalismo tedesco. In Germania esiste un capitalismo tedesco, rappresentato dallo stesso governo. Questo attacco quindi non è tanto alla Volkswagen ma piuttosto all’intera nazione.Ma non le sembra strano che un’impresa sia considerata come l’emblema di un’intera nazione?Difficile comprendere questo dato di fatto dal punto di vista italiano. Da noi non esiste un capitalismo italiano, perché i capitalisti italiani pensano solo al lavoro e alle loro aziende ma non hanno alcuno spirito civico. Basta vedere la Fiat di Marchionne che dopo avere ricevuto miliardi dallo Stato oggi ha spostato la sede fiscale e legale fuori dall’Italia.A parte la questione dell’austerity, lei che cosa legge in questo caso Volkswagen?È un clamoroso fallimento della teoria autoregolativa della buona governance. Che cos’è la teoria della buona governance? È la teoria in base a cui la buona governance, più che con le leggi dello Stato, si realizza con l’autoregolazione e con le verifiche ispettive note come “audit committee”. Una teoria smentita appunto dalla vicenda Volkswagen e da altri casi che hanno riguardato il capitalismo tedesco. Non parliamo del capitalismo filippino o indonesiano, ma di un capitalismo clientelare presente anche in Germania. Ricordiamo che la tedesca Siemens nel 2004 è stata condannata in Italia per la corruzione grazie a cui aveva vinto gli appalti Enel.Quella della Volkswagen è davvero una vicenda così grave da mettere in crisi un intero approccio?Sì. L’aspetto più grave è che non si è trattato di una falsificazione di documenti o di eccesso di rischio da parte di un singolo operatore. Siamo di fronte a un’operazione di massa che ha riguardato decine di migliaia di autoveicoli, con un programma software appositamente pensato per falsificare i dati sulle emissioni di CO2 al momento dei controlli. Siamo di fronte a un episodio di corruzione che usa strumenti tecnologici raffinatissimi e che è messa in campo attraverso migliaia di soggetti. Quindi c’è una connivenza estesissima.Ma essere tedeschi non era sinonimo di legalità e precisione?Se la stessa cosa fosse stata scoperta a Palermo o a Napoli, i giornali tedeschi avrebbero scritto che i popoli mediterranei sono antropologicamente propensi alla corruzione. Dopo lo scandalo Volkswagen, le stesse teorie antropologiche sulle organizzazioni sociali andranno riviste. Le differenze tra Europa del Sud ed Europa continentale sono destinate a scomparire.Tutto il mondo è Paese?Io non generalizzerei. La vera questione è la superiorità del sistema di controllo e di lotta alla corruzione degli Stati Uniti, basati su corporate governance e common law, rispetto ai sistemi europei. Il capitalismo americano non è stato immune da gravi errori, come avere unificato le banche d’affari e quelle commerciali, ma dispone di strumenti di difesa di consumatori e azionisti che l’Europa invece non ha. I Paesi anglosassoni sono più civilizzati dei nostri perché da loro quando qualcuno sbaglia poi paga.Da che cosa nasce questa superiorità anglosassone?Nasce dalla cultura del common law, dal fatto che hanno gli audit committee e non i collegi sindacali, che negli Usa chi non paga le tasse va in galera, che c’è la class action. Ricordo che 30 anni fa una Ford Taurus prese fuoco e una bimba morì nell’incidente: in seguito a una class action la casa automobilistica fu costretta a ritirare un milione di auto dal mercato.In Europa sarebbe pensabile una cosa simile?La vedo difficile. Quella statunitense è una cultura che nasce da una lunga storia, l’America ha avuto grandi giuristi come Bradley che hanno fondato una difesa del consumatore su solide basi giuridiche. I nostri avvocati di diritto societario invece hanno sempre e solo difeso gli azionisti di maggioranza e non hanno mai pensato a difendere i consumatori.(Pietro Vernizzi)
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Ma perché tutti ci devono vedere PER FORZA dei risvolti politici in questa vicenda?
Ok, la VW non è un'azienda completamente privata, ma se avesse rispettato le regole, sarebbe scoppiato un qualche scandalo?
No, semplicemente perché in quel caso non si sarebbe potuto trovare un appiglio serio per attaccare VW.
Che lo ricordiamo, non è affatto il marchio tedesco più diffuso negli USA.
Il caso, qui, è molto più semplice: hanno voluto fare i furbi, magari per rispettare il time-to-market, e sono stati sgamati, tutto qui.
Si potevano fare speculazioni politiche nel caso in cui la centralina truccata fosse un'invenzione degli organi di controllo americani... ma non è questo il caso.
vabè è sapelli. Un mio amico l'ha avuto come prof. Diciamo che è un personaggio particolare
pare che potrebbe anche essere coinvolto il 2.0 turbodiesel della bmw.
le seat che dovrebbero andare in dotazione alle forze dell'(dis)ordine italiote sono diesel o benzina?Anche Bmw e Seat
Ma lo scandalo, oltre che geograficamente, si sta allargando anche ad altre case automobilistiche. Secondo il quotidiano tedesco Bild, anche Bmw potrebbe essere coinvolta nello scandalo delle emissioni: le X3Drive 20d produrrebbero emissioni 11 volte superiori ai limiti previsti dalle norme Euro6 sulle emissioni di ossido di azoto. La società smentisce: «Bmw non manipola i suoi veicoli, non distingue fra strada ed test in laboratorio. Siamo conformi alle esigenze legali in tutti i Paesi e passiamo tutti i test locali». Seat, invece, secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais, avrebbe montato dal 2009 oltre 500mila motori diesel incriminati. Seat è filiale spagnola del gruppo Volkswagen.
http://www.corriere.it/economia/15_s...33631b69.shtml
Assolutamente no.Inquinamento = benzina bruciata. Se le auto emettono meno, vuol dire che consumano meno. Se VW truffava i test di emissioni, allo stesso tempo truffava i test di consumo.
Poi possiamo stare qui a raccontarci che i test non hanno nulla a che vedere col mondo reale, ma se tu mi vendi un prodotto che fa X e poi questo non lo fa, si chiama truffa.
Incredibile come pochissime persone distinguano tra l'inquinamento biologico (quello cancerogeno per intenderci) e quello ambientale (emissioni di co2).
Il primo tipo di inquinamento è quello sotto accusa, e non dipende tanto dalla quantità di carburante consumato quanto dai sistemi di filtraggio e compensazione.
Negli USA i limiti sono molto stringenti tanto che i motori diesel generalmente hanno un serbatoio di UREA per ridurre le emissioni di alcuni inquinanti.
La co2 è TUTTO UN'ALTRO DISCORSO.
I motori diesel consumando meno emettono meno co2.
Anzi paradossalmente
In compensoNOx emissions also causes global cooling through the formation of OH groups that destroy methane molecules, countering the effect of greenhouse gases. The effect can be significant. For instance, according to the OECD "the large NOx emissions from ship traffic lead to significant increases in hydroxyl (OH), which is the major oxidant in the lower atmosphere. Since reaction with OH is a major way of removing methane from the atmosphere, ship emissions decrease methane concentrations. (Reductions in methane lifetimes due to shipping-based NOx emissions vary between 1.5% and 5% in different calculations)." "In summary, most studies so far indicate that ship emissions actually lead to a net global cooling. This net global cooling effect is not being experienced in other transport sectors. However, it should be stressed that the uncertainties with this conclusion are large, in particular for indirect effects, and global temperature is only a first measure of the extent of climate change in any event."[13]
NOx reacts with ammonia, moisture, and other compounds to form nitric acid vapor and related particles. Small particles can penetrate deeply into sensitive lung tissue and damage it, causing premature death in extreme cases. Inhalation of such particles may cause or worsen respiratory diseases, such as emphysema or bronchitis, or may also aggravate existing heart disease.[10]
Più verosimile al massimo qualche dipendente incazzato.
Ma dubito fortemente si tratta di un semplice test indipendente, infatti l'errore volkswagen è la superficialità di una gabola troppo facile da scoprire.
Nope.Mi pare che sia stato proprio così che se ne sono accorti: se non ho capito male, collegando una sorta di rilevatore di emissioni, la centralina riconosceva il dispositivo di test e si metteva in modalità 'passare l' esame' cambiando le impostazioni per ridurre le emissioni tagliando nel contempo le prestazioni.
Dato che i cicli sono standard sono conosciuti dalle case automobilistiche: il ciclo è qualcosa tipo: acceleratore 20% per tot. secondi, poi 15% poi 35%, etc.
La centralina aveva in memoria un centinaio di cicli diversi, quando riconosceva il "pattern" modificava i parametri in modo da rispettare i limiti di emissioni a scapito di prestazioni, ripresa, CONSUMI e quant'altro.
Come hanno già detto tutti si tratta di una prassi standard per tutti i costruttori.
È un paradosso di questi test standardizzati, che diventano condizioni "a se", che fanno perdere di vista ai costruttori le prestazioni reali.
E non solo nei test per l'inquinamento, ma anche, ad esempio per l'euroncap: capita che auto da 5 stelle euroncap non passino neanche gli standard minimi per le omologazioni usa, perchè i test sono diversi.
Ultima modifica di Dinofly; 24-09-15 alle 15:54:02
Yep, in seguito ho letto l'articolo dettagliato ed è come diciNope.
Dato che i cicli sono standard sono conosciuti dalle case automobilistiche: il ciclo è qualcosa tipo: acceleratore 20% per tot. secondi, poi 15% poi 35%, etc.
La centralina aveva in memoria un centinaio di cicli diversi, quando riconosceva il "pattern" modificava i parametri in modo da rispettare i limiti di emissioni a scapito di prestazioni, ripresa, CONSUMI e quant'altro.
Bild sostiene che anche BMW sarebbe coinvolta nel fattaccio; ci sono voci anche su Renault... Le borse stanno reagendo piuttosto male alla cosa. Bisogna vedere se si tratta solo di una discrepanza tra test e strada (che tra l'altro non sarebbe perseguibile legalmente perché opportunamente indicato dalla casa) oppure se hanno giochicchiato con il software pure loro.
Ultima modifica di Tyreal; 24-09-15 alle 17:00:48